a me questa tua realtà pare una follia.mammaMiao ha scritto:Vedi, la tua domanda è molto importante, perchè vuol dire che nella tua realtà probabilmente non esistono le classi scelte, che in effetti per legge non dovrebbero esistere, ma già a leggere i pof di certe scuole si capisce: una scuola dove ci sono, per ogni grado (prima, seconda, ecc.) 2 o 3 sezioni numerosissime, senza bimbi col sostegno (senza "handicappati", purtroppo così si legge) e con tanti stranieri, e poi una sola sezione per grado con pochissimi alunni (15), nessuno straniero e tantissimi con il sostegno. Hai trovato così una scuola dove ci sono classi che posso andare velocissime mentre i bimbi col sostegno stanno fuori dalla classe, anche perchè, pure tra i bimbi italiani, ti potrei dire in certe scuole come vengono distribuiti "equamente "fra le classi.helzbeth ha scritto:che vuol dire una scuola scelta e bambini scelti?
5 bambini su 20 con sostegno sono un quarto di classe... è abbastanza inquietante come percentuale.
Sull'iniziare il programma di seconda ad aprile con solo una parte, boh, faccio un pò fatica a crederci, avranno iniziato a fare qualcosa, anche da noi verso la fine la maestra ha buttato un pò di roba lì, con TUTTI, perchè tanto a settembre poi le ripeteranno ma intanto l'ha buttata..
Ma mi preoccupa più la percentuale sempre più alta di bambini che hanno bisogno di sostegno, c'è qualcosa che non va.
La percentuale inquietante, mi dispiace dirlo, ma mediamente nella scuola di mio figlio è ancora più alta, di un bel po', e sono daccordo con te che è davvero inquietante. Provo a spiegartela con un esempio, molto molto esagerato, giusto per farti capire anche se non è realistico, ma in piccolo e in soldoni è così:
Scenario 1: scuola in un quartiere ricco di gente con cultura sopra la media, la mamma và al colloquio di prima elementare di fine anno con la maestra di mate e lei dice: "Suo figlio è molto carente: ancora non ha capito le equazioni differenziali, gli faccia avere il sostegno tramite quella asl che le indico io altrimenti l'anno prossimo dovrei bocciarlo", risposta della mamma: "Non sono programma di prima le equazioni differenziali, mi sono informata, o lei cambia o vado a parlare con il dirigente".
Scenario 2: scuola in un quartiere disagiato con tanti genitori con bassa istruzione, al colloquio la maestra di mate si approccia allo stesso modo ad una mamma, reazione della mamma: "mi dispiace che mio figlio non capisca le equazioni differenziali, d'altronde anch'io ero una capra a scuola, e poi non posso aiutarlo perchè ai miei tempi non si facevano, ora corro subito alla asl così per Settembre avrà il sostegno e speriamo che non venga bocciato".
Per la cronaca, qui da noi non si sente affatto l'effetto della riforma che doveva ridurre il sostegno: ce n'è per tutti coloro che lo richiedono. Comunque, in realtà non centra con l'argomento in oggetto, perchè credo che poi dalla minaccia alla bocciatura vera e propria ce ne passi.
Se qui un'insegnante prova a fare un discorso del genere se la passa male.
Le divisioni per classe come hai descritto non esistono e non vogliono proprio dividere i bambini in base a quello che dici tu.
Gli "stranieri" (che poi proprio stranieri non sono perchè sono nati tutti qui) e i bambini con problemi già palesi vengono distribuiti equamente.
Un problema è sorto dopo un pò di giorni di scuola perchè sono "saltati fuori" diversi bambini con problemi che invece erano stati descritti dalla materna come assolutamente capaci di fare le cose che dovevano fare (quindi in una classe di 19 bambini il "problema" non era 1 bensì 4)