SCELTA DELL'OSPEDALE
Inviato: 23 giu 2020, 17:10
Ciao a tutte,
eccomi di nuovo con un bel dilemma esistenziale da risolvere.
Vivo a Torino e sono seguita da una ginecologa che lavora all'ospedale Sant'Anna di Torino, che è l'ospedale dove è venuta al mondo 3/4 della città (ma non io visto che sono perugina).
Fino a l'altro ieri era pacifico che avrei partorito in quell'ospedale, poi qualcosa è cambiato.
Cerco di auto-infondermi il dono della sintesi e vi faccio un breve riassunto:
vivo in una casa mansardata, costruita negli anni '60, tetto non coibentato, senza aria condizionata = ESTATE FORNO CREMATORIO
Ma non ce n'è mai importato gran che visto che noi d'estate siamo via per tutto Agosto e di solito fino a fine Luglio ( la mia data termine 27 Luglio) si resiste.
Quindi il progetto che avevamo in testa era: partorisco e poi via in montagna, in Val D'Aosta, dove abbiamo una casetta nel comune di Valtournenche.
Per cui partiamo con tutto l'iter delle rassicurazioni per esser certi che sia fattibile.
Ovvero chiediamo alla ginecologa se a livello di altitudine siamo a posto e lei ci da l'ok e chiedo ad una mia amica del posto che ha partorito l'anno scorso se ha da darmi il contatto di una puericultrice a cui possa far riferimento una volta trasferiti su.
Data la pandemia in corso sono riuscita ad andare a Valtournenche solo la scorsa settimana ed ho finalmente conosciuto questa ostetrica, Chiara, di cui mi sono innamorata: giovane, serena, tranquilla, competente. Una di quelle persone che ti fanno sentire al sicuro, non so se mi spiego.
Raccontandole i nostri progetti del post-parto mi ha fatto la domanda da un milione di dollari: "Ma perché vuoi partorire al S. Anna?"
Che mi sarebbe quasi venuta voglia di risponderle, "In che senso"
Ma mi sono resa conto che in effetti a quella domanda non è che sapessi dare una risposta precisa... "Perché so che è un buon ospedale e perché la mia ginecologa lavora lì...."
Per farla breve, mi ha suggerito l'idea di partorire invece direttamente ad Aosta, così posso cominciare ad allestire la casetta della montagna per tempo ed aspettare che arrivi il momento già lì bella comoda ed al fresco ed una volta partorito, tornare a casa senza dover pensare ad un "trasloco" con pupa appena nata ed io magari un po' in difficoltà dopo il parto. Tra l'altro a quel punto lei mi seguirebbe per tutto l'iter; dal travaglio allo sfornamento e tutta la compagnia bella.
Uno dei miei grandi crucci è di non poter esser seguita da un'ostetrica privata anche durante il parto e qui la situazione si complica.
Sempre a causa del coronavirusdecacca non ho potuto frequentare un vero corso preparto, ma ne sto facendo uno on-line con un'ostetrica di Milano che mi piace tantissimo e che lavora alla Macedonio Melloni, consigliatomi da una mia carissima amica ginecologa milanese.
In più sono riuscita a contattare anche un'ostetrica del S. Anna (l'ospedale di Torino) per qualche incontro in tète a tète per capire un po' come viene gestito il parto lì dove dovrei farlo.
Insomma, dopo aver letto tanti libri ed aver sentito amiche che hanno partorito etc, etc, mi sono fatta una certa idea di come vorrei che andasse il mio: e quindi vi dico che vorrei una situazione il più possibile intima e che assecondi quel che natura sa fare. Un parto dove mi sia consentito assumere la posizione che voglio, se spingere dal lettino mi riuscisse impossibile e cose così.
Purtroppo, dai vari incontri, e l'ostetrica di Valt. me l'ha confermato dato che ha fatto il tirocinio proprio lì, a Torino funziona un po' alla vecchia maniera.....ovvero, sono molto bravi nel gestire l'emergenza e la patologia, ma un po' meno attenti alla fisiologia del parto.
Il grosso dilemma che mi attanaglia da sabato è quindi questo: partorire ad Aosta, ambiente più familiare, con la mia ostetrica al seguito, zero sbattimenti da fare dopo perché ho già tutto pronto, ma se succede una qualche tragedia siamo un po' meno parati che a Torino dove partorirei un po' con chi mi capita e una volta dimessa dovrei allora spostarmi in montagna con conseguente affaticamento ulteriore nel già difficile compito di prendere le misure con una cosetta venuta al mondo da pochi giorni, ma che se qualcosa va male, siamo ben parati.
Voi che fareste al posto mio?
Ps: non posso allestire al casa in montagna prima del parto perché altrimenti dovrei comprare tutto doppio, le cose della bimba che ho qui le porterei su e poi me le riporterei giù. E lasciarle già su non posso perché metti che poi faccio un cesareo e devo starmene a Torino per magari due settimane?
Ps2: ad oggi la mia è stata una gravidanza super bella, nessun problema e tutti sani come pesci.
Grazie a chi avrà voglia di leggere "sto papiro, l'auto-infusione di sintesi non ha funzionato.....
eccomi di nuovo con un bel dilemma esistenziale da risolvere.
Vivo a Torino e sono seguita da una ginecologa che lavora all'ospedale Sant'Anna di Torino, che è l'ospedale dove è venuta al mondo 3/4 della città (ma non io visto che sono perugina).
Fino a l'altro ieri era pacifico che avrei partorito in quell'ospedale, poi qualcosa è cambiato.
Cerco di auto-infondermi il dono della sintesi e vi faccio un breve riassunto:
vivo in una casa mansardata, costruita negli anni '60, tetto non coibentato, senza aria condizionata = ESTATE FORNO CREMATORIO
Ma non ce n'è mai importato gran che visto che noi d'estate siamo via per tutto Agosto e di solito fino a fine Luglio ( la mia data termine 27 Luglio) si resiste.
Quindi il progetto che avevamo in testa era: partorisco e poi via in montagna, in Val D'Aosta, dove abbiamo una casetta nel comune di Valtournenche.
Per cui partiamo con tutto l'iter delle rassicurazioni per esser certi che sia fattibile.
Ovvero chiediamo alla ginecologa se a livello di altitudine siamo a posto e lei ci da l'ok e chiedo ad una mia amica del posto che ha partorito l'anno scorso se ha da darmi il contatto di una puericultrice a cui possa far riferimento una volta trasferiti su.
Data la pandemia in corso sono riuscita ad andare a Valtournenche solo la scorsa settimana ed ho finalmente conosciuto questa ostetrica, Chiara, di cui mi sono innamorata: giovane, serena, tranquilla, competente. Una di quelle persone che ti fanno sentire al sicuro, non so se mi spiego.
Raccontandole i nostri progetti del post-parto mi ha fatto la domanda da un milione di dollari: "Ma perché vuoi partorire al S. Anna?"
Che mi sarebbe quasi venuta voglia di risponderle, "In che senso"
Ma mi sono resa conto che in effetti a quella domanda non è che sapessi dare una risposta precisa... "Perché so che è un buon ospedale e perché la mia ginecologa lavora lì...."
Per farla breve, mi ha suggerito l'idea di partorire invece direttamente ad Aosta, così posso cominciare ad allestire la casetta della montagna per tempo ed aspettare che arrivi il momento già lì bella comoda ed al fresco ed una volta partorito, tornare a casa senza dover pensare ad un "trasloco" con pupa appena nata ed io magari un po' in difficoltà dopo il parto. Tra l'altro a quel punto lei mi seguirebbe per tutto l'iter; dal travaglio allo sfornamento e tutta la compagnia bella.
Uno dei miei grandi crucci è di non poter esser seguita da un'ostetrica privata anche durante il parto e qui la situazione si complica.
Sempre a causa del coronavirusdecacca non ho potuto frequentare un vero corso preparto, ma ne sto facendo uno on-line con un'ostetrica di Milano che mi piace tantissimo e che lavora alla Macedonio Melloni, consigliatomi da una mia carissima amica ginecologa milanese.
In più sono riuscita a contattare anche un'ostetrica del S. Anna (l'ospedale di Torino) per qualche incontro in tète a tète per capire un po' come viene gestito il parto lì dove dovrei farlo.
Insomma, dopo aver letto tanti libri ed aver sentito amiche che hanno partorito etc, etc, mi sono fatta una certa idea di come vorrei che andasse il mio: e quindi vi dico che vorrei una situazione il più possibile intima e che assecondi quel che natura sa fare. Un parto dove mi sia consentito assumere la posizione che voglio, se spingere dal lettino mi riuscisse impossibile e cose così.
Purtroppo, dai vari incontri, e l'ostetrica di Valt. me l'ha confermato dato che ha fatto il tirocinio proprio lì, a Torino funziona un po' alla vecchia maniera.....ovvero, sono molto bravi nel gestire l'emergenza e la patologia, ma un po' meno attenti alla fisiologia del parto.
Il grosso dilemma che mi attanaglia da sabato è quindi questo: partorire ad Aosta, ambiente più familiare, con la mia ostetrica al seguito, zero sbattimenti da fare dopo perché ho già tutto pronto, ma se succede una qualche tragedia siamo un po' meno parati che a Torino dove partorirei un po' con chi mi capita e una volta dimessa dovrei allora spostarmi in montagna con conseguente affaticamento ulteriore nel già difficile compito di prendere le misure con una cosetta venuta al mondo da pochi giorni, ma che se qualcosa va male, siamo ben parati.
Voi che fareste al posto mio?
Ps: non posso allestire al casa in montagna prima del parto perché altrimenti dovrei comprare tutto doppio, le cose della bimba che ho qui le porterei su e poi me le riporterei giù. E lasciarle già su non posso perché metti che poi faccio un cesareo e devo starmene a Torino per magari due settimane?
Ps2: ad oggi la mia è stata una gravidanza super bella, nessun problema e tutti sani come pesci.
Grazie a chi avrà voglia di leggere "sto papiro, l'auto-infusione di sintesi non ha funzionato.....