Dall'ABC

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Quali sono i “giorni giusti” e come fare per individuarli?
Attraverso l'osservazione di più segni e sintomi - il muco cervicale, la temperatura basale, gli stick ovulatori ed i sintomi minori come lo spotting, i dolori addominali e la tensione al seno – è possibile individuare i cosiddetti “giorni giusti” cioè il periodo fertile.
Il ciclo si distingue principalmente in tre fasi:
Fase preovulatoria
che ha inizio col primo giorno di mestruazione (1pm) fino al giorno precedente la mestrazione successiva. I giorni di spotting premestruale non vanno mai inclusi nel nuovo ciclo ma fanno parte del conteggio del ciclo precedente.
Per intenderci: se oggi ho spotting diventerà, ad esempio, il mio 28pm e se domani avrò bisogno dell’assorbente potrò cominciare a contare da 1.
Questa fase può variare anche da ciclo a ciclo, nel senso che posso ovulare tutti i mesi il 14pm ma può anche succedere - ed è normale - di avere l’ovulazione il 17pm o il 22pm o il 30pm e così via.
Quindi i giorni fecondi possono trovarsi diversamente situati nel ciclo e che possono cambiare non solo da donna a donna ma anche da ciclo a ciclo nella stessa donna.
Fase ovulatoria
Sono i giorni che ci interessano di piu’ e cioè quelli in cui c’è attività ovulatoria.
Si è fertili, con fertilità crescente, nei tre giorni precedenti l’ovulazione con una fertilità massima il giorno dell’ovulazione e si è fertili ma con fertilità decrescente nei tre giorni successivi e comunque fino ai tre rialzi della tb.
Il 90% delle donne feconde è in grado di osservare, nel periodo dell’ovulazione, la comparsa di muco ovulatorio.
Questo segno è di particolare importanza per stabilire i giorni fecondi e infecondi perché reagisce in tempo reale alle modificazioni ormonali ma non dovrebbe mai essere considerato da solo, in quanto tale, è particolarmente indicativo solo quando è confrontato con il parallelo decorso della temperatura.
Fintanto che c’è il muco o che questo si ripresenta dopo una brevissima interruzione bisogna pensare ad un periodo probabilmente fecondo e finchè la tb non aumenta, dopo la cessazione del muco, bisogna considerare la possibilità di ulteriori giorni fertili.
Solo il rialzo della tb indica che il periodo fertile è già trascorso quindi, quando cessato il muco, si siano avuti tre rialzi termici, i quali, ciascuno considerato isolatamente, siano stati più alti delle sei precedenti temperature più basse.
Fase post ovulatoria o fase luteale
E’ il rialzo termico della temperatura concomitante con la fine del muco, l’indizio più importante dell’attività del corpo luteo e quindi dell’ovulazione avvenuta.
Dall’ovulazione si riparte con il conteggio e quindi il giorno della presunta ovulazione dovrà essere conteggiato come giorno ZERO p.o. e i giorni seguenti 1,2,3…po – che costituiscono la nostra fase luteale.
Una fase luteale normale va da 11 a 16 giorni, è sempre uguale nella stessa donna e può differire da una donna all’altra.
Un giorno in piu’ o in meno non deve alimentare confusione perché non sapendo quando, con esattezza, si è ovulato è molto probabile che ci siano queste piccole differenze.
Faccio un esempio su di me: ho una fase luteale di 11 giorni, ma ci sono mesi in cui conto 11 e altri in cui conto 10 o 12. Questo dipende dall’orario dell’ovulazione e da quello della mestruazione successiva. E’ probabile che in quel mese io possa avere ovulato di notte e il mattino successivo non sia riuscita, per ovvi motivi, ad avere già il rialzo della tb e che le mestruazioni siano arrivate la sera anziché al mattino.
Il dolore addominale può essere un ottimo segnale dei giorni fecondi e si può manifestare come una puntura dolorosa o un breve crampo al basso ventre, all’altezza dell’ovaia di destra o di sinistra, ma può anche manifestarsi nella regione renale o lombare.
Può essere avvertito nel corso di un solo giorno e per brevissima durata, per esempio come un improvviso crampo doloroso o una stilettata al basso ventre che scompare quasi subito. In altri casi può protrarsi per più giorni e a volte può somigliare ai crampi delle mestruazioni.
Solo raramente il dolore addominale indica il giorno in cui c’è stata l’ovulazione, dipende molto dalla correlazione tra dolore addominale, muco cervicale e decorso della tb e di solito il muco e la tb sono strettamente connessi.
Nonostante questi accorgimenti è impossibile stabilire con esattezza qual è il giorno dell’ovulazione, può essere comunque utile sapere che solitamente si ha verso la fine del livello termico più basso ma alcune volte anche nel giorno del primo rialzo della tb e in certi casi fino a quattro giorni prima del primo rialzo della tb.
La tb nella fase post ovulatoria si mantiene alta, ci possono essere piccole punte in ribasso o avvallamenti, ma sono ininfluenti.
Per lo più la tb precipita immediatamente prima delle mestruazioni.
L’uovo che si distacca dall’ovaia o viene fecondato entro qualche ora (al massimo 24) oppure muore, quindi sarebbe importante riuscire a stabilire quali sono i giorni in cui in cui il concepimento diventa possibile.
E’ necessario, tenere conto anche il periodo di tempo in cui gli spermatozoi possono mantenersi vivi e fecondi, in presenza di muco cervicale (2-3 giorni).
Alcune osservazioni cliniche hanno trovato spermatozoi capaci di fecondare anche dopo 4 giorni. Bisogna però tenere presente che la capacità di movimento osservata al microscopio non è da confondersi con la capacità fecondativa.
Quindi un rapporto avvenuto 2 o 3 giorni prima dell’ovulazione potrebbe portare ad un concepimento, tenendo conto della durata complessiva della fase favorevole del muco.
Se si ha poco muco e di breve durata anche la fecondità degli spermatozoi ne risentirà e potrà durare solo poche ore, quando invece il muco è più abbondante e più durevole gli spermatozoi possono mantenersi fecondi più a lungo.
In conclusione in ogni ciclo c’è un periodo di 8 giorni che è probabilmente fecondo e questi giorni sono così calcolati:
4 giorni fecondi + 1 giorno dell’ovulazione + 2 o 3 giorni di fecondità degli spermatozoi = 8
Questi stessi 8 giorni devono corrispondere alla comparsa del muco ed eventualmente al dolore addominale e ai sei indici di tb bassa.
Riguardo le donne con cicli mestruali irregolari, i ginecologi più esperti sanno che quando una donna si impegna a misurare seriamente la tb e a prestare attenzione al muco, possono inspiegabilmente cominciare in lei cicli sorprendentemente regolari.
Non appena una donna con convinzione e adeguata informazione incomincia a interessarsi alle sue mestruazioni, i processi fisiologici possono normalizzarsi.
Ma anche se non fosse questo il caso, i ginecologi avrebbero almeno informazioni molto utili per ottenere un quadro chiaro della situazione e al tempo stesso dati di base indispensabili al trattamento dell’irregolarità.