E' arrivata PumPum .. anzi no, Viviana!
Inviato: 4 gen 2008, 19:24
Sono le 22.00 passate, ho partorito alle 18.35: mi hanno tolto le flebo e posso bere, ma non ho sonno. Tutto tende a divenire confuso … domani ci sarà solo la sua morbidezza, la sua pelle di seta, il suo calore. E allora racconto …
Ore 2.15 – Ovvero ma le acque profumano di Bulgari Thè blanc?
Mi sveglio di soprassalto con un piccolo urletto, come si fa’ dopo un incubo, ma non ricordo nulla e non sento dolori. Eppure c’è qualcosa che non va’, lo sento. Istintivamente porto le mani tra le gambe e mi accorgo di essere bagnata. I racconti di perdite delle acque che mi hanno fatto somigliano molto a quelli degli amici in viaggio di nozze sulle cascate del Niagara. Naaaa!!!!! Non possono essere le acque, sarà una perditina di pipì, poche gocce. Vado al bagno, annuso … cielo! La pipì non ha questo profumo delizioso! Sono le acque? Possibile che mia figlia (d’altra parte solo lei potrebbe!) nuoti in … Bulgari??? Ops … ehm … no, ora ricordo
: mi sono incremata prima di andare a letto, l’odore è della mano e questa è sicuramente pipì. Torno a letto. Faccio per stendermi, contrazione degli addominali, perdo altra acqua. Torno in bagno e l’operazione non passa inosservata al Cesaroni. Ma lì nulla. Non colo, non goccio, non sporco. Andiamo a dormire. Giù, ari-acqua. OK! OK! Mi avete convinta. Il Cesaroni, pur zoppicante per un infortunio, è già pronto e io lo guardo costernata
… “Amore, c’è tempo, mi faccio una doccia”.
Lui inizia a girare intorno al bagno modello squalo, al 1° passaggio mi becca con la piastra alliscia-capelli in mano: sorriso sicuro della sottoscritta (stile “che ne vuoi sapere tu di come si va a partorire”). 2° giro: sto’ scegliendo il fondotinta. Latin Performance di Max Factor durerà tutto il travaglio? (sorrido imbarazzata … ma sempre sicura). 3° giro: il rossetto deve essere discreto, ma non può mancare! Niente effetto zoccoletta, la parola d’ordine è classe! Mi fulmina … OK! OK! Immagino che non ci sia il tempo per la bigiotteria, vero???
Ore 3.30 – Ovvero “E ti pare che non succedeva a me?”Arrivo in P.S.: cambio di luna, non ci sono posti, “Cerca lei un altro ospedale o mandiamo i fax noi?”. Vedo un ago epidurale alato volare lontano salutandomi e sento montare la rabbia. Avvio cmq il P.S. e inizio a recitare un personalissimo mantra yoga detto “Delle Tre Bestemmie”
. Lo farò per 4 ore, nel salottino d’attesa del P.S., mentre tutti gli ospedali rispondono picche tranne il S. Spirito. Il Cesaroni chiarisce diplomaticamente che lì ho perso il primo bimbo per incuria del medico curante mentre chi mi faceva pronto soccorso raccontava barzellette sconce e mi dimetteva senza spiegarmi cosa sarebbe stato un aborto naturale alle 12° settimana di lì a due giorni! “Mandatecela pure, se volete una strage!”.
Vinciamo noi! Alle 7.30 mi ricoverano su una barella!
Ore 7.30 – 13.30 Ovvero … fa’ male!
I ricordi iniziano a farsi confusi. Alle 9.30 i dolori si fanno forti ma la dilatazione è solo di 1 cm! L’ostetrica di turno pretenderebbe che io me ne stessi monitorata e sdraiata su una barella con un ferro a metà schiena e senza appoggio per le spalle. Fuggo approfittando delle pulizie del mattino. Vado a salutare fuori il Cesaroni e famiglia (riunita già con sciarpe e trombette!) poi mi nascondo in un corridoietto dove affronto le contrazioni accovacciata a terra come un’indiana. Dopo un’oretta gli sporchi cowboys mascherati da ostetriche mi catturano e vengo legata alla barella e rimonitorata. Imploro l’epidurale e mi guardano con sufficienza “Signora, sarà a mala pena ad 1 cm e mezzo!”.
Passo l’ora successiva tentando un po’ di yoga e chiedendomi come si fa’ a partorire senza epidurale. Questa parte la sorvolo …
Nessuno mi crede quando dico che non ce la faccio più (sarà una costante: per qualche strano motivo le mie contrazioni rilevate dalla macchina sembrano leggere e inconcludenti e invece …). Solo all’ora di pranzo convinco un dottore, look da ex-batterista dei Nomadi, a visitarmi “Ma lei è pronta per l’epidurale!”.
Mi trovano un letto vero … e arriva l’Arcangelo Gabriele mascherato da anestesista con due chierichetti-tirocinanti per fare lezione sulla mia schiena. “Non si preoccupi, se arriva la contrazione mi avverte e ci fermiamo in qualsiasi momento. Non può succedere nulla!”.
10 minuti dopo, io “Contrazione!” e lui “Per carità signora, sto’ bucando la spina, non posso fermarmi. Si inventi qualcosa ma non muova assolutamente la schiena!”
Devo dire che un anno di respirazione yoga è servito … ma il mantra “Delle Tre Bestemmie” è veramente il massimo!!!
13.30 – 15.30 Ovvero il Paradiso!
Penso che senza epidurale sarei morta. Fanno entrare il Cesaroni e io me la dormo. Parliamo e scherziamo. Quando tornano i dolori vengono a controllare il tracciato “Qui non andiamo da nessuna parte!”. Insisto per farmi visitare e la vinco anche stavolta: il travaglio procede da solo, altra dose di epidurale.
15.30 – 17.30 Ovvero il Paradiso bis
Alla fine tornano i dolori, chiamo, solito tracciato b@st@rdo “Signora, lei non sa’ neanche cos’è il travaglio. Guardi che con la perdita delle acque è normale … ora facciamo l’ossitocina!”. Imploro una visita e l’ex-Nomadi, senza troppi complimenti, inizia a smanettare. “8 cm!!!” L’avevo detto io! Lasciano che mi faccia il rush finale da sola senza ossitocina.
18.00 – Le spinte ovvero c’è una testina piena di capelli!
E’ vero, sono liberatorie! Non avverti neanche il dolore … iniziamo in sala travaglio e ricordo solo gli occhi lucidi del Cesaroni mentre l’ostetrica gli fa’ vedere la testa di Viviana.
Ah no! Ricordo anche quando l’ostetrica ha cercato di aiutare manualmente la dilatazione incoraggiandomi: “Dai, spingi! Guarda quanto sei brava! 30 di lavoro e sei la prima puerpera che vedo arrivare in sala parto ancora con il rossetto!!!”
Si va in sala parto ma cominciano le complicazioni: Viviana ha un giro di cordone intorno al collo, scende ma poi torna su! E troppo grossa per me. Tutti intorno a me iniziano a parlare in codice e fanno uscire il Cesaroni. Non importa: mi gira la testa, non ce la faccio più … prendete pure un machete ma mettete fine a tutto, vi prego!
Vabbè … ehi! … che fate? Mi prendete in parola? Scherzavo!
L’ex-Nomadi mi monta sulla pancia per 5 volte durante le spinte … riesco
solo a pensare che i polmoni stanno collassando! Il bello è che non serve a nulla.
Tornano a confabulare … Cazz … ho dimenticato la Convenzione di Ginevra a casa!!! Ed ora?
Mi fanno un’aggiuntina di epidurale e aspettano un po’: non promette nulla di buono …
Prima parte l’episiotomia. Vabbè, tanto non sento nulla! Poi vedo che preparano qualcosa … meglio non sapere, mi concentro e preparo per la spinta. Stavolta sulla pancia mi si sdraia una dottoressa mentre l’ex-Nomadi maneggia la ventosa … sento una parte di me che se ne va’ … sto’ per morire … no! Cosa c’è lì in fondo? Toh! Rivedo la patata! E là? Un affarino nero dallo sforzo (o ho dimenticato di confessare qualcosa al Cesaroni?), con la testa a pera, tutto sporco ed urlante ... Inizio a tremare e smetterò solo 1 ora dopo. Singhiozzo. Me la ritrovo addosso: è morbida e calda. Piange. E’ stata dura anche per lei. Pian piano torna rosa, ha gli occhietti un po’ pesti ma quando la chiamo “Scucchiettina!” li apre e si guarda intorno come se riconoscesse qualcosa o qualcuno in questo mondo di luce e rumore. La mettono in braccio al suo papà rientrato appena in tempo … sono bellissimi!
Il resto non lo scrivere …
Ore 2.15 – Ovvero ma le acque profumano di Bulgari Thè blanc?
Mi sveglio di soprassalto con un piccolo urletto, come si fa’ dopo un incubo, ma non ricordo nulla e non sento dolori. Eppure c’è qualcosa che non va’, lo sento. Istintivamente porto le mani tra le gambe e mi accorgo di essere bagnata. I racconti di perdite delle acque che mi hanno fatto somigliano molto a quelli degli amici in viaggio di nozze sulle cascate del Niagara. Naaaa!!!!! Non possono essere le acque, sarà una perditina di pipì, poche gocce. Vado al bagno, annuso … cielo! La pipì non ha questo profumo delizioso! Sono le acque? Possibile che mia figlia (d’altra parte solo lei potrebbe!) nuoti in … Bulgari??? Ops … ehm … no, ora ricordo


Lui inizia a girare intorno al bagno modello squalo, al 1° passaggio mi becca con la piastra alliscia-capelli in mano: sorriso sicuro della sottoscritta (stile “che ne vuoi sapere tu di come si va a partorire”). 2° giro: sto’ scegliendo il fondotinta. Latin Performance di Max Factor durerà tutto il travaglio? (sorrido imbarazzata … ma sempre sicura). 3° giro: il rossetto deve essere discreto, ma non può mancare! Niente effetto zoccoletta, la parola d’ordine è classe! Mi fulmina … OK! OK! Immagino che non ci sia il tempo per la bigiotteria, vero???
Ore 3.30 – Ovvero “E ti pare che non succedeva a me?”Arrivo in P.S.: cambio di luna, non ci sono posti, “Cerca lei un altro ospedale o mandiamo i fax noi?”. Vedo un ago epidurale alato volare lontano salutandomi e sento montare la rabbia. Avvio cmq il P.S. e inizio a recitare un personalissimo mantra yoga detto “Delle Tre Bestemmie”

Vinciamo noi! Alle 7.30 mi ricoverano su una barella!
Ore 7.30 – 13.30 Ovvero … fa’ male!
I ricordi iniziano a farsi confusi. Alle 9.30 i dolori si fanno forti ma la dilatazione è solo di 1 cm! L’ostetrica di turno pretenderebbe che io me ne stessi monitorata e sdraiata su una barella con un ferro a metà schiena e senza appoggio per le spalle. Fuggo approfittando delle pulizie del mattino. Vado a salutare fuori il Cesaroni e famiglia (riunita già con sciarpe e trombette!) poi mi nascondo in un corridoietto dove affronto le contrazioni accovacciata a terra come un’indiana. Dopo un’oretta gli sporchi cowboys mascherati da ostetriche mi catturano e vengo legata alla barella e rimonitorata. Imploro l’epidurale e mi guardano con sufficienza “Signora, sarà a mala pena ad 1 cm e mezzo!”.
Passo l’ora successiva tentando un po’ di yoga e chiedendomi come si fa’ a partorire senza epidurale. Questa parte la sorvolo …
Nessuno mi crede quando dico che non ce la faccio più (sarà una costante: per qualche strano motivo le mie contrazioni rilevate dalla macchina sembrano leggere e inconcludenti e invece …). Solo all’ora di pranzo convinco un dottore, look da ex-batterista dei Nomadi, a visitarmi “Ma lei è pronta per l’epidurale!”.

Mi trovano un letto vero … e arriva l’Arcangelo Gabriele mascherato da anestesista con due chierichetti-tirocinanti per fare lezione sulla mia schiena. “Non si preoccupi, se arriva la contrazione mi avverte e ci fermiamo in qualsiasi momento. Non può succedere nulla!”.
10 minuti dopo, io “Contrazione!” e lui “Per carità signora, sto’ bucando la spina, non posso fermarmi. Si inventi qualcosa ma non muova assolutamente la schiena!”

Devo dire che un anno di respirazione yoga è servito … ma il mantra “Delle Tre Bestemmie” è veramente il massimo!!!
13.30 – 15.30 Ovvero il Paradiso!
Penso che senza epidurale sarei morta. Fanno entrare il Cesaroni e io me la dormo. Parliamo e scherziamo. Quando tornano i dolori vengono a controllare il tracciato “Qui non andiamo da nessuna parte!”. Insisto per farmi visitare e la vinco anche stavolta: il travaglio procede da solo, altra dose di epidurale.
15.30 – 17.30 Ovvero il Paradiso bis
Alla fine tornano i dolori, chiamo, solito tracciato b@st@rdo “Signora, lei non sa’ neanche cos’è il travaglio. Guardi che con la perdita delle acque è normale … ora facciamo l’ossitocina!”. Imploro una visita e l’ex-Nomadi, senza troppi complimenti, inizia a smanettare. “8 cm!!!” L’avevo detto io! Lasciano che mi faccia il rush finale da sola senza ossitocina.
18.00 – Le spinte ovvero c’è una testina piena di capelli!
E’ vero, sono liberatorie! Non avverti neanche il dolore … iniziamo in sala travaglio e ricordo solo gli occhi lucidi del Cesaroni mentre l’ostetrica gli fa’ vedere la testa di Viviana.
Ah no! Ricordo anche quando l’ostetrica ha cercato di aiutare manualmente la dilatazione incoraggiandomi: “Dai, spingi! Guarda quanto sei brava! 30 di lavoro e sei la prima puerpera che vedo arrivare in sala parto ancora con il rossetto!!!”

Si va in sala parto ma cominciano le complicazioni: Viviana ha un giro di cordone intorno al collo, scende ma poi torna su! E troppo grossa per me. Tutti intorno a me iniziano a parlare in codice e fanno uscire il Cesaroni. Non importa: mi gira la testa, non ce la faccio più … prendete pure un machete ma mettete fine a tutto, vi prego!
Vabbè … ehi! … che fate? Mi prendete in parola? Scherzavo!

L’ex-Nomadi mi monta sulla pancia per 5 volte durante le spinte … riesco
solo a pensare che i polmoni stanno collassando! Il bello è che non serve a nulla.
Tornano a confabulare … Cazz … ho dimenticato la Convenzione di Ginevra a casa!!! Ed ora?
Mi fanno un’aggiuntina di epidurale e aspettano un po’: non promette nulla di buono …
Prima parte l’episiotomia. Vabbè, tanto non sento nulla! Poi vedo che preparano qualcosa … meglio non sapere, mi concentro e preparo per la spinta. Stavolta sulla pancia mi si sdraia una dottoressa mentre l’ex-Nomadi maneggia la ventosa … sento una parte di me che se ne va’ … sto’ per morire … no! Cosa c’è lì in fondo? Toh! Rivedo la patata! E là? Un affarino nero dallo sforzo (o ho dimenticato di confessare qualcosa al Cesaroni?), con la testa a pera, tutto sporco ed urlante ... Inizio a tremare e smetterò solo 1 ora dopo. Singhiozzo. Me la ritrovo addosso: è morbida e calda. Piange. E’ stata dura anche per lei. Pian piano torna rosa, ha gli occhietti un po’ pesti ma quando la chiamo “Scucchiettina!” li apre e si guarda intorno come se riconoscesse qualcosa o qualcuno in questo mondo di luce e rumore. La mettono in braccio al suo papà rientrato appena in tempo … sono bellissimi!
Il resto non lo scrivere …