Aborto terapeutico
Inviato: 22 ago 2007, 0:40
Non sapevo se scrivere la mia storia di là, ma ho preferito aprire un nuovo post, e so che sicuramente ci saranno altre storie tristi ma a lieto fine. Io dopo l'aborto pensavo di voler morire, ma la voglia di essere di nuovo mamma era più forte di tutto, ed infatti, dopo poco, ci sono riuscita.
Ottobre 2000 nasce Matteo; dopo un paio d'anni decidiamo di dargli un fratellino o sorellina; ma passano più di anni fino a quando ci riusciamo. Il 1 febbraio 2005, scopro di essere incinta; felicità totale!!!!La gravidanza si svolge benissimo, oltre ad un po' di nausea, che fa sempre piacere. I primi di maggio faccio l'amnio e il 23 ritiro i risultati, è una femminuccia ed è tuto Ok, siamo felicissimi, nascerà Lara; ma all'indomani, la felicità svanisce, all'eco morfologica, scoprono che la bambina è affetta di displasia tanatofora del feto, una grave forma di nanismo, incompatibile con la vita.
Mi ricordo come in un film quella giornata. La dottoressa che guarda e riguarda el monitor senza parlare e muove la testa come dicendo no; poi, senza dire niente, si alza e va nell'altra stanza, dove c'è il mio gine. Io inizio a preoccuparmi e dico a mio marito che c'è qualcosa che non va; lui cerca di tranquillizarmi, ma io nel mio cuore sono convinta che ci daranno una brutta notizia. La dottoressa torna e ci spiega come stanno le cose. Mi ricordo di aver pensato che stavo sognando e che dopo un po' mi sarei svegliata. Ad un certo punto, mi sono come chiusa, non volevo ascoltare altro. Andiamo a parlare con il gine, che ci dice che secondo lui, non c'è niente da fare, ma per sicurezza ci consiglia di fare un'eco di II livello. Venerdì 27 abbiamo l'appuntamento. Da martedì a venerdì, la mia vita si ferma...venerdì abbiamo la stessa conferma. Nel frattempo, mia sorella mi aveva fissato un'appuntamento con un'altro dott. a Torino, ci vado, ma ormai so che tornerò da sola.
Martedì 31 entro in ospedale per l'induzione al parto; faccio tutti gli accertamenti e parlo con la psicologa. Alle due di notte di mercoledì 1 giugno, è tutto finito. La mia piccola principessa non c'è più.
Non so da dove ho preso la forza per affrontare tutto, ma ce l'ho fatta; purtroppo non si poteva fare altro. E' stato durissimo dover prendere la decissione di non far nascere la piccola, ma penso che sarebbe stato peggio vederla nascere e morire, anche Matteo avrebbe sofferto di più. Ed è proprio grazie a lui che sono riuscita ad andare avanti, dopo un mese, ero piena di forza per ricominciare a cercare un'altra gravidanza. Solo che ho dovuto aspettare tre mesi perchè il mio corpo si riprendesse, e nel frattempo abbiamo fatto le mappe cromosomiche per essere sicuri che non ricapitasse la stessa malattia, anche se ci aveva assicurato che non era un problema cromosomico, ma morfologico.
Il tempo è passato, nel frattempo è nato Marco, ma io non dimenticherò mai la mia piccola Lara, sarà per noi il nostro angelo custode. Ogni sera le chiedo scusa per quello che ho fatto, ma so che lei sta molto meglio lassù, tra gli angeli.
Ottobre 2000 nasce Matteo; dopo un paio d'anni decidiamo di dargli un fratellino o sorellina; ma passano più di anni fino a quando ci riusciamo. Il 1 febbraio 2005, scopro di essere incinta; felicità totale!!!!La gravidanza si svolge benissimo, oltre ad un po' di nausea, che fa sempre piacere. I primi di maggio faccio l'amnio e il 23 ritiro i risultati, è una femminuccia ed è tuto Ok, siamo felicissimi, nascerà Lara; ma all'indomani, la felicità svanisce, all'eco morfologica, scoprono che la bambina è affetta di displasia tanatofora del feto, una grave forma di nanismo, incompatibile con la vita.
Mi ricordo come in un film quella giornata. La dottoressa che guarda e riguarda el monitor senza parlare e muove la testa come dicendo no; poi, senza dire niente, si alza e va nell'altra stanza, dove c'è il mio gine. Io inizio a preoccuparmi e dico a mio marito che c'è qualcosa che non va; lui cerca di tranquillizarmi, ma io nel mio cuore sono convinta che ci daranno una brutta notizia. La dottoressa torna e ci spiega come stanno le cose. Mi ricordo di aver pensato che stavo sognando e che dopo un po' mi sarei svegliata. Ad un certo punto, mi sono come chiusa, non volevo ascoltare altro. Andiamo a parlare con il gine, che ci dice che secondo lui, non c'è niente da fare, ma per sicurezza ci consiglia di fare un'eco di II livello. Venerdì 27 abbiamo l'appuntamento. Da martedì a venerdì, la mia vita si ferma...venerdì abbiamo la stessa conferma. Nel frattempo, mia sorella mi aveva fissato un'appuntamento con un'altro dott. a Torino, ci vado, ma ormai so che tornerò da sola.
Martedì 31 entro in ospedale per l'induzione al parto; faccio tutti gli accertamenti e parlo con la psicologa. Alle due di notte di mercoledì 1 giugno, è tutto finito. La mia piccola principessa non c'è più.
Non so da dove ho preso la forza per affrontare tutto, ma ce l'ho fatta; purtroppo non si poteva fare altro. E' stato durissimo dover prendere la decissione di non far nascere la piccola, ma penso che sarebbe stato peggio vederla nascere e morire, anche Matteo avrebbe sofferto di più. Ed è proprio grazie a lui che sono riuscita ad andare avanti, dopo un mese, ero piena di forza per ricominciare a cercare un'altra gravidanza. Solo che ho dovuto aspettare tre mesi perchè il mio corpo si riprendesse, e nel frattempo abbiamo fatto le mappe cromosomiche per essere sicuri che non ricapitasse la stessa malattia, anche se ci aveva assicurato che non era un problema cromosomico, ma morfologico.
Il tempo è passato, nel frattempo è nato Marco, ma io non dimenticherò mai la mia piccola Lara, sarà per noi il nostro angelo custode. Ogni sera le chiedo scusa per quello che ho fatto, ma so che lei sta molto meglio lassù, tra gli angeli.