Eccomi qui a raccontarvi di come il mio piccolo vampiretto ha deciso di conoscere (e giustamente in piena notte) mamma e papà in anticipo (visto che la data del cesareo era fissata per il 7 Agosto)!
Sono le 21.20 del 30 Luglio e assolutamente niente lascia presagire quel che sarebbe accaduto di lì a poco… alle 21.25 inizio a sentire delle fitte al basso addome come dolori mestruali e penso:”Toh, ma guarda adesso anche a me sono venute le prime contrazioncine”. Alle 21,35 un’altra… Nel frattempo dico a mio marito che non mi sento molto bene e lui mi guarda attonito e con la voce incredula e lievemente impanicata mi chiede:”Ma… che… ti devo accompagnare all’ospedale…?” (argh) “Nooo, macchè” gli rispondo io… “sono solo dei doloretti…”... 21,45 eccola, un’altra… e così di seguito ad intervalli regolari fino a che dopo un’ora mi decido a chiamare la mia ginecologa al cellulare e penso:”Santa donna, sempre rintracciabile, anche questa settimana che è in ferie”. Dopo aver ascoltato i miei sintomi la dottoressa mi consiglia di andare all’ospedale per fare un tracciato “per sicurezza, magari sono solo contrazioni preparatorie e passa tutto”, e di farle sapere come va. “Ok”, dico io, e me la prendo con calma. Scelgo la biancheria pulita e il vestito da mettere, mi faccio la doccia, mi asciugo brevemente i capelli e visto che ci sono estirpo qualche pelaccio di troppo… Usciamo alle 23 circa (per sicurezza dico a mio marito di portare la valigia già pronta da settimane), e dopo aver accompagnato a casa dei miei genitori Lorenzo (l’altro mio bimbo di due anni e mezzo), ci avviamo all’ospedale, mentre i “doloretti” iniziano a farsi più fastidiosi.
Arrivati in ospedale salgo in reparto e mi accompagnano subito a fare il tracciato. Trovano il battito del pupo (sotto il seno sinistro) … (ma perché mi mettono il sensore per le contrazioni all’altezza dello stomaco se i dolori li sento in basso…?)… e mi lasciano sola per un pò.
Dopo circa tre quarti d’ora torna l’infermiera, guarda il tracciato e mi chiede se durante le contrazioni la pancia diventa dura. “Si, veda lei…” (ma nessuno si avvicina a verificare). Passano altri 15 minuti e arriva l’ostetrica di turno con l’infermiera. La prima guarda il tracciato con fare da sufficienza, fa un commento a bassa voce e l’infermiera mi dice: “Signora, lei non ha contrazioni, vede, la macchina non le registra”… “Se non sentissi i dolori sapesse come me ne sarei stata meglio a casa mia sdraiata nel letto a guardare la tv invece che venire qui!” rispondo io con tono ironico…
“Venga signora che la visitiamo”. Mi staccano tutto e mi visita un’altra infermiera (o dottoressa?) di turno. “Guardi, non sento proprio la testina del bambino e il collo dell’utero è appena appena ammorbidito (boh?), ma niente di più, niente dilatazione. Lei non è in travaglio” (hmm… sarà per quello che per il primo bimbo ho fatto il taglio cesareo? Grrr). “Ora chiamiamo la sua dottoressa e le comunichiamo la situazione. Intanto si rivesta e vada in sala d’aspetto dov’è suo marito” (…mi hanno presa per ipocondriaca!)…
Per sicurezza chiamo anche io la dottoressa e lei mi dice che ha dato disposizioni affinchè mi tengano in osservazione per stanotte (perché… avevano mica intenzione di rispedirmi a casa?), e di farmi tutte le analisi del caso. Tempo venti minuti, durante i quali mando mio marito a prendere la valigia e rispondo a tutte le domande di rito per il ricovero che iniziano le contrazioni… quelle vere! Esco dall’accettazione piegata quasi in due, mio marito mi sorregge e mi accompagna in sala travaglio, le contrazioni sono fortissime, molto ravvicinate e mi fermo ogni qualvolta ne arriva una, non riesco a camminare. Mi fanno entrare in una stanza dove mio marito mi aiuta a mettere la camicia da notte e le infermiere si danno un gran da fare tra elettrocardiogramma, prelievi e monitoraggio (ma quanto è difficile restare ferma…). Torna l’infermiera (o dottoressa) che poco prima mi aveva visitata e annuncia:”Signora, lei è in travaglio” (ma va? non me ne ero accorta…) “Abbiamo chiamato la sua dottoressa, sta arrivando”. Io che mi fido poco di quello che mi dice, chiamo io stessa (tra una contrazione e l’altra) la ginecologa, che mi rassicura, dice che sta arrivando e non appena sono pronti i referti dei prelievi potrà intervenire. Durante ogni contrazione, mio marito che spesso e volentieri si fregia del titolo di “Tuttologo” o che forse semplicemente guarda troppa tv continua a ripetermi:”Respira, respira che ti passa!”… ad un certo punto lo guardo durante una contrazione particolarmente dolorosa e gli sibilo a denti stretti:”STAI ZITTO!”…(poverino cercava di rendersi utile…). Finalmente arriva la dottoressa, mi saluta con un bacio sulla guancia. Ora mi preparano per il taglio cesareo: flebo, tricotomia e via in sala operatoria “Signora non spinga, eh!” dice un’infermiera (che spingo… con il bambino praticamente in gola e dilatazione zero?!?); braccialetto per la pressione, sensori per l’elettrocardiogramma ed eccomi pronta. Per la spinale ci è voluto un pò più di tempo: le contrazioni erano talmente ravvicinate e forti che il tempo tra l’una e l’altra non era sufficiente a fare con tranquillità l’iniezione (e come si fa a restare immobili?)… “travaglio deciso” lo chiamano… Non appena l’anestesista riesce nel suo intento:”Signora, presto, si sdrai sul lettino!” SBAM! Mi gettano praticamente sopra perché l’anestesia fa effetto quasi immediato e dopo qualche minuto la dottoressa inizia ad operare. Chiamano mio marito che entra in sala operatoria bardato di cappellino, camice e copriscarpe, pare un infermiere pure lui. Cerca di incoraggiarmi, ma a me viene la tremarella da fifa. L’anestesista, santa donna pure lei, vedendomi agitata, mi tranquillizza con una dolcezza mai vista, si piazza dietro il lettino e mi accarezza il viso. Dopo poco sento del movimento, un’infermiera e l’ostetrica ballano la tarantella sul mio sterno (grrr) , dopodichè… un vagito !!!! Sono le 2:25 di Domenica 31 Luglio e il mio piccolino fa il suo primo respiro in questo mondo, strillando tutta la sua disapprovazione per essere stato tolto così in fretta dalla panzona della mamma!!! Forse voleva aspettare ancora un pochino dopo aver bussato alla porta per l’uscita!!! Mio marito sorride e mi dice che va tutto bene, e a me scende una lacrimuccia. Dopo averlo visitato e pulito mi fanno vedere il mio cuccioletto… gioia di mamma, quanto sei bello!!! Anche mio marito lo guarda rapito. Ora lo portano via, nel nido, dove lo peseranno e lo misureranno. Intanto finiscono di sistemarmi la panzona ormai vuota e mi portano in una stanzetta dove praticamente costringo mio marito a darmi il cellulare nonostante abbia ancora un tantino di tremarella. Nel mentre che scrivo l’sms, ci comunicano che il mio piccolino pesa 3 chili ed è lungo 49 cm!… Alle 3:29 del mattino spedisco il lieto messaggio a tutti, amici e parenti, dando la notizia della nascita di Giovanni.
Ringrazio di cuore la mia ginecologa che per la seconda volta, così come per la prima, mi ha seguito durante tutta la gravidanza quasi come una mamma e con professionalità, serietà e disponibilità che è davvero rara e da pochi.
Un altro ringraziamento va doverosamente all’anestesista, per la sua bravura e dolcezza.
PS: …e meno male che le mie non erano contrazioni e che non ero in travaglio…
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Così è nato il mio Giovanni
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Così è nato il mio Giovanni
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Re: Così è nato il mio Giovanni
che emozione...
un abbraccio ed un caro augurio..


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il mio cucciolo MATTIA: 24/07/09, 48 cm x 3270 gr
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Re: Così è nato il mio Giovanni
congratulazioni!
l'importante e che il tuo piccolo ora sia con voi


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