GravidanzaOnLine: il Forum

ciao mamme ho mat prima elementare che e' un paio di settimane che mi fa disperare per i compiti niente da fare si perde in altre cose poi inizia a piangere insomma eppure mi prodigo con tanta pazienza con pause insomma non lo soffoco ma niente allora inizio con i ricatti niente ne' con dolcezza ne ' con severita' si lagna diventa capriccioso.....a voi e' successo cosa si puo' fare? sono stanca e avvilita

Che sia un momento.
Lasci,alo stare e pRla di questo con la maestra accordandoti con lei sul da farsi

io lo lascerei fare... non vorrei che poi diventassero un'angoscia i compiti
e avvertendo preventivamente la mestra lo manderei a scuola senza i compiti fatti vediamo se poi il rimprovero della maestra sortisce qualche effetto...
i compiti sono una responsabilità che pian piano con il tempo devono assolvere... ma non per tutti è immediata la cosa

fratitti7474 ha scritto:ciao mamme ho mat prima elementare che e' un paio di settimane che mi fa disperare per i compiti niente da fare si perde in altre cose poi inizia a piangere insomma eppure mi prodigo con tanta pazienza con pause insomma non lo soffoco ma niente allora inizio con i ricatti niente ne' con dolcezza ne ' con severita' si lagna diventa capriccioso.....a voi e' successo cosa si puo' fare? sono stanca e avvilita

Armati di pazienza, è l'unica.
I compiti implicano le prime frustrazioni, non è tanto e solo il "non aver voglia" di fare.
Ne è prova il pianto.

Per Valerio l'anno scorso era così.
La sequenza classica e costante era: apertura del quaderno; scrittura di quattro parole in croce; dispersione totale; mie sollecitazioni; esplosione di pianto, rabbia e fuga; pianto liberatorio per 5 minuti sul divano; ritorno spontaneo alla base; completamento spontaneo dei compiti.

Che stress...

Per fortuna quest'anno è tutta un'altra cosa.

Pazienza, inflessibilità, costanza, mai cedere a "lo faccio dopo", ... piano piano si piega. Mi piacerebbe dire che basta motivarlo, che basta rendere interessante il compito ... ma purtroppo non funziona. Al massimo all'inizio puoi fagli vedere un premio (una busta di carte pokemon ad esempio) e dire "te la do dopo che hai concluso il compito". Piano piano si elimina il premio e ci si limita a dire "bravissimo, come hai fatto bene".

il rifiuto dei compiti è coinciso con il rientro dalle vacanze di natale?

proprio adesso ho letto l'annuncio nel sito della scuola di mio figlio che venerdì 08 febbraio si terrà un incontro con una psicologa proprio sul discorso "perchè non vogliono fare i compiti?"
magari se vado potrei riportarvi una sintesi di quello che ci diranno...

Anche Margherita lo scorso anno ha avuto un periodo "io i compiti non li faccio". O erano troppo difficili, o troppo facili, o troppi .... ne aveva sempre una, forse quello che cercava era avermi tutta per se' l'intero pomeriggio ad inseguirla e a spronarla. In accordo con la maestra ho lasciato che andasse a scuola qualche volta senza compiti.
Non le è piaciuta la sensazione e direi che da allora i compiti li fa di propria iniziativa, sa che se non lo farà non sarò certo io a pregarla e si ritroverà in classe senza. Se ha bisogno di aiuto lo chiede e lo riceve, ma se partono i capricci io mi metto a lavorare sulle mie cose e le do retta solo quando la smette.
Lo so che sono cattiva...

Michi ha scritto:Anche Margherita lo scorso anno ha avuto un periodo "io i compiti non li faccio". O erano troppo difficili, o troppo facili, o troppi .... ne aveva sempre una, forse quello che cercava era avermi tutta per se' l'intero pomeriggio ad inseguirla e a spronarla. In accordo con la maestra ho lasciato che andasse a scuola qualche volta senza compiti.
Non le è piaciuta la sensazione e direi che da allora i compiti li fa di propria iniziativa, sa che se non lo farà non sarò certo io a pregarla e si ritroverà in classe senza. Se ha bisogno di aiuto lo chiede e lo riceve, ma se partono i capricci io mi metto a lavorare sulle mie cose e le do retta solo quando la smette.
Lo so che sono cattiva...

Per me fai bene! Io uso la stessa politica per Fabio, a scuola ci deve andare lui mica io, se lui vuole i voti brutti o la nota della maestra è un problema suo, e così si decide e il fa.
Però quando mi trovo nella situazione in cui vedo che ha la testa tra le nuvole e quindi ogni numeretto o parolina si distrae allora gli do un tempo tipo 'hai un'ora per fare i compiti, tutto il tempo che ti rimane di quest'ora lo userai giocando col Nintendo ds' e così parte come una lippa

sbu ha scritto:

Michi ha scritto:Anche Margherita lo scorso anno ha avuto un periodo "io i compiti non li faccio". O erano troppo difficili, o troppo facili, o troppi .... ne aveva sempre una, forse quello che cercava era avermi tutta per se' l'intero pomeriggio ad inseguirla e a spronarla. In accordo con la maestra ho lasciato che andasse a scuola qualche volta senza compiti.
Non le è piaciuta la sensazione e direi che da allora i compiti li fa di propria iniziativa, sa che se non lo farà non sarò certo io a pregarla e si ritroverà in classe senza. Se ha bisogno di aiuto lo chiede e lo riceve, ma se partono i capricci io mi metto a lavorare sulle mie cose e le do retta solo quando la smette.
Lo so che sono cattiva...

Per me fai bene! Io uso la stessa politica per Fabio, a scuola ci deve andare lui mica io, se lui vuole i voti brutti o la nota della maestra è un problema suo, e così si decide e il fa.
Però quando mi trovo nella situazione in cui vedo che ha la testa tra le nuvole e quindi ogni numeretto o parolina si distrae allora gli do un tempo tipo 'hai un'ora per fare i compiti, tutto il tempo che ti rimane di quest'ora lo userai giocando col Nintendo ds' e così parte come una lippa

perfide siamo