ALEXANDER, sguardo serio dagli occhi a mandorla...
Inviato: 15 apr 2008, 16:42
Avevo contrazioni dolorose da un giorno e mezzo a casa, erano frequenti e forti ma non regolari. Il pomeriggio del secondo giorno ho iniziato a cronometrare con Marko: 15 contrazioni ogni due minuti e mezzo che duravano dal minuto e 20 sec a un minuto e 40... Doccia per vedere se passavano, nada... Ok, andiamo in ospedale.
La strada da zona Corvetto al Niguarda è lunga, e ovviamente abbiamo "scelto" l'ora di punta. La tangenziale era bloccata, il centro incasinatissimo... Siamo partiti alle 15.50 e siamo arrivati quasi alle 18, con un piccolo stop al Mac della stazione centrale... Dovevo recuperare le forze dopo tanto soffrire (della serie, mangiamo sano...).
Insomma, mi fanno il monitoraggio e il medico mi dice se voglio rimanreveere per un tempo indefinito, visto l'irregolarità delle contrazioni, o se voglio tornare entro breve. RIMANGO, ovviamente.
Ho avuto forti dolori (pre-travaglio per intenderci) per un altro giorno e mezzo (totale, più di tre giorni e due notti senza dormire...). Monitoraggi ogni cinque ore. Al momento del ricovero ero dilatata solo 2 cm, poi dopo un giorno e mezzo e dopo tutto il dolore delle contrazioni niente... Ma questo lo diceva la macchina del monitoraggio.
Avevano smesso di visitarmi, anzi le ostetriche quasi mi prendevano in giro: "Io te l'avevo detto di andare a casa!".
Poi mi dicevano che avevo erano di bassa intensità... (Ho scoperto poi che stando in piedi la macchina rilevava la VERA intensità delle contrazioni!). Mi dico "soffrire per soffrire e se non succede nulla, beh , allora soffro a casa mia" Chiedo una visita per la dimissione, non ce la faccio più!
"SIGNORA, LEI E' DILATATA DI 4 CM!!! Se se ne va adesso, rischia di tornare tra un'ora!"
Ed io: "Ve l'avevo detto che stavo male io!!!". Questo alle ore 17 del pomeriggio del secondo giorno di ricovero.
Arriva il MIO ostetrico, quello che mi ha seguita per tutta la gravidanza e mi ha fatto ogni eco, e mi fa... "Tra poco ti rompiamo le acque". Ed io "ADESSO?!?!?!"
E' il momento di entrare in sala travaglio. Io pensavo mi rompessero le acque e che poi potessi tornarmene in camera a soffrire come al solito. Invece no, rotte le acque con quel bastoncino uncinato, mi hanno messo una flebo di ossitocina e ho iniziato il travaglio VERO.
Marko nel frattempo è arrivato, coi calzari ai piedi, la cuffietta e il camice di panno verde. Decido di travagliare in piedi (così tengo d'occhio la macchina del monitoraggio e guardo l'intensità delle contrazioni). Tutte da 80 in su, fino a 105. Mi sembra di morire... Mi aggrappo a Marko che mi invita a respirare.
"Respira amo, respira. Inspira lentamente col naso, espira." Altro che espirare, io spiro!
E mentre mi fa la dimostrazione pratica di quel che devo fare, mi alita in faccia una zaffata al fumo di sigaretta. Ora sbocco, ma cerco di trattenermi.
Comunque Marko mi aiuta tantissimo, mi passa sulla fronte e sul petto una garza bagnata. Fa un caldo allucinante!!!
Poi Marko si allontana, si gira verso le ostetriche e dice: "Vi spiace se vado a fumare una sigaretta?" Lo dice alle ostetriche. Ma dove c@zzo vai!!! "No amo, ci sono le ostetriche con me, se vuoi vai, ma quando torni mangiati 4 chewing gum che se no ti vomito addosso". Penso che sia pazzo, ma poi mi riconcentro sulle contrazioni. Marko torna dopo 3 minuti di assenza, meno male
"Signora cammini", inciampo nella flebo e nei cavi del monitoraggio, ma Marko mi sostiene. Mi portano in bagno e mi obbligano a far pipì e la cacca (seeee se facevo la cacca partorivo nel water!)
Finisco il travaglio distesa sul lettino. Sento la testa di Alex spingere di brutto. Una sensazione indescrivibile, fa male, fa malissimo.
Mi alzano le sbarre d'acciaio di fianco al letto. Io continuo a respirare, Marko a spremermi la pezza bagnata addosso (santo uomo, come lo amavo in quel momento, anche se ripeteva a pappagallo quello che dicevano le ostetriche come fossi sc**a... ma so che era il suo modo di aiutarmi)
"Senti spingere dietro??" Mi dice l'ostetrica giovane... "Mi scappa da cagareeeee..." Urlo io. "Allora spingi" Dice lei... spingi esattamente come facessi la cacca.
Faccio mente locale del corso preparto: respiro, trattengo, alzo la testa, spingo, espiro, urlo. Due o tre volte per contrazione.
La patata brucia, ma quello che non sopporto è quella pressione della testa dolorosissima. Ma è quello che fortunatamente mi dà lo stimolo di spingere. Il mio passato di tuffi agonistici mi aiuta. Mi invitano infatti a mettermi semi distesa con marko che mi solleva le spalle da sotto le ascelle. Mi prendo le gambe, mi rannicchio, e spingo usando le gambe come fossero le maniglie d'acciaio del letto.
Spingo,spingo, sto male. Mentre spingo urino di nuovo, defeco in modo spregevole, ma chi se ne importa. Le ostetriche non fanno una piega e puliscono.
Mio Dio, fatemi l'epidurale. Ho fatto tutte le visite io!!!! "Ora che hai finito???" "Ma quanto manca?" faccio io esausta "40 minuti". "40 minuti????? Troppiiiii!!!!"
Beh sono volati.
Si è poco dopo vista la testa (così mi hanno detto). Manco me n'ero accorta che fosse uscita... "Ohhhh, è uscita la testa!" ed io "E Adesso??? Cosa faccio???" "Quello che hai fatto fino adesso!!!"
La contrazione dopo Alex è uscito fuori. In quella contrazione si riaffaccia il MIO ostetrico e mi salta sulla pancia con un gomito, a fine contrazione. Sono senza fiato, perchè mi è saltato addosso quando ho già urlato. La manovra è efficace.
Totale: un'ora di travaglio e un'ora di parto. Brava amore, sei stata fantastica mi dice Marko.
Alexander è nato senza emettere un gemito o un lamento, con gli occhi aperti e bellissimo, alle ore 20.36 di venerdì 11 Aprile. Pesava 3.240 kg ed è lungo 51.5 cm.
Me lo mettono sul petto e mi sento scoppiare per l'emozione. E' semplicemente perfetto, non congestionato, quasi pulito, che mi fissa, col suo sguardo serio.
Sento che me lo tolgono troppo presto. Tagliano il cordone, me lo portano via. Lo danno al papà, altri medici vanno e vengono.
L'ostetrica comincia a trafficare col cordone e vuole farmi uscire la placenta. Tira delicatamente. Poi sempre più insistentemente perchè non si stacca. Aspetto anche 15 minuti, basta che non tiri! Continua a tirare... ed esce la placenta.
Poi comincia a premermi forte le dita sulla pancia per espellere liquido e sangue. Urlo dal dolore, basta dolore, bastaaaa! La pancia è dolente e continuate a premermi, vi odio!
Nel frattempo arriva un altro medico che inizia a cucirmi. Mi hanno fatto l'episiotomia senza che me ne fossi accorta, e mi rammenda per 40 minuti il taglio che mi hanno fatto loro più altre lacerazioni.
Mi metto a piangere, perchè ho girato la testa e ho visto Marko e Alex seduti su una sedia a farsi effusioni. E' lì che voglio stare, basta basta! Piango ancora, Basta!
Poi è finita davvero. Mi dicono che sono stata brava, da manuale.
Ancora non credo di avercela fatta. La parte più difficile è stato quella di sopportare il PRETRAVAGLIO, il travaglio "inutile" insomma, ma inutile solo perchè lento. Molte donne si dilatano completamente in poche ore, perchè io in 3 giorni???
Comunque non ci penso più, è nato mio figlio, ho dato inizio alla nostra nuova famiglia... Noi tre.
Alexander è ciò che ora dà un senso alla mia vita...
La strada da zona Corvetto al Niguarda è lunga, e ovviamente abbiamo "scelto" l'ora di punta. La tangenziale era bloccata, il centro incasinatissimo... Siamo partiti alle 15.50 e siamo arrivati quasi alle 18, con un piccolo stop al Mac della stazione centrale... Dovevo recuperare le forze dopo tanto soffrire (della serie, mangiamo sano...).
Insomma, mi fanno il monitoraggio e il medico mi dice se voglio rimanreveere per un tempo indefinito, visto l'irregolarità delle contrazioni, o se voglio tornare entro breve. RIMANGO, ovviamente.
Ho avuto forti dolori (pre-travaglio per intenderci) per un altro giorno e mezzo (totale, più di tre giorni e due notti senza dormire...). Monitoraggi ogni cinque ore. Al momento del ricovero ero dilatata solo 2 cm, poi dopo un giorno e mezzo e dopo tutto il dolore delle contrazioni niente... Ma questo lo diceva la macchina del monitoraggio.
Avevano smesso di visitarmi, anzi le ostetriche quasi mi prendevano in giro: "Io te l'avevo detto di andare a casa!".
Poi mi dicevano che avevo erano di bassa intensità... (Ho scoperto poi che stando in piedi la macchina rilevava la VERA intensità delle contrazioni!). Mi dico "soffrire per soffrire e se non succede nulla, beh , allora soffro a casa mia" Chiedo una visita per la dimissione, non ce la faccio più!
"SIGNORA, LEI E' DILATATA DI 4 CM!!! Se se ne va adesso, rischia di tornare tra un'ora!"
Ed io: "Ve l'avevo detto che stavo male io!!!". Questo alle ore 17 del pomeriggio del secondo giorno di ricovero.
Arriva il MIO ostetrico, quello che mi ha seguita per tutta la gravidanza e mi ha fatto ogni eco, e mi fa... "Tra poco ti rompiamo le acque". Ed io "ADESSO?!?!?!"
E' il momento di entrare in sala travaglio. Io pensavo mi rompessero le acque e che poi potessi tornarmene in camera a soffrire come al solito. Invece no, rotte le acque con quel bastoncino uncinato, mi hanno messo una flebo di ossitocina e ho iniziato il travaglio VERO.
Marko nel frattempo è arrivato, coi calzari ai piedi, la cuffietta e il camice di panno verde. Decido di travagliare in piedi (così tengo d'occhio la macchina del monitoraggio e guardo l'intensità delle contrazioni). Tutte da 80 in su, fino a 105. Mi sembra di morire... Mi aggrappo a Marko che mi invita a respirare.
"Respira amo, respira. Inspira lentamente col naso, espira." Altro che espirare, io spiro!
E mentre mi fa la dimostrazione pratica di quel che devo fare, mi alita in faccia una zaffata al fumo di sigaretta. Ora sbocco, ma cerco di trattenermi.
Comunque Marko mi aiuta tantissimo, mi passa sulla fronte e sul petto una garza bagnata. Fa un caldo allucinante!!!
Poi Marko si allontana, si gira verso le ostetriche e dice: "Vi spiace se vado a fumare una sigaretta?" Lo dice alle ostetriche. Ma dove c@zzo vai!!! "No amo, ci sono le ostetriche con me, se vuoi vai, ma quando torni mangiati 4 chewing gum che se no ti vomito addosso". Penso che sia pazzo, ma poi mi riconcentro sulle contrazioni. Marko torna dopo 3 minuti di assenza, meno male
"Signora cammini", inciampo nella flebo e nei cavi del monitoraggio, ma Marko mi sostiene. Mi portano in bagno e mi obbligano a far pipì e la cacca (seeee se facevo la cacca partorivo nel water!)
Finisco il travaglio distesa sul lettino. Sento la testa di Alex spingere di brutto. Una sensazione indescrivibile, fa male, fa malissimo.
Mi alzano le sbarre d'acciaio di fianco al letto. Io continuo a respirare, Marko a spremermi la pezza bagnata addosso (santo uomo, come lo amavo in quel momento, anche se ripeteva a pappagallo quello che dicevano le ostetriche come fossi sc**a... ma so che era il suo modo di aiutarmi)
"Senti spingere dietro??" Mi dice l'ostetrica giovane... "Mi scappa da cagareeeee..." Urlo io. "Allora spingi" Dice lei... spingi esattamente come facessi la cacca.
Faccio mente locale del corso preparto: respiro, trattengo, alzo la testa, spingo, espiro, urlo. Due o tre volte per contrazione.
La patata brucia, ma quello che non sopporto è quella pressione della testa dolorosissima. Ma è quello che fortunatamente mi dà lo stimolo di spingere. Il mio passato di tuffi agonistici mi aiuta. Mi invitano infatti a mettermi semi distesa con marko che mi solleva le spalle da sotto le ascelle. Mi prendo le gambe, mi rannicchio, e spingo usando le gambe come fossero le maniglie d'acciaio del letto.
Spingo,spingo, sto male. Mentre spingo urino di nuovo, defeco in modo spregevole, ma chi se ne importa. Le ostetriche non fanno una piega e puliscono.
Mio Dio, fatemi l'epidurale. Ho fatto tutte le visite io!!!! "Ora che hai finito???" "Ma quanto manca?" faccio io esausta "40 minuti". "40 minuti????? Troppiiiii!!!!"
Beh sono volati.
Si è poco dopo vista la testa (così mi hanno detto). Manco me n'ero accorta che fosse uscita... "Ohhhh, è uscita la testa!" ed io "E Adesso??? Cosa faccio???" "Quello che hai fatto fino adesso!!!"
La contrazione dopo Alex è uscito fuori. In quella contrazione si riaffaccia il MIO ostetrico e mi salta sulla pancia con un gomito, a fine contrazione. Sono senza fiato, perchè mi è saltato addosso quando ho già urlato. La manovra è efficace.
Totale: un'ora di travaglio e un'ora di parto. Brava amore, sei stata fantastica mi dice Marko.
Alexander è nato senza emettere un gemito o un lamento, con gli occhi aperti e bellissimo, alle ore 20.36 di venerdì 11 Aprile. Pesava 3.240 kg ed è lungo 51.5 cm.
Me lo mettono sul petto e mi sento scoppiare per l'emozione. E' semplicemente perfetto, non congestionato, quasi pulito, che mi fissa, col suo sguardo serio.
Sento che me lo tolgono troppo presto. Tagliano il cordone, me lo portano via. Lo danno al papà, altri medici vanno e vengono.
L'ostetrica comincia a trafficare col cordone e vuole farmi uscire la placenta. Tira delicatamente. Poi sempre più insistentemente perchè non si stacca. Aspetto anche 15 minuti, basta che non tiri! Continua a tirare... ed esce la placenta.
Poi comincia a premermi forte le dita sulla pancia per espellere liquido e sangue. Urlo dal dolore, basta dolore, bastaaaa! La pancia è dolente e continuate a premermi, vi odio!
Nel frattempo arriva un altro medico che inizia a cucirmi. Mi hanno fatto l'episiotomia senza che me ne fossi accorta, e mi rammenda per 40 minuti il taglio che mi hanno fatto loro più altre lacerazioni.
Mi metto a piangere, perchè ho girato la testa e ho visto Marko e Alex seduti su una sedia a farsi effusioni. E' lì che voglio stare, basta basta! Piango ancora, Basta!
Poi è finita davvero. Mi dicono che sono stata brava, da manuale.
Ancora non credo di avercela fatta. La parte più difficile è stato quella di sopportare il PRETRAVAGLIO, il travaglio "inutile" insomma, ma inutile solo perchè lento. Molte donne si dilatano completamente in poche ore, perchè io in 3 giorni???
Comunque non ci penso più, è nato mio figlio, ho dato inizio alla nostra nuova famiglia... Noi tre.
Alexander è ciò che ora dà un senso alla mia vita...
