grazie leda del tuo punto di vista "aziendale"leda71 ha scritto:Aria, ti porto un punto di vista un po' aziendale, dato dal mio lavoro.
Ci sono aziende che per politica non vogliono che si lavori da casa, la mia è una di queste. Per cui se questo è il punto di partenza, anche se a volte potrebbe essere vantaggioso, è difficile concedere eccezioni perchè si aprirebbero spazi perchè altri che volgiono lavorare da casa facciano richiesta e, grazie al precedente, sia difficile dire di no.
immagino che tu a casa non ci stia a "pettinare bamboline", ma se penso ad avere io una mia collaboratrice che lacora 1-2 giorni a settimana, sarei costretta davvero a metterla a tappare i buchi... è impossibile pianificare e portare a termine alcunchè con così poco tempo.
L'unica cosa che puoi ragionevolmente fare è capire se riesci a garantire una certa costanza al lavoro pianificando in anticipo le tue presenze in azienda e, con questa alla mano, cercare di dare un senso al tuo lavoro... non so se i problemi di tuo figlio ti permettono di farlo.
questi per il tuo cucciolo![]()
Il punto è proprio questo, non concedono il telelavoro perché altrimenti avrebbero un precedente.
Lo hanno concesso solo a un paio di persone ma perché veramente malate (cancro & co)
Le presenze sono necessariamente pianificate visto che consegno 15 gg prima delle assenza il mio modulo del congedo parentale, quindi lo sanno i giorni che sono presente e quelli in cui non lo sono. In realtà con mio figlio sono impegnata diciamo due ore tre o quattro volte a settimana che mi creano problemi di orario perché abito lontano e allora non vado altrimenti dovrei cmq fare un viaggio di due ore per lavorarne magari una o due.
Io sono stata onesta, ho chiesto il telelavoro solo per un periodo di tempo limitato, finché mio figlio non fosse migliorato e la terapia magari diradata, ma non hanno voluto fare questo gesto "umano".
amen