Abbiamo provato per due anni, lo so sono pochi per qualcuno, ma per chi è ai primi mesi di ricerca…pensare di dover aspettare due anni sembra un’eternità
Ho provato tutte le tecniche. Ho comprato gli stick ovulatori, quelli cari in farmacia e quelli online dal Canada. Ho analizzato tutto l’analizzabile, ho consultato siti e forum e ho imparato tutto quello che si poteva su ovulazione, muco, fasi, progesterone&co.
Ho pianto il primo giorno di ogni ciclo, per mesi. E ho rovinato tanti momenti sereni angosciandomi sul se ce l’avremmo mai fatta, se nostra figlia sarebbe rimasta figlia unica, se se seeeeeeeeeeeeeeee…
Ho consultato non so quante ginecologhe.
Le risposte, signora ne ha già fatto uno, deve solo aspettar. Signora non ci deve pensare, pensi ad altro….non è che deve cambiare casa? Faccia un trasloco! Non sa quanta gente resta incinta mentre prepara il trasloco….
Parole profetiche, ma allora io non lo sapevo. E il trasloco non era neanche nei nostri progetti.
Avevo una bimba bellissima, mi dedicavo a lei, e non parlavamo mai di fratellini/sorelline, per non creare aspettative che ancora non c’erano…
E vivendo in una città lontana dalle famiglie, da soli, a tratti pensavo è meglio così, non ce la faremmo a gestire un altro bimbo.
Nel frattempo i mesi passavano, passano due anni, la bimba cresceva, la casa era piccola e decidiamo di cercare una casa piu’ grande. A dicembre avviamo quest’operazione, faccio le foto alla nostra, la metto in vendita su internet e scopro la mia passione per l’architettura e il mercato immobiliare. La mattina appena sveglia vado a consultare le mail di alert sulle case in vendita, e smetto di comprare gli stick. La sera vado a vedere gli alloggi e finalmente smetto di torturare mio marito. A febbraio vedo la casa dei miei sogni, stupenda, con una bella cameretta per la bimba. Una sola, si…ma decidiamo di pensare a quelli che siamo ORA, alla famiglia che abbiamo, non a quella che potrebbe arrivare oppure no. Riusciamo a vendere la nostra in tempo e a bloccare l’altra, e programmiamo il trasloco per il 24 giugno.
L’8 giugno e’ il nostro anniversario, era il sesto anno, e io non mi sentivo bene, avevo la febbre e non vado al lavoro. Mentre sono a letto e mi rigiro immersa nei pensieri del mutuo, le spese, i preventivi, tra gli scatoloni per metà pronti per il trasloco, penso che devo spicciarmi che mancano solo 16 gg…e ad un tratto realizzo che non mi ricordo piu’ quando doveva arrivare il ciclo.
Vado al calendario e resto ….posso dire agghiacciata? Ancora adesso se ci ripenso mi vengono i brividi. Avevo già capito dentro di me ma non volevo crederci, non volevo restare delusa l’ennesima volta.
Decido di aspettare almeno una settimana e, se il caso, fare il test.
Mi sfogo su GOL , mi maledico per le mie paranoie, che ci starei troppo male se fosse un’altra delusione e una delle moderatrici interviene e mi dice Ma perché invece adesso così sei tranquilla? Non ti stai angosciando lo stesso?
E’ stata la spintarella che mi serviva, mi ha buttato fuori dalla porta a comprare un test di gravidanza.
Non dico a nessuno del mio dubbio, non voglio che anche lui ci resti male di nuovo.
Torno a casa e ovviamente non ho il coraggio di farlo. Non ho il coraggio ma poi lo faccio e non ho il coraggio di guardare. Poi guardo ……e scoppio a piangere, a singhiozzi, incredula, sconvolta e incredibilmente GRATA.
A differenza della prima volta, in cui TUTTI avevano saputo subito tutto, questa volta decido di tenermelo per me, il mio dolce segreto, finchè non sarà evidente. Ovviamente a mio marito si, che lo dico, la sera stessa, a ppena siamo a tu per tu, con la febbre alta, lui prende la notizia con stupore e non riesce nemmeno a parlare, in quell’ultimo mese l’abbiamo fatto solo una volta, una sola!
Se ripenso agli ultimi due anni…
E ora il mio dolce, favoloso, stupendo, desideratissimo bimbo ha già un anno e io non ricordo piu’ cosa ha voluto dire la sofferenza degli anni di attesa, quando lo guardo.
Ma ricordo che su questo forum ho trovato tanta consolazione e tante volte sono andata a leggermi i Chi ce l’ha fatta per ritrovare la speranza.
Spero che questa volta possa il mio racconto essere di aiuto per qualcuno!
Ragazze credeteci ma non rovinatevi la vita nell’attesa, cercate di vivere le cose belle che vi piacciono, che vi caratterizzano, non perdetevi d’animo!
Ce la potete fare DAVVERO!





