Da dove comincio? Dall’inizio magari…
Mercoledì 30 gennaio: giornata tranquilla, ero stata in giro fino a sera sia a piedi che in macchina (da sola), nessun dolore, nessuna avvisaglia, niente di niente. Se non sbaglio sul tardi sono passata anche su Gol e ho letto le risposte di alcune compagne febbrarine alla mia domanda: “ma è possibile che il travaglio parta senza alcun segnale?”.
Adesso posso rispondere anch’io: si, è possibile!
Sono andata a letto verso mezzanotte e dopo un po’ ho sentito qualcosa scendere lì sotto, ho pensato ad una perdita qualunque ma era moooooooolto liquida. Vabbè chissenefrega…sto morendo di sonno.
Dopo un attimo eccone un’altra…non è che qui mi faccio pipì addosso? Decido di alzarmi e andare in bagno. Appena assunta la posizione eretta…splash…altra perdita bella consistente…faccio un passo e bagno anche a terra…
Al che finalmente ci penso… “C@zzo le acque!!!”.
Vado in bagno e mi rendo conto che continuo a perdere liquido in maniera consistente, mi metto un assorbente e, in preda ad un attacco di riso isterico, sveglio il socio che ci mette più o meno 20 minuti a capire quello che stavo dicendo (e altrettanti a capire perché ridevo come una pazza…ma questo, ad oggi, non lo so neanch’io).
Dopo aver recepito il messaggio si veste a tempo di record, lui era già sulla porta con le valigie in mano e io ancora in giro per casa in pigiama a cercare gli occhiali da sole!
Vabbè alla fine li trovo e finalmente usciamo e andiamo dai miei che abitano di fronte e dormivano serenamente. Entro in camera e comunico che forse era il caso di andare in H anche se, continuavo a ripetere, “secondo me mi rimandano a casa”.
Certo, contaci! :ahah
Mia madre perde l’uso della parola, mio padre è sull’orlo del collasso e mio fratello si infila il giubbotto praticamente sopra il pigiama ma alla fine ce la facciamo e, muniti di telecamera, partiamo alla volta dell’ospedale.
Arriviamo stile famiglia Brambilla in vacanza, con un milione di valigie e mio fratello che riprendeva in diretta l’evento prendendosi una marea di insulti da mio padre (sempre sull’orlo del collasso). Io intanto continuavo a ridere (chissà poi perché).
Entriamo, parlo con un’infermiera (il non plus ultra della simpatia) che chiama il gine di turno per farmi visitare. Intanto mi mandano in bagno a svuotare la vescica ed è lì che mi rendo conto che il liquido è verde.
A quel punto ho smesso di ridere.
Esco dal bagno, il gine mi visita mentre continuavo a dirgli: “dottore il liquido è tinto”.
Guarda l’assorbente ma sembra non preoccuparsi troppo: “signora stia tranquilla, ci vediamo domani mattina per il monitoraggio”.
Tranquilla??? Ma c’ho le acque modello palude…che c@zzo dici???

Vabbè mi mandano in reparto e provo a dormire ma niente da fare. Intanto erano cominciati dei dolorini lievi ma costanti, con il passare delle ore si sono intensificati ma niente di insopportabile.
Alle 6.30 vado a fare il monitoraggio: le contrazioni ci sono ma lievi, dilatazione 1 cm, mi dicono di tornare alle 10.30. Si ma io ho il liquindo tinto!!! “Si signora non si preoccupi”, questa la risposta delle ostetriche.
Esco e comincio a passeggiare in corridoio con il socio e la famiglia Brambilla in vacanza al completo (voci di corridoio sostengono che in quelle ore mio padre abbia fumato dalle 200 alle 300 sigarette e mio fratello abbia rischiato di farsi arrestare perché ha minacciato di morte buona parte del personale ospedaliero) cercando di calmare mia madre in preda ad una crisi isterica al pensiero del mio liquido tinto. Chiamo il mio gine (che ovviamente non era di turno) che mi liquida con un “sono sicuro che andrà tutto bene”…adesso si che sono tranquilla!
Intanto la mia astuta genitrice aveva placcato una gine in uscita dalle sale travaglio e la stava veementemente ragguagliando sulla mia situazione. Evidentemente dev’essere stata…come dire…convincente… perché dopo 2 minuti di orologio mi hanno chiamato per dirmi: “signora ci abbiamo ripensato, forse è il caso di accelerare le cose. Procediamo con la stimolazione”.
Stimolazione???

Si ma poi chi la sente mia madre??? Vabbè mettiamo ‘sto gel va!
Dopo mezz’ora la dilatazione è arrivata a 3 cm e i dolori sono belli consistenti (con il parto indotto pare che partano subito quelli potenti). Chiedo l’epidurale e, nonostante qualche rimostranza delle ostetriche, mi viene “concessa”. Mi bucano 4-5 volte perché l’ago non passava ma alla fine ce la fanno...fantastico, mi sembra di stare in paradiso!!! Chiedo quanto durerà l’effetto e mi rispondono “almeno due ore”…BUGIA!
Passa un’altra ora e io rido e scherzo con il socio che nel frattempo aveva avuto il via libera alla sala parto. Dopo un po’ l’ostetrica torna a visitarmi mi informa, con immenso stupore suo e mio, che sono quasi a dilatazione completa…wow!
Ok, mi dico a quel punto, ho un’altra ora “indolore” a disposizione…vediamo di farla nascere in fretta questa figlia! L’ostetrica è d’accordo e comincia a spiegarmi cosa devo fare quando sento la contrazione, in parole povere spingere come se dovessi fare la c@cca

Nel frattempo comincio a risentire le contrazioni…ehi ma non erano questi i patti, mi spetta un’altra ora di tranquillità!!! Niente da fare, ricominciano più forti di prima e io non riesco ad ingranare con le spinte, l’ostetrica dice che sbaglio, che non voglio collaborare e tutte cose del genere che mi fanno inc@zzare come una iena! Ma come non voglio collaborare? Che c’ho la faccia di una che si sta divertendo?

Chiedo di poter stare in piedi ma mi dicono di no perché “nella mia situazione la bimba deve stare sempre monitorata”. Che vuol dire nella mia situazione? Allora è vero che c’è qualcosa che non va! Chissà perché, però, da quasi 12 ore tutti mi stanno dando della pazza visionaria…
Dopo un po’ mi chiedono se voglio andare in bagno a svuotare la vescica, cerrrrrrrrrrto che voglio!
Mi chiudo dentro e ci sto almeno mezz’ora (a svuotare la vescica e non solo) e seduta sul water cerco di spingere a più non posso (scusate l’immagine poco romantica). Nel frattempo il socio, mandato dalle ostetriche, bussava a intervalli regolari di 10 minuti chiedendo timidamente: “hai finito?” . Dall’interno sempre la stessa risposta: “NO!”.
A un certo punto decido che non posso far nascere mia figlia sulla tazza del cess@ e torno a stendermi su quell’odioso lettino. Ricomincia il tira e molla con l’ostetrica: “Signora lei non collabora, non si impegna, non vuole farla proprio nascere questa figlia”.
Si, in effetti stavo pensando di tenermela dentro fino a 18 anni

Nel frattempo, però, la bambina era scesa abbastanza e a un certo punto cominciano a dirmi, chiedendo conferma al socio, che si vedevano i capelli. E io, in preda ai dolori, “non è vero, non mi prendete in giro”.
Dopo un po’ vedo l’ostetrica avvicinarsi con rasoio… “che fai? Guarda che io sono andata dall’estetista!”. Grasse risate del pubblico in sala, socio compreso, ma alla fine devono arrendersi al fatto che la mia estetista aveva fatto un ottimo lavoro (e ci credo mi aveva massacrato!) .
L’ostetrica depone le armi e ricomincia a rompere le p@lle: “non trattiene abbastanza la spinta, la bambina scende e poi risale”.
Scende e poi risale? Ma guardate che avrà il cordone intorno al collo! (Gol insegna).
Sguardi compassionevoli da parte delle ostetriche: “Signora è il nostro lavoro, vuole saperlo meglio di noi?”…si ma non ci vuole mica una laurea a Yale per supporre che ci sia un giro di cordone.
Vabbè abbandono la discussione e cerco di concentrarmi su queste benedette spinte, spingo a più non posso fregandomene delle ostetriche, della c@cca e di tutto quanto il resto…devo far nascere mia figlia!
Finalmente cominciano a dirmi che sto spingendo bene, che manca poco e conoscerò l’inquilina della mia panza! Spingo sempre più forte e a un certo punto sento un dolore fortissimo, mi dicono che è la testa che sta passando. Guardo la faccia stravolta del socio e stavolta ci credo!
“Alla prossima è fuori”, mi incita l’ostetrica. Non ci credo ma il dolore è troppo forte e quindi spingo sperando di farlo passare. Quando apro gli occhi vedo due gambette sul fondo del lettino…non riesco a crederci…è uscita davvero! Sono le 12.38 del 31 gennaio e il coniglio sul mio ticker segna meno due giorni al traguardo. Ary l’ha battuto sul tempo…tiè!
Non faccio in tempo a commuovermi perché realizzo che non l’ho sentita: “perché non piange?”. “Un attimo”, mi dicono. La sollevano per un piede (giuro per un piede) e le danno un colpetto…finalmente piange e piango un po’ anch’io! Me l’appoggiano al petto e la prima cosa che le dico è: “Ciao amore, sembri un puffo” :ahah . Alla faccia della laurea a Yale, infatti, Arianna è nata completamente blu perché aveva, udite udite, non uno ma ben due giri di cordone intorno al collo!
Se la riprendono per lavarla e pesarla (3650 kg di bimba

Ok mondo, sei pronto? Noi stiamo arrivando!
Le porte si aprono sulla folla di parenti in delirio…flash impazziti, urla da stadio e lacrime a gogò.
Tra le risate generali chiedo un panino al prosciutto crudo e i famosi occhiali da sole

Mia figlia, da vera diva, si scherma già gli occhi con le mani. Mi sa che gli occhiali da sole dovrò comprarli prestissimo anche a lei!