Il terzo tracciato era previsto x il 30 gennaio, visto che i due precedenti avevano segnato contrazioni scarse…
Il 28 gennaio ho deciso che era ora di cominciare a muovermi e ho fatto un po’ di pulizie in casa, mi sentivo in perfetta forma… anche se avevo notato che la pancia si era decisamente abbassata.
Alle 2, mentre ero a letto ho avvertito una fitta fortissima, come mai prima, e ho capito che si trattava di una contrazione. Al che ho guardato l’orologio aspettando la successiva. Sono andata avanti cosi fino alle 5, con contrazioni regolari dopo 1 ora, poi 45 minuti, 30, 20. Alle 5.30 circa ne ho avuta fortissima, che mi ha fatta piegare in 2 nel letto… e in quel momento ho pensato che avrei senz’altro fatto l’epidurale, sulla quale fino ad allora ero ancora indecisa!! Alle 6 mio marito (che fino ad allora non si era accorto di quanto mi stava accadendo, e io non avevo voluto svegliarlo) mi ha chiesto se poteva andare al lavoro. Prima gli ho detto di si… poi un’altra fitta fortissima mi ha fatta correre in bagno da lui per dirgli di accompagnarmi in ospedale. Ho allertato mia mamma e siamo andati a prenderla, l’ospedale è a mezz’ora di macchina da casa mia, e in quel tragitto i dolori continuavano…
Siamo arrivati alle 7.40, mi hanno attaccata alla macchina per il tracciato, mentre i dolori mi continuavano forti. Ma ecco, dopo mezz’ora mi dicono che non c’è nessuna contrazione e mi staccano, con l’intenzione di mandarmi a casa. Io invece sono sempre in preda a fortissimi dolori al basso ventre e chiedo del mio gine. Per fortuna lui è di turno e mi visita, ma l’utero è pervio al dito, solo 1 cm di dilatazione e anche lui mi dice che è presto e che non vale la pena restare. Poi mia madre insiste, dicendo che abitiamo lontano e che se mi sentissi peggio potrei non fare in tempo a tornare, e allora lui mi dice di andare al bar a fare colazione e che mi avrebbe visitata dopo. Al bar ordino cappuccino e cornetto… ma al primo morso mi piego un due per i dolori… e dico al socio di tornare in ospedale. Non so come ho fatto a fare a piedi i 50 metri dal bar all’ospedale, non ce la facevo a camminare, ma per fortuna, appena salita in reparto, mi hanno chiamata per attaccarmi al monitoraggio. Appena salgo sul lettino mi sento bagnata, lo dico all’ostetrica, nel frattempo entra il mio gine… si sono rotte le acque… ho perso il tappo… Al che lui sentenzia… “Inizia il travaglio, 2 cm di dilatazione, partorisci oggi!” E pensare che un’ora prima volevano mandarmi a casa! Decidono quindi di cambiare macchina e… miracolo!! Ci sono contrazioni altissime… Capiscono quindi che era la macchina a non funzionare!! Il gine mi chiede se ho deciso x l’epidurale e quindi chiamano l’anestesista, che ci mette un po’ ad arrivare… nel frattempo io mi contorco x i dolori. Il socio e mia madre si alternano al mio letto, poi arrivano mia suocera e mio cognato, che si spaccia x il padre di mio figlio, facendo andare in crisi le ostetriche!!! Arrivato l’anestesista, mi fanno andare in sala parto x l’epidurale, e il medico scopre che ho una schiena conciata male x via di un’inizio di scogliosi mai curata e mi fa 4 buchi x potermi mettere il cateterino. Ma io non sento nulla, se non un pizzico… e lui mi fa i complimenti x non essermi lamentata x nulla!
Da quel momento non ho sentito quasi più dolore mentre la dilatazione in breve tempo era passata a 5, poi a 7 cm, in meno di 2 ore. Arrivata a 9 cm il gine mi ha detto di cominciare a spingere che mi avrebbero portata presto in sala parto. Nel frattempo l’ostetrica aveva chiesto a mio marito se voleva assistere al parto, ma lui ha preferito di no, a meno che non lo volessi io… Conoscendolo, non ho voluto forzarlo, e gli ho detto di non entrare. Mi sono fatta forza e ho cominciato a spingere… mentre spingevo l’ostetrica cominciava ad allargare con le mani, e io sentivo le sue mani dentro e il dolore era terribile. Il gine è andato ad avvisare i miei… Mentre mi stavano portando in sala parto con il letto, vedo spuntare da dietro la tenda mio marito e mia madre e quest’ultima che mi incoraggia, che mi dice che manca poco, con la faccia spaventata e pronta al pianto… Al che, alzo le braccia e gli intimo di uscire a entrambi urlando “Andatevene!”. Da quel momento in sala parto è iniziata la parte peggiore. Le spinte che do non sono tutte buone, alcune si alcune no, le ostetriche mi incoraggiano, una mi tiene la mano e mi accarezza, mentre un’altra mi mette una mano dentro ad ogni spinta e io vedo le stelle. Il gine mi dice allora di darmi da fare, che non possiamo stare molto tempo, io gli rispondo che se fosse per me avrei già finito, e allora lui mi dice che mi avrebbe aiutata, continuando a monitorare il battito del bimbo. Comincio allora a spingere forte, fino ad urlare, il gine si appoggia con i gomiti sulla mia pancia e sento all’improvviso una cosa strana, movimenti velocissimi al mio pube ed ecco, le ostetriche, mi fanno gli auguri. Sono le 14.04. Sento piangere… mi giro e vedo il mio bimbo, lo lavano nel lavandino, gli aspirano i muchi e lui urla a pieni polmoni. Poi me lo mettono sul seno… non ricordo da quanto immaginavo quel momento, immaginavo lacrime e pianti di gioia… e invece no, nemmeno una lacrima, solo che non riuscivo a staccare gli occhi dal mio cucciolo tanto desiderato. Poi lo portano via… e io rimango per la parte peggiore! Il gine mi fa l’anestesia e mi mette i punti, in seguito mi diranno che sono solo quattro. Ho fatto un parto davvero veloce, e nemmeno senza tanto dolore e tanti punti. Non mi sembra vero. Quando mi riportano in sala travaglio chiedo di mio marito, e quando lo vedo scoppio a piangere. Gli dico che piango di gioia, che Paolo è stato bravissimo, lui mi dice che siamo stati bravissimi. Piango con lui, con mia madre, con mia suocera… Sono felice… sto benissimo e ho un bellissimo bambino. In seguito ho scoperto, scoppiando di nuovo a piangere, che quando è nato Paolo hanno suonato una campanella, che è tradizione dell’ospedale farlo quando nasce un bimbo! Quando me lo portano lo attacco al seno… e lo guardo meglio… è stupendo, è perfetto, è la fotocopia del suo papà.
Unico neo: la videocamera che mio marito mi aveva regalato a Natale perché desideravo tanto poter riprendere i primi attimi di mio figlio non ha funzionato! Lui voleva riprendermi già durante il travaglio ma ha scoperto che nelle prove l’avevo lasciata accesa, facendola scaricare!!

Sono arrivata a 36 anni per avere un bimbo, e mai mi sarei aspettata che il parto fosse cosi' tranquillo... nessuno se lo aspettava... in quattro ore ho messo al mondo un capolavoro, il dono che Dio ha voluto farmi.
