Voglio raccontare, nella speranza di essere di aiuto. Chissà.
Eravamo in cerca, e finalmente arriva il test positivo, con grande gioia.
Dopo alcuni giorni contattatiamo il ginecologo per farci seguire durante la gravidanza: subito le beta (bassi e, per la verità) ed ecografia, che confermava gravidanza in 5 settimana. Data l'età avanzata (eh. 46

Le beta sono basse. Sembrava non dare speranze, ed io ero molto triste e abbattuta, aspettavo l'espulsione spontanea, ma niente.
A 6 settimane controllo eco grafico: c'era un embrione con battito. Hurrà! Di nuovo la gioia, il mio piccolino aveva superato i problemi, era davvero forte.
Allora di nuovo controlli delle beta ogni 3 giorni: crescevano, ma non raddoppiavano come avrebbero dovuto. E di nuovo ansia e preoccupazione. Uno stress che sembrava non avere fine.
In tutto questo tempo seguivo una terapia a base di progesterone e buscopan.
A 7 settimane controllo ecografico: il battito non era rilevabile, l'embrione appariva un pochino cresciuto.
Di nuovo la morte nel cuore. E passavo tutto il tempo a cercare di interpretare i segnali del mio corpo: i sintomi della gravidanza sembravano non esserci, ma la mia pancia cresceva. E se cresce la pancia, allora l'embrione ci sarà, pensavo. Ma le analisi che non andavano bene allora? Ma dai, forse la macchina dell'ecografia era troppo vecchia.
Ero dilaniata tra la speranza e lo scoraggiamento, il dolore, l'aspettativa, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno.
Ed aspettare...... Ed aspettare.....
Di nuovo le beta: erano cresciute, anche se si mantenevano su bassi livelli. E vai! Si è sbagliato il medico!! Si si, cambieremo dottore! Ero contenta.
A 8 settimane rifaccio il controllo ecografico (con la macchia dell'ospedale, stavolta): la camera gestazionale era cresciuta, ecco perché le beta aumentavano.
Ma dell'embrione era rimasta solo l'ombra, quanto a 8 settimane sarebbe dovuto essere più di 1 cm, con un battito bello forte....
E giù di nuovo lacrime.
Programmiamo il raschiamento, volevo essere sicura che il "materiale" venisse tutto rimosso, per non rischiare infezioni che avrebbero reso infinita questa storia.
Nell'attesa, ho passato 3 giorni a casa piangendo, senza parlare, sempre con il muso, abbandonando quasi il mio bimbo e il mio dolce marito (che mi ha sostenuta e ha sofferto e sperato insieme a me tutto il tempo). In certi momenti il dolore mi toglieva il respiro....
Ieri, finalmente dico io, ho fatto il raschiamento.
Che non è stato niente di drammatico, solo un po' di strizza nell'attesa. Pochissimo dolore, quasi niente, mentre prima non avevo per niente chiaro cosa dovevo aspettarmi dall'operazione.
Il messaggio è: finalmente libera!
Avere interrotto quell'infinito tira e molla, dilaniata tra tristezza e speranza, mi da oggi un grande sollievo.
Certo rimane la tristezza del mio mancato piccolino.
Tanto è così: quando il test è positivo, in quell'istante noi siamo già mamme di quel piccolino di poche cellule....
Durante tutto questo tempo non sono riuscita ad affacciarmi qui, e scrivere.
Leggevo le storie di altre donne prima di me, ma era forte il pudore per il mio dolore in corso.
Grazie di avere scritto di voi: mi ha fatto sentire meno sola...