"Abuso di potere",mobbing o offese gratuite?Lungo,scusate...
Inviato: 28 dic 2007, 16:26
Dico subito che sto parlando del lavoro del mio ragazzo, e le persone in questione sono lui, il suo titolare e un socio del titolare al di fuori della ditta in cui il mio ragazzo lavora.
Il mio ragazzo inizia a lavorare li a maggio di quest'anno.
Da subito col titolare c'è stato un rapporto di cortesia e anche di complicità, in alcuni momenti, soprattutto dato dal fatto che l'omino non ha mai fatto questo tipo di lavoro, quindi deve imparare...
Tutto procede bene, finchè neanche 20 giorni dopo il mio ragazzo ha un incidente con l'auto del lavoro, un'automobile che era ferma da un po' di tempo e che il suo titolare, fino a poco prima, utilizzava per le piccole consegne.
Non conviene aggiustare nulla, si spenderebbe più del valore dell'auto stessa, e ci si accorda col titolare sul farsi detrarre 100 euro dallo stipendio netto ogni mese per ripagare l'auto.
I primi 100 euro in realtà sono stati detratti per il deposito dell'auto prolungato per 3 o 4 giorni (su scelta del titolare, non nostra).
Ieri arriva il bonifico della tredicesima e SORPRESA!!!!
Dal già scarso importo della tredicesima, sono stati detratti questi famosi 100 euro che erano già stati detratti sullo stipendio.
E questa è una.
A settembre l'omino doveva andare a ritirare del materiale ad una 50ina di km dal posto di lavoro, e non sapendo la strada si informa tramite internet e chiede informazioni lungo la strada.
Doveva arrivare ad una certa ora, ma ad un certo punto si accorge che ormai era tardi e aveva ancora un bel po' di strada, quindi decide di tornare indietro e ripartire la mattina successiva.
Il titolare si altera ma lascia passare, ma tre giorni dopo trova una scusa (a mio avviso non c'era altro motivo) per far pervenire un richiamo al mio omino.
Lui ne prende atto e s'impegna con tutto sè stesso per non sbagliare più.
(Piccola nota: il mio ragazzo è un po' lento, non afferra tutto e subito...)
Oltre che far il suo lavoro deve pure fare l'impiegato, il progettista e altri piccoli ruoli correlati al tipo di servizio che fornisce la ditta per cui lavora.
E due.
A metà ottobre il suo titolare da vita ad una nuova ditta, in società con un suo cliente ed un collega che, nei momenti di difficoltà, si è sempre adoperato per aiutare il titolare.
Il mio ragazzo non ha niente a che fare, a livello lavorativo, col socio, se non che dividono l'ufficio.
Al titolare vengono proposti dei grossi lavori con nome della società appena nata, ma non avendo operai anche il mio ragazzo deve lavorare con loro, sotto richiesta del titolare.
Lui non batte ciglio e va a lavorare in cantiere con il socio, il quale si permettere di ribattere sui modi di fare del mio ragazzo, che è troppo lento a lavorare, che non si fa così, che non si fa colà, che bisogna sbrigarsi, che non va bene, che lavora male...
Però intanto se ne sta fermo a dare ordini e non da una mano.
Da quando hanno iniziato questi lavori, e quindi da quando il mio ragazzo esce a lavorare col socio del suo titolare (che in questo caso sarebbe solo un collega, non un capo, sbaglio?) anche il suo titolare ha inizato a rinfacciargli il fatto che al mio ragazzo non interessa il lavoro, che lo fa tanto per portare a casa qualcosa...
io so che non è vero, perchè lui ci mette tutto sè stesso...
Arriva sempre 10 minuti prima dell'apertura, se ne va un quarto d'ora dopo perchè sta pure a riordinare e ripulire l'ufficio, si è spostato fino a Milano pur di non far tardare uno di questi grossi lavori, ha lavorato anche due sabati e due domeniche consecutive (quindi circa 20 giorni consecutivi di lavoro) perchè dovevano rispettare delle scadenze ed ora non sta nemmeno facendo ferie per recuperare tutto il lavoro arretrato.
Faccio bene a pensare che il nuovo socio stia influenzando l'idea che il titolare stesso ha del mio omino, con la conseguenza che alla sera, quando rinetra stanco dal lavoro, a volte sia pure amareggiato per alcune cose che si è sentito dire?
Il mio ragazzo inizia a lavorare li a maggio di quest'anno.
Da subito col titolare c'è stato un rapporto di cortesia e anche di complicità, in alcuni momenti, soprattutto dato dal fatto che l'omino non ha mai fatto questo tipo di lavoro, quindi deve imparare...
Tutto procede bene, finchè neanche 20 giorni dopo il mio ragazzo ha un incidente con l'auto del lavoro, un'automobile che era ferma da un po' di tempo e che il suo titolare, fino a poco prima, utilizzava per le piccole consegne.
Non conviene aggiustare nulla, si spenderebbe più del valore dell'auto stessa, e ci si accorda col titolare sul farsi detrarre 100 euro dallo stipendio netto ogni mese per ripagare l'auto.
I primi 100 euro in realtà sono stati detratti per il deposito dell'auto prolungato per 3 o 4 giorni (su scelta del titolare, non nostra).
Ieri arriva il bonifico della tredicesima e SORPRESA!!!!
Dal già scarso importo della tredicesima, sono stati detratti questi famosi 100 euro che erano già stati detratti sullo stipendio.
E questa è una.
A settembre l'omino doveva andare a ritirare del materiale ad una 50ina di km dal posto di lavoro, e non sapendo la strada si informa tramite internet e chiede informazioni lungo la strada.
Doveva arrivare ad una certa ora, ma ad un certo punto si accorge che ormai era tardi e aveva ancora un bel po' di strada, quindi decide di tornare indietro e ripartire la mattina successiva.
Il titolare si altera ma lascia passare, ma tre giorni dopo trova una scusa (a mio avviso non c'era altro motivo) per far pervenire un richiamo al mio omino.
Lui ne prende atto e s'impegna con tutto sè stesso per non sbagliare più.
(Piccola nota: il mio ragazzo è un po' lento, non afferra tutto e subito...)
Oltre che far il suo lavoro deve pure fare l'impiegato, il progettista e altri piccoli ruoli correlati al tipo di servizio che fornisce la ditta per cui lavora.
E due.
A metà ottobre il suo titolare da vita ad una nuova ditta, in società con un suo cliente ed un collega che, nei momenti di difficoltà, si è sempre adoperato per aiutare il titolare.
Il mio ragazzo non ha niente a che fare, a livello lavorativo, col socio, se non che dividono l'ufficio.
Al titolare vengono proposti dei grossi lavori con nome della società appena nata, ma non avendo operai anche il mio ragazzo deve lavorare con loro, sotto richiesta del titolare.
Lui non batte ciglio e va a lavorare in cantiere con il socio, il quale si permettere di ribattere sui modi di fare del mio ragazzo, che è troppo lento a lavorare, che non si fa così, che non si fa colà, che bisogna sbrigarsi, che non va bene, che lavora male...
Però intanto se ne sta fermo a dare ordini e non da una mano.
Da quando hanno iniziato questi lavori, e quindi da quando il mio ragazzo esce a lavorare col socio del suo titolare (che in questo caso sarebbe solo un collega, non un capo, sbaglio?) anche il suo titolare ha inizato a rinfacciargli il fatto che al mio ragazzo non interessa il lavoro, che lo fa tanto per portare a casa qualcosa...
io so che non è vero, perchè lui ci mette tutto sè stesso...
Arriva sempre 10 minuti prima dell'apertura, se ne va un quarto d'ora dopo perchè sta pure a riordinare e ripulire l'ufficio, si è spostato fino a Milano pur di non far tardare uno di questi grossi lavori, ha lavorato anche due sabati e due domeniche consecutive (quindi circa 20 giorni consecutivi di lavoro) perchè dovevano rispettare delle scadenze ed ora non sta nemmeno facendo ferie per recuperare tutto il lavoro arretrato.
Faccio bene a pensare che il nuovo socio stia influenzando l'idea che il titolare stesso ha del mio omino, con la conseguenza che alla sera, quando rinetra stanco dal lavoro, a volte sia pure amareggiato per alcune cose che si è sentito dire?