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Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

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Yashodara
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Yashodara » 1 mar 2016, 14:49

Io trovo che sia ben scritto. Una mamma e una figlia cresciute in contesti molto diversi e che non riescono a capirsi. Forse un po' romanzesca la parte finale... ma in fondo, è un romanzo.
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Topillo
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 1 mar 2016, 15:08

Yashodara ha scritto:Io trovo che sia ben scritto. Una mamma e una figlia cresciute in contesti molto diversi e che non riescono a capirsi. Forse un po' romanzesca la parte finale... ma in fondo, è un romanzo.
e i temi "duri" sono trattati con delicatezza e rispetto.

Quando ho letto "Teresa Batista stanca di guerra" sì che sono stata urtata.
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Dionaea
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 1 mar 2016, 15:13

Oh sono solo all'inizio eh..tipo pagina 80, magari fra un po' comincio a digerirlo meglio.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da MariPi82 » 1 mar 2016, 15:17

Dionaea ha scritto:Oh sono solo all'inizio eh..tipo pagina 80, magari fra un po' comincio a digerirlo meglio.
a me le protagoniste son rimaste sugli zebedei per tutto il libro!
:risatina:
però l'ho trovato bello! :sorrisoo
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tittiale
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Re: Con

Messaggio da tittiale » 1 mar 2016, 15:39

L'amante giapponese di Isabel Allende

SIMO
Io più lo leggevo più mi veniva in mente un termine: DELICATO.
Scorrevole, fluido a volte un pò prosaico ma assai piacevole. Tocca, a volte sfiora, argomenti delicati come: amicizia, amore (anche diverso), tenerezza...passando per la tristezza della condizione forzata di alcuni personaggi e la loro forza per riprendersi dignità e libertà.
Personaggi vari e diversi tra loro, ben delineati e strutturati, intrecciano le loro vite fino a fonderle nel bene e nel male.
Mi ha conquistato e catturato. Libro che consiglierei vivamente.
Il mio voto è: 7

FIORIBLU
Lettura piacevole, dolce, malinconica. Con il passato e il presente che si intrecciano per raccontare storie profonde e molto umane.
Due gli aspetti che ho apprezzato particolarmente: il primo è che finalmente si racconta di quello che hanno dovuto subire i giapponesi in terra americana durante la seconda guerra mondiale, l'altro è l'analisi delicata ma reale della vita degli anziani, delle difficolta che devono affrontare, dei rimpianti, di pregi e difetti che emergono, di come si confrontano con l'amore e la morte e tanti piccoli aspetti trattati proprio con rispetto ma anche sincerità.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' così è l'ennesima donna che deve subire violenza. Ma forse anche questo è molto più reale di quanto penso e spero io.
Voto: 8

STESI
La storia non è riuscita ad appassionarmi nonostante gli argomenti trattati, che comunque non ho trovato veramente approfonditi. I dialoghi, praticamente inesistenti, hanno dato alla lettura un tratto lento e noioso. La trama, infarcita di troppe storie di sottofondo, ha reso il libro lungo e, al tempo stesso, ha fatto si che il finale giungesse improvviso, lasciando alcune di quelle storie sospese (con finale sottinteso, a giudizio del lettore). I personaggi non mi hanno entusiasmato ma in ogni caso l'ambientazione l'ho trovata carina.
Finale scontato e prevedibile, l'avrei preferito più originale.
Voto 6

YASHO
Come forse avevo già detto, io non sono una grande fan della Allende, e in genere faccio fatica con la letteratura sudamericana. è un po' tanto surreale per i miei gusti, Quindi penso sia anche comprensibile che questo è il libro della Allende che mi è piaciuto di più. Una bella storia, raccontata bene, con personaggi credibili e ben profilati. Solo il finale mi è parso un po' campato in aria, ma ci sta, va bene così. Per quanto riguarda le vicende narrate, le ho trovate coinvolgenti, ancora una volta la storia di Irina un po' esagerata (ok 5tutto, ma che la riconoscessero dopo anni in luoghi pubblici da foto di lei bambine viste su internet... non sta molto in piedi).
Voto 7.5

MariPi82
inizio subito col dire che io amo Isabel Allende! l'ho amata nei romanzi, nei racconti autobiografici, nelle storie per ragazzi, anche negli ultimi scritti! ma parlando di questo libro mi viene in mente una sola parola: TROPPO.
"troppo" perchè pare che la scrittrice abbia voluto, in un unico testo, sviluppare tutti, ma proprio tutti, i temi caldi e meno caldi del momento....immigrazione, xenofobia, accettazione del diverso, antisemitismo, pedofilia, omosessualità, povertà, ricchezza, arte, disabilità, vecchiaia, aborto, morte, malattia, eutanasia, suicidio.....bla bla bla......ecco, secondo me: troppo!
detto questo, però, l'ho trovato ben scritto come sempre, abbastanza credibile (anche se il finale non mi è piaciuto e m'è parso stiracchiato) e con bei personaggi ben sviluppati.
Voto 7.0

Titti
VOTO 7: perché si lascia leggere, è scorrevole ed entra nelle storie con delicatezza e sentimento. Ma.... il finale mi ha deluso tantissimo. Ho girato pagine pensando di leggere ancora, non mi ero resa conto della fine del libro. L'ho sentito come "tagliato", anche se la storia può dirsi conclusa. Ma avrei voluto capire di più il personaggio di Irina e leggere la continuazione del suo rapporto con Seth. E Alma non mi è piaciuta "fino in fondo": le sue scelte mi hanno deluso. In effetti ciò che dice Maripi è vero: forse le troppe tematiche affrontate hanno pian piano intasato la storia. Mi aspettavo di più...
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 1 mar 2016, 15:56

Ma manca la mia. L'avevo messa vero? :urka
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Dionaea » 1 mar 2016, 15:58

Si, messa!
Tiro su perche se ne sono "perse" altre
Dionaea ha scritto:
Yashodara ha scritto:L'amante giapponese di Isabel Allende

SIMO
Io più lo leggevo più mi veniva in mente un termine: DELICATO.
Scorrevole, fluido a volte un pò prosaico ma assai piacevole. Tocca, a volte sfiora, argomenti delicati come: amicizia, amore (anche diverso), tenerezza...passando per la tristezza della condizione forzata di alcuni personaggi e la loro forza per riprendersi dignità e libertà.
Personaggi vari e diversi tra loro, ben delineati e strutturati, intrecciano le loro vite fino a fonderle nel bene e nel male.
Mi ha conquistato e catturato. Libro che consiglierei vivamente.
Il mio voto è: 7

FIORIBLU
Lettura piacevole, dolce, malinconica. Con il passato e il presente che si intrecciano per raccontare storie profonde e molto umane.
Due gli aspetti che ho apprezzato particolarmente: il primo è che finalmente si racconta di quello che hanno dovuto subire i giapponesi in terra americana durante la seconda guerra mondiale, l'altro è l'analisi delicata ma reale della vita degli anziani, delle difficolta che devono affrontare, dei rimpianti, di pregi e difetti che emergono, di come si confrontano con l'amore e la morte e tanti piccoli aspetti trattati proprio con rispetto ma anche sincerità.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' così è l'ennesima donna che deve subire violenza. Ma forse anche questo è molto più reale di quanto penso e spero io.
Voto: 8

STESI
La storia non è riuscita ad appassionarmi nonostante gli argomenti trattati, che comunque non ho trovato veramente approfonditi. I dialoghi, praticamente inesistenti, hanno dato alla lettura un tratto lento e noioso. La trama, infarcita di troppe storie di sottofondo, ha reso il libro lungo e, al tempo stesso, ha fatto si che il finale giungesse improvviso, lasciando alcune di quelle storie sospese (con finale sottinteso, a giudizio del lettore). I personaggi non mi hanno entusiasmato ma in ogni caso l'ambientazione l'ho trovata carina.
Finale scontato e prevedibile, l'avrei preferito più originale.
Voto 6

YASHO
Come forse avevo già detto, io non sono una grande fan della Allende, e in genere faccio fatica con la letteratura sudamericana. è un po' tanto surreale per i miei gusti, Quindi penso sia anche comprensibile che questo è il libro della Allende che mi è piaciuto di più. Una bella storia, raccontata bene, con personaggi credibili e ben profilati. Solo il finale mi è parso un po' campato in aria, ma ci sta, va bene così. Per quanto riguarda le vicende narrate, le ho trovate coinvolgenti, ancora una volta la storia di Irina un po' esagerata (ok 5tutto, ma che la riconoscessero dopo anni in luoghi pubblici da foto di lei bambine viste su internet... non sta molto in piedi).
Voto 7.5

DIONAEA
Bel libro, mi è piaciuto molto ma me lo aspettavo perché in generale l'Allende è una scrittrice che mi piace sia vome stile di scrittura che come trame. È scorrevole, delicato, la storia viene ricostruita in maniera molto fluida fra passato e presente dei diversi personaggi fino a restituire il quadro completo. Anche io ho apprezzato il modo in cui descrive la vita e le preoccupazioni degli anziani e ho colmato un po' della mia ignoranza storica grazie ai capitoli sui giapponesi in America....una parte di storia che sui libri scolastici è relegata a qualche riga a fine paragrafo. Il tema amore/amicizia è trattato in modo molto discreto e pacato. Se ci aggiungiamo i temi xenofobia/amore diverso/pregiudizi sociali..è un libro quanto mai attuale e purtroppo in alcuni punti riferiti al dopoguerra ho pensato che di passi avanti non ne abbiamo fatti poi così tanti. Triste la storia di Irina..forse un po' marginale ed eccessivamente cruda, il testo avrebbe avuto coerenza anche rislarmiandole qualche sofferenza..ma anche qui purtroppo temo che l'argomento sia fin troppo attuale.
Voto 8
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da FrancescaS » 1 mar 2016, 21:22

Yashodara ha scritto:
tittiale ha scritto:Ecco fatto. Brava io.
:clap :clap

...ovviamente questo post ha l'unico scopo di sboroneggiare che ho il cita di nuovo :hi hi hi hi
Anche io!!! :palloncini
Comunque: grazie, Titti :cuore !

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da FrancescaS » 1 mar 2016, 23:36

L'amante giapponese di Isabel Allende

SIMO
Io più lo leggevo più mi veniva in mente un termine: DELICATO.
Scorrevole, fluido a volte un pò prosaico ma assai piacevole. Tocca, a volte sfiora, argomenti delicati come: amicizia, amore (anche diverso), tenerezza...passando per la tristezza della condizione forzata di alcuni personaggi e la loro forza per riprendersi dignità e libertà.
Personaggi vari e diversi tra loro, ben delineati e strutturati, intrecciano le loro vite fino a fonderle nel bene e nel male.
Mi ha conquistato e catturato. Libro che consiglierei vivamente.
Il mio voto è: 7

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Lettura piacevole, dolce, malinconica. Con il passato e il presente che si intrecciano per raccontare storie profonde e molto umane.
Due gli aspetti che ho apprezzato particolarmente: il primo è che finalmente si racconta di quello che hanno dovuto subire i giapponesi in terra americana durante la seconda guerra mondiale, l'altro è l'analisi delicata ma reale della vita degli anziani, delle difficolta che devono affrontare, dei rimpianti, di pregi e difetti che emergono, di come si confrontano con l'amore e la morte e tanti piccoli aspetti trattati proprio con rispetto ma anche sincerità.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' così è l'ennesima donna che deve subire violenza. Ma forse anche questo è molto più reale di quanto penso e spero io.
Voto: 8

STESI
La storia non è riuscita ad appassionarmi nonostante gli argomenti trattati, che comunque non ho trovato veramente approfonditi. I dialoghi, praticamente inesistenti, hanno dato alla lettura un tratto lento e noioso. La trama, infarcita di troppe storie di sottofondo, ha reso il libro lungo e, al tempo stesso, ha fatto si che il finale giungesse improvviso, lasciando alcune di quelle storie sospese (con finale sottinteso, a giudizio del lettore). I personaggi non mi hanno entusiasmato ma in ogni caso l'ambientazione l'ho trovata carina.
Finale scontato e prevedibile, l'avrei preferito più originale.
Voto 6

YASHO
Come forse avevo già detto, io non sono una grande fan della Allende, e in genere faccio fatica con la letteratura sudamericana. è un po' tanto surreale per i miei gusti, Quindi penso sia anche comprensibile che questo è il libro della Allende che mi è piaciuto di più. Una bella storia, raccontata bene, con personaggi credibili e ben profilati. Solo il finale mi è parso un po' campato in aria, ma ci sta, va bene così. Per quanto riguarda le vicende narrate, le ho trovate coinvolgenti, ancora una volta la storia di Irina un po' esagerata (ok 5tutto, ma che la riconoscessero dopo anni in luoghi pubblici da foto di lei bambine viste su internet... non sta molto in piedi).
Voto 7.5

MariPi82
inizio subito col dire che io amo Isabel Allende! l'ho amata nei romanzi, nei racconti autobiografici, nelle storie per ragazzi, anche negli ultimi scritti! ma parlando di questo libro mi viene in mente una sola parola: TROPPO.
"troppo" perchè pare che la scrittrice abbia voluto, in un unico testo, sviluppare tutti, ma proprio tutti, i temi caldi e meno caldi del momento....immigrazione, xenofobia, accettazione del diverso, antisemitismo, pedofilia, omosessualità, povertà, ricchezza, arte, disabilità, vecchiaia, aborto, morte, malattia, eutanasia, suicidio.....bla bla bla......ecco, secondo me: troppo!
detto questo, però, l'ho trovato ben scritto come sempre, abbastanza credibile (anche se il finale non mi è piaciuto e m'è parso stiracchiato) e con bei personaggi ben sviluppati.
Voto 7.0

Titti
VOTO 7: perché si lascia leggere, è scorrevole ed entra nelle storie con delicatezza e sentimento. Ma.... il finale mi ha deluso tantissimo. Ho girato pagine pensando di leggere ancora, non mi ero resa conto della fine del libro. L'ho sentito come "tagliato", anche se la storia può dirsi conclusa. Ma avrei voluto capire di più il personaggio di Irina e leggere la continuazione del suo rapporto con Seth. E Alma non mi è piaciuta "fino in fondo": le sue scelte mi hanno deluso. In effetti ciò che dice Maripi è vero: forse le troppe tematiche affrontate hanno pian piano intasato la storia. Mi aspettavo di più...

DIONAEA
Bel libro, mi è piaciuto molto ma me lo aspettavo perché in generale l'Allende è una scrittrice che mi piace sia vome stile di scrittura che come trame. È scorrevole, delicato, la storia viene ricostruita in maniera molto fluida fra passato e presente dei diversi personaggi fino a restituire il quadro completo. Anche io ho apprezzato il modo in cui descrive la vita e le preoccupazioni degli anziani e ho colmato un po' della mia ignoranza storica grazie ai capitoli sui giapponesi in America....una parte di storia che sui libri scolastici è relegata a qualche riga a fine paragrafo. Il tema amore/amicizia è trattato in modo molto discreto e pacato. Se ci aggiungiamo i temi xenofobia/amore diverso/pregiudizi sociali..è un libro quanto mai attuale e purtroppo in alcuni punti riferiti al dopoguerra ho pensato che di passi avanti non ne abbiamo fatti poi così tanti. Triste la storia di Irina..forse un po' marginale ed eccessivamente cruda, il testo avrebbe avuto coerenza anche rislarmiandole qualche sofferenza..ma anche qui purtroppo temo che l'argomento sia fin troppo attuale.
Voto 8

FRANCESCAS
Io ho amato appassionatamente l'Isabel Allende suramericana, quella del realismo magico e del linguaggio evocativo. Quindi faccio fatica a dare un giudizio a questa lettura in sé e per sé, a prescindere dalla produzione che ho nel cuore.
Ci provo: interessante il parallelismo tra i campi di prigionia sulle due sponde dell'Atlantico (in effetti, di quelli statunitensi si sa davvero troppo poco); originale la location scelta e argute le riflessioni sugli anziani e la loro lotta continua contro noia e senso di inutilità.
Però, pur avendo letto il libro in lingua originale, non ho "sentito" la voce dell'autrice: temo che abbia allentato un bel po' i contatti con le sue radici per abbracciare con troppo entusiasmo la cultura più veloce, più dinamica -e forse più superficiale?- del Paese che le ha dato asilo. La tematica della violenza sulle donne, ad esempio, si perde nel minestrone dei moltissimi argomenti chiamati all'attenzione del lettore (razzismo, amore omosessuale, ecc...) e viene raccontata quasi en passant per essere liquidata, non risolta, in un lieto fine che si intuisce ma che non racconta il percorso di guarigione di un personaggio appena accennato. La relazione che dà il titolo al libro, poi, ha una durata che poco si accorda con la "profondità" di un sentimento che sembra più il capriccio di una lady per il giardiniere; una relazione descritta e spiegata in mezza paginetta o poco più...
Ed ecco appunto l'altro difetto del romanzo: i personaggi, per quanto siano rocamboleschi gli accadimenti che condizionano le loro vite, non hanno tridimensionalità: sono figurine di carta in cui diventa difficile identificarsi e alle cui vicende, di conseguenza, ci si appassiona poco.
Voto 6,5. Arrotondando per eccesso, perché temo di farmi condizionare dall' "Allende che fu" -ormai diversi libri fa...


FEBBRAIO 2016
L'amante giapponese di Isabel Allende -----> voto: Simona77 7, Fioriblù 8, Stesi 6, Yashodara 7.5, MariPi82 7, Titti 7, Dionaea 8, FrancescaS 6,5

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da FrancescaS » 1 mar 2016, 23:40

Le prossime biblie che aggiungono il proprio commento, possono lasciare il voto anche nella "codina" di riepilogo del post?
Così poi lo copio/incollo in prima pagina, quando ci saranno i voti di tutte.
Ha senso? Perchè ho una cascaggine pazzesca...

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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da tittiale » 2 mar 2016, 8:17

Scusa Dion, sono andata a prendere l'ultimo commento cumulativo ma ho sbagliato.
Sì Topillo, veramente. Non riesco a digerire...lo zafferano. Ma ci riprovò eh, anche perché i vostri commenti mi invogliano.
Cmq faccio una fatica incredibile a leggere gli e-book. Quando posso preferisco il cartaceo...mi sembra di riuscire meglio ad entrare nella storia. Capita solo a me? (Se è così mi farò curare).
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 2 mar 2016, 9:48

No, capita anche a me. :risatina: :risatina: :risatina:

Io devo ancora scrivere la recensione. Prometto che stasera lo faccio.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 2 mar 2016, 23:49

L'amante giapponese di Isabel Allende

SIMO
Io più lo leggevo più mi veniva in mente un termine: DELICATO.
Scorrevole, fluido a volte un pò prosaico ma assai piacevole. Tocca, a volte sfiora, argomenti delicati come: amicizia, amore (anche diverso), tenerezza...passando per la tristezza della condizione forzata di alcuni personaggi e la loro forza per riprendersi dignità e libertà.
Personaggi vari e diversi tra loro, ben delineati e strutturati, intrecciano le loro vite fino a fonderle nel bene e nel male.
Mi ha conquistato e catturato. Libro che consiglierei vivamente.
Il mio voto è: 7

FIORIBLU
Lettura piacevole, dolce, malinconica. Con il passato e il presente che si intrecciano per raccontare storie profonde e molto umane.
Due gli aspetti che ho apprezzato particolarmente: il primo è che finalmente si racconta di quello che hanno dovuto subire i giapponesi in terra americana durante la seconda guerra mondiale, l'altro è l'analisi delicata ma reale della vita degli anziani, delle difficolta che devono affrontare, dei rimpianti, di pregi e difetti che emergono, di come si confrontano con l'amore e la morte e tanti piccoli aspetti trattati proprio con rispetto ma anche sincerità.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' così è l'ennesima donna che deve subire violenza. Ma forse anche questo è molto più reale di quanto penso e spero io.
Voto: 8

STESI
La storia non è riuscita ad appassionarmi nonostante gli argomenti trattati, che comunque non ho trovato veramente approfonditi. I dialoghi, praticamente inesistenti, hanno dato alla lettura un tratto lento e noioso. La trama, infarcita di troppe storie di sottofondo, ha reso il libro lungo e, al tempo stesso, ha fatto si che il finale giungesse improvviso, lasciando alcune di quelle storie sospese (con finale sottinteso, a giudizio del lettore). I personaggi non mi hanno entusiasmato ma in ogni caso l'ambientazione l'ho trovata carina.
Finale scontato e prevedibile, l'avrei preferito più originale.
Voto 6

YASHO
Come forse avevo già detto, io non sono una grande fan della Allende, e in genere faccio fatica con la letteratura sudamericana. è un po' tanto surreale per i miei gusti, Quindi penso sia anche comprensibile che questo è il libro della Allende che mi è piaciuto di più. Una bella storia, raccontata bene, con personaggi credibili e ben profilati. Solo il finale mi è parso un po' campato in aria, ma ci sta, va bene così. Per quanto riguarda le vicende narrate, le ho trovate coinvolgenti, ancora una volta la storia di Irina un po' esagerata (ok 5tutto, ma che la riconoscessero dopo anni in luoghi pubblici da foto di lei bambine viste su internet... non sta molto in piedi).
Voto 7.5

MariPi82
inizio subito col dire che io amo Isabel Allende! l'ho amata nei romanzi, nei racconti autobiografici, nelle storie per ragazzi, anche negli ultimi scritti! ma parlando di questo libro mi viene in mente una sola parola: TROPPO.
"troppo" perchè pare che la scrittrice abbia voluto, in un unico testo, sviluppare tutti, ma proprio tutti, i temi caldi e meno caldi del momento....immigrazione, xenofobia, accettazione del diverso, antisemitismo, pedofilia, omosessualità, povertà, ricchezza, arte, disabilità, vecchiaia, aborto, morte, malattia, eutanasia, suicidio.....bla bla bla......ecco, secondo me: troppo!
detto questo, però, l'ho trovato ben scritto come sempre, abbastanza credibile (anche se il finale non mi è piaciuto e m'è parso stiracchiato) e con bei personaggi ben sviluppati.
Voto 7.0

Titti
VOTO 7: perché si lascia leggere, è scorrevole ed entra nelle storie con delicatezza e sentimento. Ma.... il finale mi ha deluso tantissimo. Ho girato pagine pensando di leggere ancora, non mi ero resa conto della fine del libro. L'ho sentito come "tagliato", anche se la storia può dirsi conclusa. Ma avrei voluto capire di più il personaggio di Irina e leggere la continuazione del suo rapporto con Seth. E Alma non mi è piaciuta "fino in fondo": le sue scelte mi hanno deluso. In effetti ciò che dice Maripi è vero: forse le troppe tematiche affrontate hanno pian piano intasato la storia. Mi aspettavo di più...

DIONAEA
Bel libro, mi è piaciuto molto ma me lo aspettavo perché in generale l'Allende è una scrittrice che mi piace sia vome stile di scrittura che come trame. È scorrevole, delicato, la storia viene ricostruita in maniera molto fluida fra passato e presente dei diversi personaggi fino a restituire il quadro completo. Anche io ho apprezzato il modo in cui descrive la vita e le preoccupazioni degli anziani e ho colmato un po' della mia ignoranza storica grazie ai capitoli sui giapponesi in America....una parte di storia che sui libri scolastici è relegata a qualche riga a fine paragrafo. Il tema amore/amicizia è trattato in modo molto discreto e pacato. Se ci aggiungiamo i temi xenofobia/amore diverso/pregiudizi sociali..è un libro quanto mai attuale e purtroppo in alcuni punti riferiti al dopoguerra ho pensato che di passi avanti non ne abbiamo fatti poi così tanti. Triste la storia di Irina..forse un po' marginale ed eccessivamente cruda, il testo avrebbe avuto coerenza anche rislarmiandole qualche sofferenza..ma anche qui purtroppo temo che l'argomento sia fin troppo attuale.
Voto 8

FRANCESCAS
Io ho amato appassionatamente l'Isabel Allende suramericana, quella del realismo magico e del linguaggio evocativo. Quindi faccio fatica a dare un giudizio a questa lettura in sé e per sé, a prescindere dalla produzione che ho nel cuore.
Ci provo: interessante il parallelismo tra i campi di prigionia sulle due sponde dell'Atlantico (in effetti, di quelli statunitensi si sa davvero troppo poco); originale la location scelta e argute le riflessioni sugli anziani e la loro lotta continua contro noia e senso di inutilità.
Però, pur avendo letto il libro in lingua originale, non ho "sentito" la voce dell'autrice: temo che abbia allentato un bel po' i contatti con le sue radici per abbracciare con troppo entusiasmo la cultura più veloce, più dinamica -e forse più superficiale?- del Paese che le ha dato asilo. La tematica della violenza sulle donne, ad esempio, si perde nel minestrone dei moltissimi argomenti chiamati all'attenzione del lettore (razzismo, amore omosessuale, ecc...) e viene raccontata quasi en passant per essere liquidata, non risolta, in un lieto fine che si intuisce ma che non racconta il percorso di guarigione di un personaggio appena accennato. La relazione che dà il titolo al libro, poi, ha una durata che poco si accorda con la "profondità" di un sentimento che sembra più il capriccio di una lady per il giardiniere; una relazione descritta e spiegata in mezza paginetta o poco più...
Ed ecco appunto l'altro difetto del romanzo: i personaggi, per quanto siano rocamboleschi gli accadimenti che condizionano le loro vite, non hanno tridimensionalità: sono figurine di carta in cui diventa difficile identificarsi e alle cui vicende, di conseguenza, ci si appassiona poco.
Voto 6,5. Arrotondando per eccesso, perché temo di farmi condizionare dall' "Allende che fu" -ormai diversi libri fa...

TOPILLO
Bellissimo libro, scorrevole, musicale, colorato di passione e sentimento. Una Allende meno drammaticamente esagerata, più sussurrata, meno folle. Io amo la Allende in tutte le sue espressioni, ma mi viene da sorridere pensando che questo libro è stato definito "troppo" quando, nella casa degli spiriti, ad esempio, tra magia, colpi di stato, stupri, violenze, resistenza, esilio, fantasmi e chi più ne ha più ne metta, non si può certo dire che regni la discrezione!!! Io trovo i personaggi ben delineati, la cui personalità passa dal melodioso fluire del racconto, dall'occhio saggio della narratrice che svela caratteristiche tramite piccoli indizi, come pennellate sapienti. Bisogna guardarlo da lontano, come i capolavori artistici degli impressionisti.
Voto 8.


FEBBRAIO 2016
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da mammakoala » 3 mar 2016, 2:48

Topillo, a me però sembra che "La casa degli spiriti" abbia tutt'altro spessore.

Il mio commento devo ancora meditarlo.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da MariPi82 » 3 mar 2016, 8:03

Il mio troppo era inteso verso le troppe tematiche sviluppate. Non certo ai toni o modi del racconto.
"troppo" - "tanto", non "troppo" - "esagerato".
Anche io trovo che "la casa degli spiriti" sia ben altro libro, a mio parere migliore. Tant'è, de gustibus.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 3 mar 2016, 9:29

Ma.... oddio, non mi sembra nemmeno quello: tutti i giorni noi abbiamo a che fare con temi di omosessualità, immigrazione, difficoltà, razzismo, violenza.
E io parlavo proprio di temi, non di toni, quando ho detto che non è "troppo", perchè la casa degli spiriti è PIENA di tematiche, zeppa.

Però i gusti sono gusti, vero.

Io ci noto la differenza tra scrittrice giovane (e focosa) e scrittrice più matura: lo sguardo si fa più profondo e la voce si fa meno urlata. Ma lo sguardo saggio di una persona di una certa età ha una profondità che non ha bisogno di toni urlati o insistiti o di colore.
Sarà che io SONO vecchia, ma io lo sguardo con cui la Allende guarda questi personaggi e la voce con cui ce li narra, li conosco e li capisco.

Per quello dico che è come un quadro impressionista: non servono articolate geometrie, simmetrie e le costruzioni premanieristiche dell'ultimo Michelangelo per dare l'immagine di quello che racconta. "Bastano" (virgolette d'obbligo perchè è sapienza rara, che arriva con l'esperienza) le pennellate giuste coi giochi di luce. E le ninfee ci appaiono in tutto il loro splendore.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 3 mar 2016, 9:38

Ok, ha vinto "Snob". L'ho prenotato in biblioteca e appena arriva vado a prenderlo.

:ok
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da MariPi82 » 3 mar 2016, 9:58

:risatina: guarda che la Allende ha 73 anni.
aveva la tua età quando ha scritto "la casa degli spiriti", non ora.
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da Topillo » 3 mar 2016, 10:20

ma io sono AVANTI!!!!!!!

è come se avessi ora 73 anni. :ghigno
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Re: Con L'amante giapponese le BIBLIOS non si sono arrese!

Messaggio da mammakoala » 3 mar 2016, 15:41

L'amante giapponese di Isabel Allende

SIMO
Io più lo leggevo più mi veniva in mente un termine: DELICATO.
Scorrevole, fluido a volte un pò prosaico ma assai piacevole. Tocca, a volte sfiora, argomenti delicati come: amicizia, amore (anche diverso), tenerezza...passando per la tristezza della condizione forzata di alcuni personaggi e la loro forza per riprendersi dignità e libertà.
Personaggi vari e diversi tra loro, ben delineati e strutturati, intrecciano le loro vite fino a fonderle nel bene e nel male.
Mi ha conquistato e catturato. Libro che consiglierei vivamente.
Il mio voto è: 7

FIORIBLU
Lettura piacevole, dolce, malinconica. Con il passato e il presente che si intrecciano per raccontare storie profonde e molto umane.
Due gli aspetti che ho apprezzato particolarmente: il primo è che finalmente si racconta di quello che hanno dovuto subire i giapponesi in terra americana durante la seconda guerra mondiale, l'altro è l'analisi delicata ma reale della vita degli anziani, delle difficolta che devono affrontare, dei rimpianti, di pregi e difetti che emergono, di come si confrontano con l'amore e la morte e tanti piccoli aspetti trattati proprio con rispetto ma anche sincerità.
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' così è l'ennesima donna che deve subire violenza. Ma forse anche questo è molto più reale di quanto penso e spero io.
Voto: 8

STESI
La storia non è riuscita ad appassionarmi nonostante gli argomenti trattati, che comunque non ho trovato veramente approfonditi. I dialoghi, praticamente inesistenti, hanno dato alla lettura un tratto lento e noioso. La trama, infarcita di troppe storie di sottofondo, ha reso il libro lungo e, al tempo stesso, ha fatto si che il finale giungesse improvviso, lasciando alcune di quelle storie sospese (con finale sottinteso, a giudizio del lettore). I personaggi non mi hanno entusiasmato ma in ogni caso l'ambientazione l'ho trovata carina.
Finale scontato e prevedibile, l'avrei preferito più originale.
Voto 6

YASHO
Come forse avevo già detto, io non sono una grande fan della Allende, e in genere faccio fatica con la letteratura sudamericana. è un po' tanto surreale per i miei gusti, Quindi penso sia anche comprensibile che questo è il libro della Allende che mi è piaciuto di più. Una bella storia, raccontata bene, con personaggi credibili e ben profilati. Solo il finale mi è parso un po' campato in aria, ma ci sta, va bene così. Per quanto riguarda le vicende narrate, le ho trovate coinvolgenti, ancora una volta la storia di Irina un po' esagerata (ok 5tutto, ma che la riconoscessero dopo anni in luoghi pubblici da foto di lei bambine viste su internet... non sta molto in piedi).
Voto 7.5

MariPi82
inizio subito col dire che io amo Isabel Allende! l'ho amata nei romanzi, nei racconti autobiografici, nelle storie per ragazzi, anche negli ultimi scritti! ma parlando di questo libro mi viene in mente una sola parola: TROPPO.
"troppo" perchè pare che la scrittrice abbia voluto, in un unico testo, sviluppare tutti, ma proprio tutti, i temi caldi e meno caldi del momento....immigrazione, xenofobia, accettazione del diverso, antisemitismo, pedofilia, omosessualità, povertà, ricchezza, arte, disabilità, vecchiaia, aborto, morte, malattia, eutanasia, suicidio.....bla bla bla......ecco, secondo me: troppo!
detto questo, però, l'ho trovato ben scritto come sempre, abbastanza credibile (anche se il finale non mi è piaciuto e m'è parso stiracchiato) e con bei personaggi ben sviluppati.
Voto 7.0

Titti
VOTO 7: perché si lascia leggere, è scorrevole ed entra nelle storie con delicatezza e sentimento. Ma.... il finale mi ha deluso tantissimo. Ho girato pagine pensando di leggere ancora, non mi ero resa conto della fine del libro. L'ho sentito come "tagliato", anche se la storia può dirsi conclusa. Ma avrei voluto capire di più il personaggio di Irina e leggere la continuazione del suo rapporto con Seth. E Alma non mi è piaciuta "fino in fondo": le sue scelte mi hanno deluso. In effetti ciò che dice Maripi è vero: forse le troppe tematiche affrontate hanno pian piano intasato la storia. Mi aspettavo di più...

DIONAEA
Bel libro, mi è piaciuto molto ma me lo aspettavo perché in generale l'Allende è una scrittrice che mi piace sia vome stile di scrittura che come trame. È scorrevole, delicato, la storia viene ricostruita in maniera molto fluida fra passato e presente dei diversi personaggi fino a restituire il quadro completo. Anche io ho apprezzato il modo in cui descrive la vita e le preoccupazioni degli anziani e ho colmato un po' della mia ignoranza storica grazie ai capitoli sui giapponesi in America....una parte di storia che sui libri scolastici è relegata a qualche riga a fine paragrafo. Il tema amore/amicizia è trattato in modo molto discreto e pacato. Se ci aggiungiamo i temi xenofobia/amore diverso/pregiudizi sociali..è un libro quanto mai attuale e purtroppo in alcuni punti riferiti al dopoguerra ho pensato che di passi avanti non ne abbiamo fatti poi così tanti. Triste la storia di Irina..forse un po' marginale ed eccessivamente cruda, il testo avrebbe avuto coerenza anche rislarmiandole qualche sofferenza..ma anche qui purtroppo temo che l'argomento sia fin troppo attuale.
Voto 8

FRANCESCAS
Io ho amato appassionatamente l'Isabel Allende suramericana, quella del realismo magico e del linguaggio evocativo. Quindi faccio fatica a dare un giudizio a questa lettura in sé e per sé, a prescindere dalla produzione che ho nel cuore.
Ci provo: interessante il parallelismo tra i campi di prigionia sulle due sponde dell'Atlantico (in effetti, di quelli statunitensi si sa davvero troppo poco); originale la location scelta e argute le riflessioni sugli anziani e la loro lotta continua contro noia e senso di inutilità.
Però, pur avendo letto il libro in lingua originale, non ho "sentito" la voce dell'autrice: temo che abbia allentato un bel po' i contatti con le sue radici per abbracciare con troppo entusiasmo la cultura più veloce, più dinamica -e forse più superficiale?- del Paese che le ha dato asilo. La tematica della violenza sulle donne, ad esempio, si perde nel minestrone dei moltissimi argomenti chiamati all'attenzione del lettore (razzismo, amore omosessuale, ecc...) e viene raccontata quasi en passant per essere liquidata, non risolta, in un lieto fine che si intuisce ma che non racconta il percorso di guarigione di un personaggio appena accennato. La relazione che dà il titolo al libro, poi, ha una durata che poco si accorda con la "profondità" di un sentimento che sembra più il capriccio di una lady per il giardiniere; una relazione descritta e spiegata in mezza paginetta o poco più...
Ed ecco appunto l'altro difetto del romanzo: i personaggi, per quanto siano rocamboleschi gli accadimenti che condizionano le loro vite, non hanno tridimensionalità: sono figurine di carta in cui diventa difficile identificarsi e alle cui vicende, di conseguenza, ci si appassiona poco.
Voto 6,5. Arrotondando per eccesso, perché temo di farmi condizionare dall' "Allende che fu" -ormai diversi libri fa...

TOPILLO
Bellissimo libro, scorrevole, musicale, colorato di passione e sentimento. Una Allende meno drammaticamente esagerata, più sussurrata, meno folle. Io amo la Allende in tutte le sue espressioni, ma mi viene da sorridere pensando che questo libro è stato definito "troppo" quando, nella casa degli spiriti, ad esempio, tra magia, colpi di stato, stupri, violenze, resistenza, esilio, fantasmi e chi più ne ha più ne metta, non si può certo dire che regni la discrezione!!! Io trovo i personaggi ben delineati, la cui personalità passa dal melodioso fluire del racconto, dall'occhio saggio della narratrice che svela caratteristiche tramite piccoli indizi, come pennellate sapienti. Bisogna guardarlo da lontano, come i capolavori artistici degli impressionisti.
Voto 8.

Mammakoala non riesco a dare un giudizio finale a questo libro. Una Allende diversa da quella che conoscevo, su questo non c'è dubbio, che però anche nella versione nordamericana non rinuncia ad un pizzico di sovrannaturale nel finale del libro, ma che non ha dato sufficiente spessore a tutti i personaggi secondo me, mancano di tridimensionalità. Nonostante lunghi pensamenti non mi esce più di un tiepido 6.


FEBBRAIO 2016
L'amante giapponese di Isabel Allende -----> voto: Simona77 7, Fioriblù 8, Stesi 6, Yashodara 7.5, MariPi82 7, Titti 7, Dionaea 8, FrancescaS 6,5, Topillo 8, MK 6
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