I dolori del parto non si scordano...no no no!!!
Inviato: 27 gen 2008, 18:57
Ma chi l’ha detto che il dolore del parto si dimentica? Io ho partorito da 4 mesi ormai ed è ancora bello vivido nella mia memoria!! E pensare che io avevo immaginato un rilassante parto in acqua con le musiche di Loreena McKennitt in sottofondo invece…
Tutto è cominciato lunedì 17 settembre alla 40+2. Vado in clinica a fare l’ennesimo monitoraggio sapendo già che il risultato sarà: calma piatta! Non sento nessuna contrazione, non mi sono mai mai sentita meglio nell’arco di tutta la gravidanza. Emma sbrigati a uscire che ho voglia di riempirti di coccole! Come volevasi dimostrare il risultato del monitoraggio è zero contrazioni, però il collo è raccorciato del 50%, sono dilatata di due dita e la testina è ben incanalata. La ginecologa di turno mi fa lo scollamento manuale e mi assicura che non arriverò a giovedì. Beh speriamo!!! Passa tutto il 18 e io continuo a non aver nessun sintomo. Nada de nada. Eppure ho preso l’Apermus, ho mangiato kg di ananas, io e mio marito ci siamo dati da fare, la ginecologa mia ha pure scollata…Emma core de mamma esciiiiiiiiii!!! Arrivano le 9 si sera e comincio ad avvertire dei doloretti. Saranno contrazioni? Mi faccio una doccia calda e i dolori si calmano. Mi rimetto seduta sul divano con mio marito, ma le fitte tornano. Ci siamo? Prendiamo il tempo tra un doloretto e l’altro. Ogni 8 minuti, a volte 10 altre 15. Chiamo mia madre, che assisterà al parto, per dirle di stare all’erta. Andiamo a letto, ma i dolori non passano. Sono lievi però non riesco a dormire. Passano le ore e i dolori si fanno più ravvicinati. Ogni 6 poi ogni 4. Sveglio mio marito e gli dico che è meglio se ci incamminiamo verso la clinica, che tra le altre cose è anche lontana da casa. Chiamo mia mamma “Vestiti che passiamo a prenderti”. Sono le 3 del mattino del 19 settembre. In macchina i dolori mi sembra che siano aumentati. Arriviamo in clinica. Al pronto soccorso il dottore mi dice “Lei con questa faccia ancora non deve partorire”…il perché lo avrei capito molte molte ore dopo. Mi fanno il monitoraggio...la conoscete la legge di Murphy? Ovviamente arrivata in clinica le contrazioni sono pressoché sparite?!?! Emma bella di mamma che mi fai gli scherzetti??? Però visto che abito dall’altra parte della città e che comunque sono dilatata il dottore di turno decide di ricoverarmi. Mio marito e mia madre mi accompagnano in camera e tempo di disfare la borsa mi metto a letto. Arriva un’ostetrica e mi chiede se sono andata in bagno. No non ci sono andata. Caccia un bel clistere…qualche minuto e fa effetto! I doloretti tornano e sarà il fastidio di queste leggere contrazioni, sarà l’agitazione, ma non riesco a dormire neanche un po’. La mattina mi fanno un altro monitoraggio. Le contrazioni ci sono ma pare non siano quelle buone, sarà, ma a me sembra proprio che il dolore sia aumentato. Scambio di telefonate con mio marito e mia mamma. No no non accorrete qui va per le lunghe. Mi fanno un’eco. Emma è ben incanalata. Allora perché non ti decidi a uscire amore mio, starai pure scomoda lì sotto, no? All’orario di visite delle 16 io sono ancora a caro amico. Mio marito e mia madre sono più in ansia di me. I dolori sono aumentati, ma le contrazioni ancora non sono quelle giuste. Alla fine dell’orario di visite scendo giù con mio marito e mia madre, non mi va di rimanere sola in stanza. Cavoli però, ora sì che le contrazioni cominciano a fare male, ma siamo proprio sicuri che non siano quelle giuste? Sicuri sicuri? Si fanno le 19 e quando arrivano le contrazioni non riesco a stare stesa, ma anche in piedi non è che la situazione migliori. Sono ancora giù con mio marito e mia madre, loro mangiano un panino e io sgranocchio ventaglietti di pasta sfoglia (che ormai penso che per tutta la vita assocerò al mio parto)…con tutto il dolore riesco a mangiare! Risalgo in camera perché i dolori sono aumentati. Alle 21 un’ostetrica mi viene e visitare. Dice che mi romperà le acque, non sento nessun dolore, solo un rivolo caldo in mezzo alle gambe. Metto la mutanda sexy usa e getta con pannolone. L’ostetrica mi fa una flebo di buscopan. Manca tanto? Lei mi dice che se partono le contrazioni giuste…aridaje…non ci vorrà molto. Ma potremmo anche arrivare a domani mattina. Telefono a mio marito e mia mamma che sono di sotto e dico loro di tornare a casa , poverini tutte quelle ore buttati sulle sedie della clinica. Mi dicono di no e non riesco a convincerli. Andranno a mangiare una pizza lì vicino per ammazzare l’attesa. Beh da quel momento partono dei dolori, ma dei dolori che non saprei neanche descrivere. Non riesco a stare in nessuna posizione, non grido solo per pudore, ma mi lamento e come se mi lamento. Mi scuso con la mia compagna di stanza, ma lei carinissima mi dice che non di devo scusare di niente e che sono bravissima (lei ha fatto cesareo non ha provato l’ebbrezza delle contrazioni). Il dolore aumenta, le contrazioni si fanno più ravvicinate. Aiutoooooooooooo!!!! Che male, malissimo, super male. Ora capisco perché il dottore che mi ha ricoverata ha detto che non avevo ancora la faccia da parto…ora che ci siamo quasi il mio volto è tutta una smorfia di dolore!!! Passa un’ora e mezza. L’ostetrica mi vista, benissimo da 4 cm siamo a 8 cm. Su su che ci siamo. Mi dice che alle 23 mi portano in sala parto. Chiamo mio marito e mia mamma. Mi sento male, sono stanca, sono 24 ore che non chiudo occhio. Tra me e me penso “Mi sa tanto che Emma resterà figlia unica!!!!!”. Dico all’ostetrica che voglio l’epidurale…troppo tardi sono troppo dilatata. Idem per il parto in acqua. Noooooooooooooooooo!!! Mi portano in sala parto, l’ostetrica che mi aiuterà a partorire ha una faccia simpatica, meno male va!! Arriva anche mia madre, tutta in verde, pare una di E.R. L’ostetrica mi fa mettere sul lettino stesa sul lato sinistro con le gambe aperte e si comincia con le spinte. Mi fa anche una flebo di ossitocina perché manco a dirlo come entro in sala parto le contrazioni diminuisco…la solita legge di Murphy! Che dolore, dolorissimo dolore. Sto scomoda in qualunque posizione. Alla fine l’unica posizione che riesco ad assumere è sul fianco. L’ostetrica mi dice come spingere. Mi aggrappo alla fune sopra il lettino e spingo più forte che posso…sembro Tarzan! Mia madre mi tiene un braccio e spinge anche lei per solidarietà!!!! Io mi lamento, forse grido anche, non lo so. L’unica cosa che so è che fa male. L’ostetrica mi dice di spingere bene, meglio…ma come a me sembrava di essere bravissima! Sono stravolta, aiuto non ce la posso fare…possiamo rimandare il parto ad un altro giorno?!?!?! Mia madre e l’ostetrica, un tesoro di ostetrica, mi tirano su il morale, mi fanno ridere, mi fanno forza. Spingi spingi, ma Emma non ne vuole sapere. Su pulcino mio che è quasi mezzanotte. L’ostetrica mi dice che deve farmi l’episotomia. Qualunque cosa basta che Emma esca. Sento il pizzico dell’anestesia locale, ma nessun doloro quando taglia. Insomma spingi tu che spingo anche io finalmente ecco la testina che esce, quello che sento è un gran bruciore e alle 00:46 del 20 settembre un’ultima spinta, un senso di liberazione, mia madre piange e tra le lacrime mi dice “E’ uguale a Piergiorgio (mio marito). L’ostetrica mi poggia sulla pancia mia figlia. Sono talmente stanca che non riesco neanche a piangere. Le dico “Amore mamma è qui” e finalmente vedo quella meravigliosa creatura che è cresciuta dentro di me per 9 lunghi mesi…vabbé facciamo i precisi per 40 settimane più 5 giorni. La portano a lavare. Secondamento, poi il dottore viene a fare il “rammendo”, decisamente la parte meno piacevole, e mentre mi mettono i punti guardo il mio cucciolo in braccio alla mia mamma e ancora non mi sembra vero. Quando hanno finito mi mettono sul lettino, mia mamma mi mette Emma vicino e io l’avvicino al seno. E lei si attacca subito, vorace, e io penso a come sia straordinaria la vita. Quella notte non riesco a dormire, guardo Emma nella culla accanto al mio letto. Sono diventata mamma e questa è mia figlia.
PS: Il dolore del parto è stato un dolore che non scorderò mai è vero, però già sarei pronta a provarlo di nuovo!
Tutto è cominciato lunedì 17 settembre alla 40+2. Vado in clinica a fare l’ennesimo monitoraggio sapendo già che il risultato sarà: calma piatta! Non sento nessuna contrazione, non mi sono mai mai sentita meglio nell’arco di tutta la gravidanza. Emma sbrigati a uscire che ho voglia di riempirti di coccole! Come volevasi dimostrare il risultato del monitoraggio è zero contrazioni, però il collo è raccorciato del 50%, sono dilatata di due dita e la testina è ben incanalata. La ginecologa di turno mi fa lo scollamento manuale e mi assicura che non arriverò a giovedì. Beh speriamo!!! Passa tutto il 18 e io continuo a non aver nessun sintomo. Nada de nada. Eppure ho preso l’Apermus, ho mangiato kg di ananas, io e mio marito ci siamo dati da fare, la ginecologa mia ha pure scollata…Emma core de mamma esciiiiiiiiii!!! Arrivano le 9 si sera e comincio ad avvertire dei doloretti. Saranno contrazioni? Mi faccio una doccia calda e i dolori si calmano. Mi rimetto seduta sul divano con mio marito, ma le fitte tornano. Ci siamo? Prendiamo il tempo tra un doloretto e l’altro. Ogni 8 minuti, a volte 10 altre 15. Chiamo mia madre, che assisterà al parto, per dirle di stare all’erta. Andiamo a letto, ma i dolori non passano. Sono lievi però non riesco a dormire. Passano le ore e i dolori si fanno più ravvicinati. Ogni 6 poi ogni 4. Sveglio mio marito e gli dico che è meglio se ci incamminiamo verso la clinica, che tra le altre cose è anche lontana da casa. Chiamo mia mamma “Vestiti che passiamo a prenderti”. Sono le 3 del mattino del 19 settembre. In macchina i dolori mi sembra che siano aumentati. Arriviamo in clinica. Al pronto soccorso il dottore mi dice “Lei con questa faccia ancora non deve partorire”…il perché lo avrei capito molte molte ore dopo. Mi fanno il monitoraggio...la conoscete la legge di Murphy? Ovviamente arrivata in clinica le contrazioni sono pressoché sparite?!?! Emma bella di mamma che mi fai gli scherzetti??? Però visto che abito dall’altra parte della città e che comunque sono dilatata il dottore di turno decide di ricoverarmi. Mio marito e mia madre mi accompagnano in camera e tempo di disfare la borsa mi metto a letto. Arriva un’ostetrica e mi chiede se sono andata in bagno. No non ci sono andata. Caccia un bel clistere…qualche minuto e fa effetto! I doloretti tornano e sarà il fastidio di queste leggere contrazioni, sarà l’agitazione, ma non riesco a dormire neanche un po’. La mattina mi fanno un altro monitoraggio. Le contrazioni ci sono ma pare non siano quelle buone, sarà, ma a me sembra proprio che il dolore sia aumentato. Scambio di telefonate con mio marito e mia mamma. No no non accorrete qui va per le lunghe. Mi fanno un’eco. Emma è ben incanalata. Allora perché non ti decidi a uscire amore mio, starai pure scomoda lì sotto, no? All’orario di visite delle 16 io sono ancora a caro amico. Mio marito e mia madre sono più in ansia di me. I dolori sono aumentati, ma le contrazioni ancora non sono quelle giuste. Alla fine dell’orario di visite scendo giù con mio marito e mia madre, non mi va di rimanere sola in stanza. Cavoli però, ora sì che le contrazioni cominciano a fare male, ma siamo proprio sicuri che non siano quelle giuste? Sicuri sicuri? Si fanno le 19 e quando arrivano le contrazioni non riesco a stare stesa, ma anche in piedi non è che la situazione migliori. Sono ancora giù con mio marito e mia madre, loro mangiano un panino e io sgranocchio ventaglietti di pasta sfoglia (che ormai penso che per tutta la vita assocerò al mio parto)…con tutto il dolore riesco a mangiare! Risalgo in camera perché i dolori sono aumentati. Alle 21 un’ostetrica mi viene e visitare. Dice che mi romperà le acque, non sento nessun dolore, solo un rivolo caldo in mezzo alle gambe. Metto la mutanda sexy usa e getta con pannolone. L’ostetrica mi fa una flebo di buscopan. Manca tanto? Lei mi dice che se partono le contrazioni giuste…aridaje…non ci vorrà molto. Ma potremmo anche arrivare a domani mattina. Telefono a mio marito e mia mamma che sono di sotto e dico loro di tornare a casa , poverini tutte quelle ore buttati sulle sedie della clinica. Mi dicono di no e non riesco a convincerli. Andranno a mangiare una pizza lì vicino per ammazzare l’attesa. Beh da quel momento partono dei dolori, ma dei dolori che non saprei neanche descrivere. Non riesco a stare in nessuna posizione, non grido solo per pudore, ma mi lamento e come se mi lamento. Mi scuso con la mia compagna di stanza, ma lei carinissima mi dice che non di devo scusare di niente e che sono bravissima (lei ha fatto cesareo non ha provato l’ebbrezza delle contrazioni). Il dolore aumenta, le contrazioni si fanno più ravvicinate. Aiutoooooooooooo!!!! Che male, malissimo, super male. Ora capisco perché il dottore che mi ha ricoverata ha detto che non avevo ancora la faccia da parto…ora che ci siamo quasi il mio volto è tutta una smorfia di dolore!!! Passa un’ora e mezza. L’ostetrica mi vista, benissimo da 4 cm siamo a 8 cm. Su su che ci siamo. Mi dice che alle 23 mi portano in sala parto. Chiamo mio marito e mia mamma. Mi sento male, sono stanca, sono 24 ore che non chiudo occhio. Tra me e me penso “Mi sa tanto che Emma resterà figlia unica!!!!!”. Dico all’ostetrica che voglio l’epidurale…troppo tardi sono troppo dilatata. Idem per il parto in acqua. Noooooooooooooooooo!!! Mi portano in sala parto, l’ostetrica che mi aiuterà a partorire ha una faccia simpatica, meno male va!! Arriva anche mia madre, tutta in verde, pare una di E.R. L’ostetrica mi fa mettere sul lettino stesa sul lato sinistro con le gambe aperte e si comincia con le spinte. Mi fa anche una flebo di ossitocina perché manco a dirlo come entro in sala parto le contrazioni diminuisco…la solita legge di Murphy! Che dolore, dolorissimo dolore. Sto scomoda in qualunque posizione. Alla fine l’unica posizione che riesco ad assumere è sul fianco. L’ostetrica mi dice come spingere. Mi aggrappo alla fune sopra il lettino e spingo più forte che posso…sembro Tarzan! Mia madre mi tiene un braccio e spinge anche lei per solidarietà!!!! Io mi lamento, forse grido anche, non lo so. L’unica cosa che so è che fa male. L’ostetrica mi dice di spingere bene, meglio…ma come a me sembrava di essere bravissima! Sono stravolta, aiuto non ce la posso fare…possiamo rimandare il parto ad un altro giorno?!?!?! Mia madre e l’ostetrica, un tesoro di ostetrica, mi tirano su il morale, mi fanno ridere, mi fanno forza. Spingi spingi, ma Emma non ne vuole sapere. Su pulcino mio che è quasi mezzanotte. L’ostetrica mi dice che deve farmi l’episotomia. Qualunque cosa basta che Emma esca. Sento il pizzico dell’anestesia locale, ma nessun doloro quando taglia. Insomma spingi tu che spingo anche io finalmente ecco la testina che esce, quello che sento è un gran bruciore e alle 00:46 del 20 settembre un’ultima spinta, un senso di liberazione, mia madre piange e tra le lacrime mi dice “E’ uguale a Piergiorgio (mio marito). L’ostetrica mi poggia sulla pancia mia figlia. Sono talmente stanca che non riesco neanche a piangere. Le dico “Amore mamma è qui” e finalmente vedo quella meravigliosa creatura che è cresciuta dentro di me per 9 lunghi mesi…vabbé facciamo i precisi per 40 settimane più 5 giorni. La portano a lavare. Secondamento, poi il dottore viene a fare il “rammendo”, decisamente la parte meno piacevole, e mentre mi mettono i punti guardo il mio cucciolo in braccio alla mia mamma e ancora non mi sembra vero. Quando hanno finito mi mettono sul lettino, mia mamma mi mette Emma vicino e io l’avvicino al seno. E lei si attacca subito, vorace, e io penso a come sia straordinaria la vita. Quella notte non riesco a dormire, guardo Emma nella culla accanto al mio letto. Sono diventata mamma e questa è mia figlia.
PS: Il dolore del parto è stato un dolore che non scorderò mai è vero, però già sarei pronta a provarlo di nuovo!