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AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
ciao eliduma
eccomi quà.
sono 2 giorni che tengo aperta questa pagina senza riuscire a metter giù qualche parola o meglio senza riuscire a non scrivere fiumi di parole, che immancabilmente prima di inviarle cancello.forse dovrei aprire una nuova discussione su quello che sento x non "stancare" troppo tutti quelli che hanno il diritto di dire la loro.ma ora provo.
Tu hai scritto alcune parole anche per me e che condivido.
Con il razziocinio quella decisione presa ,era ed è, la cosa più giusta .ma tutto questo non è vero, perche io non mi sento nel giusto mi sento nel torto ,nel marcio, nel oblio.
vado avanti fingendo naturalità,ma ci sono giorni difficili,il lavoro, la mia compagna di sventura e il mio più grande amore,mio figlio di 2 anni e mezzo,mi aiutano e mi obbligano a continuare e io devo se non per me, per loro, impegnarmi e lo farò, ma quando sono solo,la disperazione è con me.
Ricordo quei giorni come uno che ha ricevuto un forte colpo alla testa,a volte spero di aver sognato, ma non è cosi.
Nessuno veramente è in grado di capirti anche perche con nessuno veramente si apre il proprio
dolore,sia per riservatezza, che per superficilità nelle persone, sia per non dare un cosi grosso fardello alle persone che ti stanno vicino
provo anche un grosso dolore x tutti voi che come me avete avuto un dispiacere
vi voglio bene a tutti
per ora mi fermo qui,come vedete mi sto dilungando troppo e non ho detto quasi niente
grazie e scusate
eccomi quà.
sono 2 giorni che tengo aperta questa pagina senza riuscire a metter giù qualche parola o meglio senza riuscire a non scrivere fiumi di parole, che immancabilmente prima di inviarle cancello.forse dovrei aprire una nuova discussione su quello che sento x non "stancare" troppo tutti quelli che hanno il diritto di dire la loro.ma ora provo.
Tu hai scritto alcune parole anche per me e che condivido.
Con il razziocinio quella decisione presa ,era ed è, la cosa più giusta .ma tutto questo non è vero, perche io non mi sento nel giusto mi sento nel torto ,nel marcio, nel oblio.
vado avanti fingendo naturalità,ma ci sono giorni difficili,il lavoro, la mia compagna di sventura e il mio più grande amore,mio figlio di 2 anni e mezzo,mi aiutano e mi obbligano a continuare e io devo se non per me, per loro, impegnarmi e lo farò, ma quando sono solo,la disperazione è con me.
Ricordo quei giorni come uno che ha ricevuto un forte colpo alla testa,a volte spero di aver sognato, ma non è cosi.
Nessuno veramente è in grado di capirti anche perche con nessuno veramente si apre il proprio
dolore,sia per riservatezza, che per superficilità nelle persone, sia per non dare un cosi grosso fardello alle persone che ti stanno vicino
provo anche un grosso dolore x tutti voi che come me avete avuto un dispiacere
vi voglio bene a tutti
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grazie e scusate
SI passa dal disperato bisogno di aiuto...
Alla disperazione di averlo trovato!!
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- Alexxandra
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Goldenboy... anch'io ho aperto questo post decine di volte ma non ho mai scritto... hai riassunto perfettamente come mi sento.... è passato un anno, ma per me il dolore è sempre lì.... penso di aver fatto la cosa giusta ma so di aver ucciso mio figlio... è una ferita lacerante che non si rimarginerà mai...
Ma si sveglierà il tuo cuore in un giorno d’estate rovente in cui il sole sarà E cambierai la tristezza dei pianti in sorrisi lucenti tu sorriderai Samuele, 5/8/2011, 3,225Kg per 51 cm
- mt73
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Ciao Eli io per "fortuna" sono stata graziata. Dopo una TN disastrosa ho dovuto fare l'amniocentesi per avere conferma. La mia bambina è risultata sana, quindi non ho dovuto affrontare il portare a termine la decisione che avevo comunque preso nel caso in cui il risultato fosse stato infausto. Ma per tutto il periodo in cui ho atteso il risultato dell'amnio mi sono sentita dire "pensaci bene, sono così carini, dolci" ed io pensavo "non stiamo parlando di cuccioli, ma di bambini, che diventeranno adulti e che prima di diventarlo, se lo diventeranno, dovranno subire un calvario non indifferente e che non terminerà con l'arrivo dell'età adulta. Mi sostenevano, però, le parole di una ragazza portatrice di un gravissimo handicap "sono contenta che mia madre mi ha comunque fatto nascere, ma sarei stata altrettanto contenta se avesse deciso di non farmi nascere", così pur avendo perso un bimbo a 26 settimane e quindi conoscendo il dolore di partorire a vuoto, la mia decisione l'avevo presa.
Non pensare a coloro che inneggiano alla vita a tutti i costi. Credo che ogni genitore abbia il compito di proteggere i propri figli, tu l'hai fatto. Sei una mamma straordinaria, con una grande forza e meriti la nuova vita che porti in grembo.
Non pensare a coloro che inneggiano alla vita a tutti i costi. Credo che ogni genitore abbia il compito di proteggere i propri figli, tu l'hai fatto. Sei una mamma straordinaria, con una grande forza e meriti la nuova vita che porti in grembo.
maria teresa + enrico = nunzio (29/10/04) ed enrica (26/09/08) l'angioletto tommaso veglia su di noi (13/10/06) mamma con la toga first P.C.I.ottobrina 2008
- pine
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
anche io ho letto e riletto questo post tante volte, e condivido tutto quello che ha scritto goldenboy......
sappiamo che la nostra scelta è stata giusta....anzi credo che di scelta non si possa parlare, sento che non c'era scelta, la via, purtroppo, era solo una...razionalmente mi "assolvo" ma il cuore, il cuore di un genitore non trova pace.......credevo di essere la sola che provava questo sentimento, ma leggo di voi e capisco che non è così.......penso che dopo quei giorni, quei giorni in cui ci siamo trovati in quello che definisco "vortice del dolore" non si può vivere più come prima, penso che si sopravviva, nel senso che si vive sopra il dolore......il dolore con il passare del tempo si attenuerà o, quantomeno, la sua sensazione, ma sarà strano vivere sopra il dolore, si guarda il mondo, il resto del mondo in un altro modo.......certe volte sarà un bene anche per noi (lo vedo in certe situazioni), quando vedi gli altri che si arrabbiamo, che si deprimono perchè qualcosa al lavoro non va, per delle futilità e tu pensi che non è questo quello che veramente può far male.......andiamo avanti, cerchiamo la forza per i cuccioli che abbiamo e per quelli che verranno.......lo dobbiamo a noi, a loro e ai nostri piccoli angeli
vi abbraccio forte forte
sappiamo che la nostra scelta è stata giusta....anzi credo che di scelta non si possa parlare, sento che non c'era scelta, la via, purtroppo, era solo una...razionalmente mi "assolvo" ma il cuore, il cuore di un genitore non trova pace.......credevo di essere la sola che provava questo sentimento, ma leggo di voi e capisco che non è così.......penso che dopo quei giorni, quei giorni in cui ci siamo trovati in quello che definisco "vortice del dolore" non si può vivere più come prima, penso che si sopravviva, nel senso che si vive sopra il dolore......il dolore con il passare del tempo si attenuerà o, quantomeno, la sua sensazione, ma sarà strano vivere sopra il dolore, si guarda il mondo, il resto del mondo in un altro modo.......certe volte sarà un bene anche per noi (lo vedo in certe situazioni), quando vedi gli altri che si arrabbiamo, che si deprimono perchè qualcosa al lavoro non va, per delle futilità e tu pensi che non è questo quello che veramente può far male.......andiamo avanti, cerchiamo la forza per i cuccioli che abbiamo e per quelli che verranno.......lo dobbiamo a noi, a loro e ai nostri piccoli angeli

vi abbraccio forte forte
♥♥♥ mamma di - Sarah 06/10/2006 - Angelo mio 07/11/2009 Marta 21/03/2012 ♥♥♥
Ottobrina DOCG® ♥♥
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- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Caro goldenboy... non impedirti di scrivere fiumi di parole, serviranno a te e a chi li legge. Non preoccuparti, non stancherai nessuno, ne sono sicura, e di spazio ce n'è tanto qui, per tutti, non stai privando nessuno di niente se non te stesso. Come te anche io mi sento nel torto, nel marcio come dici tu, nonostante non sia pentita della decisione presa, perché comunque ho tolto la vita a mia figlia, e cosa c'è di più importante della vita stessa??? E' un vissuto strano, perché sento di aver preso la decisione giusta, ma questa decisione mi fa stare tanto male lo stesso. E' come se mi avessero chiesto di scegliere tra l'amputarmi il braccio destro o il braccio sinistro. Io ho scelto il sinistro perché non sono mancina, ma sempre di un'amputazione si tratta. Non so se mi sono spiegata. Anche se scegli il male minore scegli comunque il male. E' questo che rende angoscioso tutto.
Sono d'accordo con te quando dici che con nessuno veramente si apre il proprio dolore, forse neanche con il proprio compagno fino in fondo. Personalmente però riesco a farlo qui. Scrivere è più facile. Non si ha nessuno fisicamente davanti che vede delusa la sua aspettativa che tu abbia superato la cosa, che metti in imbarazzo con le tue parole perché non sa cosa dire per rincuorarti, che pensa che tu sia esagerata perché in fondo la vita va avanti e c'è di peggio al mondo (almeno questo è quello che leggo negli occhi delle persone con le quali ho parlato). Non devi scusarti. Questo è il posto giusto per dire tutto quello che ti senti. Per me è la cura giusta, sempre che si possa parlare di guarigione. Infatti, quando leggo le parole di Alexxandra mi domando se davvero sarà così per sempre. Mi fa paura l'idea di convivere con questa angoscia tanto a lungo.
Mi domando anche se la mia Valentina l'avrebbe pensata allo stesso modo di quella ragazza disabile di cui parli tu mt73. Non so quanto grave fosse la sua disabilità, forse non tanto grave al punto da non farle apprezzare alcune piccole gioie della vita di cui ha potuto godere, credo. Chissà se Valentina avrebbe potuto farlo, se sarebbe vissuta tanto a lungo da superare il suo calvario di interventi chirurgici e dolore fisico. Come Elfa anche io faccio il conto di che età avrebbe ora, ma a dire il vero forse non sarebbe ancora viva comunque, forse non sarebbe mai uscita da quell'ospedale. L'unica cosa certa è che avrebbe sofferto tanto e il rapporto con le mie figlie sarebbe cambiato radicalmente. E' una magra consolazione però.
Ma seguirò il consiglio di una amica che non ha potuto scegliere come noi. La sua bimba è nata disabile e nessun esame prenatale l'ha messa sull'avviso di ciò che sarebbe successo, per questo non si è trovata difronte al bivio di una scelta. Mi ha scritto: “La tua è stata una decisione sofferta e io questo lo capisco... ma adesso guarda me... e pensa ad andare avanti con la tua vita” e quando rileggo le sue parole penso che ha proprio ragione e mi vergogno per essere qui a “piangermi” addosso quando lei deve sopportare una sofferenza ancora più grande della mia e per tutta la vita. E' che ogni tanto “piangersi” addosso fa bene, almeno a me permette di sgretolare un po' quel macigno che mi porto dietro. Forse è la stessa cosa per voi.
Mi ritrovo nelle tue parole pine quando dici che si sopravvive nel senso che si vive sopra al dolore. E' questo quello che sento che sto facendo. Anche a me il mondo non sembra più lo stesso di prima. Pine... leggo dalla tua firma che anche il tuo piccolo angelo non c'è più da poco... ti sento ancora più vicina per questo.
Ma i vostri compagni di sventura come stanno reagendo? Mio marito evita di parlarne. Quando entro io in argomento mi ascolta ma si rattrista perché vorrebbe che non ci pensassi continuamente, che provassi a voltare pagina. Io sono un po' preoccupata per lui. Io scrivo qui e mi sento meglio ma lui??? Possibile che riesca a smaltire tutto il dolore tenendoselo dentro? E' vero che ognuno di noi reagisce in maniera diversa e forse lui sta meglio facendo così, ma non vorrei che in realtà non stesse metabolizzando un bel niente e rimanga tutto lì provocando qualcosa di irreparabile. E' così anche per i vostri lui/lei?
Sono d'accordo con te quando dici che con nessuno veramente si apre il proprio dolore, forse neanche con il proprio compagno fino in fondo. Personalmente però riesco a farlo qui. Scrivere è più facile. Non si ha nessuno fisicamente davanti che vede delusa la sua aspettativa che tu abbia superato la cosa, che metti in imbarazzo con le tue parole perché non sa cosa dire per rincuorarti, che pensa che tu sia esagerata perché in fondo la vita va avanti e c'è di peggio al mondo (almeno questo è quello che leggo negli occhi delle persone con le quali ho parlato). Non devi scusarti. Questo è il posto giusto per dire tutto quello che ti senti. Per me è la cura giusta, sempre che si possa parlare di guarigione. Infatti, quando leggo le parole di Alexxandra mi domando se davvero sarà così per sempre. Mi fa paura l'idea di convivere con questa angoscia tanto a lungo.
Mi domando anche se la mia Valentina l'avrebbe pensata allo stesso modo di quella ragazza disabile di cui parli tu mt73. Non so quanto grave fosse la sua disabilità, forse non tanto grave al punto da non farle apprezzare alcune piccole gioie della vita di cui ha potuto godere, credo. Chissà se Valentina avrebbe potuto farlo, se sarebbe vissuta tanto a lungo da superare il suo calvario di interventi chirurgici e dolore fisico. Come Elfa anche io faccio il conto di che età avrebbe ora, ma a dire il vero forse non sarebbe ancora viva comunque, forse non sarebbe mai uscita da quell'ospedale. L'unica cosa certa è che avrebbe sofferto tanto e il rapporto con le mie figlie sarebbe cambiato radicalmente. E' una magra consolazione però.
Ma seguirò il consiglio di una amica che non ha potuto scegliere come noi. La sua bimba è nata disabile e nessun esame prenatale l'ha messa sull'avviso di ciò che sarebbe successo, per questo non si è trovata difronte al bivio di una scelta. Mi ha scritto: “La tua è stata una decisione sofferta e io questo lo capisco... ma adesso guarda me... e pensa ad andare avanti con la tua vita” e quando rileggo le sue parole penso che ha proprio ragione e mi vergogno per essere qui a “piangermi” addosso quando lei deve sopportare una sofferenza ancora più grande della mia e per tutta la vita. E' che ogni tanto “piangersi” addosso fa bene, almeno a me permette di sgretolare un po' quel macigno che mi porto dietro. Forse è la stessa cosa per voi.
Mi ritrovo nelle tue parole pine quando dici che si sopravvive nel senso che si vive sopra al dolore. E' questo quello che sento che sto facendo. Anche a me il mondo non sembra più lo stesso di prima. Pine... leggo dalla tua firma che anche il tuo piccolo angelo non c'è più da poco... ti sento ancora più vicina per questo.
Ma i vostri compagni di sventura come stanno reagendo? Mio marito evita di parlarne. Quando entro io in argomento mi ascolta ma si rattrista perché vorrebbe che non ci pensassi continuamente, che provassi a voltare pagina. Io sono un po' preoccupata per lui. Io scrivo qui e mi sento meglio ma lui??? Possibile che riesca a smaltire tutto il dolore tenendoselo dentro? E' vero che ognuno di noi reagisce in maniera diversa e forse lui sta meglio facendo così, ma non vorrei che in realtà non stesse metabolizzando un bel niente e rimanga tutto lì provocando qualcosa di irreparabile. E' così anche per i vostri lui/lei?
Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
Valentina 18/12/2009... il mio angelo, Veronica 2/12/2010.
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- New~GolGirl®
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
ciao amici di sventura
cara eli non credo che il tuo lui riesca a smaltire tenendosi tutto dentro ,ma da uomo posso dirti che anche io quando ne parlo con la mia lei cerco di svicolare per paura di farla piangere e per paura di portare a galla di nuovo quel dolore (illusione),ogni tanto ci abbracciamo senza dire niente...però il pensiero è in ogniuno di noi ben vivo,ogni volta che capita di entrare in una chiesa e istintivamente senza dire niente,entrambi andiamo ad accendere una candela in posti diversi x la nostra piccola.personalmente l'accendo per chiederle perdono sperando che quando ci rincontreremo non mi condanni x quello che ho fatto,è la mia paura maggiore.
La mia piccola era proprio messa male,non è stato possibile nemmeno vederla,appena nata l'hanno avvolta in un lenzuolo e portatata via....io me la immagino come nelle eco tridimensionali con quell piccolo nasino,le manine come proteggersi,quei piccoli sbadigli e quella bocca che sembrava parlarmi...bellissima!!
Abbiamo cercato tanto un aiuto e siamo dovuti andare in francia x trovarlo però.....
SI passa dal disperato bisogno di aiuto
Alla disperazione di averlo trovato
Questo dovrebbe essere il titolo del argomento di quelli che imboccano la nostra strada.
a presto
io ha scrivere qui mi sento meglio
grazie di esserci
ciao
cara eli non credo che il tuo lui riesca a smaltire tenendosi tutto dentro ,ma da uomo posso dirti che anche io quando ne parlo con la mia lei cerco di svicolare per paura di farla piangere e per paura di portare a galla di nuovo quel dolore (illusione),ogni tanto ci abbracciamo senza dire niente...però il pensiero è in ogniuno di noi ben vivo,ogni volta che capita di entrare in una chiesa e istintivamente senza dire niente,entrambi andiamo ad accendere una candela in posti diversi x la nostra piccola.personalmente l'accendo per chiederle perdono sperando che quando ci rincontreremo non mi condanni x quello che ho fatto,è la mia paura maggiore.
La mia piccola era proprio messa male,non è stato possibile nemmeno vederla,appena nata l'hanno avvolta in un lenzuolo e portatata via....io me la immagino come nelle eco tridimensionali con quell piccolo nasino,le manine come proteggersi,quei piccoli sbadigli e quella bocca che sembrava parlarmi...bellissima!!
Abbiamo cercato tanto un aiuto e siamo dovuti andare in francia x trovarlo però.....
SI passa dal disperato bisogno di aiuto
Alla disperazione di averlo trovato
Questo dovrebbe essere il titolo del argomento di quelli che imboccano la nostra strada.
a presto
io ha scrivere qui mi sento meglio
grazie di esserci
ciao
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- catwoman
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
eli...che dire..mi sembra di rivivere ogni mio pensiero....identico..e una tristezza enorme riemerge nel mio cuore...le lacrime le tratengo per i bimbi che ho intorno...
appena riesco ti metto qualche pezzetto della mia storia..che e' gi' scritto nelle ggirls.

appena riesco ti metto qualche pezzetto della mia storia..che e' gi' scritto nelle ggirls.
mamma di CECILIA 20\09\2005 * 24/06/08-16/02/2009 l'angioletto CAMILLA*RICCARDO 04/02/2010 2490X48 37settimaneSettembrina05*Gol-Girls*bismamma*febbrarina10
- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Sono d'accordo con te sul titolo. Sento che mi rappresenta.goldenboy ha scritto:
SI passa dal disperato bisogno di aiuto
Alla disperazione di averlo trovato
Questo dovrebbe essere il titolo del argomento di quelli che imboccano la nostra strada.
a presto
io ha scrivere qui mi sento meglio
grazie di esserci
ciao
Anche io scrivendo ma soprattutto leggendo quello che scrivete voi mi sento meglio.
Catwoman aspetto tue notizie...
In questo periodo va molto meglio. Dopo aver aperto questo spazio è come se mi fossi alleggerita, come se scrivendo certe cose non avessi più bisogno di pensarle e ripensarle ogni giorno, come a cercare di non dimenticarle. Una volta scritte rimangono senza dovercisi soffermare ogni santo momento. Però da qualche giorno sono davvero rattristata dalla notizia che il bambino di una mia amica, che dovrebbe nascere anche lui in Novembre, è Down. Mi sembra di rivivere un incubo, ma come spettatrice questa volta. Rivedo in lei la stessa sofferenza che ho provato io quando ho saputo che Valentina aveva la sindrome di DiGeorge, anche se la vedo comunque più serena di quanto lo ero io. Almeno lei riesce ancora a sorridere. Però è straziante. Anche da spettatrice mi sento impotente, anzi sono impotente. Mi pare di rivivere tutto seppur con minor sofferenza. Ora non passa giorno che non pensi a lei. Dovrà decidere se interrompere o meno la gravidanza. Nel caso le consiglierò di scrivere qua. Forse la aiuterà ad affrontare questo periodo difficilissimo.
Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
Valentina 18/12/2009... il mio angelo, Veronica 2/12/2010.
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- New~GolGirl®
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- Iscritto il: 18 apr 2010, 16:16
Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Cara Matilde,
ho sognato per parecchi giorni di essere il papà di una bambina, ma a un passo da te c'è stato un tuffo nel dolore.
In quei momenti, a baciare e accarezzare la pancia della mamma, a sperare l'impossibile, se solo tu mi avessi dato un calcio...
Forse bastava solo respirare più profondamente per prendere la decisione giusta!? ...ma giusta per chi?
Non ho avuto paura di decidere, ma ho paura di quello che non so, e tutte le cose più importanti che voglio dirti mi si perdono tra i denti.
Ogni volta che sento una bambina chiamare il suo papà non sarò mai io, e non sarai mai tu; è come un temporale con un lampo di emozioni tenere e angosciose, e la mente va all'ultima volta che ti ho visto, distesa in quel vassoio d'acciaio con quel lenzuolo di carta azzurra, senza respiro; chissà dove sei.
Eppure è facile sentire qui tra le cose che ho, un senso di te!
Mia cara Matilde questo è quello che c'è nel mio cuore.
max
ho sognato per parecchi giorni di essere il papà di una bambina, ma a un passo da te c'è stato un tuffo nel dolore.
In quei momenti, a baciare e accarezzare la pancia della mamma, a sperare l'impossibile, se solo tu mi avessi dato un calcio...
Forse bastava solo respirare più profondamente per prendere la decisione giusta!? ...ma giusta per chi?
Non ho avuto paura di decidere, ma ho paura di quello che non so, e tutte le cose più importanti che voglio dirti mi si perdono tra i denti.
Ogni volta che sento una bambina chiamare il suo papà non sarò mai io, e non sarai mai tu; è come un temporale con un lampo di emozioni tenere e angosciose, e la mente va all'ultima volta che ti ho visto, distesa in quel vassoio d'acciaio con quel lenzuolo di carta azzurra, senza respiro; chissà dove sei.
Eppure è facile sentire qui tra le cose che ho, un senso di te!
Mia cara Matilde questo è quello che c'è nel mio cuore.
max
- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Caro teddymax, non ci conosciamo eppure mi sembra di conoscerti bene leggendo le tue parole. Anche io come te ho paura di quello che non so, di quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Rivivo tutto con questa nuova gravidanza, ora sono quasi a 25 settimane, allo stesso punto in cui la vita di Valentina si è interrotta. E poi c'è la gravidanza della mia amica che aspetta un figlio down e che ha preso la decisione di portare avanti la gravidanza. Mi faccio tante domande. Mi chiedo come faccia a viverla così serenamente, almeno in apparenza, quando io non riuscivo più neanche a sorridere. Mi domando se le cose non sarebbero state così difficili per Valentina come mi aspettavo che fossero. Mi domando se in fondo non avrebbe sofferto poi così tanto come avevo previsto. Se questo bambino down dovesse avere una vita non poi così difficile, non poi così sofferta, se dovesse superare ogni ostacolo solo con qualche sforzo in più degli altri, io credo che mi sentirei di aver preso la decisione sbagliata. Certo la mia bimba avrebbe avuto dei problemi ben maggiori di quelli che comporta la sindrome di down, ma mi chiedo se sarebbe davvero stato così tutto insormontabile, per lei e per noi. La decisione di questa mia amica mette in discussione tutto. Ho paura di quello che sarà per quel bambino, ho paura che possa farmi pentire della mia scelta. Mi sentirei un mostro.
Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
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- New~GolGirl®
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Carissima Eliduma sono giuggiù la moglie di Teddymax. Finora ho seguito ogni racconto sentendomi pertecipe di tutto quello che avete scritto. Oggi leggendo le tue parole mi sono sentita in dovere di esserti vicina come tu lo sei stata con noi.
Non tormentarti con domande a cui non avrai mai risposta. La vostra decisione merita il TUO rispetto come quello che ha la tua amica per aver preso la sua. Lei non è più coraggiosa di te ha solo fatto una scelta diversa. Ogni storia e a se, ogni bimbo con malformazione e diversa da un altro, ogni famiglia ha la propria storia.
Tre anni fa quando abbiamo dovuto interrompere la vita di MATTEO eravamo disperati perchè non trovavamo nessuna famiglia che ci parlasse della vita dei bimbi affetti da Dendy walker variant. Ora abbiamo trovato un intero formun di famiglie che si fanno forza tra di loro. All'inizio mi sentivo male al pensiero che molte persone per scelta avevano deciso di portare avanti le vite dei loro figli, ogni stroria che leggevo era lo stroria di MATTEO. Ma poi ho capito che non avrebbe fatta differenza se avessi trovato quel forum tre anni fa, io avevo preso LA MIA DECISIONE, la nostra, con le nostre motivazioni con in nostro dolore.
Mia cara Eliduma spero di essere stata un pò di conforto e spero che tu riesca a capire tra le riche il messaggio che volevo mandatri.
Colgo l'occassione per ringraziarti per aver aperto questa pagina mi dai la possibilità di sentirmi meno sola.
un giorno anche io riuscirò a raccontare.
Non tormentarti con domande a cui non avrai mai risposta. La vostra decisione merita il TUO rispetto come quello che ha la tua amica per aver preso la sua. Lei non è più coraggiosa di te ha solo fatto una scelta diversa. Ogni storia e a se, ogni bimbo con malformazione e diversa da un altro, ogni famiglia ha la propria storia.
Tre anni fa quando abbiamo dovuto interrompere la vita di MATTEO eravamo disperati perchè non trovavamo nessuna famiglia che ci parlasse della vita dei bimbi affetti da Dendy walker variant. Ora abbiamo trovato un intero formun di famiglie che si fanno forza tra di loro. All'inizio mi sentivo male al pensiero che molte persone per scelta avevano deciso di portare avanti le vite dei loro figli, ogni stroria che leggevo era lo stroria di MATTEO. Ma poi ho capito che non avrebbe fatta differenza se avessi trovato quel forum tre anni fa, io avevo preso LA MIA DECISIONE, la nostra, con le nostre motivazioni con in nostro dolore.
Mia cara Eliduma spero di essere stata un pò di conforto e spero che tu riesca a capire tra le riche il messaggio che volevo mandatri.
Colgo l'occassione per ringraziarti per aver aperto questa pagina mi dai la possibilità di sentirmi meno sola.
un giorno anche io riuscirò a raccontare.
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- New~GolGirl®
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Ciao a tutte e tutti!
Sono giorni che vago su internet cercando qualcuno che abbia vissuto un'esperienza simile alla mia e leggendovi ho ritrovato esattamente quello che provo e che cerco di soffocare...
Ho letto e ho pensato che forse sarebbe stato meglio non scrivere, cercare di non pensare, quello che sto facendo da un mese a questa parte.. ma è davvero impossibile.. e spero che condividere con voi che avete vissuto esperienze simili mi possa aiutare un pochino..
Oggi è passato esattamente un mese dalla 'nascita' del mio piccolo.. e il dolore è ancora così vivo..
Il e il mio compagno lo avevamo cercato, lo desideravamo tanto.. e lui era arrivato dopo pochi mesi. Tutto era andato benissimo, io stavo bene a parte nausea e soliti piccoli problemini. Soprattutto non ero mai stata così serena e felice, mi sentivo finalmente in pace con me stessa e con il mondo, non desideravo altro dalla vita..
Gli esami erano tutti perfetti ma vista la mia età il mio ginecologo mi ha consigliato l'amniocentesi.. Anche mentre mi facevano l'esame il medico mi ha detto che i parametri erano tutti perfetti e di stare tranquilla..
Tranquilla.. e infatti il giorno dopo, mentre aspettavo solo di sapere se era un bimbo o una bimba, è arrivato il terribile responso: trisomia 21!
Il un attimo il mondo intorno a me è crollato!
Ho pianto e urlato fino a non avere più lacrime e mi sono chiesta perchè proprio a noi, che lo desideravamo tanto, che eravamo così felici..
E poi abbiamo in pochi giorni dovuto affrontare questa terribile decisione, mi sono anche io chiesta che vita avrebbe potuto avere, che cosa avrei potuto dargli, come avrei potuto proteggerlo dal resto del mondo.. e la cosa meno crudele mi è sembrata quella di interrompere la gravidanza.
In ospedale ho trovato persone gentili e umane, abbiamo affrontato le ore di contrazioni che hanno preceduto il parto in una stanza da soli, con il mio compagno che mi massaggiava la schiena e mi consolava.
Al momento del parto il medico di turno era un obiettore, che mi guardava con freddezza.. e io ero li e mi sembrava di essere lontana dal mio corpo, con il cuore spezzato.. Non ho voluto vederlo, non ce l'ho proprio fatta..
Ora sono passati 31 giorni e il vuoto dentro è sempre uguale, credo rimarrà così per sempre..
Continuo ad avere perdite, a tratti anche forti, che mi fanno ricordare ogni minuto di quello che è appena successo..
E mi chiedo se davvero avrebbe avuto una vita terribile, se è stata la decisione giusta..
E soprattutto ho il terrore di non riuscire ad averne ancora, perchè l'unica cosa che desidero davvero adesso e riuscire ad avere un bambino.. Non potrà mai sostituire l'altro, questo lo so, ma forse mi aiuterà a guardare avanti..
In questi giorni terribili io e il mio compagno abbiamo deciso di sposarci, questo brutto momento ci ha avvicinati tanto e ci ha fatto capire ancora di più quanto ci amiamo e che vogliamo passare la nostra vita insieme.
E così abbiamo passato queste settimane iniziando i preparativi, io sono tornata subito al lavoro, cerco di tenermi impegnata, ma il primo pensiero aprendo gli occhi la mattina e l'ultimo la sera è per lui.. il mio piccolo angelo..
Scusa lo sfogo e grazie per tutte le cose belle che avete scritto e che mi hanno aiutata tanto..
Sono giorni che vago su internet cercando qualcuno che abbia vissuto un'esperienza simile alla mia e leggendovi ho ritrovato esattamente quello che provo e che cerco di soffocare...
Ho letto e ho pensato che forse sarebbe stato meglio non scrivere, cercare di non pensare, quello che sto facendo da un mese a questa parte.. ma è davvero impossibile.. e spero che condividere con voi che avete vissuto esperienze simili mi possa aiutare un pochino..
Oggi è passato esattamente un mese dalla 'nascita' del mio piccolo.. e il dolore è ancora così vivo..
Il e il mio compagno lo avevamo cercato, lo desideravamo tanto.. e lui era arrivato dopo pochi mesi. Tutto era andato benissimo, io stavo bene a parte nausea e soliti piccoli problemini. Soprattutto non ero mai stata così serena e felice, mi sentivo finalmente in pace con me stessa e con il mondo, non desideravo altro dalla vita..
Gli esami erano tutti perfetti ma vista la mia età il mio ginecologo mi ha consigliato l'amniocentesi.. Anche mentre mi facevano l'esame il medico mi ha detto che i parametri erano tutti perfetti e di stare tranquilla..
Tranquilla.. e infatti il giorno dopo, mentre aspettavo solo di sapere se era un bimbo o una bimba, è arrivato il terribile responso: trisomia 21!
Il un attimo il mondo intorno a me è crollato!
Ho pianto e urlato fino a non avere più lacrime e mi sono chiesta perchè proprio a noi, che lo desideravamo tanto, che eravamo così felici..
E poi abbiamo in pochi giorni dovuto affrontare questa terribile decisione, mi sono anche io chiesta che vita avrebbe potuto avere, che cosa avrei potuto dargli, come avrei potuto proteggerlo dal resto del mondo.. e la cosa meno crudele mi è sembrata quella di interrompere la gravidanza.
In ospedale ho trovato persone gentili e umane, abbiamo affrontato le ore di contrazioni che hanno preceduto il parto in una stanza da soli, con il mio compagno che mi massaggiava la schiena e mi consolava.
Al momento del parto il medico di turno era un obiettore, che mi guardava con freddezza.. e io ero li e mi sembrava di essere lontana dal mio corpo, con il cuore spezzato.. Non ho voluto vederlo, non ce l'ho proprio fatta..
Ora sono passati 31 giorni e il vuoto dentro è sempre uguale, credo rimarrà così per sempre..
Continuo ad avere perdite, a tratti anche forti, che mi fanno ricordare ogni minuto di quello che è appena successo..
E mi chiedo se davvero avrebbe avuto una vita terribile, se è stata la decisione giusta..
E soprattutto ho il terrore di non riuscire ad averne ancora, perchè l'unica cosa che desidero davvero adesso e riuscire ad avere un bambino.. Non potrà mai sostituire l'altro, questo lo so, ma forse mi aiuterà a guardare avanti..
In questi giorni terribili io e il mio compagno abbiamo deciso di sposarci, questo brutto momento ci ha avvicinati tanto e ci ha fatto capire ancora di più quanto ci amiamo e che vogliamo passare la nostra vita insieme.
E così abbiamo passato queste settimane iniziando i preparativi, io sono tornata subito al lavoro, cerco di tenermi impegnata, ma il primo pensiero aprendo gli occhi la mattina e l'ultimo la sera è per lui.. il mio piccolo angelo..
Scusa lo sfogo e grazie per tutte le cose belle che avete scritto e che mi hanno aiutata tanto..
- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Cara Giuggiù, ti ringrazio per le tue parole, mi sono di conforto eccome. Hai colto pienamente nel segno. Hai ragione tu quando dici che ogni storia è a sé e ogni bimbo con malformazione è diverso da un altro. Non ha senso fare dei confronti, mi rendo conto, è stupido, ma in questo momento vengono da sé e non riesco a evitarli. Rivivo l'incubo contro la mia volontà, come se mi avessero portato indietro nel tempo e mi costringessero a vedere cosa sarebbe successo se avessi preso la decisione di portare a termine la gravidanza. Lo so che quel bambino non sarà mai Valentina, non avrà mai le stesse difficoltà e io non sarò mai la sua mamma, ma nascerà pochi giorni prima di questa bimba che sto aspettando ora, partoriremo nello stesso ospedale, abitiamo a pochi metri di distanza, frequenteranno lo stesso asilo, usciremo in compagnia insieme e chissà quanto altro avremo in comune. Tutto questo rende estremamente difficile non riportare a galla tutto il nostro dolore. Ogni volta che sono con lei è come se le nostre differenze si riducessero unicamente al fatto che abbiamo preso una decisione diversa. Ed è doloroso. Molto doloroso. Soprattutto in presenza di altri il paragone è inevitabile: io ho ucciso mia figlia, lei no. Per il momento la loro presenza è come sale su una ferita aperta.
Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
Valentina 18/12/2009... il mio angelo, Veronica 2/12/2010.
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- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Benvenuta acidella. Qui sono sicura che troverai lo spazio e l'ascolto di cui hai bisogno. Anche tu aiuti noi con le tue parole, quindi non soffocarle, ti prego. Un abbraccio. 

Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
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- Alexxandra
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Io per mesi sono rimasta angosciata dalla mia scelta.... ho pensato e rimuginato in continuo... sarà stata la scelta giusta? Non lo so ancora.... a volte mi sento estremamente egoista per la scelta presa... a volte invece penso sia stata la cosa giusta... penso che fino al giorno della mia morte mi porterò dietro questo dilemma.... andare avanti a volte è estremamente difficile...
Eliduma capisco il tuo stato d'animo... deve essere davvero terribile.....
Acidella purtroppo la sf**a a volte raggiunge delle proporzioni enormi....
Mio figlio aveva una malformazione del sistema nervoso centrale sostanzialmente incompatibile con la vita..... una patologia così grave da avere una probabilità di 1 a 100000 bambini.....
Eliduma capisco il tuo stato d'animo... deve essere davvero terribile.....
Acidella purtroppo la sf**a a volte raggiunge delle proporzioni enormi....
Mio figlio aveva una malformazione del sistema nervoso centrale sostanzialmente incompatibile con la vita..... una patologia così grave da avere una probabilità di 1 a 100000 bambini.....

Ma si sveglierà il tuo cuore in un giorno d’estate rovente in cui il sole sarà E cambierai la tristezza dei pianti in sorrisi lucenti tu sorriderai Samuele, 5/8/2011, 3,225Kg per 51 cm
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Hai ragione, in effetti la sf**a non guarda in faccia nessuno.. e poi dovrei pensare che ci sono persone molto più sfortunate di me e che hanno vissuto drammi peggiori..
Spero solo che al più presto smettano queste perdite e mi arrivi il ciclo, magari quello aiuterà a sentirmi di nuovo 'normale' e magari anche a rimettermi in gioco per riprovare..
Un abbraccio e grazie per l'aiuto..
Spero solo che al più presto smettano queste perdite e mi arrivi il ciclo, magari quello aiuterà a sentirmi di nuovo 'normale' e magari anche a rimettermi in gioco per riprovare..

Un abbraccio e grazie per l'aiuto..
- Paola67
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
devi assolverti evidentementeeliduma ha scritto:Cara Giuggiù, ti ringrazio per le tue parole, mi sono di conforto eccome. Hai colto pienamente nel segno. Hai ragione tu quando dici che ogni storia è a sé e ogni bimbo con malformazione è diverso da un altro. Non ha senso fare dei confronti, mi rendo conto, è stupido, ma in questo momento vengono da sé e non riesco a evitarli. Rivivo l'incubo contro la mia volontà, come se mi avessero portato indietro nel tempo e mi costringessero a vedere cosa sarebbe successo se avessi preso la decisione di portare a termine la gravidanza. Lo so che quel bambino non sarà mai Valentina, non avrà mai le stesse difficoltà e io non sarò mai la sua mamma, ma nascerà pochi giorni prima di questa bimba che sto aspettando ora, partoriremo nello stesso ospedale, abitiamo a pochi metri di distanza, frequenteranno lo stesso asilo, usciremo in compagnia insieme e chissà quanto altro avremo in comune. Tutto questo rende estremamente difficile non riportare a galla tutto il nostro dolore. Ogni volta che sono con lei è come se le nostre differenze si riducessero unicamente al fatto che abbiamo preso una decisione diversa. Ed è doloroso. Molto doloroso. Soprattutto in presenza di altri il paragone è inevitabile: io ho ucciso mia figlia, lei no. Per il momento la loro presenza è come sale su una ferita aperta.
devi eventualmente perdonarti
elaborare un lutto, ma credo che confrontandosi con chi ha fatto una 'scelta'ì diversa dlalla tua non ti aiuterà a percorrere la strada giusta.
Tu devi elaborare il tuo dolore e non implicitamente farti giudicare dalla quella parte di te stessa che quella decisione non l'ha ancora accettata e probabilmente non l'accettera mai
in fondo non hai deciso tu
tu con le tue risorse, con la tua sensibilità hai dovuto affrontare una decisione difficilissima e se TU hai preso questa strada sicuramente un motivo c'è stato
e questo basta, deve bastare a te
un'altra persona ne avrà altri di motivi per una decisione come la tua
altri ancora decidono diversamente
Ma quello che conta se TU e da li che devi partire
°°°o.O ~Paola e Nico ~ Silvano e Giorgia ~O.o°°°
"quando il giusto indica il cielo lo stolto osserva il dito"...
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
Oggi vi racconto un'altra storia.
Per due bellissimi giorni io e max siamo stati i vice genitori della bellissima bimba dei nostri più cari amici.
Ci hanno voluti con loro in vacanza a dividere la quotidianità della loro piccola e noi siamo stati felicissimi.
La lora piccola ha appena 3 mesi e 20 giorni e se tutto fosse andato per il verso giusto sarebbe stata l'amica della mia MATILDE.
Loro ci dicono poche parole ma fanno dei grandi gesti.
Oggi mi sono un pò discostata dalla discussione perchè volevo condividere con voi, che tante mi aiutate, questo attimo di serenità.
Per due bellissimi giorni io e max siamo stati i vice genitori della bellissima bimba dei nostri più cari amici.
Ci hanno voluti con loro in vacanza a dividere la quotidianità della loro piccola e noi siamo stati felicissimi.
La lora piccola ha appena 3 mesi e 20 giorni e se tutto fosse andato per il verso giusto sarebbe stata l'amica della mia MATILDE.
Loro ci dicono poche parole ma fanno dei grandi gesti.
Oggi mi sono un pò discostata dalla discussione perchè volevo condividere con voi, che tante mi aiutate, questo attimo di serenità.
- eliduma
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
I veri amici si riconoscono nel momento del bisogno, è proprio vero. Io ho ridato valore ad alcuni e scoperto che altri non erano neppune degni di tale nome. Ti auguro tanti altri momenti di serenità come questo Giuggiù! Un abbraccio 

Alessandra 3/11/2005, Eleonora 13/02/2008,
Valentina 18/12/2009... il mio angelo, Veronica 2/12/2010.
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Re: AFFRONTARE UN ABORTO TERAPEUTICO
e già,da alcuni "amici" non ricevi nemmeno un mi dispiace, da alcuni che erano semplici conoscenti,ricevi anche un mazo di fiori e un incoraggiamento.eliduma ha scritto:I veri amici si riconoscono nel momento del bisogno, è proprio vero. Io ho ridato valore ad alcuni e scoperto che altri non erano neppune degni di tale nome. Ti auguro tanti altri momenti di serenità come questo Giuggiù! Un abbraccio
fanno piacere quest ultimi ma fanno molta rabbia e delusione i primi
l'essere umano è questo
ben ritrovata giuggiù
baci a tutti
SI passa dal disperato bisogno di aiuto...
Alla disperazione di averlo trovato!!
Alla disperazione di averlo trovato!!