Sei nata con un cesareo programmato, fortissimamente voluto. Troppa era l'ansia, troppa la paura.
Al prericovero mi fanno tutti gli esami e mi comunicano la data, con ricovero il pomeriggio precedente. Da li in poi i giorni scorrono veloci, so quando ti vedrò e questo mi rassicura molto.
Il giorno stabilito mi fanno gli ultimi esami e mi danno la camera. La più vicina alle sale parto, contrappasso dantesco. Al monitoraggio rilevano diverse contrazioni fortine, l'ostetrica è dubbiosa, ma io percepisco solo indurimenti. Ho il quadro elettrolitico sballato per cui mi fanno una flebo di potassio che dura fino al mattino successivo. A sera entra un medico e mi chiede se non voglio nemmeno provarci, chiedendomi cosa fosse successo. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, "ecco ora salta tutto", penso. Invece si scusa per la domanda, mi tranquillizza ed esce. Papà mi saluta con gli occhi lucidi, io invece sono molto serena. La notte trascorre insonne, troppi rumori in reparto, troppa voglia di non perdermi nemmeno un tuo calcetto.
Il mattino seguente mi preparano per la sala, sarò la terza. Sommo fastidio a mettere il catetere, tirerei una pedata all'ostetrica, ma meglio evitare di farla incavolare prima che decidano di non operare più

Passano forse un paio di ore prima che mi portino in sala e se fino a prima ero tranquillissima ora sono decisamente impaziente. Arriva il barreliere, un gran chiacchierone, papà mi saluta commosso prima dell'ascensore e io mi faccio il tragitto fino all'ingresso delle sale chiacchierando della grossa. Mi spostano all'interno del blocco operatorio e mi parcheggiano fuori dalla sala, che non è ancora pronta. Fa caldo con la coperta termica. Finalmente danno l'ok, sembra di essere in un'astronave spaziale e ora fa freddo. Mi spiegano tutto per filo e per segno, l'anestesista è un tipo spiritoso che mi dice di non preoccuparmi, che è la prima anestesia che fa ma che ha appena ripassato la procedura e che comunque è laureato. Simpatico. Gli rispondo "spero non coi corsi online del cepu". "Colpito e affondato", ribatte. Dai muoviti, inutile che scherzi tanto si vede che non sei di primo pelo.
Non mi accorgo nemmeno che mi fa l'anestesia, mi fanno sdraiare e mi chiedono come sto. Continuo a chiacchierare, tranne un momento in cui sudo freddo, ma mi avevano avvisata quindi comunico ma non mi spavento, passa in un attimo. Una donna mite con gli occhi azzurri è dietro la mia testa e mi accarezza, non so chi sia ma è molto dolce e premurosa. Mi chiede della bimba , come si chiamerà. Riprendo a chiacchierare quando qualcuno in piedi di fianco l'anestesista dice "ecco, ora il dottore ci sgrida perché ti facciamo parlare e muovi la pancia"


Ma sta già tagliando?!?! Ca**o ditemelo no, che sto zitta!!.
Vorrei verbalizzarlo ma nel giro di un secondo si sente il rumore dell'aspiratore e ho tutti accalcati intorno e capisco che ci siamo. Mi dicono che sentirò tirare ma non male.
Lo so, ho letto tutti i cesarei di gol..
Sbircio sulla lampada, vedo che armeggiano. "Che bel cordone" "vediamo questa scricciolina". Sento tirare e all'improvviso mi sento togliere un peso, i miei polmoni finalmente si espandono normalmente e capisco che sei nata. Si sente un coretto adorante di "che bella" "che lunga" e io penso che quindi sei viva ( ...

La donna dagli occhi azzurri è sempre lì con me, mi chiede se sto bene. Sto benissimo, ma non riesco a parlare, sorrido e penso al tuo papà che sta per conoscerti per la prima volta.
Mi ricuciono e mi portano in camera, in corridoio c'è il papà. Mi spostano a letto, mi vestono e papà va a prenderti al nido. Arrivi con la tutina rosa che abbiamo scelto dopo la morfologica, avvolta in una copertina verde, col cappellino bianco e rosa. Ti prendo in braccio e sei leggerissima, profumi di neonato . Inizi a ciucciare con una voracità che lascia sbalordite le puericultrici del nido. Hai le manine rugose e gli occhietti gonfi.
Ti guardo, ti cullo e ho il mondo in mano.

Sarai felice, saremo felici.
Buona vita stellina