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Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Comunque sia andata si tratta di un momento che non dimenticherai mai, hai voglia di raccontarlo?
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lemming
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Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Messaggio da lemming » 12 gen 2008, 21:27

2 Marzo 2005

Ore 22.00
Era una notte buia e tempestosa. No, giuro. Notte era notte, buia era buia per corollario del primo assunto, e tempestosa era tempestosa perchè c'era neve, vento, tormenta. Di tutto. Mezzo metro di neve, tutto bloccato, gli alberi tremavano e i pinguini chiedevano asilo per non morire assiderati.
Dentro casa, tutt'altra storia. Il caminetto scoppiettava allegramente spandendo dappertutto un delizioso calore, e anche la cena scoppiettava allegramente spandendo dappertutto un odorino delizioso, di brodo di pollo e tortelli fatti in casa (non da me, comprati). Le cane erano religiosamente accucciate sotto il fornello in trepida attesa del brodino avanzato, i gatti in catalessi sul tappeto davanti al fuoco. Ah, che idillio!
"Ma porca vacca, le dieci e ancora non arrivano, certo che una telefonata, e io qua a sgobbare, ma porca di quella, ma vaff..."
Questa ero io.
"AHIAAAA!!!"
Anche questa ero io. La cosa nella mia pancia ormai aveva assunto le dimensioni di un dinosauro ed ero sicura sarebbe uscito con gli scarponi ai piedi, tanto violente erano le botte che tirava sul mio povero fegato torturato. E le testate alla vescica, che mi facevano andare in bagno ogni due minuti per mollare tre soffertissime gocce, non contribuivano alla mia calma interiore. No no no.
Mancava una settimana al parto, ma già da giorni erano partite le maledettissime contrazioni preparatorie, e mentre intorno a me tutti gioivano ed esultavano, io desideravo soltanto uccidere qualcuno. Per chi mi ritenga un'esagerata, farei notare che essere presi costantemente a pugni e calci non è un modo per disporti bene verso il mondo. O forse il mio umore dipendeva dal fatto che il giorno prima la lavatrice aveva deciso di allagare la casa e avevo dovuto asciugare tutto, uno sforzo improbo, da mozzare il respiro e farmi gridare per i crampi alla schiena, per tacere della difficoltà materiale del chinarsi in avanti quando neanche ti vedi i piedi.
Oh che dolcezza aspettare il proprio marito e il proprio padre per cenare tuttinsieme.

Ore 22.30
Tortelli a rapporto, ho giusto il tempo di tornare in bagno. La mia fame è sottoterra, del resto lì dentro ormai c'è posto per ben poca roba... mi siedo sostenendomi il pancione e STAAAAPPP!, faccio un salto.
Ecco cosa prova una bottiglia di spumante a Capodanno! Non mi ha fatto male, ma è stato fortissimo, inequivocabile. Niente melodrammatiche inondazioni da film, però ci sono pochi dubbi, proprio pochi.
Ok. Ci siamo. Qual è la prima cosa da fare?
"Pronto dottoressa, mi si sono rotte le acque, cosa devo fare?"
"Hu... che ne dice di andare in ospedale?"
"Giusto giusto, allora vado!"
Cominciamo bene...

Ore 23.00

Ho finito di preparare la borsa con le ultime cose e ho appena telefonato al marito, raccomandandogli di non correre. Naturalmente appena ho messo giù la cornetta me lo vedo sulla porta di casa ansimante e con gli occhi di fuori, pronto a gareggiare con Magic Johnson (e a vincere).
"Calma, calma, io mi devo fare una doccia e voi dovete cenare!"
Mi sono ripresa dal primo impatto e penso solo che bisogna organizzarsi. Se tanto mi dà tanto, le prossime ore saranno un casino folle, ed è il caso che almeno qualcuno conservi un barlume di lucidità mentale. Mio padre, che gira per la casa seguito dal cane comunicando all'aria "andrà tutto bene, andrà tutto bene, andrà tuttobenetuttobenetuttobene..." non sembra una buon candidato. Mi ficco sotto la doccia perchè i manuali dicono che rilassa molto e fa un po' passare il male delle contrazioni. Ehi, è vero. Ci resterei per ore, e lo farei, se non fosse per il dettaglio che sto partorendo.
Usciamo.
Mentre ero sotto la doccia, Andrea ha ingoiato la cena in venti secondi e si è precipitato fuori a spalare la neve, scavando un sentiero fino alla macchina, cosicchè la mia sola preoccupazione è non scivolare... oddio, anche ricordare ai due prodi maschi che sono con me le cose da fare è motivo di pensiero. "Andrea, dai da mangiare ai gatti, che mi sa che non tornerai in tempo per il prossimo pasto... papà fai uscire le cane, stesso motivo... la borsa per l'ospedale? La sdraio per starmi accanto la prima notte? Il cellulare? Le chiavi di casa?"
Andrea annuisce a tutto ma sbianca quando gli ricordo la borsa con le cose del bimbo. Geme e si precipita in casa mentre io prendo cautamente posto in macchina.
Cacchio, le contrazioni cominciano ad essere un affare più personale. Inizio a tenere il conto dei minuti, ma sospetto che non sarà un parto naturale: il liquido amniotico non è limpido e questo significa che il bambino potrebbe intossicarsi nelle lunghe ore di travaglio. Non voglio un cesareo.
Vorrei dirlo ad Andrea, ma è già abbastanza impanicato così, e poi tra poco i medici daranno il loro responso, inutile fargli venire un infarto.

23.15

Come temevo: appena vista la situazione, acque verdastre, collo chiuso, nessuna dilatazione e contrazioni irrilevanti (e sticavoli, penso io, ma lo tengo per me), il medico di turno predispone tutto per un cesareo d'urgenza. Un nome melodrammatico e ansiogeno che nel mio caso vuol semplicemente dire 'intervento fuori programma', mi parcheggiano in una stanza con altre donne pancionemunito e iniziano ad armeggiarmi addosso con gli stramaledetti monitoraggi. Chi non li ha mai provati non sa cosa significhi: ti legano delle cinghie al pancione ormai in piena rivolta, stringono bene, ti costringono a stare ferma in una posizione un po' sghemba, comodissima se hai le contrazioni (sono ironica, se non si fosse capito), e mentre sei lì che soffri osservano il grafico che esce pian piano dalla macchinetta che misura i picchi di dolore. Io ormai soffro veramente, mi sento come se mi stessero strizzando, e ci resto malissimo al vedere che i miei picchi non sono picchi, ma semmai piccoli ghiribizzi che non arrivano neppure a un terzo del foglio. Cosa, il picco deve arrivare lassù perchè siano le contrazioni buone? No, dico, ma scherziamo?
Sparatemi in sala operatoria e datemi tutte le anestesie che avete!
Andrea sta telefonando a tutti i parenti, e se non fossi presente giurerei che sta dando l'annuncio della mia morte. Piangono tutti. Stanotte sono tutti pazzi, l'unica sana di mente sono io, ed infatti è a me che medici e infermiere si rivolgono con fare professionale, mentre trattano con puro compatimento i miei accompagnatori, ignorando mio padre completamente impazzito perchè convinto di aver subito il furto del telefonino (ce l'aveva in tasca).
"Firmi il consenso informato... firmi il consenso per l'anestesia... firmi il consenso al ricovero..."
Firmo quello che vi pare basta che ci spicciamo. Stare attaccata ai monitoraggi non è la mia idea di passatempo gradevole.
"Mi dà la borsa che prendo le cose per vestire il bambino?"
La richiesta della puericultrice è così ovvia che mi lascia senza fiato: le cose del bambino? Quale bambino? Il mio bambino? Ma io non sono una mamma, io sono solo incinta!
Indico la borsa mugugnando che prenda quello che vuole. "vestire il bambino," Signore mio Signore mio, allora è proprio vero, ci siamo. Non parlerebbero di vestire il bambino se non stesse per arrivare. Mica possono vestire la mia pancia... ma dov'è il bambino? Qui non c'è nessun bambino!
Io avrò un bambino. Anzi, sto per averlo. No, no, si sbagliano, ne sono sicura. Ci penso mentre mi aiutano a spogliarmi per mettermi quei ridicoli camici da ospedale aperti dietro e mi fanno salire sul lettino operatorio, mentre mi fanno non so che iniezioni preparatorie, mentre saluto il marito e mentre mi spingono per i corridoi piastrellati che portano alla sala operatoria.
"Vestire il bambino", non riesco a smettere di pensarci. Eh già, bisogna vestirlo.

23.30

Che stronzo, questo medico. Anestesia generale, non se ne parla. Il momento più importante della mia vita, e dovrei perdermelo per riapparire dopo un'ora o due da comparsa, quando tutti hanno già visto il frutto delle mie fatiche? "Se non vuole bisogna aspettare i risultati degli altri esami, non posso farle la spinale con questi valori..."
Aspettiamo il ca**o che ti pare, tu non mi metti KO. Tanto le contrazioni non sono più aumentate d'intensità dopo le iniziezioni preoperatorie, mi ci sono abituata e posso aspettare i secoli.
Quando arrivano ste benedette analisi, vengo ricompensata dal permesso di rimanere sveglia alla nascita di mio figlio. Mi piantano un ago nella schiena, è fastidioso, ma pochi istanti dopo non sento più niente, meravigliosa anestesia, via le contrazioni, sono perfettamente immota.
Si parte!

00.00

Distesa, legata, schermata, completamente inerte dal petto in giù, circondata da uomini in verde e mascherina che si affannano in misteriose operazioni oltre la tendina di cotone spesso che mi impedisce di vedermi la pancia. Sento una carezza sopra il pube e rabbrividisco, l'anestesia non ha ancora fatto effetto! "Guardate che io sento ancora tutto..."
Occhiata di compassione del chirurgo. "Signora, abbiamo già tagliato, adesso lo tiriamo fuori."
Ah.
Curiosa sensazione, quella di farsi frugare le budella. Sento proprio le cose che mi vengono spostate, nemmeno con troppi riguardi, ma non avverto il minimo dolore e mi dà solo fastidio di avere i polsi legati, neanche fossi una pazza capace di scappare nel bel mezzo dell'intervento.
"Adesso la devo premere sulla pancia, forse farà fatica a respirare, abbia pazienza che è un attimo."
Un giovane paramedico mi si mette dietro, mi prende con garbo la testa. Ancora ne ignoro il perchè, vista la mia assoluta paralisi, ma è un ricordo nitido, questo giovanotto che mi reggeva le tempie mentre un suo collega, del peso approssimativo di 300 quintali, mi saltava sullo sterno e ci ballava la polka, comprimendomi come sotto un rullo compressore. Non respiro, aiuto non respiro, brutto stronzo togliti dai miei polmoni, se non tiro il fiato qua ci rimango...

00.30 (3 marzo)

"Ghe... nghè!"
Poi, silenzio. E' venuto al mondo con molta calma.
Lo vedo solo per un momento prima che lo portino via per lavarlo, del resto impacchettata come sono non potrei nemmeno fargli una carezza, l'ostetrica scosta il lenzuolino per farmi vedere che è un maschio, vedo sbalordita un sesso enorme, ma i neonati ce l'hanno così grande? La mia perplessità fa ridere tutti.
Gli occhi sono spalancati, blu, rotondi, e mi guardano con aria vagamente accusatoria. Se sapesse in che razza di mondo l'ho buttato, la sua non sarebbe un'accusa solo vaga, ma adesso non importa.
Mentre procede il lungo, lento, esasperante lavoro di ricucitura delle mie budella non faccio che chiedere come sta, se sta bene, se sta veramente bene, quando me lo daranno, e mi viene sempre risposto che sì, sta bene, sì sta veramente bene, me lo daranno appena gli avranno fatto il bagnetto e io potrò tenerlo in braccio, ma ci vuole un sacco, veramente un sacco di tempo, non so quanto ma sicuramente troppo, prima che accanto a me si posi la tutina azzurra che avevo comprato a Natale. E' troppo grande per lui, ma tutto sembra troppo grande per lui. E' così minuscolo che non oso stringerlo, e mi limito a mettergli attorno un braccio perchè non cada dal lettino, mentre mi spingono fuori dalla sala.
Cerco qualcosa di arguto da dire, le prime parole che mio figlio ascolterà da sua madre, cribbio è importante, la prima impressione è quella che conta, mica possiamo cominciare a banalità. Il mio bambino è pelato come Lex Luthor. Le nonne direbbero che è destinato a essere un biondino.
"Ciao, Davide."
Mi guarda.
Lo guardo.
Ciao, Davide.
Davide (3-3-2005) Arianna (3-12-2007)
Io non perdo mai. O vinco, o imparo.

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Re: Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Messaggio da paoletta075 » 12 gen 2008, 22:30

Che meraviglia di racconto Lemmina :cuore
Aspetto con ansia quello di Arianna.
♥★Mia Lou 04/02/2007♥★ Un pettirosso da combattimento ♥★ la mia bimba spagnola
♥★Levi Zeno 02/03/2012♥★Un nuovo pettirosso da combattimento ♥★ il mio bimbo laghee

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Re: Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Messaggio da la.piccola.mamma » 13 gen 2008, 0:07

Bellissimo racconto! :emozionee
.:°*♥ღ♥*°:. Siℓviα .:*♥NoVo7єNoVo9♥*:. мαммα iииαмσrαтα ∂i .:°*♥ღ♥*°:.
*♥ Aиgισℓeттσ o7.12.o6 ♥**♥ Lucιℓℓα o1.11.o7 ♥**♥ Clαu∂ισ 17.1o.o9 ♥*

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Re: Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Messaggio da nanà1977 » 13 gen 2008, 8:49

MERAVIGLIOSO..... :emozionee :emozionee
Stiamo cercando di avere un bambino da settembre 2006...
I fivet settembre 2008 fallita...

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Notta
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Re: Era una notte buia e tempestosa... (e nacque Davide)

Messaggio da Notta » 15 gen 2008, 11:12

Però che ometto :bacio
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Notta e le sue nane: Greta 19/05/2006 - Giuditta 04/03/2008 e.... ZONZOLO in arrivo...

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