Andrò a partorire in un ospedale a 120 km da casa mia, perché l'altro che è a 20 km non mi piace e poi mi ricorda quando ho fatto il raschiamento due anni fa, e non è un bel ricordo.
Per di più, il mio gine lavora in quell'ospedale (quello a 120 km) e mi ha promesso che sarà presente al parto. E inoltre, lì fanno l'epidurale, alé!!!
Arrivo a 41 settimane e niente. Alla fine il gine mi fa: vieni domani che induciamo il parto, io sono di turno tutto il giorno e tutta la notte, così ti seguo!
Benissimo: il giorno dopo mi ricoverano. 1° dose di gel: due dolorini e più nulla. Pomeriggio, 2° dose di gel: contrazioni che a me sembrano fortissime ma loro dicono che siamo ancora lontani.
La notte i dolori passano, me la dormo e la mattina dopo tutto tranquillo. Mi visitano, ho 2 cm di dilatazione. Il mio gine mi dice che va a casa e torna quando sto per partorire (abita a 80 km!). Mi mettono la flebo e qui iniziano i dolori veri: faccio 1 cm di dilatazione all'ora. Alle 2 del pomeriggio ho 6 cm di dilatazione. Chiamano il mio gine e mi portano in sala travaglio. Io per tutta la mattina a ogni ostetrica o dottore che vedo dico: "guardate che potrei chiedere l'epidurale, ve lo dico ora che sono ancora in possesso delle mie facoltà mentali perché la cosa non vi sorprenda!" ma ho l'impressione che facciano orecchie da mercante: per l'induzione del parto mi hanno fatto firmare il consenso, perché qui non mi fanno firmare nulla? "Sì sì, non si preoccupi, tanto c'è tempo!" Vabé.
Alle 3 arriva il gine ma nel frattempo le contrazioni sono diminuite. Lui e l'ostetrica di turno decidono che devo partorire prima di notte, e mi mettono nella flebo una dose da cavallo di syntocinon o come cavolo si chiama.
Dolori allucinanti. "Voglio l'epidurale!!!!!" Mi dicono che ora è un po' tardi per chiederla, "ma come???? prima era troppo presto, ora è troppo tardi???"
Chiamano l'anestesista, che risponde che lo dovevano avvertire prima, e poi che avrei dovuto fare degli esami che non ho fatto... e che non ho fatto perché nessuno me l'ha detto!!! Ma perché???? Aiutoooo!!!
Insomma, niente epidurale. Vedendo che sono in crisi nera, l'ostetrica mi propone di andare un po' in acqua. Accetto volentieri, sono una nuotatrice, l'acqua è il mio elemento naturale. Però i dolori diminuiscono di pochissimo, anzi, quasi niente!
Qui apro una parentesi: se incontro l'ostetrica che mi ha fatto il corso preparto e che ci ha detto "in travaglio respirate come vi pare, non c'è una tecnica" la strozzo (per la cronaca: lei non ha mai partorito).
Ora posso dirlo: la respirazione in travaglio è fondamentale. Non è niente di particolare, bisogna inspirare ed espirare lentamente e profondamente, in modo da calmarsi e controllare il dolore. Ma se non lo sai fare, sei persa, come lo ero io prima che l'ostetrica che mi assisteva (e che ringrazierò per sempre) non mi ha insegnato pazientemente come fare. Quella è stata la svolta! Comincio a controllare le contrazioni invece che subirle, ed è tutta un'altra cosa!
Dopo mezz'ora che sono in acqua comincio a sentire bisogno di spingere. Lo dico all'ostetrica e quella dice che non è possibile, è troppo presto. Invece sì, l'acqua ha fatto il miracolo!
Mi portano sulla sedia del parto, e cominciano le spinte. Le spinte sono meglio dei dolori, sento come un senso di liberazione. Non so dire quante siano state le spinte, comunque al massimo 5 o 6. A un certo punto vedo l'ostetrica che si mette un grembiule e appaiono pinze e forbici... capisco che manca poco!
All'ultima spinta, mio marito resta scioccato da questa immagine (io non mi accorgo di nulla ovviamente): il gine che col gomito mi spinge giù la pancia, e l'ostetrica che infila tutte e due le mani dentro e tira fuori la bambina!
Sono le 17.10: Sofia è nata!!!
Me la mettono sul petto per il contatto pelle a pelle, mio marito mi bacia: è un momento bellissimo!!! Anche se ancora frastornata, sono felicissima, la mia bambina ora è qui con me!!!
