alla fine peró non si muove nulla, solo io che continuo a pulire per casa, a camminare e a rispondere a tutti che no, non ho ancora partorito e che si, sono ancora qui.
il 14 giugno mi sveglio alle 6 e mezza con dei dolorini diversi dai soliti che ho avuto le tre settimane precedenti, peró per scaramanzia non dico niente a nessuno e passo la mattinata tra gol, e-mails, pulizie e post-it in cui segnavo le contrazioni: continuano per tutta la mattina oscillando tra gli 8 ed i 20 minuti. all'una e mezza decido di infilarmi nella vasca da bagno per rilassarmi, ma ne esco quasi subito con il pensiero "e se rompo le acque non me ne accorgo (beata ingenuità)". provo a dormire, ritorno nella vasca, adesso inizio ad avere un po' male, chissenefrega delle acque? anzi se si rompessero potremmo partire per l'ospedale!
verso le 16.30 avviso con un sms il socio, non sto troppo bene, preferirei che venisse a casa dal lavoro, arriva a casa un'ora dopo, non aveva letto il messaggio... riesco dalla vasca, cerco di concentrarmi su qualcosa di diverso che non sia un post-it... adesso le contrazioni sono regolari ed ogni 8 minuti, ma voglio aspettare ancora: provo dentro di me un misto di paura e di felicità, e mi voglio godere ancora ogni istante a casa e la nostra vita a due.
sono ormai quasi le 20, mi accorgo, mentre sto ritirando il bucato, che le contrazioni sono scese a 5 minuti: forse è il caso di andare, ci aspettano ancora 50 km prima di arrivare in ospedale! il socio è stranito: si aspettava vagoni d'acque ed io urlante, ma non è cosí... riusciamo ancora a fare delle battute!
mai viaggio a las palmas fu piú veloce: tra telefonate ed sms mi accorgo che le contrazioni sono scese a 3 minuti. mi dico: bene! in ospedale mi devono per forza ricoverare (3 minuti era il limite minimo per il ricovero)
alla visita al pronto soccorso, verso le 21, non riesco a stare sul lettino, mi tocca scendere 3 o 4 volte prima che mi esplorino e mi diano il verdetto: signora, lei non è in travaglio, la ricoveriamo, si fa una bella doccia, cammina un po' e fra un po' torna. ed io:



salgo in camera aggrappandomi all'infermiere (datemi qualcosa per il male, c@zzo!), prelievo del sangue di rito, convenievoli con le mie compagne, mi infilo in bagno, riesco a rompere la tenda della doccia, decidono di farmi scendere di nuovo per una seconda esplorazione: la ginecologa si scoccia: niente travaglio, mi mettono al monitor. no! coricata no, vi prego!
un'ostetrica, che di sicuro ha vinto il premio miss simpatica del decennio, mi chiede cosa ci facessi lí. io: ho le contrazioni, e lei, alzando gli occhi al cielo "che palle, un'altra con i prodromi!!". tempo 3 minuti e rompo le acque: improvvisamente diventano tutte ricoperte di miele e cercano di tranquillizzarmi, mi accompagnano in sala parto, perdo un mare d'acqua e loro tutte contente perchè il liquido è chiaro.
in sala parto la mia ostetrica si presenta e attacca il cavetto del monitoraggio alla testa di michelle, la cosa piú dolorosa che abbia mai provato... mi dice che sarà una cosa veloce, ma sono già le 22.30 e addio sogno di poter partorire il giorno del compleanno di mio papà.
per fare l'epidurale bisogna aspettare che arrivino i risultati delle mie analisi del sangue , nel frattempo mi idratano a manetta perchè ho la pressione un po' bassa: dio che freddo, mi sembra di stare al polo nord! arrivano le analisi, arriva l'anestesista, evviva la santa epidurale! fanno entrare il socio, chiacchieriamo del piú e del meno, ci abbassano le luci, ci mettono un po' di musica di sottofondo e tra le pause della conversazione ascoltiamo il battito di michelle.
l'ostetrica torna verso le 23.30, è tutta soddisfatta, mi avvisa che entro un'ora avremmo iniziato con le spinte. io ed il socio continuamo a chiacchierare e a sognare, non siamo mai stati cosí vicini... un'ora dopo entrano tutti pronti e bardati per iniziare la fase espulsiva: l'epidurale sarà una santa, peró mi ha disorientato tutti i muscoli: non avevo idea di dove fosse la mia patata! alla fine iniziano a minacciarmi di tirarla fuori con il forcipe e con l'aiuto di uno specchio finalmente capisco cosa devo fare e tempo due spinte michelle ha la testa fuori... via i due giri di cordone, mi dicono di soffiare e di allungare le braccia e di tirare fuori michelle da sola... è stata la cosa piú incredibile che mi sia mai successa, dopo 9 mesi lei era lí sul mio petto che mi guardava con i suoi occhietti scuri, seria e un po' preoccupata. le ho detto tante di quelle cose (belle, nè), meravigliandomi di quanto fosse piccola ma comunque perfetta, le unghiette, le manine, i capelli rossi, la pelle morbida: alle 2 e mezza del mattino del 15 giugno eravamo in tre, persi nel nostro mondo, abbracciati a guardarci increduli, a sussurrare parole senza senso e testimoni del meraviglioso miracolo che è ogni nascita. (ah! se solo mi fossi decisa prima!)
(ehi, il racconto è quasi piú lungo del parto!!!)


