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A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

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buffy81
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da buffy81 » 28 lug 2008, 14:59

buongiorno mamme, grazie per il benvenuto!!!
Vi faccio qualche domanda. io sto già svezzando il mio piccolo che ha 5 mesi e mezzo. a pranzo gli do la pappa di verdura con omo o cereali e ne mangia un bek piattino!! poi gli do ancora un bibo di brodo con mai e tapioca e se lo beve volentier. non è che esagero??? mi fa piacere che inizi a radire la pappa e allora lo abituo!!!
poi quando poso iniziare a dare la pappa anche la sera?
grazie ciao :yeee
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meimi75
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da meimi75 » 28 lug 2008, 15:04

ammazza BUFFY per me è troppo sì!!!
se mangia già il suo piattino col cucchiaino via il bibe!! :yeee

buongiorno ragazze
oggi non è giornata .. spero di ripassare dopo ..sono un po' giù... :x:
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lagatta
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da lagatta » 28 lug 2008, 15:26

BUFFY
il tuo bimbo è come il mio, mangerebbe anche senza fame :che_dici infatti è ciccionissimo!
sei tu che devi regolare i suoi pasti, ti consiglio i soliti tre bibe e il pranzettino con mais e tapioca o crema di riso
a sei mesi potrai aggiungere la cena simile al pranzo ma al posto dell'omo alla carne, del formaggino (philadelphia o ricotta)
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da coralluccia » 28 lug 2008, 15:37

mamme guardate che cosa bella che ho trovato cazzeggiando su gol

leggetela tutta

forum/viewtopic.php?f=20&t=19567
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da lagatta » 28 lug 2008, 15:53

coralluccia ha scritto:mamme guardate che cosa bella che ho trovato cazzeggiando su gol

leggetela tutta

forum/viewtopic.php?f=20&t=19567
:ok l'avevo già letta
settembrina06 febbrarina08 ottobrina11 e...
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pamelita
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da pamelita » 28 lug 2008, 15:57

febbrarine finalmente riesco a scrivereeee!!!! :yeee
ci ho messo 3 giornio x leggere gli arretrati incredibile!!! tra una cosa e l'altra da fare scappavo qui da voi!! :sorrisoo
ovviamente nn mi ricordo una cippalippa (scusami la licenza bismamma!!)

intanto benvenuta buffy :sorrisoo anche io credo sia un pò troppo dare la pappa e pure il bibe di brodo e crema!!

meimina che hai?? :bacio che bello una sorellina così piccola...i tuoi ci hanno pensato un bel pò tra uno e l'altro eh?? :ahaha
ma nn te la potevi portare un pò con te a milano??

mary ho fatto in tempo a leggere qua la tua storia :urka xchè nn ho ancora l'accesso alle pagine personali...nn so se lo chiederò nn credo di aver nulla di interessante da scrivere!!

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da buffy81 » 28 lug 2008, 15:58

il bimbo ora pesa 8,5 kg ma è nato prematuro a 36 settimane e pesava solo 2860.ha fatto un bel recupero!!! i vostri bimbi quanto pesano??? e i dentini iniziano a spuntare?? :buuu
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da pamelita » 28 lug 2008, 16:00

ahh notiziona!!
oggi esperimento prima pappa.....ne ha mangiata metà (l'altra metà vaga x i vari organi della faccia :che_dici ) e considerando che gliel'ho propinata dopo un'ora e mezza dalla tetta così giusto x esperimento mi sembra possa andar bene!!! :ok
ora vediamo domani che combina...x ora è solo brodo vegetale, crema di riso, olio e parmigiano...una bontà!! :ahaha
anche io il brodo l'ho sempre fatto con l'acqua del rubinetto.......

ahh anche livietta ieri sera si è rubata una fetta di pane mentre era in braccio a mio suocero!!! vedeste come se la ciucciava...mica son riuscita a togliergliela!!

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da pamelita » 28 lug 2008, 16:03

buffy salute!!! :-D
la mia al controllo del 16 luglio era 7.300kg x 65cm ed è tutta pieghe.....immagino il tuo!!
x nn parlare poi dei cicciottellini massimino e sofia!!! :emozionee
un morso nn glielo toglierebbe nessuno!!

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da coralluccia » 28 lug 2008, 16:07

ammazza buffy alla faccia del prematuro...e di che ti lamenti?

pam sai anche alla mia Sara piace il pane da morire ho msso una foto nel mio photoalbum a tal proposito
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da buffy81 » 28 lug 2008, 16:09

è meglio che riduca un po'.....
però la sera è bello sazio e dorme dalle 21,30 fino alle 8,30 del matino!! da quando ha 2 mesi non mangaia più la notte!!!! per me questa è una xosa importantissimai opatisco il sonno da morire :cuore
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da Canga03 » 28 lug 2008, 16:17

Sono troopo triste!!!
Francesca ha vomitato almeno 30 volte dalle 9,30 di stamattina!!! :buuu

Per chi non ha accesso alle gol-girls, modifico il mio racconto con quello completo che sta di là, sperando che qualche moderatore non mi :martello , altrimenti poi ve lo mando in mp a chi interessa...
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da Canga03 » 28 lug 2008, 16:28

Il mio racconto:

La mia storia "medico-chirurgica" comincia A 14 anni, in 3a media, con l'intervento di appendicite, dopo 6 mesi (1° liceo) altro intervento per cheloide (cordone doloroso sotto ferita) e dopo 1 anno altro intervento per granuloma (facevo molta attività fisica e me ne sono accorta durante un salto agli ostacoli a scuola).
Poi verso i 16 anni mi asportano un neo melanocitico sotto il seno, comunque tutto risolto.

Il 13 luglio 1998 dò l'orale dell'esame di maturità, finalmente libera!

Il 29 aprile 2000, a 21 anni mi sposo con mio marito.
Per un anno cerchiamo un bimbo ma non arriva.
Il ginecologo sentenziò che concepivo ma il mio corpo espelleva tutto col ciclo perchè lo sentiva estraneo.
A gennaio sembra che sia incinta, il test sembra lievemente positivo, faccio l'eco e il gine sentenzia che la gravidanza c'è ma "è molto labile".
Dice di andare a casa, mettermi a letto e stare calma.
Il giorno dopo cominciano le perdite, che durerano 10 giorni.
Dopo 10 giorni a letto con (praticamente) false minacce d'aborto (in realtà erano normali mestruazioni) e punture di prontogest, torniamo dal gine che sentenzia che ho avuto l'ennesimo aborto (da dove l'ha dedotto, nessuno lo sa :domanda ).
Sconcertati torniamo a casa, sotto una coltre di neve, di sera, ore 23; piango tanto...
Perchè a soli 21 anni non riesco a rimanere incinta???
Mio marito, gli esami, li aveva fatti prima del matrimonio, era tutto ok!
Io non ho problemi...
Andiamo a letto a notte fonda, mi addormento.
In piena notte, mi sveglio, sento un forte calore alla pancia, mi tocco...gli occhi vanno ad un quadretto di Padre Pio che ho fuori dalla camera da letto di fronte a me (non fatto apposta).
Qualche giorno dopo, parliamo col nostro carissimo parroco che si mette in contatto con una suora all'ospedale di San Giovanni Rotondo, ci danno la visita dal dottor ****** per il 13 febbraio (2001).
Nel frattempo ci eravarivolgiamo anche ad un altro ginecologo, dal quale molte amiche si sono trovate bene soprattutto per il rapporto umano, che lavora nell'ospedale della nostra cittadina con l'altro (che decidiamo di lasciare perchè ha grossi problemi per la testa).
Nasce un bellissimo rapporto.
Cominciamo tutta una serie di esami, ma dice di stare tranquilli, che prima o poi questo bambino arriverà.
Arriva il 13 febbraio; io e mio marito partiamo di buon mattino, ne approfittiamo per visitare il santuario e la cella di Padre Pio. La visita è alle 15.
Entriamo nello studio di questo professore, dalla sua scrivania mi guarda con uno sguardo profondo.
Gli spiego la situazione, guarda l'acografia di quella gravidanza che secondo lui non c'era, poi la suora mi fa accomodare in un camerino.
Mi stendo, lui entra, mi visita delicatamente, alza gli occhi verso l'alto, poi dice "TUTTO OK", rivestiti.
Mentre mi rivesto, guardo da capo al lettino, c'era un crocifisso, normalissimo.
Torno alla scrivania, dove mi attende mio marito, stranito, e mi propone 2 ricoveri di qualche giorno, uno subito dopo il prossimo ciclo, l'altro a metà, verso l'ovulazione, per fare tutti gli esami del caso.
Usciamo dall'ospedale.
Torniamo a casa...
Racconto tutto a mio marito, lui non si meraviglia, anzi, mi racconta che alcuni suoi colleghi hanno parlato di questo anziano dottore come di un sensitivo...ha una storia con Padre Pio.
Intanto decido che farò tutto dopo Pasqua (che sarebbe stata il 15 aprile), intanto avrei continuato gli esami col nuovo ginecologo che mi ispira tanta fiducia e serenità.
Intanto cominciamo a stare insieme quando ne abbiamo davvero voglia.
Il 7 marzo ho il ciclo.
Intanto sono molto presa dalla mia attività in parrocchia, sono organista e mi concentro su quello.
Il 7 aprile il ciclo non arriva, faccio il 1° test, negativo.
Mi prefiggo di ripeterlo dopo 1 settimana.
La mattina di venerdì 13 aprile 2001, esattamente 2 mesi dopo essere stata a visita dal dottor Pavone a San Giovanni Rotondo, faccio il test prima di andare in chiesa per le prove di canto.
Chiudo il test nel cassetto, dopo 5 minuti lo prendo e...POSITIVO!!!
Abbraccio mio marito, lo stringo forte forte, lui acchiappa al volo il telefono e chiama il gine, che di mattina non sta mai allo studio, quella mattina invece è lì. Esclama "Michele!!! Mariangela sembra incinta!!! IL test p positivo!!! O meglio, ci sono 2 lineette!".
Lui risponde: "Ma certo che lo è! Venite subito!!!"
Andiamo lì e si intravede qualcosa, dice comunque di stare riposata, di non strafare, ma che posso solo suonare in Chiesa (anche lui è praticante).
Il pomeriggio si sparge la voce tra gli amici, tutti felici, chiedo loro di pregare per noi.
Arriva Pasqua, il giorno di Pasquetta mi viene un febbrone da cavalli, il gine mi dà anche l'antibiotico, dice di riguardarmi, ora, perchè la febbre alta in gravidanza può essere anche pericolosa.
Guarisco, e sto bene, niente nausea.
Faccio il 2° controllo, il nostro fagiolino è lì, che cresce, ma con una settimana di ritardo.
Il gine ci tranquillizza, mi fa fare tutti gli esami, al successivo controllo si accorge che ho il liquido amniotico un pò scarso.
Continuano i controlli ogni 3-4 settimane, non prendo peso, anzi, ne perdo.
Mi dà tutta una serie di medicine da prendere, anche l'Aspirinetta, per aumentare il flusso nel cordone ombelicale.
Nel frattempo la cognata di mia cognata, seguita dal mio stesso nuovo ginecologo, giovane anche lei, partorisce una bimba con una sindrome rara, non ha speranze di sopravvivenza, vivrà tra un ospedale e l'altro per soli 3 mesi.
Mi metto in agitazione, ne parlo col gine, che il 1° agosto, tra il 4° e il 5° mese, mi manda a Trani da un professore che visitò anche questa ragazza, giusto per scrupolo, perchè lui è ottimista.
Non mi aveva fatto fare il tritest, data la mia giovane età.
A Trani questo burbero professore mi fa una lunga ecografia tridimensionale-strutturale, e sentenzia che il bimbo/a potrebbe avere una malformazione o problemi genetici, o sindrome di Down. Il prof del cavolo propone l'amnio, che io e mio marito rifiutiamo con forza.
Torniamo a casa, il gine (dalle vacanze) insiste per l'amnio, io insisto col no.
Ho tempo fino a fine agosto per l'aborto terapeutico, io e mio marito siamo d'accordo a portare avanti la gravidanza qualsiasi siano le difficoltà da affrontare.
Il 16 agosto mi fa fare un day hospital, lui è sempre ottimista, e anche il primario e gli altri medici.
Mi fanno un sacco di esami e l' eco, sembra tutto ok, tranne un piccolo ritardo di crescita, che però si è sempre mantenuto costante.
Il problema più grosso è che le misure, confrontate con le tabelle, non rientrano nei range per un'unica settimana di gestazione...soprattutto la cavità addominale ha misure inferiori a tutte le altre.
inotlre la scarsità del liquido amniotico mi provoca contrazioni, e il collo è aperto di 2 cm. Comincio anche la Vasosuprina.
Inoltre la (forse) pupina, si è messa comodamente podalica.
Comincia a profilarsi il srischio di avere un cesareo, che non mi tocca proprio!!!
Qualche giorno dopo torno allo studio del gine, che ha deciso di vedermi ogni 2 settimane, spesso non prende neanche una lira, ormai c'è un ottimo rapporto e mi chiama "la mia piccolina".
La sera, tornata a casa, mi accorgo di un rigonfiamento all'inguine.
Chiamo il gine al mattino, e dice che forse si tratta di un'ernia inguinale.
Dice di fare una visita chirurgica.
Si profila sempre più forte il rischio del cesareo, ma il primario della chirurgia dice che l'ernia non è un problema, potrebbe anche rientrare dopo il parto spontaneo, se le condizioni ostetriche lo permettono.
Lo scopo ora è arrivare alla fine del 7° mese.
Il 7 novembre, sono alla fine dell'8° mese, inciampo in un giubbino appeso ad una sedia e cado, a pancia in giù, mi faccio male i polsi e la schiena, sento una forte contrazione.
Chiamo mio marito, che sta riposando perchè ha il turno di notte.
Chiamiamo il gine, che dice di non andare in ospedale, tanto non avverto contrazioni e non ho perdite, tanto l'indomani avevo la visita prenotata da lui.
Ma mio marito farà la notte, come farei, se non stessi bene, visto che i miei non guidano?
Ci rechiamo in ospedale, dal Pronto Soccorso mi portano in reparto, dove trovo il vecchio gine.
Si ricorda benissimo di me, mi chiede cos'è successo e perchè non sono andata da lui, se mi avesse fatto qualcosa...
Gli spiego che non mi sentivo ben seguita e che aveva sbagliato tutto, così degli amici mi avevano indirizzato dall'altro. Nel frattempo ero rimasata incinta (verità).
Vuole ricoverarmi, c'è il rischio di andare in travaglio da un momento all'altro, e ci sarebbe da fare il cesareo subito.
Da casa, il mio gine, influenzato, dice NO a mio marito, il giorno dopo avevo visita da lui.
Torniamo a casa, e il giorno dopo è tutto ok.
A 37 settimane mi becco di nuovo l'influenza.
Arriviamo a 38 settimane e il 3 dicembre vado a fare il tracciato.
Il gine dice di portare le mie cose con me, non si sa mai, d'altronde siamo quasi a termine.
Mi tengono sotto 2 ore, non capiamo perchè tanto tempo.
Viene il gine e ci comunica che questa bambina deve nascere. C’è una piccola decelerazione nel battito.
Cesareo il giorno dopo.
Comincia un via vai di infermiere, anestesisti, pratiche e firme varie.
Arriva anche la mia amica con marito e bimbi al seguito, tutti mi dicono che andrà tutto bene.
L'ansia è tantissima, e mio marito mi lascia tardi, gli concedono di stare fino a tardi con me...
Poi torna a casa,
La notte è lunga, prego Padre Pio di far si che qualsiasi cosa dovesse succedere alla piccola, succedesse a me, scrivo una lettera a mio marito e alla mia migliore amica...se mi fosse successo qualcosa, le avrebbero trovate e lette.
A tarda sera passa a salutarmi il gine, che mi dice che l'indomani mattina alle 8 ci saremmo rivisti e ribadisce il suo ottimisimo.
Si fa mattina, fa freddo ma c'è un bel sole.
Alle 8 operano una nostra conoscente di cisti ovarica, c'è tempo per me: il chirurgo che doveva operarmi l'ernia durante il cesareo non si trova, e nessun altro chirurgo è disponibile.
Il mio gine prende il coraggio a 2 mani e si va in sala operatoria.
Mi fanno subito l'anestesia generale.
Francesca Pia nasce alle 11,10: 48 cm x 2,780 kg.
Mio marito e mia madre mi racconteranno che il gine aveva lasciato me tra le mani della sua collega per seguire Franci nel nido per i controlli.
Dopo pochi minuti apre la tenda del nido e fa così a mio marito: :ok .
Mio marito si scioglie in lacrime.
Non farà nè una foto nè un filmato. Non capisce più niente. E' finalmente papà!!!
Quando mi sveglio in sala operatoria, vedo di fianco a me un uomo con capelli e barba bianchi, con un vestito candido, poi subito dopo vedo il mio gine che, accarezzandomi la mano, mi dice che è andato tutto bene, e la bimba è bella e sana.
Verso mezzogiorno esco dalla sala operatoria,
Sono molto provata, dall'intervento e dall'anestesia generale, mando via mia madre che è una palla.
Tutti mi dicono che Franci sta bene, ma io non ci credo.
Arrivano tanti mazzi di fiori e telefonate.
Rimane con me la mia amica, a tenermi la mano e tranquillizzarmi; oltre ai dolori del post parto ho dolore sotto le costole, internamente, a destra, diciamo in corrispondenza del fegato.
Il gine viene più volte a controllare, dice che hanno lavorato un bel pò perchè avevo tante aderenze dell'appendicite.
Nessuno mai l'aveva capito quando dicevo che avevo dolori. Altro che cheloidi e granulomi!!!
Mi viene la febbre.
Forse la montata lattea…
Il giorno dopo mi tolgono il catetere, e non riesco ad urinare, completamente bloccata.
Quando finalmente ci riesco, ho dolori atroci, immediatamente una dottoressa mi fa prendere il Monuril e mi fa antibiotici e flebo.
L' 8 dicembre piano piano vado a Messa con mia madre, nel reparto, non è lontano dalla mia stanzetta, c’è anche il mio gine che mi vede sofferente; alla fine della Messa viene in camera, mi visita e capisce che ho una colica renale.
Subito mi porta lui stesso a fare l'eco, e mi attacca le flebo, mi fa fare prelievi, mi dà dei calmanti.
Il giorno dopo sarei dovuta tornare a casa, ma dice di mettermi l’anima in pace perché non è aria.
Intanto Franci non si attacca al seno, continuo a pensare che non è normale...invece mi sbaglio di grosso!!!
In 8 giorni perdo 13 kg (ne avevo messi a stento 9 in gravidanza).
Vogliono tenermi ancora in ospedale, ma io voglio andare a casa, così l'11 dicembre torniamo.
Mi tiro il latte per 20 giorni, poi smetto.
Francesca Pia è bella, sana, cresce abbastanza bene, non piange praticamente mai.
Imparo presto da sola a farle il bagnetto, vestirla.
Ho una carica da non immaginarmelo nemmeno io!!!
Dopo 40 giorni vado da lgine, che dice di non aspettare troppo e fare subito un altro bambino.
Io e mio marito ci guardiamo e sorridiamo.
Tsè, dopo tutta quell’Odissea!!!
Trascorrono i mesi, e tutto procede più che bene.

Il 6 novembre dell'anno dopo, 2002, ho il ciclo, io e mio marito ci diciamo che possiamo provare ad avere un altro bimbo.
Il 4 dicembre festeggiamo il 1° compleanno di Franci, il 6 è il compleanno di mio marito.
In quei giorni andavo in una chiesetta a suonare alle messe in preghiera di Santa Lucia.
Il 12 dicembre mi viene la febbre alta, mal di gola.
Non posso andare a suonare, sto troppo male.
Chiamo il mio medico curante, dice cosa devo fare.
Mi ricordo di essere in ritardo col ciclo, ma non do importanza alla cosa.
Lui invece la dà eccome, e dice di prendere solo Tachipirina e fare il test il mattino dopo prima di cominciare l’antibiotico.
Per scrupolo chiamo il gine, che dice di cominciare tranquillamente anche l’antibiotico, e di fare il test l’indomani mattina.
13 dicembre 2002, venerdì (di nuovo), faccio il test e… scopro di aspettare di nuovo, evviva!!!
Non crediamo ai nostri occhi!
Un solo rapporto al 5° giorno di mestruazioni...ed è fatta.
Alla 1a eco, il 30 dicembre, il gine ci dice che ci sono 2 embrioni, ma che 1 già in via di risassorbimento. Devo stare calma e riguardarmi, perchè l'altro sta lottando per la sopravvivenza.
Oddio, pensiamo che è cominciata una nuova Odissea!!!
L'8 gennaio mio padre sta male, malissimo, si pensa ad una banale influenza, una gastroenterite, invece il pomeriggio dell’11 gennaio, mio marito e mia madre lo portano di forza al Pronto Soccorso.
Non si capisce cos’ha. Forse una peritonite, a dovuta a cosa?
Io sono a casa con Franci, sono molto preoccupata ma inizialmente mia madre e mio marito non mi dicono nulla della gravità della cosa, poi mio marito viene a casa e mi dice che mio padre potrebbe non farcela. Ha un buco allo stomaco. Forse un tumore.
Sono distrutta, mi dispero, non può essere!!!
Dico a mio marito di venire subito a casa, voglio vedere mio padre, si parla di intervento chirurgico, ma non si sa nemmeno se si farà in tempo.
Arriva a casa ma non vuole che prenda la macchina e vada da sola in ospedale, chiama un nostro amico che mi accompagna.
Mia madre ha la testa nelle nuvole, è sconvolta ma forse non ha nemmeno capito la gravità della cosa.
Non faccio in tempo a vedere mio padre.
Era appena entrato in sala operatoria, alle 19, ne uscirà alle 2 di notte,
Torno a casa, tanto che faccio lì? (secondo mia madre).
Mio padre viene tenuto in terapia intensiva, lo riprendono per i capelli, ma il percorso non è semplice.
Non è fuori pericolo.
Il mattino dopo, alle 8, prendo la macchina e mi dirigo verso l’ospedale.
Ad un incrocio tozzo una macchina che viene dalla mia destra. C’era nebbia ma soprattutto io non ero più in me.
Arrivo in ospedale, sono sconvolta.
Mia madre mi dice che potrebbe succedere il peggio, prego incessantemente Padre Pio.
Parlo con i medici, che conosco bene, purtroppo, e dicono che può anche farcela ma di non illudersi.
Io perdo peso, mio marito mi fa visitare dal gine, che mi dice di tenere duro, viene a vedere mio padre, io mi riprendo per il bimbo che ho in pancia, per Franci che ha 13 mesi...con tutta me stessa.
La gravidanza va benissimo, solo tra il 7° e l'8° mese mi viene la sciatica.
E’ un’estate torrida,quella del 2003, e tra caldo e sciatica…mamma mia!
Intanto prendiamo la gestione del Circolo Tennis con bar, la fabbrica dove lavora mio marito è in crisi, comincia la cassa integrazione, Ioo e Franci passiamo buona parte delle giornate estive lì; ci lavoro anch’io!
Il 1° agosto 2003, mi ricovero, sabato 2 finalmente cesareo.
Sono la 1°, entro in sala operatoria verso le 8,45, Chiara nasce alle 9,20.
Di nuovo piena di aderenze, 2 ore ancora, mi sveglio durante l'intervento avvertendo dolore, fiamme, non posso nè muovermi nè gridare.
Mi sveglio e ho dolori fortissimi, mi tengono in sala risveglio un bel pò, esco piangendo, ci sono i miei zii venuti da fuori, mio cugino, mia madre, mio marito con Franci, la mia migliore amica.
Chiara sta benissimo, 49 cm x 3,380 kg.
Chiedo incessantemente di mio padre, lo vanno a prendere a casa, lui, col sondino per la chemio al collo viene da me, lo abbraccio forte, poi entra il mio gine che dice di non affaticarmi perché ho sofferto molto, e sono molto provata, in più fa caldo.
Vanno tutti a casa, la mia amica rimane con me.
Mi portano Chiara, mi fa uno strano effetto...
La sera rimane con me mio marito, mentre sonnecchio mi sveglio spess odi soprassalto e gli dico che non riesco a respirare, mi viene il sopraffiato e ogni volta sento dolori atroci nelle costole.
Chiama l’infermiera, mi fa un 1° calmante.
Verso le 3 di nuovo.
Richiama l’infermiera, altro calmante…
E’ domenica.
Verso le 5 mio marito chiama di nuovo l’infermiera, perché l’ago cannula della flebo è andato fuori vena, mi staccano la flebo.
Alle 6 richiamiamo l’infermiera perché il dolore è sempre più forte e mi contorco tutta per questo dolore lancinante ad ogni respiro.
Alle 6,30 arriva il mio precedente ginecologo, che avevo lasciato quando non riuscivo a rimanere incinta. Quello che invece mi ha seguito, è in ferie.
Lui si incavola, chiede chi è stato l’intelligente che mi ha staccato i liquidi.
Me li fa riattaccare subito, poi mi visita, preme sul mio addome, sento uscire una bomba calda da sotto, mi sento libera.
Poi mi sistemano e riesco finalmente a riposare.

A casa dopo 20' giorni comincia il macello. Chiara non dorme più per 3 lunghi mesi, e io perdo tanto peso, mio marito lavora di notte, e ci scambiamo per riposare un pò .Piange sempre, a 3 mesi, d’accordo con pediatra, che dice che non devo più allattare, le tolgo il seno, comincia ad essere più calma.

(...continua) Intanto di notte comincio ad avere dolori all'addome e soprattutto all'inguine un dolore lancinante mi costringe ad alzarmi quasi tutte le notti.
Il gine dice subito che senz'altro si tratta di aderenze, mi fa fare un day hospital e una tac, si scopre che ho l'inginocchiamento degli ureteri, e secondo il mio gine-amico la causa dei dolori è quella.
Vado dall'urologo che dice che da allora in poi devo controllarmi spesso: 1 ecografia renale all’anno e una TAC ogni 5 anni.
Comunque si decide per la laparoscopia.
Ad ottobre 2004 mi ricovero, mi fanno firmare per un eventuale laparotomia (riapertura della ferita del cesareo nel caso in cui non si potesse concludere l’intervento in laparotomia) ma, pronta per entrare in sala operatoria, rimandano l’intervento perché ho le corde vocali infiammate, e l’intubazione potrebbe creare problemi, oltre che un ‘emorragia.
Mi ricovero un mesetto dopo, a novembre; finalmente mi operano in laparoscopia, e trovano un fascio di aderenze che avevano attaccato l'ovaia destra e il nervo inguinale destro.
Dopo l'intervento sto male, non riesco a respirare, arriva il primario e mi mettono l'ossigeno anche in camera, la laparoscopia è andata bene, ma un dolore all’ ombelico e dolori alle spalle e nelle costole dovute all’aria; mi viene la febbre, coliche renali.
8 giorni di ospedale contro i 3 previsti.
Torno a casa, recupero alla grande.

Dopo questo intervento i miei cicli continuano ad essere abbondanti e dolorosi, col gine decidiamo di provare il cerotto Evra, comincio a luglio, dopo 6 mesi dovrò fare il controllo.
Fin dal primo mese di utilizzo al momento di farmi venire le mestruazioni, mi vengono perdite nere, maleodoranti, oleose...il gine non se lo spiega.
Ogni mese così.
Arriva gennaio, e il ciclo non compare, chiamo il gine perché è sopraggiunto un forte mal di pancia come se da un momento all’altro dovessero venirmi.
Dice di andare in ospedale per visitarmi e farmi un’eco.
Scopre una cisti ovarica destra di 3 cm circa.
Dice di andare a casa, mettermi a riposo, mangiare leggero e chiamarlo subito se il dolore diventa molto forte, c’è il rischio di torsione dell’ovaia.
Vado a casa, mi metto tranquilla, ma la sera verso le 21 mal di pancia forte, ho mangiato solo un brodino.
Mio marito gli telefona, dice di prendere un Voltaren ma le farmacie sono già chiuse.
Riusciamo a recuperarlo dal padrino di Franci che soffre di coliche e ce l’ha sempre in casa.
Lo prendo, riesco a riposare qualche ora, di notte di nuovo dolore, al mattino ritelefoniamo al gine (è venerdì 13 gennaio 2006) che mi fa andare in ospedale per una nuova eco, la cisti non gli piace.
Mi fa ricoverare, ma chiedo di andare un attimo a casa a prendere la roba e farmi una doccia.
Poi torno.
Per prima cosa mi fa fare un’iniezione per farmi scendere le mestruazioni, che arrivano prima scarse poi molto abbondanti, poi mi fanno l’antibiotico e si spera che la cisti si riassorba o scoppi.
Niente, per 3 giorni.
Mi visita lui e il primario, dolori allucinanti, per la prima volta piango durante una visita, il primario sentenzia che si tratti di semplice dismenorrea.
Torno in camera, mi metto a letto, ho un mancamento, brividi di freddo e sudorazione, pensano sia stato un farmaco che mi avevano iniettato poco prima…
Io invece penso sia stato il forte dolore che mi hanno provocato.
Martedì 17 gennaio passa il giro.
Il mio gine non c’è, è in sala operatoria, l’altro (il mio precedente gine) mi visita e io ho sempre dolori forti. Dice che probabilmente mi opera subito.
Intanto mi dà 2 botte dietro la schiena: di nuovo coliche renali.
Mi fa attaccare le odiose flebo, intanto mi fa portare in sala ecografie, la cisti è cresciuta in soli 5 giorni: ora è+ cm 3 x 6….bisogna operare subito, il rischio di torsione dell’ovaia è alto.
Il tempo di prepararmi, mio marito non capisce più niente, però sta sempre lì con me, e cerca di tranquillizzarmi.
Chiama la nostra amica e le chiede se come le altre volte, può venire in ospedale epr darci una mano.
Il marito lavora, nessuno può tenerle i bambini, mio marito dice che se la vede lui anche per i suoi bambini, li accompagna in palestra e poi dalla nonna, ma l’importante è che sia tranquillo per me.
A mezzogiorno entro in sala operatoria, trovo il mio gine-amico che dallo sguardo mi dice che lui avrebbe aspettato ancora per l’intervento, ma che me lo fanno.
Verso le 13,30 mi fanno l’anestesia spinale.
Sono io che ho deciso, dopo che l’anestesista bravissima mi ha spiegato i pro e i contro di questa e della generale (anche se al mattino non avevo mangiato x il dolore).
Mi fanno l’intervento, io sono sveglia ma a tratti intontita.
Esco verso le 15 o poco dopo.
Nel corridoio ci sono mio marito e la mia amica e ci fanno vedere la mia cisti nel vasetto da mandare ad analizzare.
Arrivo in stanza, non sento le gambe, ma sono stanchissima e riesco a riposare un po’.
La mia amica mi massaggia i piedi, le braccia, perché mi sento tutta rotta, spezzata.
Piano piano torna la sensibilità e riesco piano piano a muovermi.
Dopo un po’ arrivano parenti e amici, tutti preoccupati.
Mio marito mi porta solo Franci, che si sdraia sulla sdraio di fianco a me e mi prende la mano, non ha ancora 4 anni!!!
La ripresa è dura, il drenaggio rende tutto più complicato.
Sabato 21 melo tolgono, un attimo dopo mi chiama mio marito: lui e mia madre stanno giù, al Pronto Soccorso perché Chiara (2 anni e 5 mesi) ha avuto l’ennesimo malore. Si è alzata, ha mangiato pochissimo latte e ha vomitato. Poi è svenuta.
Piegata in 2 arrivo giù. Avviso solo il mio gine che incontro nel corridoio.
Nel frattempo che arrivo, ha ripreso i sensi. Piccola mia. È da agosto che ha questo problema. Ci consigliano una serie di esami, che avremmo poi fatto a febbraio.
Lunedì 23 gennaio torno a casa.
Ho la pancia piena di ematomi. Avverto dolori, non vado bene di corpo.
Per telefono il gine insiste con la borsa d’acqua calda e antinfiammatori.
Mio marito stanco, chiama l’altro gine, d’altronde anche lui mi ha operata.
Vado a visita da lui, dice che ho infiammazione, mi dà una cura.
Ma io non sto bene ancora.
Torno, modifica la cura, dice che posso cominciare a fare un po’ d’attività fisica leggera, per tentare di sciogliere i muscoli.
Niente, non cambia niente.
Arriva maggio, e decide per un nuovo intervento. Vuole fare una laparoscopia diagnostica, ed eventualmente operativa in caso di aderenze o altro.
Intervento organizzato per il 18 maggio.
Vado avanti fino a quella data con antinfiammatori e lassativi.
Intanto in quella data dovevamo venirmi le mestruazioni, ma il gine mi fa fare punture di progesterone per ritardarlo a dopo l’intervento.
Inoltre mi metto in contatto con l’anestesista che conosco perché quel periodo soffro di allergia ai pollini, e mi fa fare la profilassi col Bentelan.
Il 17 mi ricovero, mi fanno tutti gli esami, mi fanno firmare per autorizzarli a procedere con eventuale laparotomia nel caso in cui non si possa procedere l’intervento in laparoscopia.
Firmo.
Ma sono piuttosto tranquilla, perché l’altra volta in laparoscopia andò tutto bene!
Quel giorno, il 17 maggio, ricevo un sms da mio cugino 37enne con cui siamo molto legati.
Mi fa l’in bocca al lupo per l’indomani, dicendomi che i dolori alla schiena che accusa da qualche mese, sono peggiorati.
Intanto mi dicono che l’indomani sarò la prima, e che per le 9 entrerò in sala operatoria.
Invece alle 8,15 mi preparano, mi mettono il camice, sono pronta.
Molto ansiosa.
Tremo addirittura, mai successo…il mio 6° senso mi dice che qualcosa non andrà bene.
Chiamo mio marito per dirgli di affrettarsi, è incazzato nero perché mia madre fa tardi ad andare a casa per portare Franci a scuola e tenere Chiara.
Chiamo anche la mia amica, che sta portando i suoi bimbi a scuola, e ha preso una giornata di ferie per stare con me.
Poverini, fanno di tutto per arrivare in tempo: arriveranno un attimo dopo che io sono già dentro.
Il gine-amico non c’è, mi aveva promesso di venire almeno a rendersi conto dell’intervento, non c’è, col collega che mi opererà non vanno proprio d’accordo…
Comunque, il gine che mi opera insieme al primario entra mentre mi stanno preparando.torturando con l’ago cannula e accarezzandomi mi dice “Mariangela, c’è Peppino, tuo marito là fuori. E’ rimasto male perché non ha potuto salutarti…Ti porto i suoi saluti, vi vedrete presto”.
Scoppio a piangere.
Non mi rendo conto di nulla quando mi addormento.
Finisce l’intervento, mi sento chiamare con l’eco ma non riesco a rispondere, sento movimento intorno a me e rumori e voci fastidiosissimi, mi scendono le lacrime da sole…
Riesco a chiedere che ore sono: quasi Mezzogiorno!!!
Oddio, sono passate 4 ore!!! Quasi…
Mi riportano in cameretta, ho dolore e mi mettono l'ossigeno perchè, forse dal troppo dolore, ho degli spasmi; sento un’atmosfera strana, cerco di toccarmi la pancia ma non riesco.
Chiedo a mio marito com’è andata, dice “tutto bene”, poi lo chiedo alla mia amica, si guardano…mi dicono che hanno dovuto tagliare il cesareo, ma solo sternamente, internamente solo un pezzetto per raggiungere l'inetestino; avevo un ingarbuglio di aderenze e in laparoscopia era impossibile procedere.
Piango. Perchè questo potrebbe significare che si riformeranno ancora!!!
La mia amica mi dice di non muovermi troppo perché ho un po’ di tubi addosso.
Piango ancora: pure il drenaggio!!
Penso al dolore di quando me lo toglieranno!!!
Mi spiega che il gine ha spiegato tutto a loro, poi verrà da me.
Ho la testa vuota, l’occhio destro mi punge e lacrima, sento con la lingua un incisivo superiore tagliente…prima non lo era!!!
Il labbro inferiore è dolente…
Dopo un po’ arriva il gine.
Mi prende la mano e mi chide “Riesci a sentirmi? A seguirmi?”
Rispondo di si.
Mi spiega che quando ha visto quello che avevo, si è chiesto come avessi potuto sopportare per 4 mesi tutto quello che sentivo.
Piangendo gli ho chiesto: “Allora mi credi?”
Lui: “Forse sono l’unico qua dentro che ti ha sempre creduto!!!”
Ho conferma che la mia sensazione che qualcuno mi avesse presa per malata immaginaria era vera…
Mi spiega che avevo ovaie, utero, tube e intestino ingarbugliati in queste briglie chiamate aderenze.
Che mi ha fatto un lavaggio di cortisone ad addome aperto, e che il drenaggio servirà nei giorni seguenti per iniettare altro cortisone, che essendo antinfiammatorio, dovrebbe limitarne una nuova formazione.
Dice che nessuno metterà mani, solo lui.
Lui sa quanto ha penato per risolvere il problema e capisce le mie sofferenze.
Mio marito va a casa dalle bimbe.
La mia amica rimane con me.
Mi sta tanto vicina, mi incoraggia…riesco a riposare un pochino.
Verso le 17 vengono a pulirmi, cambiarmi, rinfrescarmi.
E’ un’impresa,anche perché non riesco a collaborare.
Mentre mi infilano la mutandine sento tirare il drenaggio che esce da un buco della laparoscopia, grido (per quanto possibile), dicono di stare tranquilla, non è successo niente.
Rientra la mia amica in stanza, mi racconterà (non ne ho ricordo nitido) che ho cominciato a lamentarmi e contorcermi, ha spostato il lenzuolo, ha cominciato a vedere sangue, chiama l’infermiera, questa dice di non preoccuparsi, perché durante il cambio si era spostato un po’.
L’anestesia è stata molto pesante, riesco ad addormentarmi per pochi istanti, poi comincio a lamentarmi di nuovo, sempre più forte, richiama, l’infermiera chiama la dottoressa di guardia, questa dice di non preoccuparsi che chiamavano il mio gine…che aveva dato ordine di chiamare per qualsiasi cosa.
Dopo neanche mezz’ora lui arriva, col fiatone.
Mi visita.
Comincia ad imprecare: mi hanno fatto sfilare il drenaggio!!!
Gli dico: “Oddio, e ora???”
Risponde: “Ora vediamo. Stai calma… Te la senti di sopportare qualche dolorino? Altrimenti dobbiamo tornare in sala operatoria”.
Dico:” Proviamo!”.
Allestisce una mini sala operatoria in stanza.
Il personale non capisce più nulla. Sbaglia a prendere l’occorrente, lui è nervoso.
Arriva un’ostetrica zitellona che spesso incontro in Chiesa.
Fuori sono arrivati degli amici, dice loro che io non so sopportare il dolore,altrimenti quell’ intervento potevo anche scamparmelo…(questo lo saprò dopo…).
Poi entra in stanza e loda il gine per quello che sta facendo…lui si innervosisce ancora.
Mi inietta l’anestetico, riapre i punti, cerca in tutti i modi di riposizionare il drenaggio, io stringo i denti…
Quando finisce, mi tranquillizza, e dice di non farmi toccare più da nessuno…ma che colpa ne ho io???
Entrano in tanti, sono distrutta…
Ho parenti e amici comprensivi, che non disturbano più di tanto.
La notte rimane con me mia cognata, sorella di mio marito…
E’ una notte dura, ma passa…
Quella notte la nipote di suo marito darà alla luce in pochissimo tempo la siua 2° bambina, e io penso che avrei preferito un altro cesareo a tutto quel dolore…almeno avevo un bimbo con me, quel maschietto che tanto desideravo…e che volevo, anche a costo di soffrire ancora.
La convalescenza è stata poi dura, a casa mia madre…aiuto suo quasi zero, mio marito lavora, e con 2 bimbe non è facile. Ancora la mia amica viene persino a dormire a casa con noi una notte!!!
Nel frattempo mio cugino ha cominciato una serie di esami per capire le cause del mal di schiena e della tosse che da gennaio lo torturano.
Dopo 1 mese comincio a sentirmi meglio, a giugno vado a controllo e il mio gine ufficiale ora è lui (anche se non perdo i contatti con l’altro), quello che per 2 volte m’ha…diciamo, salvato la vita…gli chiedo per un altro bimbo, dice che posso farlo.

Intanto da Latina arrivano brutte notizie: mio cugino sta sempre peggio.
Ai primi di luglio va in ospedale per degli esami, ma lo ricoverano.
Capiamo che c’è qualcosa di brutto.
Ma non vogliamo ammetterlo a noi stessi.
Inizialmente si pensa ad una malattia infettiva, o tubercolosi…in giornata, invece, arriva la notizia di un tumore. Forse ai polmoni.
Ci casca il mondo addosso.
Siamo 5 cugini da parte di mio padre, siamo sempre stati tanto uniti, anche se sparpagliati chi qua chi là.
Solo io sono in questa cittadina non male della Lucania, dove sono le nostre origini.
Loro sono nati fuori.
Vivono a 350 km da me praticamente da quando sono nata io, suo fratello minore dall’età dello sviluppo ha problemi psichiatrici, loro sono figli della sorella di mio padre, il fratello di mio padre invece ha 2 femmine, una che per studio e lavoro ha girato il mondo e attualmente sta a Capoverde, l’altra, insegnante di lettere, in Abruzzo…
Insomma, anche se lontani, siamo stati sempre molto molto uniti.
E quando ci vedevamo era sempre una festa!!!
Contro la volontà sei miei zii, che non vogliono nessuno tra i piedi perché hanno paura che il figlio capisca che non gli rimane molto da vivere, il 17 luglio io e mio marito molliamo le bimbe ai nonni e partiamo di buon mattino per Latina.
Quando arriviamo, per telefono mia zia mi rimprovera, ma io testarda, le chiedo se vuole che andiamo prima a casa sua o direttamente in ospedale.
Andiamo da lei, poi in ospedale.
Trovo mio cugino, giù magro di natura, magrissimo, occhi incavati, andatura da ammalato terminale…
Ormai è chiaro: il cancro ha raggiunto le ossa, non si può intervenire, è troppo debilitato per affrontare la chemio.
E’ un duro colpo, al momento di lasciarlo per ripartire (non è il caso di fare ritorno in giornata a casa, per cui andiamo in Abruzzo dagli altri zii solo per pernottare, poi al mattino saremmo ripartiti) scoppi in lacrime: sento che non lo vedrò mai più.
Il 18 agosto se n’è andato.
Io e mio padre ci mettiamo in pullman la mattina del 17, mia cugina ci avverte che è grave, ormai non ragiona nemmeno più; questa nostra cugina, quella che insegna, l’ha assistito fino alla fine, come una sorella, o forse di più, è stata di grande aiuto ai nostri zii, alla fidanzata di mio cugino che da poco era andata a convivere con lui, molto dopo abbiam saputo che stavano pensando ad un bambino…
Arriviamo in Abruzzo a mezzogiorno, alle 14 arriva la telefonata di mia cugina a sua madre che lui sta male, stanno per fare la morfina, potrebbe non svegliarsi mai più, partiamo immediatamente per Latina.
E’ già in coma, tubi e fili addosso, mi sembra Cristo sulla croce, e mia zia la Madonna addolorata.
Mio zio è distrutto, l’ altro figlio è rimasto con altri parenti in Abruzzo, non sa ancora della gravità della cosa, ci toccherà affrontare pure quello!
Rimaniamo in ospedale fino alle 19, poi decidiamo di tornare se no mio cugino, che abbiamo lasciato lì con una scusa) capisce tutto…
Mentre viaggiamo, arriva la notizia: se n’è andato.
Era venerdì 18 agosto 2006.
Toccherà aspettare 2 giorni per i funerali domenica.
Tutto il sabato fingiamo tutti con mio cugino.
Poi la mattina della domenica, glielo dice mia zia: un dramma.
Partiamo alla volta di Latina, la camera ardente nella sala mortuaria dell’ospedale.
Tutti lì, mancano mia madre e mio marito, a casa con le bimbe, che mi mancano da morire.
Il lunedì il funerale, come tanti altri, ma diverso. Lui era ateo, ma rispettava molto le idee degli altri, e me che invece mi reputo credente…fino a che punto…non lo so.
Gli amici improvvisano un gruppo musicale, suonano un sottofondo dei Pink Floid, la sua passione, come Star Trek.
Andiamo al cimitero per la sepoltura, nella terra, è tutto così irreale.
Avevo pregato tanto Dio di salvarlo, forse le mie preghiere non valgono più, nemmeno Padre Pio stavolta mi ha ascoltata…
Ma il Signore ha sempre un disegno, a noi non è dato comprenderlo.
Avevo scritto una lettera a mio cugino, durante la sua malattia, gliel’avrei data quando sarebbe guarito…
Invece no, gliel’ho messa nella tasca dei jeans nella bara.
E’ lì con lui.
Il mondo è crollato addosso alla bella famiglia di mio padre.
Siamo in pochi, ma ci vogliamo bene.
Tanto bene.
Se ne va una importante fetta della mia vita.
Chi mai l’avrebbe potuto immaginare???
Rimane solo il ricordo, dei pomeriggi al mare con i suoi amici, le serate, di tanti Natale insieme nel calore della casa di mia nonna (alla quale ero molto, troppo legata), lei se n’era andata a gennaio 2000, 4 mesi prima del mio matrimonio.
L’avevo curata ma non era bastato…non mi ero liberata di un peso, ma mi era venuta a mancare una persona troppo importante…troppo.
Adesso invece tutto ciò era contro natura: cavolo, 37 anni, mai fumato, bevuto (completamente astemio), si era salvato a 6 anni dalla peritonite, e ora non si è potuto far niente…niente!
Dopo il funerale, ho l’opportunità di tornare subito a casa, dalle mie bimbe, da mio marito.
Sento un vuoto dentro…non descrivibile.
Durante la malattia di mio cugino avevo promesso che se avessi avuto un maschietto l’avrei chiamato come lui, invece dai miei genitori per primi la cosa è stata presa male, ma lui sa quanto gli voglio ancora bene, e quanto mi manca, nonostante la lontananza.
I suoi genitori non vivono più, non credono più in niente, e questo li porta alla disperazione.
A fine aprile 2007 saliamo da loro, non mi sembra vero che lui non ci sia più.
C’è un vuoto incolmabile, le bimbe portano un po’ d’armonia in quella casa ormai vuota, spenta.
Poi andiamo in Abruzzo, dagli altri zii.
Intanto era trascorso un anno esatto da quel brutto intervento, e il 6 maggio 2007 ho l’ultimo ciclo…il 7 maggio torniamo a casa.
La voglia di un altro bimbo mi invade tutta, ci proviamo, a giugno il ciclo non arriva…
Il 1° test è negativo, le prime Beta pure, ma dopo qualche giorno…il 13 giugno (ancora 13, ed è Sant’Antonio) ho la conferma: sono incinta!!!
Sento che sarà un maschietto.
Comincio i controlli, molto ravvicinati, dal gine che mi aveva risolto le aderenze un anno prima, lui è un po’ catastrofico; mi faccio comunque vedere dal gine che mi ha seguita durante le altre 2 gravidanze, mi vede e mi tranquillizza: va tutto bene, ma dati i miei trascorsi, un po’ di riposo non mi fa male.
Insieme decidiamo che però è meglio che ufficialmente mi segua l’altro, è molto bravo come medico ma ci rimarrebbe male sapendo che non vado più da lui.
Però posso sempre contare su di lui. Ormai c’è un ottimo rapporto.


(….continua…)
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da buffy81 » 28 lug 2008, 17:26

bellissimo il tuo racconto, l'ho letto tutto mi fa commuovere, io per avere il mio bimbo non ho fatto nessuna fatica e mi sento in colpa...
buffy81 mamma di joele 11/02/08 nato di 36 settimane 2860kg per 50cm. una gioia di vita

in attesa di.... fratellino in arrivo...

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da Canga03 » 28 lug 2008, 17:35

L' ho modificato ancora, ho deciso di aggiugnere un pezzo intermendio che inizialmente non avevo inserito.
BUFFY: non devi sentirti in colpa. Per l'amor di Dio!!! :bacio
Mamma di F.P.14/12/01,C.02/08/03,F.P.19/01/08 e 1 stellina gemella di C. in cielo nati con TC Febbrarina '08

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da coralluccia » 28 lug 2008, 17:46

mamma mia mary...non ho parole
Enrico 23/10/2000 Sara 09/02/2008

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da Canga03 » 28 lug 2008, 17:49

Vi invito a leggre quello che ho postato poco fa, anche qui, a pagina 40.
Non voglio farvi piangere...
Ma io lo sto facendo, non è stato facile, ma l'ho fatto.

CORA: come va?
Vi siete ripresi dalla brutta botta?
Come va il cucciolo? Ho visto le foto, è un simpaticone!!
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da Canga03 » 28 lug 2008, 17:52

Beh, io spengo, ho un sacco da fare...
E sto con Franci, povera cucciola...
La gastroenterite a luglio :buuu

Vi voglio tanto tanto bene!!! :bacio

A domani!
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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da coralluccia » 28 lug 2008, 18:04

anche io mary te ne voglio....
Enrico 23/10/2000 Sara 09/02/2008

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Re: A GIOCONDA SIAM VICINE, TUTTE UNITE FEBBRARINE(08)

Messaggio da coralluccia » 28 lug 2008, 19:48

MAMME CON QUESTO MESSAGGIO IO CONCLUDO LA MIA GIORNATA...SONO UN PO' STANCA SARA HA GIA' MANGIATO E GIA' DORME VADO A PREPARARE LA CENA E POI DOCCIA E NINNA ANCHE PER ME...

UNA BUONA NOTTE A VOI E AI VOSTRI CUCCIOLI

A DOMANI
Enrico 23/10/2000 Sara 09/02/2008

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