scontro con la maestra per il piemontese
Inviato: 14 ott 2009, 22:07
Oggi ho avuto uno scontro con la maestra:
hanno previsto un corso di 10 ore di piemontese...
nonostante in classe ci siano molte carenze.
Ho scritto alla direttrice questo
che ne pensate?
Gentile Direttrice,
nella riunione del consiglio di classe tenutasi oggi, 14 ottobre,
ho potuto rilevare l'impossibilità ad un confronto di merito sereno e con parti dignità con l'insegnante preposta, maestra Anna, su concetti e progetti scolastici non sottoposti a verifiche e consensi complessivi anche da parte dei genitori presenti.
Cito ad esempio la scelta di sottrare 10 ore di normale attività didattica per l'insegnamento del dialetto piemontese.
Insegnamento che non mi risulta essere presente nei programmi scolastici ministeriali a differenza della matematica, materia per la quale l'insegnante ci ha comunicato oggi sarebbero necessare ore supplementari per concrete e radicate difficoltà della classe.
A queste specifiche osservazioni sul merito dell'offerta scolastica, la reazione della docente è stata caratterizzata da una netta chiusura rispetto alle argomentazioni esposte anche dalla sottoscritta.
Per me è stato inoltre un argomento di estremo interesse quello relativo agli insegnamenti alternativi durante le ore di religione, per coloro i quali hanno fatto scelte diverse.
Nel merito l'insegnante ha comunicato che l'unica alternativa possibile sarebbe rappresentata dal trasferimento in altra classe, ove l' insegnante sarebbe esclusivamente incaricata della mera vigilanza, senza compiti di docenza.
L'eventuale svolgimento di attività scolastiche, come ad esempio il completamento di compiti assegnati, sarebbe affidata (cito testualmente) "alla maturità degli allievi".
Mi pare doveroso osservare che trattandosi di bambini non completamente autonomi sotto l'aspetto decisionale, oltre che programmatico, sarebbe auspicale un ruolo sia di dicenza che di viglilanza.
Per quanto esposto, sarebbe molto gradito un Suo riscontro con la programmazione di un incontro finalizzato alla definizione dei ruoli e dei compiti del docente, degli alunni e dei genitori, senza contrapposizioni sterili e dannose.
Certa dell'inopportunità del coinvolgimento di mio figlio Antonio Enrico nel meccanismo dei confronti fra adulti, in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti
hanno previsto un corso di 10 ore di piemontese...
nonostante in classe ci siano molte carenze.
Ho scritto alla direttrice questo
che ne pensate?
Gentile Direttrice,
nella riunione del consiglio di classe tenutasi oggi, 14 ottobre,
ho potuto rilevare l'impossibilità ad un confronto di merito sereno e con parti dignità con l'insegnante preposta, maestra Anna, su concetti e progetti scolastici non sottoposti a verifiche e consensi complessivi anche da parte dei genitori presenti.
Cito ad esempio la scelta di sottrare 10 ore di normale attività didattica per l'insegnamento del dialetto piemontese.
Insegnamento che non mi risulta essere presente nei programmi scolastici ministeriali a differenza della matematica, materia per la quale l'insegnante ci ha comunicato oggi sarebbero necessare ore supplementari per concrete e radicate difficoltà della classe.
A queste specifiche osservazioni sul merito dell'offerta scolastica, la reazione della docente è stata caratterizzata da una netta chiusura rispetto alle argomentazioni esposte anche dalla sottoscritta.
Per me è stato inoltre un argomento di estremo interesse quello relativo agli insegnamenti alternativi durante le ore di religione, per coloro i quali hanno fatto scelte diverse.
Nel merito l'insegnante ha comunicato che l'unica alternativa possibile sarebbe rappresentata dal trasferimento in altra classe, ove l' insegnante sarebbe esclusivamente incaricata della mera vigilanza, senza compiti di docenza.
L'eventuale svolgimento di attività scolastiche, come ad esempio il completamento di compiti assegnati, sarebbe affidata (cito testualmente) "alla maturità degli allievi".
Mi pare doveroso osservare che trattandosi di bambini non completamente autonomi sotto l'aspetto decisionale, oltre che programmatico, sarebbe auspicale un ruolo sia di dicenza che di viglilanza.
Per quanto esposto, sarebbe molto gradito un Suo riscontro con la programmazione di un incontro finalizzato alla definizione dei ruoli e dei compiti del docente, degli alunni e dei genitori, senza contrapposizioni sterili e dannose.
Certa dell'inopportunità del coinvolgimento di mio figlio Antonio Enrico nel meccanismo dei confronti fra adulti, in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Distinti saluti