allora, è il 27 dicembre, io me ne sto buona buona nel pancio della mamma da 40+5. la mamma sta giocando con il mio fratellino di 22 mesi, quando sento un click e la mia casina comincia a gocciolare, ma solo un po'. la mamma non sa che pensare, ma non crede sia pipì... chiama i nonni, si fa una doccia e via all'ospedale col babbo...arriviamo, confermano una rottura alta della mia casetta (e no, uffa, io ci stavo così bene!) e ricoverano me e mammottina. siamo felici, ma ce la facciamo sotto! le acque sono pochine, ci danno 2 gg di tempo per far partire le contrazioni, sennò MI FANNO USCIRE LORO! (come, non è dato saperlo). la mamma si ambienta, la compagnia è simpatica, la stanza squallida perchè ci sono dei lavori in reparto.. io mi impegno, mi muovo di continuo per vedere se le contrazioni partono, ma niente...possibile debba fare tutto io che sono così piccina? la visita del 28 non va tanto bene. liquido a 50, la mia testa ancora alta... deciso: domani mi cacciano fuori! induzione o cesario? La mamma si agita da morire, pensa alle stelline sorelline in cielo, al fratellino che sta bene ma è nato all'asciutto (per non dire nella cacca.... ) e a queste ore che non passano mai... Ecco è il 29. Una gine carinissima scolla le membrane a mammotta (le fa un po'malino, ma non troppo) e poi rimette la decisione a lei: cesario o induzione con la flebo? pensa che ti ripenso la mamma opta per il cesario, almeno mi tireranno sicuramente fuori senza problemi! evvai!!! dopo poco... un'altra visita! “ma che bel collo (non il mio eh…), ci passano 2 dita…, ma che spreco il cesario, signora, io andrei di induzione, se poi qualcosa non va o non se la sente si fa subito il cesario”. Alla mamma crollano tutte le certezze, ma prova a fidarsi della gine. Ok, si va in sala travaglio, è mezzogiorno. Il babbo guarda la mamma, le sorride, la incoraggia. La mamma ha solo tanta paura e una sensazione brutta che le dice che qualcosa andrà storto. Parte la flebo e il monitoraggio. Il travaglio ce lo dobbiamo fare tutto sdraiate e non si sta per niente comode. Cominciano le contrazioni, tutte di schiena… ma porca miseria a letto sono tremende! La gine si chiama antonella, è sarda un po’ come noi (io solo al 25%). Sta molto fuori dalla stanza (poi spiegherà che aveva capito che se stava dentro la mamma si agitava di più). Passano le ore, verso le 3 la mamma comincia a dare un po’ di matto, è preoccupata x me e vuole il cesario. Tutto comincia a diventare un po’ confuso, mammottina non si ricorda bene e io neanche. Comunque dopo un po’ la gine si convince a staccare la flebo, solo che ormai il travaglio è partito e va avanti da solo!!!! Ora bisogna aspettare gli psicologi (necessari x il foglio del cesario) e l’anestesista… Alla visita successiva però faccio quasi capolino (8 cm), si rompe per bene anche il sacco e le acque sono chiare! Si va in sala parto, io sto quasi nascendo, ma la mamma non ci crede, continua a dire “per favore, mi fate un po’ di anestesia, è inutile che senta così male se mi dovete aprire…”. Il babbo si fa maciullare le mani e le accarezza i capelli, io spingo forte, perché vedo un po’ di luce, laggiù in fondo. Le spinte sono veloci e efficaci… quando esce la mia testina la mamma dice alla povera ostetrica di levare la mano e praticamente mentre sto uscendo (alle 17) l’anestesista è ‘costretto’ a metterle un po’ di oppiaceo… mah, mi sembrano tutti grulli! Non so perché non mi mettono sulla mia mammotta, sono così bellina che vorrei mi vedesse subito, ma dopo un pochino ci fanno finalmente conoscere e tutto diventa invisibile e secondario: la mamma ha occhi solo per me e per le ditona di babbo che accarezzano tutti i miei capellini neri…
"che l'oggi restasse oggi senza domani, o che il domani potesse tendere all'infinito" Guccini. Il 24/02/06 è nato il mio amore Niccolò e il 29/12/07 la mia amorina Matilde