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Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 2 ago 2016, 11:24

RECENSIONE LDM DI LUGLIO

Più dolce delle lacrime di Haji Nafisa

TOPILLO: Come ho già avuto modo di dire, è un libro bellissimo. La sinossi che si trova in rete non rispecchia affatto la profondità e vastità dei temi trattati con appassionante e delicato realismo, in modo toccante ma non melenso. Mi sono piaciuti i personaggi, ben delineati, l'ampiezza della narrazione che spazia da oriente a occidente con il filo conduttore della condanna degli estremismi, dell'accettazione della cultura altrui, della profondità dell'amore e della sua potenza.

Un bellissimo, memorabile libro.
VOTO 9

MK: Un vero capolavoro.
Tantissimi i temi trattati e tutti in modo completo e profondo, rimanendo sempre in perfetto equilibrio al di sopra del facile baratro della banalità e del luogo comune.
Il rapporto genitori/figli, l'adozione, il fanatismo religioso sia cristiano che islamico e la libertà di pensiero, il terrorismo e la pretesa di combatterlo con le sue stesse armi, l'alienazione dei veterani, che hanno vissuto l'orrore, la violenza, la precarietà e la miseria, quando tornano nel loro Paese, apparentemente spensierato,opulente e incapace quindi di comprenderli.
Un'altra perla nella collanda degli LDM 2016 .
VOTO 9

Yashodara
Questo ldm me lo sono proprio goduta. La scrittura è coinvolgente, la storia interessante, non banale, senza semplicizzazioni e facili stereotipi, un vero romanzo del mondo contemporaneo secondo me. Anche il modo di "unire" la realtà di una comunità Cristiana statunitense perlomeno abbastanza conservatrice e quella dell'Islam praticante è notevole. Sono proprio contenta di averlo letto.
Voto 9

Tittiale
Faticosamente iniziato tre volte. Ho tenuto duro grazie alle vostre recensioni positive, altrimenti l'avrei definitivamente abbandonato alla seconda volta. Ma ce l'ho fatta. Ne è valsa la pena.
La sensazione iniziale era che si aprissero tanti cerchi (di storie e di argomenti) e mi sono sentita persa in ogni cerchio, ogni volta la fatica era fare mente locale in quale cerchio mi trovassi e i gradi di parentela che cambiavano a seconda del personaggio "scrivente". Alla fine però ogni singolo cerchio si è chiuso, con il culmine nel finale, molto bello e molto emozionante. Difficile anche la parte finale, con l'alternanza dei racconti di Jo e di Chris, senza indizi del cambio di narratore.
Insomma, un libro faticoso, che poteva essere scritto in maniera più fruibile per i lettori commerciali come me :-P , ma comunque meritevole di essere letto.
VOTO: 9

VOTI: Topillo 9, MK 9, Yashodara 9, Tittiale 9
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 2 ago 2016, 11:34

Buongiorno biblie, ho postato il mio commento, perché rischio di leggere insieme a voi, ma di scordarmi la recensione.
Avrei voluto farvi una proposta per settembre, ma lancio il sasso e nascondo la mano, perché il libro non c'è in e-book e so che la maggior parte di voi hanno difficoltà a reperire il cartaceo. Quindi ve ne consiglio solo vivamente la lettura:
"Il mio bambino speciale" di Kristine Burnett
Jacob ha un quoziente intellettivo più elevato di quello di Einstein, una straordinaria memoria fotografica e ha imparato l'analisi matematica da solo in due settimane. A nove anni ha cominciato a elaborare un'originale teoria astrofisica che gli studiosi ritengono potrebbe un giorno metterlo in lizza per il premio Nobel e a dodici è diventato ricercatore in fisica quantistica. Ma la storia di Jake è ancor più straordinaria se si considera che, quando aveva poco più di due anni, i medici gli diagnosticarono l'autismo e dissero a sua madre Kristine che, da adulto, avrebbe potuto non essere nemmeno in grado di allacciarsi le scarpe. "Il mio bambino speciale" è il memoir di una madre e di suo figlio. Mentre gli esperti cercavano di far emergere quelle capacità "standard" che lo avrebbero reso più simile a tutti gli altri, Jake non migliorava, scivolando sempre di più nel suo mondo fino al punto di smettere completamente di parlare. Kristine, in cuor suo, sapeva che qualcosa doveva cambiare e che toccava a lei agire. E così, contro il parere del marito Michael, diede retta al suo istinto, togliendo Jake dalle scuole "speciali" e preparandolo lei stessa a frequentare l'asilo tradizionale, decisa anche ad assecondare le sue inclinazioni e i suoi interessi. Questa filosofia, insieme alla fiducia nel potere delle semplici esperienze dell'infanzia come il gioco, le diedero ragione. E i risultati andarono al di là di quello che lei stessa avrebbe immaginato.
"Se avete un figlio "diverso" -e chi non lo è?- non riuscirete a smettere di leggere. (Sylvia nasar autrice di A beatiful mind)

Ho iniziato a leggerlo pensando che questo libro mi avrebbe detto molto sull'autismo. E invece mi ha svelato tante cose utili per i miei figli.

Fine della pubblicità ;-)
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 2 ago 2016, 11:51

Dopo il LDM ho letto:
"L'angelo di Marchmont Hall" di Lucinda Riley: questa autrice mi conquista sempre, con le sue storie che viaggiano negli anni e colgono i racconti segreti delle famiglie. Le famiglie sono il mio primo e grande amore (deformazione professionale) e mi piace immergermi nei romanzi costruiti in questo modo: tra il passato ed il presente, prendendo slancio per il futuro. La storia mi ha colpito negativamente in alcuni punti, ma Lucinda è Lucinda e l'apprezzo fino in fondo.
"Salone di bellezza per piccoli ritocchi" di Alexander McCall Smith: uno scrittore, un genere letterario. Non è un giallo, o meglio, è un giallo all'africana, con gli stessi tempi tranquilli e rilassati con cui mi immagino si viva in Botswana. Adoro Precious e mi mancano solo due libri per completare la serie: sono già sul mio comodino.
"La notte ritorna" di Mary Higgins Clark: anche questa autrice fa parte della mia adolescenza e mi mancava questo libro per leggere tutto di lei. Ovviamente non è un granché: una puntata della Signora in giallo in formato cartaceo, dove la suspense non si avverte mai o se si avverte è quel leggero solletico allo stomaco che non spaventa e non tiene sulle spine più di tanto. Scorre ed è comprensibile. Nulla di più.
"L'invito" di Ruth Ware: questa invece è una puntata riuscita male della Signora in giallo, una lettura che mi ha infastidito. Antipatica la protagonista e tutte le sue amiche. Prevedibile e surreale, forse perché raccontato in prima persona. O forse perché assurdo e basta.
"Reato di fuga": libro per ragazzi che affronta un tema molto scottante, visto da entrambi i punti di vista: di quello del (figlio del) pirata della strada e della vittima dell'incidente. Mi aspettavo qualcosa di più: libro molto francese, distaccato e poco empatico. A mio parere.
"Scomparsi" di Eriksson Caroline: pur riconoscendogli una struttura particolare e un intrigo di fondo che poteva essere interessante, ha deluso le mie aspettative. Ok che leggendo tu possa inferire alcune cose. Ma che vengano anche scritte nella quarta di copertina anche se non vere non mi piace. Sono poco comprensibile, ma non vorrei spoilerare. Anche se non ne consiglio la lettura.
"Non è la fine del mondo" di Alessia Gazzola: mi aspettavo di meglio. Non mi è piaciuto il modo di condurre la storia, non mi è piaciuta la scrittura. La trama in sé è carina e interessante. Peccato.
"Stanza, letto, armadio, specchio" di Emma Donoghue: ringrazio Fiori che mi ha aiutato ad.... uscire dalla stanza :ahaha Fosse stato per me sarei rimasta lì e mi sarei persa una storia che merita di essere letta. Anche se nell'ultima parte l'ho sentita mancare di qualcosa (ma non so cosa), per il resto è un libro che ti fa vedere il mondo con gli occhi di un bambino... che non ha mai visto il mondo. il tema poi mi appassiona e spero di riuscire a vedere (presto, ma anche no, l'importante è vederlo) il film. Bella lettura!
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Re: e: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese

Messaggio da tittiale » 2 ago 2016, 12:18

:palloncino PROPOSTE PER LDM DI SETTEMBRE :palloncino


L'assassino, il prete, il portiere di Jonas Jonasson
Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minacciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d’albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L’impresa funzionerebbe, se non fosse che la curiosità porta l’assassino a chiedersi il perché di ogni cosa e dopo qualche discussione con il pastore, decide di rivolgere le sue domande direttamente a Gesù che, del tutto inaspettatamente, gli risponde! Con la svolta religiosa di Anders, Johanna e Per capiscono che la società è in pericolo e devono elaborare un nuovo piano. In fretta. Con il suo stile ironico e del tutto personale, Jonas Jonasson ci mostra come persone all’apparenza normali possano trovarsi in situazioni del tutto assurde, così ci troviamo a seguire le vicende di tre divertenti quanto improbabili personaggi che vogliono fondare una Nuova Chiesa, con tutti i criminali della Svezia alle calcagna!

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene cosi. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.

Girl runner di Carrie Snyder
Aganetha Smart è sopravvissuta a tutte le persone che ha amato e a tutte quelle che le hanno parlato. Ha centoquattro anni e da diverso tempo vive sola e abbandonata in una casa di riposo per anziani, circondata da sconosciuti che, come lei, vivono una routine quotidiana fatta di medicine, pasti senza sale, visite mediche e dormite, lunghe e continue, ma solo quando le riesce.
Raggrinzita, evaporata e ridotta all'osso (è quasi cieca, ma l'olfatto le funziona perfettamente), vive una condizione solo apparentemente semplice. A vederla così, nessuno penserebbe che è stata "la ragazza che correva", la girl runner, la grande atleta che nel 1928 conquistò la medaglia d'oro per il Canada alle Olimpiadi di Amsterdam. Un ricordo che ha ancora vivo dentro di lei, ma spesso si rende conto di avere poche 'prove' da molti dimenticate: le tante medaglie vinte - tutte ossidate e raccolte all'interno di una scatola di scarpe che custodisce gelosamente - il suo nome in qualche libro dei record e fiumi di parole, scritte - all'epoca - appena in tempo per l'evento, stampate sui giornali e già scordate all'ora di cena. Sa che la sua conquista è stata quella di aver vissuto abbastanza a lungo da vedere la vita svanire, ma oggi, che è vicina alla fine dei suoi giorni, è consapevole che quella 'gara' - la sua ultima gara - non potrà più farla una seconda volta e che, oramai, è troppo tardi per cambiare tattica.
Quando un ragazzo e una ragazza le fanno visita, chiedendole di farsi raccontare la sua storia per poi girare un documentario sulle sue imprese sportive, Aganetha è felicissima e tornerà di nuovo a correre, questa volta, però, con la sua mente, senza fermarsi, come se ci fosse ancora un tempo e uno scopo, riuscendo così a raggiungere quello che non conosce. "Per tutta la vita - dirà ai due ragazzi - non ho fatto altro che andare da qualche parte, mirando un punto fisso all'orizzonte che sembrava non avvicinarsi mai: all'inizio l'ho inseguito con abbandono, con fiducia, poi con una certa frustrazione, con dolore, e ancora più avanti con la lucidità di un'artista della fuga".
Grazie ai ricordi, fa tornare sulla scena la piccola Aggie (i suoi genitori la chiamavano così), i luoghi della sua infanzia nelle campagne dell'Ontario e i tanti personaggi del suo passato, decisamente più presenti dei vivi che ora la circondano. C'è la Prima guerra mondiale come i primi amori, le amicizie e le rivalità, la sua voglia di primeggiare sin nelle gare, le sue vittorie e le sue sconfitte, nello sport come nella vita reale che l'hanno fatta crescere e divenire adulta prima di molte altre sue coetanee. Ma chi sono, in realtà, quei due ragazzi? Sono davvero così innocui come vogliono sembrare?
A raccontarci questa storia piena di colpi di scena, è la scrittrice canadese Carrie Snyder nel suo nuovo libro, Girl Runner, nelle librerie italiane dal 10 marzo per Sonzogno (traduzione di Gioia Guerzoni), già un grande successo letterario negli oltre quindici paesi dove è stato tradotto e nominato 'libro dell'anno' da Amazon. Un romanzo emozionante e pieno di momenti poetici dentro il quale troverete la vita, quella vera, quella vissuta da Aganetha, una donna forte e determinata, e quella che continua a vivere fino alla fine dei suoi giorni, la stessa "che va avanti e che è terribile e spaventosa nella sua incertezza". Ogni parvenza di perfezione, adesso, non la interessa più e quello che le rimane - e ne è felicemente consapevole - è "ridere in faccia a quello che avrebbe potuto essere e a quello che non è".
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 2 ago 2016, 12:26

L'ultimo libro lo aggiungo io ed è in offerta oggi.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 2 ago 2016, 21:22

tittiale ha scritto: RECENSIONE LDM DI LUGLIO

Più dolce delle lacrime di Haji Nafisa

TOPILLO: Come ho già avuto modo di dire, è un libro bellissimo. La sinossi che si trova in rete non rispecchia affatto la profondità e vastità dei temi trattati con appassionante e delicato realismo, in modo toccante ma non melenso. Mi sono piaciuti i personaggi, ben delineati, l'ampiezza della narrazione che spazia da oriente a occidente con il filo conduttore della condanna degli estremismi, dell'accettazione della cultura altrui, della profondità dell'amore e della sua potenza.

Un bellissimo, memorabile libro.
VOTO 9

MK: Un vero capolavoro.
Tantissimi i temi trattati e tutti in modo completo e profondo, rimanendo sempre in perfetto equilibrio al di sopra del facile baratro della banalità e del luogo comune.
Il rapporto genitori/figli, l'adozione, il fanatismo religioso sia cristiano che islamico e la libertà di pensiero, il terrorismo e la pretesa di combatterlo con le sue stesse armi, l'alienazione dei veterani, che hanno vissuto l'orrore, la violenza, la precarietà e la miseria, quando tornano nel loro Paese, apparentemente spensierato,opulente e incapace quindi di comprenderli.
Un'altra perla nella collanda degli LDM 2016 .
VOTO 9

Yashodara
Questo ldm me lo sono proprio goduta. La scrittura è coinvolgente, la storia interessante, non banale, senza semplicizzazioni e facili stereotipi, un vero romanzo del mondo contemporaneo secondo me. Anche il modo di "unire" la realtà di una comunità Cristiana statunitense perlomeno abbastanza conservatrice e quella dell'Islam praticante è notevole. Sono proprio contenta di averlo letto.
Voto 9

Tittiale
Faticosamente iniziato tre volte. Ho tenuto duro grazie alle vostre recensioni positive, altrimenti l'avrei definitivamente abbandonato alla seconda volta. Ma ce l'ho fatta. Ne è valsa la pena.
La sensazione iniziale era che si aprissero tanti cerchi (di storie e di argomenti) e mi sono sentita persa in ogni cerchio, ogni volta la fatica era fare mente locale in quale cerchio mi trovassi e i gradi di parentela che cambiavano a seconda del personaggio "scrivente". Alla fine però ogni singolo cerchio si è chiuso, con il culmine nel finale, molto bello e molto emozionante. Difficile anche la parte finale, con l'alternanza dei racconti di Jo e di Chris, senza indizi del cambio di narratore.
Insomma, un libro faticoso, che poteva essere scritto in maniera più fruibile per i lettori commerciali come me :-P , ma comunque meritevole di essere letto.
VOTO: 9

DIONAEA
Bellissimo libro. Ho trovato l'inizio un pochino faticoso, ma andando avanti con la lettura lo stile della narrazione e la trama mi hanno coinvolta sempre di più. Tocca tantissimi temi in modo molto molto "delicato", pur sviscerandoli nei loro risvolti più intimi e talvolta violenti. Inoltre , nonostante la varietà delle questioni che affronta, nessuna di esse risulta "buttata nel calderone", sono tutte trattate in modo completo. Come Titti anche io ho avuto qualche difficoltà nei cambi di capitolo a tenere il filo delle parentele in relazione al cambio dell'io narrante, ma allo stesso tempo penso che questa tecnica narrativa sia stata una scelta molto azzeccata per dare spessore ai personaggi, che risultano ben delineati e articolati. Un altro punto su cui mi trovo in accordo con Titti è che nel capitolo dedicato al viaggio di Jo e Deena in Pakistan e Iraq, le parti relative al diario di Cris si confondono col racconto del presente, ma mi è venuto il dubbio che sia a causa della formattazione ebook o in seguito alla conversione epub/mobi, o è così anche in cartaceo? Nel secondo caso avrei apprezzato un corsivo per gli spezzoni tratti dal diario di Cris.
Comunque romanzo promosso a pieni voti!!

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da mammakoala » 4 ago 2016, 3:25

Vado a memoria, ma mi sembra che sulla mia versione del libro gli spezzoni di diario fossero peoprio in corsivo. Per lo meno non ho

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da mammakoala » 4 ago 2016, 3:27

Scusate, partito il messaggio, dicevo che non ho avuto nessina difficolta` ad individuarli nella lettura.

Certo che...credo sia il libro con la maggiore omogeneita` di voti (alti) da che ricordo!

Bella proposta Titti. Attraente

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 5 ago 2016, 9:09

Inserisco anche questa recensione
mammakoala ha scritto:Recensione LDM

I segreti della casa sul lago, Kate Morton.

TOPILLO
E' un libro molto ben congegnato con tantissimi punti di vista che costruiscono la storia pezzo per pezzo, come un puzzle, con 3 storie analoghe che si intrecciano e collegano i vari personaggi e tengono la tensione narrativa sempre alta, l'attenzione viva e l'interesse acceso. Gli spunti sono tanti e ben analizzati.
Scritto benissimo, con le fila che non si perdono un momento, con personaggi credibili e ben delineati.
Anche il finale ha il suo perchè, anche se è forse un po' troppo "lieto" , ma dopo libri e libri con finali deludenti, evviva il lieto fine!!
Lettura molto piacevole.
Voto 8

SIMONA77
Finalmente un libro che mi ha dato gran soddisfazione.
Bello, scorrevole, avvincente e ben architettato. Mi ha tenuto incollata alle pagine fino all'ultimo e ho cominciato ad intuire il finale poco prima della fine...mi ha catturato e accompagnato fino alla fine senza stancarmi e senza diventare scontato o noioso. Ben strutturati i personaggi e coinvolgenti i lati più intimi.
Concordo con Topillo sul lieto fine un pò troppo "smielato"...forse ha esagerato un pò ed ha forzato la mano con il finale ma nel complesso un bel libro dopo tanti mediocri.
Direi che è un libro da consigliare!
Voto: 8

Tittiale
Ad un libro chiedo di: essere scorrevole, emozionarmi (o divertirmi), coinvolgermi fino al punto di risucchiarmi. Questo libro ha soddisfatto le mie aspettative: le ultime 150 pagine mi hanno letteralmente risucchiato e non riuscivo ad abbandonare il libro, nemmeno con la testa. Mi è piaciuto molto l'intreccio anche se il finale ha reso la storia poco verosimile secondo me, troppo costruita, ma ci stava bene comunque, diciamo così. E all'inizio mi sembrava che l'autrice girasse in tondo, che ripetesse le cose e che non riuscisse a dare respiro all'indagine della protagonista, che sembrava inciampare nei suoi piedi: al tempo stesso era molto coerente con la storia, quindi non è una critica. Leggerò altro di questa autrice, anche se i commenti visti in giro dicono che dopo un po' stanca la traccia di fondo e la struttura dei libri sempre identica, ma io sono abitudinaria quindi non mi stanco, ma mi rilassa la lettura di libri prevedibili (non come trama ovviamente).
Voto: 9

Mammakoala
Un giallo magistrale direi, la trama ben congeniata, con i personaggi e le loro storie che si intrecciano nel tempo e nello spazio senza sbavature e una grande attenzione ai particolari, mi ha colpito in particolar modo quello del bottone della tutina che toglie ogni dubbio il lettore possa sollevare alla fine del romanzo sull'identità dei personaggi. Anche il colpo di scena finale, un po' costruito, non mi è spiaciuto affatto. Dell'inizio soprattutto, invece, ho goduto della sensazione di estate di vacanza che mi dava la lettura.
Voto:8

DIONAEA
Mi accodo alle altre, libro molto bello e scorrevole, mi ha tenuta incollata alle pagine e l'ho divorato. Un giallo ben strutturato, logico, coerente, massima attenzione ai dettagli. Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura, i salti temporali, i cambi di prospettiva, la sensazione di puzzle che va a posto. Ho indovinato il finale quando ha iniziato a profilarsi l'ipotesi del coinvolgimento di Eleanor, ma mi sono comunque goduta la lettura fino all'ultima pagina. L'ultimo capitolo è un po' troppo lieto fine e forse un po' troppo affrettato sulla vicenda di Sadie e Esther, ma va bene così!

VOTI: Topillo 8, Simona 8, Titti 9,MK 8, Dion 9
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 5 ago 2016, 9:13

Che bello, sono proprio soddisfatta delle ultime letture! Me le son godute.

Ora devo vedere se riesco a reperire l'ultimo Ldm, se non costa una fucilata in ebook lo prendo da qui altrimenti aspetto di tornare a casa.

Devo trovare qualcosa da leggere però. Ho iniziato un libro della Montalcini.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da MariPi82 » 5 ago 2016, 22:13

Finito più dolce delle lacrime!!!!
E anche nel mio ebook stesso problema di Dion....Ma vabbè, il libro è bellissimo, problema perdonato :ok
Ora sto leggendo hp and the cursed child....poi leggo i segreti della casa sul lago :ok
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 6 ago 2016, 14:16

Recensione del LDM di aprile
:palloncino "La vita sessuale dei nostri antenati" di Bianca Pitzorno :palloncino

Topillo: A me piace la scrittura della Pitzorno e l'ho apprezzata anche stavolta. Sa sempre tenere e tirare le fila delle trame, anche se un po' complicate, anche se con tanti particolari, come in questo romanzo. Mi piace come ha tratteggiato Ada e lo zio Tancredi. Però il romanzo secondo me non è riuscito. In esso la Pitzorno fa sfoggio di cultura personale e gratuito. I personaggi e la storia sono poco verosimili, e certi particolari della trama non sono approfonditi come dovrebbero, nè risolti. Inutile perchè non adeguatamente perseguito l'episodio della minaccia ad Ada, che è buttato lì per fare "pathos" e poi non ripreso, non risolto, non.... la fine del cadavere di Armellina è assurda. I sogni di Ada lasciamo perdere. Alcuni episodi sono francamente poco credibili, come l'episodio dell'aborto spontaneo in Grecia. Il mistero di Estella che resta lì, aperto, come se niente fosse. Insomma, ci ha buttato dentro un sacco di spunti, lasciandoli cadere quasi tutti. Sembra un esercizio di romanzo, più che un romanzo vero. Senza considerare, come dicevo prima, l'insopportabile sfoggio di cultura classica sul mito di Orfeo, che mi è rimasto veramente antipatico.
Voto 5,5

MariPi82: ATTENZIONE!!!!! SPOILER!!!!!
ci ho riflettuto un po', prima di scrivere questa recensione, perchè di base a me la Pitzorno piace, e stranamente, invece, leggendo QUESTO libro.....sono state poche le cose che non mi hanno infastidita. La scrittura, per esempio....ecco: il libro è scritto BENE, ed è forse l'unico vero punto a favore.
Per il resto, troppe le cose incredibili e per me improbabili raccontate in questo romanzo, che dovrebbe invece essere credibile: Estella-fantasma, le vicende della famiglia Bertrand-Ferrel e i loro intrecci parentali, i sogni rivelatori di Ada (razionalissima persona che capisce ogni cosa dalle oniriche rivelazioni), lo zio-zia Tan rimasto nella condizione segreta per anni senza che nessuno se ne accorgesse, il rapporto con Giuliano e la vicenda gravissima dello stalking....non risolta!, e non per ultime le abitudini sessuali (degli antenati e non) descritte come normalissime e condivisibilissime (che però, francamente, io non condivido). Per me, non si fosse capito, è NO.
Voto 5

MK: ATTENZIONE SPOILER
era da tempo che non leggevo un libro in due giorni, questo mi ha trascinato nelle sue pagine. Non ho mai letto nulla della Pitzorno e qui ho trovato una scrittura molto scorrevole, non un capolavoro, ma un libro gradevole, anche con le sue fantasie in certi casi, che mi ha fatto venire volgila di riprendere in mano anche la mitologia greca. Fantastici i rimandi onirici.
Una totale immersione nell'Italia degli anni in cui esistevano ancora le cabine telefoniche e la teleselezione! Molto ben ricostruita quella atmosfera. Un bella lezione l'idea che cambia in Ada della nonna dopo aver letto il suo diario, quanto spesso giudichiamo le persone senza conoscerne l'animo e la storia, una semidelusione invece il cambiamento della figura dello zio ed il dubbio sul suo carattere lasciato dalle ultime pagine, irrisolte, irritazione per le storie lasciate conclusione, Estella ed il suo anello, Giuliano ed il suo nuovo compagno stalker (perché secondo me di questo si tratta, leggendo tra le righe della sua lettera e dell'incontro di Ada in palestra...).
Terribile il titolo del libro invece! Ne avrei decisamente scelto un altro!

Voto 6,5

Simona77:
Libro che ho letto un pò distrattamente tra uno scatolone e l'altro del trasloco... però l'ho trovato piacevole e scorrevole, mix tra quotidianità, paranormale, premonizioni e coincidenze, mi sono piaciute le citazioni di pesonaggi mitologici tanto da rimpiangere le lezioni di "Epica" della professoressa Sala...anni del liceo piuttosto lontani :risatina:
Personaggi molto caratterizzati: lo zio, la nonna, l'amica, Giuliano, Estella, Adita stessa e tutto il parentame che rispecchia in pieno le diatribe post-testamentarie di molte famiglie di oggigiorno.
Come in altri commenti, fatti da voi, non ho amato episodi accennati e non portati a termine...lasciati incompleti lì a discrezione del lettore.
Non sarà certo un capolavoro ma non mi è dispiaciuto.

Voto: 6


Dionea
Dal titolo onestamente mi aspettavo un libro ironico e divertente, e già qui la prima delusione. La prima parte l'ho trovata irritante, per i contenuti e perché venivano presentati come "normali". La parte centrale mi ha coinvolta molto di più, tenendomi attaccata alle pagine anche se ho fatto fatica a tenere le fila dei legami familiari, con tutti quei nomi e intrecci sparsi su quattro secoli di storia. Ben scritto, intrigante il giusto. Peccato che poi finisca quando ti aspetti come minimo un altro capitolo.ci son rimasta male.

ATTENZIONE DA QUI SPOILER

ok non esplicitare che lo zio Tan è in realtà la zia Clorinda (almeno.così ho inteso io, no?), ma ha lasciato in sospeso altre mille vicende! Giuliano? Con chi vive? Col palestrato? e chi ha minacciato Ada? (Il palestrato?) Estella? (Una visione?....ma x favore!) E il.furto in ufficio (finto..) e il disastro a casa di ada? Troppe spunti lasciati incompiuti.
Voto 6

Fioriblu
Premettendo che io ho amato e amo ancora tanto i libri di Bianca Pitzorno, trovo tuttavia che la sua bravura sia nella letteratura per bambini e ragazzi (che ovviamente è adatta anche ai lettori adulti), mentre tutte le volte che prova a dedicarsi ad un pubblico solo adulto non riesce a raggiungere gli stessi livelli.
Innanzitutto in questo libro tornano le sue tematiche principali (la letteratura antica, la storia, il travestimento, i soprusi sulle donne) ma mescolate in maniera poco sapiente, a volte forzata. Ci sono poi troppi personaggi che si intrecciano nel presente e nel tempo in generale. E soprattutto lascia troppi fili in sospeso alla fine, con un senso di incompiuto sgradevole.
Comunque rimane la sua bravura nello scrivere, per cui il libro si legge con piacere e velocemente.
Personalmente poi i passi in cui si parla di letteratura greca e latina non sono dispiaciuti, non tanto per il significato in sé (a volte sembravano veramente messi lì a dimostrazione della sua conoscenza) quanto perché mi hanno ricordato quando la studiavo al liceo e all’università e la bellezza di certe tematiche che attraversano veramente la storia dell’uomo e vengono espresse con la scrittura.
Voto: 6,5

Tittiale
Che libro assurdo e incomprensibile!!! Sono arrivata alla fine chiedendomi dove voleva andare a parare l'autrice... e non l'ho capito. Non si può assolutamente chiudere, se così si può dire, delle storie senza risolvere i misteri insoluti, senza nemmeno esplicitare quelli buttati lì lasciando intendere (zio/zia), senza approfondire e spiegare. No no no! Mi ribello! Si lascia leggere, ma, come il mio parrucchiere che taglia e sfoltisce quando i capelli fanno troppo volume, avrei sfrondato un sacco di pagine, all'inizio e alla fine. Quando nel mezzo la storia pare farsi interessante..... ecco che delude ricadendo nel vuoto peregrinare della penna, senza meta e senza fine. Bocciato e.... peccato! Mi aspettavo tutt'altro, ma avrebbe potuto salvarsi comunque (ma come dite voi..... ma chi decide i titoli???!!!! Cosa c'entra???!!!!).
VOTO: 4


Voti: Topilllo 5,5, MariPi 5, MK 6,5, Simona 6, Dionea 6, Fioriblu 6,5, Tittiale 3,5 Media: 5,57
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 6 ago 2016, 14:17

Meglio tardi che mai.... :hi hi hi hi
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Yashodara » 8 ago 2016, 8:49

Buongiorno a tutte!!!

Vi volevo aggiornare su due libri belli che ho letto nell'ultima settimana...

La via del male di Robert Galbraith (alias J.K. Rowling). Bello e appassionante come sempre, bn scritto e tutto. Un po' pulp ma a me un po' ogni tanto non dispiace. Mi ha leggermente delusa il finale ma ottima lettura, consigliata, ma solo se avete tempo se no vi ritroverete a nascondere il kindle tra I documenti per leggere in ufficio...

Il dominio del fuoco, di Sabaa Tahir. L'avevo proposto come ldm e non è passato quindi l'ho letto... bello bello. Molto molto bello. È un fantasy, ovvero non il mio genere, ma mi ispirava la storia, e ho fatto bene. È ben raccontato, personaggi ben delineati, storia avvincente (anche questo prende, letto in 36 ore di cui una buona parte notturne). Inoltre affronta temi delicati e degni di attenzione come il trovare il proprio posto nel mondo, conciliare ambizioni e etica, quanto di sè stessi cedere per un obiettivo potenzialmente più grande... forse è anche il momento in cui si legge un libro a contare, fatto sta che mi ha colpite.

...ora, problema: giusto alla fine scopro che... è una serie :martello . E ancora peggio, il seguito esce il 30 agosto in inglese :pistole . Vabbè. L'ho prenotato su amazon e aspetto pazientemente...
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Re: e: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese

Messaggio da FrancescaS » 8 ago 2016, 21:05

:palloncino PROPOSTE PER LDM DI SETTEMBRE :palloncino


L'assassino, il prete, il portiere di Jonas Jonasson
Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minacciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d’albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L’impresa funzionerebbe, se non fosse che la curiosità porta l’assassino a chiedersi il perché di ogni cosa e dopo qualche discussione con il pastore, decide di rivolgere le sue domande direttamente a Gesù che, del tutto inaspettatamente, gli risponde! Con la svolta religiosa di Anders, Johanna e Per capiscono che la società è in pericolo e devono elaborare un nuovo piano. In fretta. Con il suo stile ironico e del tutto personale, Jonas Jonasson ci mostra come persone all’apparenza normali possano trovarsi in situazioni del tutto assurde, così ci troviamo a seguire le vicende di tre divertenti quanto improbabili personaggi che vogliono fondare una Nuova Chiesa, con tutti i criminali della Svezia alle calcagna!

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene cosi. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.

Girl runner di Carrie Snyder
Aganetha Smart è sopravvissuta a tutte le persone che ha amato e a tutte quelle che le hanno parlato. Ha centoquattro anni e da diverso tempo vive sola e abbandonata in una casa di riposo per anziani, circondata da sconosciuti che, come lei, vivono una routine quotidiana fatta di medicine, pasti senza sale, visite mediche e dormite, lunghe e continue, ma solo quando le riesce.
Raggrinzita, evaporata e ridotta all'osso (è quasi cieca, ma l'olfatto le funziona perfettamente), vive una condizione solo apparentemente semplice. A vederla così, nessuno penserebbe che è stata "la ragazza che correva", la girl runner, la grande atleta che nel 1928 conquistò la medaglia d'oro per il Canada alle Olimpiadi di Amsterdam. Un ricordo che ha ancora vivo dentro di lei, ma spesso si rende conto di avere poche 'prove' da molti dimenticate: le tante medaglie vinte - tutte ossidate e raccolte all'interno di una scatola di scarpe che custodisce gelosamente - il suo nome in qualche libro dei record e fiumi di parole, scritte - all'epoca - appena in tempo per l'evento, stampate sui giornali e già scordate all'ora di cena. Sa che la sua conquista è stata quella di aver vissuto abbastanza a lungo da vedere la vita svanire, ma oggi, che è vicina alla fine dei suoi giorni, è consapevole che quella 'gara' - la sua ultima gara - non potrà più farla una seconda volta e che, oramai, è troppo tardi per cambiare tattica.
Quando un ragazzo e una ragazza le fanno visita, chiedendole di farsi raccontare la sua storia per poi girare un documentario sulle sue imprese sportive, Aganetha è felicissima e tornerà di nuovo a correre, questa volta, però, con la sua mente, senza fermarsi, come se ci fosse ancora un tempo e uno scopo, riuscendo così a raggiungere quello che non conosce. "Per tutta la vita - dirà ai due ragazzi - non ho fatto altro che andare da qualche parte, mirando un punto fisso all'orizzonte che sembrava non avvicinarsi mai: all'inizio l'ho inseguito con abbandono, con fiducia, poi con una certa frustrazione, con dolore, e ancora più avanti con la lucidità di un'artista della fuga".
Grazie ai ricordi, fa tornare sulla scena la piccola Aggie (i suoi genitori la chiamavano così), i luoghi della sua infanzia nelle campagne dell'Ontario e i tanti personaggi del suo passato, decisamente più presenti dei vivi che ora la circondano. C'è la Prima guerra mondiale come i primi amori, le amicizie e le rivalità, la sua voglia di primeggiare sin nelle gare, le sue vittorie e le sue sconfitte, nello sport come nella vita reale che l'hanno fatta crescere e divenire adulta prima di molte altre sue coetanee. Ma chi sono, in realtà, quei due ragazzi? Sono davvero così innocui come vogliono sembrare?
A raccontarci questa storia piena di colpi di scena, è la scrittrice canadese Carrie Snyder nel suo nuovo libro, Girl Runner, nelle librerie italiane dal 10 marzo per Sonzogno (traduzione di Gioia Guerzoni), già un grande successo letterario negli oltre quindici paesi dove è stato tradotto e nominato 'libro dell'anno' da Amazon. Un romanzo emozionante e pieno di momenti poetici dentro il quale troverete la vita, quella vera, quella vissuta da Aganetha, una donna forte e determinata, e quella che continua a vivere fino alla fine dei suoi giorni, la stessa "che va avanti e che è terribile e spaventosa nella sua incertezza". Ogni parvenza di perfezione, adesso, non la interessa più e quello che le rimane - e ne è felicemente consapevole - è "ridere in faccia a quello che avrebbe potuto essere e a quello che non è".


La vendetta di Agota Kristof
<<Entri, dottore. Sì, è qui. Sì, l’ho chiamata io. Mio marito ha avuto un incidente. Sì, credo che sia grave. Anzi, molto grave. Bisogna andare di sopra. È in camera da letto. Da questa parte. Scusi il letto sfatto. Sa, quando ho visto tutto quel sangue mi sono un po’ agitata. Mi chiedo dove troverò il coraggio di pulire. Credo che alla fine andrò a stare da un’altra parte. Questa è la stanza, venga. È lì, accanto al letto, sul tappeto. Ha una scure piantata nella testa. Vuole visitarlo? Sì, lo visiti pure. Un incidente davvero stupido, non trova? È caduto dal letto nel sonno, ed è caduto su quella scure. La scure sì, è nostra. Di solito sta in salotto, accanto al caminetto, la usiamo per tagliare la legna. Perché era accanto al letto? Non ne ho idea. Dev’essere stato lui ad appoggiarla al comodino. Forse aveva paura dei ladri. Casa nostra è piuttosto isolata.
Dice che è morto? Ho subito pensato che fosse morto. Ma mi sono detta che era meglio farlo vedere da un dottore.>>
Ho preferito riportare il brano che ha attirato il mio interesse piuttosto che la sinossi che si trova sui siti di letture, visto che in quella vi si "spoilerano" due o tre racconti. Sì, non è un romanzo, ma appunto una raccolta di storie brevi. Non il mio genere preferito, ma si fa per variare un po'...

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 8 ago 2016, 21:54

Uh mamma :urka :caduta_sedia:
Sei arrivata per cambiare tutta una vita 2016 e 2019

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Yashodara » 9 ago 2016, 6:19

Propongo anche io vah. Che se noi poi mi dimentico
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Re: e: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese

Messaggio da Yashodara » 9 ago 2016, 6:22

:palloncino PROPOSTE PER LDM DI SETTEMBRE :palloncino


L'assassino, il prete, il portiere di Jonas Jonasson
Johan Andersson, conosciuto da tutti come Anders l’Assassino, è appena uscito di prigione e sbarca il lunario facendo piccoli lavori per i gangster della zona, e li farebbe anche bene se non fosse per il vizio di bere, che inizia a minacciare la sua professionalità. La sua vita subisce una svolta quando Anders incontra Johanna Kjellander, pastore della Chiesa protestante, e un portiere d’albergo (o meglio, di un bordello, appena diventato hotel con una stella). I tre decidono di formare una società basata sulle doti (e la reputazione) di Anders, mentre gli altri si occupano di trovare clienti, gestire le relazioni pubbliche e portare avanti nuove strategie di business. L’impresa funzionerebbe, se non fosse che la curiosità porta l’assassino a chiedersi il perché di ogni cosa e dopo qualche discussione con il pastore, decide di rivolgere le sue domande direttamente a Gesù che, del tutto inaspettatamente, gli risponde! Con la svolta religiosa di Anders, Johanna e Per capiscono che la società è in pericolo e devono elaborare un nuovo piano. In fretta. Con il suo stile ironico e del tutto personale, Jonas Jonasson ci mostra come persone all’apparenza normali possano trovarsi in situazioni del tutto assurde, così ci troviamo a seguire le vicende di tre divertenti quanto improbabili personaggi che vogliono fondare una Nuova Chiesa, con tutti i criminali della Svezia alle calcagna!

L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene cosi. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.

Girl runner di Carrie Snyder
Aganetha Smart è sopravvissuta a tutte le persone che ha amato e a tutte quelle che le hanno parlato. Ha centoquattro anni e da diverso tempo vive sola e abbandonata in una casa di riposo per anziani, circondata da sconosciuti che, come lei, vivono una routine quotidiana fatta di medicine, pasti senza sale, visite mediche e dormite, lunghe e continue, ma solo quando le riesce.
Raggrinzita, evaporata e ridotta all'osso (è quasi cieca, ma l'olfatto le funziona perfettamente), vive una condizione solo apparentemente semplice. A vederla così, nessuno penserebbe che è stata "la ragazza che correva", la girl runner, la grande atleta che nel 1928 conquistò la medaglia d'oro per il Canada alle Olimpiadi di Amsterdam. Un ricordo che ha ancora vivo dentro di lei, ma spesso si rende conto di avere poche 'prove' da molti dimenticate: le tante medaglie vinte - tutte ossidate e raccolte all'interno di una scatola di scarpe che custodisce gelosamente - il suo nome in qualche libro dei record e fiumi di parole, scritte - all'epoca - appena in tempo per l'evento, stampate sui giornali e già scordate all'ora di cena. Sa che la sua conquista è stata quella di aver vissuto abbastanza a lungo da vedere la vita svanire, ma oggi, che è vicina alla fine dei suoi giorni, è consapevole che quella 'gara' - la sua ultima gara - non potrà più farla una seconda volta e che, oramai, è troppo tardi per cambiare tattica.
Quando un ragazzo e una ragazza le fanno visita, chiedendole di farsi raccontare la sua storia per poi girare un documentario sulle sue imprese sportive, Aganetha è felicissima e tornerà di nuovo a correre, questa volta, però, con la sua mente, senza fermarsi, come se ci fosse ancora un tempo e uno scopo, riuscendo così a raggiungere quello che non conosce. "Per tutta la vita - dirà ai due ragazzi - non ho fatto altro che andare da qualche parte, mirando un punto fisso all'orizzonte che sembrava non avvicinarsi mai: all'inizio l'ho inseguito con abbandono, con fiducia, poi con una certa frustrazione, con dolore, e ancora più avanti con la lucidità di un'artista della fuga".
Grazie ai ricordi, fa tornare sulla scena la piccola Aggie (i suoi genitori la chiamavano così), i luoghi della sua infanzia nelle campagne dell'Ontario e i tanti personaggi del suo passato, decisamente più presenti dei vivi che ora la circondano. C'è la Prima guerra mondiale come i primi amori, le amicizie e le rivalità, la sua voglia di primeggiare sin nelle gare, le sue vittorie e le sue sconfitte, nello sport come nella vita reale che l'hanno fatta crescere e divenire adulta prima di molte altre sue coetanee. Ma chi sono, in realtà, quei due ragazzi? Sono davvero così innocui come vogliono sembrare?
A raccontarci questa storia piena di colpi di scena, è la scrittrice canadese Carrie Snyder nel suo nuovo libro, Girl Runner, nelle librerie italiane dal 10 marzo per Sonzogno (traduzione di Gioia Guerzoni), già un grande successo letterario negli oltre quindici paesi dove è stato tradotto e nominato 'libro dell'anno' da Amazon. Un romanzo emozionante e pieno di momenti poetici dentro il quale troverete la vita, quella vera, quella vissuta da Aganetha, una donna forte e determinata, e quella che continua a vivere fino alla fine dei suoi giorni, la stessa "che va avanti e che è terribile e spaventosa nella sua incertezza". Ogni parvenza di perfezione, adesso, non la interessa più e quello che le rimane - e ne è felicemente consapevole - è "ridere in faccia a quello che avrebbe potuto essere e a quello che non è".


La vendetta di Agota Kristof
<<Entri, dottore. Sì, è qui. Sì, l’ho chiamata io. Mio marito ha avuto un incidente. Sì, credo che sia grave. Anzi, molto grave. Bisogna andare di sopra. È in camera da letto. Da questa parte. Scusi il letto sfatto. Sa, quando ho visto tutto quel sangue mi sono un po’ agitata. Mi chiedo dove troverò il coraggio di pulire. Credo che alla fine andrò a stare da un’altra parte. Questa è la stanza, venga. È lì, accanto al letto, sul tappeto. Ha una scure piantata nella testa. Vuole visitarlo? Sì, lo visiti pure. Un incidente davvero stupido, non trova? È caduto dal letto nel sonno, ed è caduto su quella scure. La scure sì, è nostra. Di solito sta in salotto, accanto al caminetto, la usiamo per tagliare la legna. Perché era accanto al letto? Non ne ho idea. Dev’essere stato lui ad appoggiarla al comodino. Forse aveva paura dei ladri. Casa nostra è piuttosto isolata.
Dice che è morto? Ho subito pensato che fosse morto. Ma mi sono detta che era meglio farlo vedere da un dottore.>>
Ho preferito riportare il brano che ha attirato il mio interesse piuttosto che la sinossi che si trova sui siti di letture, visto che in quella vi si "spoilerano" due o tre racconti. Sì, non è un romanzo, ma appunto una raccolta di storie brevi. Non il mio genere preferito, ma si fa per variare un po'...

Boy A di Jonathan Trigell
Jack ha 24 anni ed è come se fosse appena nato. Non si è mai ubriacato, non ha mai avuto una ragazza, non si è mai regalato un paio di scarpe. "Jack" non è il suo vero nome, se lo è scelto da solo. Ha passato quasi tutta la vita in prigione, e ne è uscito con un lavoro, una diversa identità e un amico, Terry. Terry è il suo tutore, l'unico che sappia chi sia veramente Jack. Jack cammina libero nella sua nuova vita, mentre la gente si interroga su dove sia, ora, il mostro che anni prima ha compiuto un crimine spaventoso. Che un mostro si nasconda in Inghilterra, e che possa essere stato perdonato, per l'opinione pubblica e i tabloid è qualcosa di intollerabile. Una bomba a orologeria. Ispirato a un vero fatto di cronaca del 1993, l'assassinio del piccolo James Bulger per mano di due bambini poco più grandi, Boy A è un romanzo d'esordio struggente e appassionato. Il lucido, spietato racconto di come sia difficile lasciarsi il passato alle spalle. Chi decide a chi è concessa una seconda possibilità?
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da FrancescaS » 9 ago 2016, 13:53

Salve ragazze!

Prima di tutto, volevo dire a Marnie che rifiuto le sue dimissioni: ovvio che hai altro da fare e ben altre priorità. Quando riuscirai a trovare un minutino per leggere, saprai dove trovarci. E poi, come vedi, non è che tra tutte sgomitiamo per scrivere, eh?!

Poi:
-ho aggiornato la prima pagina con titoli e voti espressi fin'ora (...'na cippa: io sono indietro di quattro recensioni :che_dici );
-ho predisposto la scrittura per i riepiloghi dei mesi successivi con grasseto e colori: così chi si occuperà di aprire il nuovo post deve solo compilare i campi "titolo" e "nome e voto"
-come suggerito da Yasho, ho tolto la complicazione dell'uso del colore blu per le recensioni dei LDM passati: da adesso in poi, vecchi o nuovi che siano, vanno scritti in rosso nel post specifico.

Vado, reclamano le mie atTETTEnzioni :sorrisoo ...

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 9 ago 2016, 14:45

Grazie Fra, un lavorone :sorrisoo
A me dell'anno in corso mancano La cucina color zafferano (iniziato un paio di volte e abbandonato). Snob (recensioni molto negative, non mi attira per nulla), la recensione della casa di miss Peregrine (l'avevo già letto... chi se lo ricorda? :hi hi hi hi ), LDM di agosto e poi dovrei essere in pari!
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