Il mio piccolo miracolo è volato via...
Inviato: 26 giu 2013, 17:09
Quasi un mese è passato da quelle parole che hanno trafitto il mio cuore e da quella prima immagine della cameretta che la mia pancia aveva dolcemente “allestito” per il mio piccolo miracolo….
È fine Aprile, il ciclo tarda ad arrivare come al solito e nella mia testa questa volta non c’è la minima ipotesi di una gravidanza in atto, visto che l’ecografia pre-ovulazione aveva sentenziato l’assenza di follicoli buoni ma solo ovaie micropolicistiche. Stranamente però, ad una settimana di ritardo, questa volta non ci sono sintomi di pre-ciclo.
Aspetto ancora qualche giorno e poi decido di fare il test e …non riesco a credere ai miei occhi… SONO INCITA!
Com’è potuto succedere, proprio nel mese in cui non ci avevo pensato minimamente, in attesa dell’isteroscopia, dopo 2 IUI fallite, dopo 3 anni di tentativi senza successo, ora la cicogna era passata da noi e ci aveva lasciato un dono tanto desiderato, un nuovo figlio, un fratellino per il nostro Matteo…
Da quel momento il mio pensiero è sempre li…a quel piccolo, minuscolo miracolo che nutro nel mio ventre.
Nei giorni successivi alterno momenti di tranquillità a momenti di strane sensazioni.
Troppe brutte storie ho sentito raccontare e ho paura che anche la mia possa avere lo stesso epilogo.
Per questo motivo non diciamo nulla al nostro bimbo e avvisiamo solamente i nonni del nuovo arrivo.
Nei giorni a seguire le beta crescono come da programma, tutto sembra proceda per il meglio.
La ginecologa mi da appuntamento solo per il 28 maggio, periodo in cui sarei dovuta essere di 9 settimane, quindi decido di non fare ecografie prima ed aspetto.
Il 24 Maggio, mentre mi preparo per andare a dormire, noto delle piccole macchioline marroni sul salvaslip. Le gambe mi tremano…ma poi cerco di razionalizzare, mi dico che per la gravidanza di Matteo le ho avute molto più abbondanti e rosse, e quelle sono veramente insignificanti, quindi non faccio nessun controllo, se non quello della mutanda ogni ora!
Arriva finalmente il 28 Maggio, trascorro una mattinata tranquilla e nel pomeriggio arrivo allo studio della ginecologa. Devo fare pipì, così vado in bagno e … stavolta le perdite sono esigue si, ma rosse, e sento già che la situazione sta cambiando…
Finalmente arriva il mio turno ed entro dalla gine.
Le racconto tutte le peripezie dell’ultimo anno per arrivare ad avere una seconda gravidanza, e felice per me del risultato, mi fa accomodare per l’ecografia.
Essendo alla 9° settimana prova a fare l’ecografia da sopra la pancia. Mi dice che ho l’intestino pieno, quindi preferisce passare all’eco trans vaginale. Mentre prepara la sonda, le scappa un “la situazione però non mi piace”.
Sono sul lettino, fisso il monitor come a volerlo divorare con gli occhi, il mio cuore comincia già a lacrimare…ora la sonda fa vedere benissimo la camera gestazionale e subito da sola mi accorgo che dentro non c’è il piccolo esserino che avrei dovuto vedere. La ginecologa conferma…non c’è embrione, solo un abbozzo senza battito, forse la gravidanza si è fermata qualche giorno fa e l’embrione nel frattempo si è ritirato…
Rimango così, con lo sguardo appeso al monitor, non una lacrima dagli occhi, non una parola, solo il cuore che voleva uscire dal mio torace.
Mi rivesto, mentre la ginecologa mi parla già di raschiamento.
Esco dal suo studio, mi siedo in macchina ed inizio ad urlare come una pazza…perché mi è stato tolto il mio miracolo, perché ci sono persone che i figli li buttano e persone che li perdono o non riescono ad averne, sono disperata, mio marito non sa che dire, che fare…
Nei giorni successivi rimango a casa a riposo, ma è un pianto continuo, non riesco a fermarmi.
Intanto mi fissano il raschiamento per il venerdì.
Arriva venerdì 31 Maggio, mi alzo all’alba e la mia borsa è pronta vicino al portone di casa.
L’ecografia di controllo conferma quanto riscontrato dalla ginecologa, quindi mi fanno il prelievo di sangue e l’elettrocardiogramma e poi mi assegnano il letto.
Alle 13.00 mi dicono di prepararmi e di mettermi il camice...non ce la faccio…è arrivato il momento di dire addio al mio miracolo, scoppio in lacrime…
Alle 14.27 entro in sala pre-operatoria e li rimango fino alle 18.00, perché mentre mi mettono la flebo e l’antibiotico, arriva un altro cesareo urgente.
Ma poi ecco, arriva il mio turno. Mi sento stordita, non piango più, come un automa mi sdraio sul lettino operatorio e di colpo…tutto si ferma…tutto è buio…ed il mio miracolo se ne vola via…
Mi sveglio con un gran mal di testa e tanta voglia di piangere ancora, le lacrime non sono finite e mai finiranno, perché anche se ero di poche settimane, lui era il mio miracolo e lo resterà per sempre nel mio cuore, nel ricordo dei bellissimi pensieri che nutrivo per lui…per noi…
È fine Aprile, il ciclo tarda ad arrivare come al solito e nella mia testa questa volta non c’è la minima ipotesi di una gravidanza in atto, visto che l’ecografia pre-ovulazione aveva sentenziato l’assenza di follicoli buoni ma solo ovaie micropolicistiche. Stranamente però, ad una settimana di ritardo, questa volta non ci sono sintomi di pre-ciclo.
Aspetto ancora qualche giorno e poi decido di fare il test e …non riesco a credere ai miei occhi… SONO INCITA!
Com’è potuto succedere, proprio nel mese in cui non ci avevo pensato minimamente, in attesa dell’isteroscopia, dopo 2 IUI fallite, dopo 3 anni di tentativi senza successo, ora la cicogna era passata da noi e ci aveva lasciato un dono tanto desiderato, un nuovo figlio, un fratellino per il nostro Matteo…
Da quel momento il mio pensiero è sempre li…a quel piccolo, minuscolo miracolo che nutro nel mio ventre.
Nei giorni successivi alterno momenti di tranquillità a momenti di strane sensazioni.
Troppe brutte storie ho sentito raccontare e ho paura che anche la mia possa avere lo stesso epilogo.
Per questo motivo non diciamo nulla al nostro bimbo e avvisiamo solamente i nonni del nuovo arrivo.
Nei giorni a seguire le beta crescono come da programma, tutto sembra proceda per il meglio.
La ginecologa mi da appuntamento solo per il 28 maggio, periodo in cui sarei dovuta essere di 9 settimane, quindi decido di non fare ecografie prima ed aspetto.
Il 24 Maggio, mentre mi preparo per andare a dormire, noto delle piccole macchioline marroni sul salvaslip. Le gambe mi tremano…ma poi cerco di razionalizzare, mi dico che per la gravidanza di Matteo le ho avute molto più abbondanti e rosse, e quelle sono veramente insignificanti, quindi non faccio nessun controllo, se non quello della mutanda ogni ora!
Arriva finalmente il 28 Maggio, trascorro una mattinata tranquilla e nel pomeriggio arrivo allo studio della ginecologa. Devo fare pipì, così vado in bagno e … stavolta le perdite sono esigue si, ma rosse, e sento già che la situazione sta cambiando…
Finalmente arriva il mio turno ed entro dalla gine.
Le racconto tutte le peripezie dell’ultimo anno per arrivare ad avere una seconda gravidanza, e felice per me del risultato, mi fa accomodare per l’ecografia.
Essendo alla 9° settimana prova a fare l’ecografia da sopra la pancia. Mi dice che ho l’intestino pieno, quindi preferisce passare all’eco trans vaginale. Mentre prepara la sonda, le scappa un “la situazione però non mi piace”.
Sono sul lettino, fisso il monitor come a volerlo divorare con gli occhi, il mio cuore comincia già a lacrimare…ora la sonda fa vedere benissimo la camera gestazionale e subito da sola mi accorgo che dentro non c’è il piccolo esserino che avrei dovuto vedere. La ginecologa conferma…non c’è embrione, solo un abbozzo senza battito, forse la gravidanza si è fermata qualche giorno fa e l’embrione nel frattempo si è ritirato…
Rimango così, con lo sguardo appeso al monitor, non una lacrima dagli occhi, non una parola, solo il cuore che voleva uscire dal mio torace.
Mi rivesto, mentre la ginecologa mi parla già di raschiamento.
Esco dal suo studio, mi siedo in macchina ed inizio ad urlare come una pazza…perché mi è stato tolto il mio miracolo, perché ci sono persone che i figli li buttano e persone che li perdono o non riescono ad averne, sono disperata, mio marito non sa che dire, che fare…
Nei giorni successivi rimango a casa a riposo, ma è un pianto continuo, non riesco a fermarmi.
Intanto mi fissano il raschiamento per il venerdì.
Arriva venerdì 31 Maggio, mi alzo all’alba e la mia borsa è pronta vicino al portone di casa.
L’ecografia di controllo conferma quanto riscontrato dalla ginecologa, quindi mi fanno il prelievo di sangue e l’elettrocardiogramma e poi mi assegnano il letto.
Alle 13.00 mi dicono di prepararmi e di mettermi il camice...non ce la faccio…è arrivato il momento di dire addio al mio miracolo, scoppio in lacrime…
Alle 14.27 entro in sala pre-operatoria e li rimango fino alle 18.00, perché mentre mi mettono la flebo e l’antibiotico, arriva un altro cesareo urgente.
Ma poi ecco, arriva il mio turno. Mi sento stordita, non piango più, come un automa mi sdraio sul lettino operatorio e di colpo…tutto si ferma…tutto è buio…ed il mio miracolo se ne vola via…
Mi sveglio con un gran mal di testa e tanta voglia di piangere ancora, le lacrime non sono finite e mai finiranno, perché anche se ero di poche settimane, lui era il mio miracolo e lo resterà per sempre nel mio cuore, nel ricordo dei bellissimi pensieri che nutrivo per lui…per noi…