mammabarbara72 ha scritto:ciao Antonella,mi racconti di questa nuova tecnica per togliere il varicocele senza operare?mio marito è stato operato già 2 volte e ce l'ha di nuovo,comunque non ti abbattere,anche lui ha uno spermiogramma da paura e l'indice era 0,08 mi pare,ma abbiamo avuto comunque 2 bimbi,certo c'è voluto del tempo(Sara 2 anni e mezzo e Matteo un anno)
e adesso cerchiamo il terzo (da un anno e mezzo,ma ho da poco finito l'allattamento quindi spero che sia anche quella la causa
)
ti faccio tanti
L'ha fatta mio marito nel 2006: si chiama SCLEROEMBOLIZZAZIONE DEL VARICOCELE.
Ecco di cosa si tratta:
DESCRIZIONE
E’ la tecnica moderna di trattamento del varicocele. Tale terapia non richiede intervento chirurgico (non vengono eseguiti tagli con il bisturi!) ed è necessaria unicamente una lieve anestesia locale.
COME SI ESEGUE
Dopo una lieve anestesia locale in sede inguinale DX con un piccolo ago viene punta la vena femorale destra. Si introduce quindi un piccolo catetere del diametro di 1.35 mm (4 French) che utilizzando come ?strada? le vene del corpo giunge sino in corrispondenza della vena spermatica interna SN (se il varicocele è a SN) o DX (se il varicocele è a DX). A questo punto iniettando una piccola quantità di liquido di contrasto viene visualizzato il varicocele e le vene che lo compongono decidendo così quali sono le vene dilatate e incontinenti. Si inietta quindi una piccola quantità di alcool (Atossisclerol) e, se necessario, piccole particelle solide (spiraline) che producono una occlusione delle vene dilatate. La stessa tecnica può essere impiegata con successo anche nel trattamento del varicocele pelvico femminile.
DEGENZA
Questo tipo di intervento si esegue in DaySurgery, vale a dire che circa un’ora dopo il trattamento il paziente può alzarsi e andare a casa dove si consiglia unicamente di non stare a lungo in piedi per 4 giorni. Non rimane nessuna cicatrice, non è necessaria alcuna sutura, non si sente alcun dolore (solo una piccola puntura durante l’anestesia).
CONTROINDICAZIONI
Non esistono particolari controindicazioni al trattamento (una controindicazione relativa può essere la presenza di gravi allergie nel paziente che sono da valutare con il medico Radiologo Interventista).
La dose di radiazioni somministrata è molto bassa (inferiore a una comune radiografia della colonna vertebrale) in quanto si utilizzano macchine radiologiche Digitali
COMPLICANZE
GRAVI come l'atrofia del testicolo sono descritte raramente in letteratura dopo qualsiasi tipo di trattamento; sono un evento eccezionale e non si sono mai verificate nella Nostra esperienza. Nel trattamento del varicocele pelvico è descritta la possibilità nel 1% dei casi di menopausa precoce se tale trattamento viene eseguito in donne di età superiore ai 45 anni
LIEVI sono possibili ma poco frequenti e possono essere di tipo generale o locale:
- Reazioni allergiche al mezzo di contrasto, alla sostanza sclerosante o all'anestetico locale sono molto rare e comunque nei soggetti che hanno una storia di allergie si esegue una terapia desensibilizzante per qualche giorno prima del trattamento.
- Reazioni generali come calo della pressione e senso di mancamento sono legate alla particolare sensibilità del paziente, si risolvono sempre prontamente.
- Sensazione di dolore o fastidio nella regione inguinale è possibile subito dopo il trattamento ed è dovuta all'azione irritante del farmaco sclerosante. Si risolve in 48 ore. Nel trattamento del varicocele pelvico femminile può persistere per i primi giorni un dolore pelvico spesso riferito come "colica".
- Gonfiore scrotale, arrossamento e/o dolore testicolare sono rari ma possibili dopo terapia sclerosante; si risolvono anch'essi in pochi giorni con terapia antinfiammatoria.
- Piccoli ematomi nel punto di inserzione del catetere si riassorbono prontamente con applicazione di pomate.
QUESITI FREQUENTI
Q: Quanto devo aspettare per tornare alle normali attività quotidiane?
R: Dopo la scleroembolizzazione i pazienti generalmente vengono dimessi in giornata e possono ricominciare una leggera attività il giorno dopo; mentre l'attività normale dopo pochi giorni a seconda dei casi.
Q:I risultati sono simili al trattamento chirurgico?
R:Si. Studi scientifici hanno dimostrato un netto miglioramento della funzionalità e del numero degli spermatozoi così come del dolore senza differenze statisticamente significative tra scleroembolizzazione e chirurgia. Le principali differnze sono che il pperiodo di ricovero la percentuale di recidva sono inferiori con la scleroembolizzazione.
Q:E' la scleroembolizzazione radiologica meno invasiva della chirurgia?
R:Si. Con la scleroembolizzazione non è necessaria l'incisione chirurgica così che il tempo di ricovero è inferiore. I pazienti tornano all'attività lavorativa e quotidiana più velocemente.
Q:E' possibile la recidiva?
R:Si, è possibile. Circa dal 5 al 24% dei pazienti possono sviluppare una recidiva del varicocele dopo il trattamento sia chirurgico che radiologico. La percentuale di recidiva è inefriore con la scleroembolizzazione radiologica rispetto al trattamento chirurgico (vedi Bibliografia).
Q:Che cos'è il Mezzo di Contrasto?
R:Il mezzo di Contrasto è un liquido che può essere visto ai raggi X. L'acqua, il sangue e la maggior parte degli altri fluidi non sono abbastanza densi e perciò non possono essere visti ai raggi X. Il mezzo di contrasto contiene Iodio che ha la proprietà di essere visto ai raggi X quando è iniettato nel corpo. Nel corso degli anni i mezzi di contrasto hanno subito molti miglioramenti tecnologici e sono pertanto attualmente considerati estremamente sicuri. Soltanto i pazienti con diabete, insufficienza renale, mieloma o allergie devono consultare il Radiologo prima dell'impiego di mezzo di contrasto.
Q:Cosa si intende per non-invasivo e mini-invasivo?
R:Non-invasivo significa che non è necessaria l'insione cutanea. Per esempio una ecografia in una donna incinta è considerata non invasiva perché non è necessaria una puntura per eseguire l'esame; la sonda viene semplicemente appoggiata sulla pelle e gli ultrasuoni vengono impiegati per produrre l'immagine. Al contrario una TAC che viene eseguita con somministrazione di mezzo di contrasto endovena è considerata mini-invasiva così come una angiografia dove è necessario posizionare un ago e un catetere in una arteria per somministrare il mezzo di contrasto. La maggior parte delle procedure eseguite nei Reparti di Radiologia sono considerate "mini-invasive".
Q:Chi è il Radiologo Interventista?
R:Il Radiologo Interventista è un medico specialista che utilizza i raggi X, gli ultrasuoni, la TAC e la Risonanza Magnetica per eseguire procedure mini-invasive adatte a diagnosticare o a curare una malattia. Per esempio se la TAC evidenzia qualcosa di anomalo il miglior modo per fare una diagnosi e prenderne un piccolo pezzetto (biopsia). Il Radiologo Interventista utilizza la TAC per guidare in modo preciso un ago nella zona da esaminare per prelevarne un pezzetto. Un altro esempio è l'angiografia (iniettare mezzo di contrasto in una arteria); se durante una angiografia viene evidenziato un restringimento patologico di un'arteria è possibile dilatarla posizioando una catetere a palloncino.
CONSIDERAZIONI
In tutto il mondo gli studi scientifici affermano che la terapia Mininvasiva con ScleroEmbolizzazione è quella che offre i migliori risultati (90% risolutiva) e le minori complicanze mentre la terapia Chirurgica è da riservarsi solo in quei casi, rari, ove fallisca la terapia di ScleroEmbolizzazione. Per cui quando vi venga proposto un intervento chirurgico per il varicocele chiedete perché non sia possibile la terapia con ScleroEmbolizzazione e pretendete che nel Consenso Informato sia presente l’opzione di scelta per tale terapia come avviene ormai da molti anni negli Stati Uniti.

