Girl Runner
MariPi82: bello bello bello.
un romanzo che narra di una donna, di una famiglia, di un'atleta, dagli anni della prima guerra mondiale sino ai giorni nostri. mi ha incollata alle pagine, mi ha emozionata, mi ha ricordato gli allenamenti estenuanti e le sensazioni che si provano in una preparazione atletica di inizio settembre

ovviamente l'atleta Aganetha Smart non esiste (nel '28 gli 800 mt piani non li vinse neppure una canadese

c'è solo una cosa che non condivido con la scrittrice del romanzo, ma non c'entra con la storia narrata, e quindi me la tengo, e vado a votare:
VOTO= 8.5
Topillo: è un libro bellissimo, scritto con maestria, con tecnica narrativa di cambio di prospettiva, epoca, con continui flash back e ritorni al presente, che svelano la storia di Aggie a poco a poco. L'interesse resta desto, i pezzi del puzzle vanno al loro posto, a uno a uno, scoprendo e raccontando un mondo passato e lontano, che torna prepotente nel presente. Poetico, musicale, dai colori caldi, il linguaggio mai eccessivo, ma nemmeno sottotono, accompagna la storia come una canzone. I temi trattati sono tutti attuali e si mescolano così bene alla storia, che il romanzo non risulta mai noioso o pedante, e nemmeno eccessivamente didascalico. Un dipinto impressionista, ecco cosa sembra. L'unica piccolissima pecca, a mio parere, sono i pochi dialoghi, che magari avrebbero aggiunto un po' di sfumature ad alcuni personaggi, ma è una pecca perdonabilissima, che comunque non toglie niente al voto.
VOTO 10
Yasho
Libro bello e scorrevole, onestamente ho capito poco della parte ambientata nel presente fino all'ultimo momento, ma immagino sia voluto. Non lo definirei il libro migliore che abbia mai letto, ma è stata una lettura piacevole e che raccontava una storia particolare e di valore. La protagonista mi è piaciuta molto, chiaramente una persona (anche se fittizia) vissuta prima del suo tempo, e che ha pagato lo scotto dell'essere più avanti con una buona dose di frustrazioni. Anche se non è un personaggio reale, ha servitor ottimamente allo scopo di far riflettere sulle sfide che le donne hanno incontrato nello sport, e che come l'autrice sottolinea bene nella postfazione, ancora oggi incontrano.
Voto: 8
Ciuk
Piccoli spoiler.
Le mie impressioni durante la lettura sono state altalenanti, ma non sono mai state troppo negative. Sono partita con l'idea che si trattasse di una storia vera seppur romanzata (ammetto di non essermi informata più di tanto). Quando ho scoperto che non lo era ci sono rimasta un po' male, anche perchè mi sembra che ci abbiano "marciato" su questa cosa della storia di una vera atleta. Detto ciò, lo stile è lineare, semplice e curato, da ciò ne è derivata una lettura scorrevole e piacevole. I salti temporali (non tanto tra il presente e il passato, quanto tra le varie epoche del passato) a volte mi hanno infastidito, ma una volta letta la fine devo dire che l'autrice li ha usati sapientemente.
Mi ha suscitato tenerezza e un vago rimando ad Isabel Allende, con questa grande casa dell'infanzia, la famiglia allargata, le sorelle, le visioni di Fannie...
Stavo pensando or ora che gli uomini non ne escono benissimo da questo romanzo: il padre è presente ma rimane sempre una figura defilata impegnato nelle sue invenzioni/costruzioni, George, Jhonny, Callister che fa una brutta fine, il marito di Edith (PS: ma quindi il tipo che Fannie bacia è lui?)...
Concludendo, non è un libro di quelli che metto nella lista "da regalare" alla prima occasione, ma sicuramente una buona lettura.
Voto: 7/8
Fioriblu
ATTENZIONE SPOILER
Ecco, io vado un po’ controcorrente rispetto alle vostre recensioni. A me non è piaciuto moltissimo.
Innanzitutto il falso storico, scoperto a un terzo della lettura perché per curiosità sono andata a cercare notizie su questa atleta per scoprire che non è mai esistita, mi ha dato molto fastidio. Non si può inventare un personaggio che ha avuto un ruolo nella storia e non avvisare che è inventato. È vero che l’autrice lo rivela alla fine, ma trovo che bastasse scrivere all’inizio della romanzo che era appunto una storia inventata e si riferiva ad un episodio storico vero, per poi nella conclusione dare tutta la spiegazione storica. Così mi è rimasto l’amaro in bocca e l’ho trovato ingiusto nei confronti della ragazza che realmente ha vinto quella medaglia d’oro.
Poi la narrazione in sé non mi ha entusiasmato. Questi continui salti temporali mi hanno molto disorientata. Spesso riprendevo in mano il libro per leggerlo e facevo fatica a capire in che anno ero rimasta. Così ho proprio apprezzato meno la storia.
Poi mi sembra ci sia sempre un senso di vago nel libro, come se il lettore dovesse capire da solo delle cose accennate e che quindi non vengono mai spiegate; però così si perde spessore, perché chi legge non può avere in mente le idee di chi scrive. Rimangono nel vago la sorella Fannie, la sua storia con il cognato (?), il padre, il rapporto tra i vari fratelli, anche l’esperienza delle Olimpiadi, buttata lì.
Poi sono un po’ stufa di questi romanzi con la narrazione avanti e indietro nel tempo con un mistero che viene fuori alla fine… sta diventando uno schema troppo usato e abusato.
Infine… a pelle Aggie a me non è piaciuta.
Di sicuro questo libro porta l’attenzione sulla continua lotta compiuta dalle donne nel XX secolo per arrivare ad avere riconosciuta una parità rispetto agli uomini in tutti i campi, anche quello sportivo, e personalmente mi ha fatto approfondire episodi storici di cui non ero a conoscenza, per cui il giudizio non è totalmente negativo, però mi aspettavo molto di più e soprattutto non essere presa in giro.
Voto: 6,5
VOTI: MariPi 8.5, Topillo 10, Yasho 8, Ciuk 7/8, Fioriblu 6,5