14/09/17

[Topillo]

ma ormai è andata, no? Il passaggio è sancito.
Il cambiamento mentale è già iniziato.

[inga]

Le scelte degli altri, quelle subite, sono dure da accettare. Ha detto bene valebxl. Se sono io a cambiare ambiente, lavoro, città, se scelgo di poterlo fare, per me è l'inizio di una nuova avventura e non mi guardo
indietro. I sentimenti che prova Hamilton sono lontani dal mio modo di pensare ed affrontare la vita.

Forse ho inteso male questo post. Non ci leggo nessuna disperazione o rimpianto ma semplicente una riflessione dolceamara che ci sta.
Poi ripeto, magari non ho capito un tubo di quello che ha detto Hamilton e lo interpreto a modo mio.
per quel che mi riguarda anch'io utilizzo un po' di struggimento : mi permette di affrontare le novità con una linfa nuova.non mi piace passare da una fase all'altra senza fare un pieghino

[hamilton]

Le scelte degli altri, quelle subite, sono dure da accettare. Ha detto bene valebxl. Se sono io a cambiare ambiente, lavoro, città, se scelgo di poterlo fare, per me è l'inizio di una nuova avventura e non mi guardo
indietro. I sentimenti che prova Hamilton sono lontani dal mio modo di pensare ed affrontare la vita.

Comunque forse vi manca il passaggio che l'alternativa sarebbe stata un salto nel vuoto sia come mansione che, soprattutto, come locazione.
A differenza della "mia" banca, questa ha filiali in tutta Italia, da Bolzano alla Sardegna.
Quindi è stata si una scelta volontaria, ma non più di tanto.
Questo spiega perché 400 persone hanno scelto di andarsene.
Probabilmente non riesco a passare la tristezza infinita e l'insicurezza che c'è nel cuore di chi ha COMUNQUE subito questo tipo di decisione.

[R2D2]

Non so, forse ti aspetti una mia risposta Hamilton visto che mi hai quotata. Sinceramente non ho percepito dal primo post questa tristezza. Avrò travisato, forse memore di vecchie conversazioni qui. Ma la fine del tuo lavoro lo vedevo come un tuo traguardo, ti sapevo stanca.
Mi dispiace per i 400 che andranno via con te. Non so se avrei preso la stessa decisione. Magari avrei accettato il trasferimento. Mica è facile trovare lavoro dopo una certa età. Boh. Ognuno ha le proprie ragioni. In bocca al lupo per tutti, sono tempi davvero cupi questi.

[hamilton]

Si, e' vero, ero stanca, mooolto stanca!
Pero' se la "mia" banca non fosse rientrata nelle 4 che sono fallite, certamente avrei continuato a lavorare.
La tristezza principalmente si avverte ogni singolo minuto che si varca il portone d'ingresso, ma anche fuori, quando parli con clienti: chi deluso, chi arrabbiato, chi nostalgico dei tempi che furono.
La tristezza si avverte quando vedi la nuova task force insediarsi, cosi' diversa dai nostri dirigenti, talmente diversa che incute un po' di timone, non certamente a noi che ce ne andiamo, ma sicuramente a coloro che restano
Sono giorni di grande fermento, aspettiamo che arrivino qui e ci spieghino come chiudere le nostre singole posizioni, molte delle quali non trovano neppure un collocamento, in quelle che sono le loro procedure.
La tristezza si avverte nei giovani ragazzi, magari entrati solo da qualche anno, che con atto di grande coraggio e l'incoscienza che caratterizza la loro bella eta', hanno comunque deciso di andarsene, senza un'alternativa che possa metterli tranquilli nell'attesa.
Poi c'e' la situazione personale di ciascuno, chi ha le spalle coperte dal punto di vista economico ma psicologicamente si sente perduto, chi affronta tutto con grinta e magari trovera' lavoro dopo poco tempo, chi ha mollato avendo gia' il lavoro pronto al 15 di settembre, chi come me non ha tanta intenzione di cercare un altro lavoro, ma ha mille idee per la testa e poi si e no che ne realizzera' la meta' e i primi tempi si crogiolera' nella pigrizia e nella nostralgia
Come inga, la nostalgia mi e' sempre stata propedeutica al cambiamento, quel cambiamento che di solito mi spaventa prima che avvenga, ma poi sprigiona tanta di quella energia, che certi momenti, vorrei svegliarmi la mattina ed essere gia' a Natale per vedere in poco piu' di tre mesi cosa saro' diventata.

[val978]

per quel che mi riguarda anch'io utilizzo un po' di struggimento : mi permette di affrontare le novità con una linfa nuova.non mi piace passare da una fase all'altra senza fare un pieghino

ecco forse questa chiave di lettura chiarisce un po' le cose
il mondo è proprio diviso in due: chi si strugge (chi giusto un po' e magari in privato, chi decisamente tanto e sbandierandolo ai quattro venti) e chi tira dritto guardando solo in avanti.
ognuno può tollerare o meno l'uno o l'altro atteggiamento, in fondo non c'è un modo giusto o un modo sbagliato, purchè non sia indelicato nei confronti di altri.

[ci610]

sarà pure che sei nata al nord e vivi al nord

e quindi?

Ho cambiato un sacco di cose un sacco di volte. E se la fortuna mi assiste, cambierò ancora, tra qualche mese.

E quindi è diverso, perché comunque ti guardi intorno e trovi le stesse persone e gli stessi luoghi di sempre
Poi è chiaro, ci si lancia con più entusiasmo possibile nelle nuove sfide, ma i dubbi ti vengono e ti verranno sempre, non tanto per te, ma per le persone che sono costrette a seguirti. E finché son piccoli fai come ti pare, ma quando ti comunicano le loro emozioni non è poi così semplice.
Ciò detto, io tra un anno cambierò ancora, i bambini cambieranno scuola, ed io, che ho cambiato già 3 lavori da quando sono qui, dovrò cambiare ancora.
Ovviamente ho voglia di frignare perché le novità mi spaventano.

[hamilton]

Che poi qualche esempio concreto sui cambiamenti di cui parlano quelle che non fanno un pieghino, io sarei tanto curiosa di leggerlo

[hamilton]

Non so se avrei preso la stessa decisione. Magari avrei accettato il trasferimento. Mica è facile trovare lavoro dopo una certa età.

Scusa R2 per intenderci.
Tu vorresti dirmi che se ti fossi trovata nella mia situazione, con i figli che hanno piu' o meno la stessa eta', con uno stipendio medio di circa 1200 euro part time, senza nessun'idea di dove potesse collocarsi il trasferimento, avresti accettato di essere spostata dalla tua citta'?
E che avresti fatto?
Ti saresti portata dietro marito e figli? Oppure li avresti lasciati li' e saresti andata a trovarli una volta a settimana o una volta al mese, a seconda di dove ti avrebbero sbattuta?

[ValeBXL]

Io sono d'accordo con Val978, non c'è un modo giusto o uno sbagliato di reagire ai cambiamenti, è questione di carattere e delle esperienze che si sono fatte nella vita.
Per quel che mi riguarda, ho cambiato 4 paesi e 5 lavori, finora, e non ho mai provato un particolare struggimento, sempre entusiasmo per le nuove situazioni. I cambiamenti che mi hanno fatto male sono stati altri.
Sono pero' d'accordo che, quando si hanno dei figli, cambiamenti radicali (come quelli di nazione o città) vanno un po' più meditati (infatti io sto a Bruxelles ormai da 15 anni). Per un periodo, anni fa, avevamo pensato di provare ad andare in un altro paese per qualche anno, ma bisogna considerare anche i desideri delle figlie e la più grande è decisamente contraria, è troppo legata alla sua scuola e alle sue amiche. Ne discutevo proprio ieri sera con una mia amica. Lei ha vissuto fino ai vent'anni cambiando nazione ogni 3-4 anni e ora, dopo una decina d'anni che è a Bruxelles, vorrebbe cambiare. Le sue figlie adolescenti non ne vogliono sapere. Lei vorrebbe forzarle, perchè pensa che il cambiamento sia solo positivo, mentre io sono più dell'opinione che, a quell'età, bisogna ascoltarle.
Un'altra amica è partita l'anno scorso in Cina con i tre figli. Per due di loro si sta rivelando una bellissima esperienza, il terzo sta soffrendo tantissimo.

[Topillo]

sarà pure che sei nata al nord e vivi al nord

e quindi?

Ho cambiato un sacco di cose un sacco di volte. E se la fortuna mi assiste, cambierò ancora, tra qualche mese.

E quindi è diverso, perché comunque ti guardi intorno e trovi le stesse persone e gli stessi luoghi di sempre
Poi è chiaro, ci si lancia con più entusiasmo possibile nelle nuove sfide, ma i dubbi ti vengono e ti verranno sempre, non tanto per te, ma per le persone che sono costrette a seguirti. E finché son piccoli fai come ti pare, ma quando ti comunicano le loro emozioni non è poi così semplice.
Ciò detto, io tra un anno cambierò ancora, i bambini cambieranno scuola, ed io, che ho cambiato già 3 lavori da quando sono qui, dovrò cambiare ancora.
Ovviamente ho voglia di frignare perché le novità mi spaventano.

Ho cambiato 8 lavori e 4 città in 9 anni.
Oltre che una vita che sembrava allineata su alcuni binari e invece ne ha presi degli altri che non erano nemmeno binari, erano, per tenere il paragone, canali per il trasporto via fiume.
E non voglio/posso dire niente, ma sto cercando di cambiare ancora una volta e ancora di più.

[Topillo]

Però concordo sul fatto che quando ci si deve muovere con la famiglia, le attenzioni si raddoppiano, al limite si alza il livello di "tensione", ma lo struggimento io quello non l'ho mai provato.
Lo struggimento l'ho provato quando ho dovuto lasciare andare qualcosa. Un sogno, una persona... ma non sono nemmeno una che indulge in piagnistei.

[Topillo]

Non so se avrei preso la stessa decisione. Magari avrei accettato il trasferimento. Mica è facile trovare lavoro dopo una certa età.

Scusa R2 per intenderci.
Tu vorresti dirmi che se ti fossi trovata nella mia situazione, con i figli che hanno piu' o meno la stessa eta', con uno stipendio medio di circa 1200 euro part time, senza nessun'idea di dove potesse collocarsi il trasferimento, avresti accettato di essere spostata dalla tua citta'?
E che avresti fatto?
Ti saresti portata dietro marito e figli? Oppure li avresti lasciati li' e saresti andata a trovarli una volta a settimana o una volta al mese, a seconda di dove ti avrebbero sbattuta?

Io però credo che in certi ambienti e in certe situazioni, la scelta non si ponga. Non so R2D2, ma ci sono persone che, buona uscita o no, non possono proprio pensare di rimanere senza lavoro perchè le prospettive di ricollocamento sono pari a 0.

[Topillo]

Si, e' vero, ero stanca, mooolto stanca!
Pero' se la "mia" banca non fosse rientrata nelle 4 che sono fallite, certamente avrei continuato a lavorare.
La tristezza principalmente si avverte ogni singolo minuto che si varca il portone d'ingresso, ma anche fuori, quando parli con clienti: chi deluso, chi arrabbiato, chi nostalgico dei tempi che furono.
La tristezza si avverte quando vedi la nuova task force insediarsi, cosi' diversa dai nostri dirigenti, talmente diversa che incute un po' di timone, non certamente a noi che ce ne andiamo, ma sicuramente a coloro che restano
Sono giorni di grande fermento, aspettiamo che arrivino qui e ci spieghino come chiudere le nostre singole posizioni, molte delle quali non trovano neppure un collocamento, in quelle che sono le loro procedure.
La tristezza si avverte nei giovani ragazzi, magari entrati solo da qualche anno, che con atto di grande coraggio e l'incoscienza che caratterizza la loro bella eta', hanno comunque deciso di andarsene, senza un'alternativa che possa metterli tranquilli nell'attesa.

ma quella tristezza dovrebbe al limite farti chiudere la tua, no? Lasci una situazione triste. C'è solo da essere contenti.

[Giulia80]

Vabbè, io lo dico: questo post mi fa lo stesso effetto che mi fa una mia amica quando mi dice che lei poverina deve fare la dieta per ingrassare di due chili!!!


Miiiiiiiiiii, come si dice a casa mia: guarda non stai andando in miniera!!!


Poi, visto che la metti giù sul tema della corruzione e del fallimento della banca, non riesco a fare a meno di chiedermi come sia possibile - e come possa essere considerato giusto - che una banca in fallimento possa accettare il licenziamento volontario di 400 persone con delle buonuscite da paura, visto che tu hai parlato di una cifra decisamente importante nonostante tu fossi part-time con uno stipendio relativamente piccolo: se tu prendi una buonuscita del genere, non oso immaginare gli altri

[hamilton]

Bhe', dipende dagli ambiti nei quali ci si vuole ricollocare.
Qui ci sono quadri e funzionari che stanno rispolverando la vecchia laurea isef e pensano di andare a fare i bagnini in piscina.
Ed ognuno di loro, se li senti parlare, ha i suoi buoni motivi.
Ecco, io a questi livelli non mi opporrei assolutamente al cambiamento, voglio dire, hanno fiore di stipendi, hanno mogli e figli grandi, probabilmente le motivazioni non sono impegnate come quelle di una mamma con il figlio alle elementari.
Non vorrei che passasse il messaggio che io non ami i cambiamenti, anzi, ammiro tantissimo i ragazzini che cambiano citta' per andare a studiare in scuole piu' qualificate e che non rimangono confinati al paesello, o chi decide di andare a laurearsi all'estero, pero' ecco, vorrei pure che si potesse avere la liberta', senza essere investiti da violenza verbale, di poter dire che il timore del futuro sia un sentimento normale.
E sano, aggiungo.
Io diffido molto di chi dice di buttarsi a capofitto in nuove avventure senza un minimo di titubanza, diciamo che istintivamente mi fido di piu' di una persona piu' ponderata.

[Topillo]

no, non passa quel messaggio.
Sei anche un tipo che si entusiasma, hai la possibilità di reinventarti più o meno come vuoi.

A me, considerando appunto l'entusiasmo e la fortuna (perchè negare?), fa strano la nostalgia per qualcosa che tutto sommato, per come ho percepito io, non era una parte della tua vita che ti piaceva particolarmente o che ti ha dato particolari soddisfazioni.

[hamilton]

Vabbè, io lo dico: questo post mi fa lo stesso effetto che mi fa una mia amica quando mi dice che lei poverina deve fare la dieta per ingrassare di due chili!!!


Miiiiiiiiiii, come si dice a casa mia: guarda non stai andando in miniera!!!


Poi, visto che la metti giù sul tema della corruzione e del fallimento della banca, non riesco a fare a meno di chiedermi come sia possibile - e come possa essere considerato giusto - che una banca in fallimento possa accettare il licenziamento volontario di 400 persone con delle buonuscite da paura, visto che tu hai parlato di una cifra decisamente importante nonostante tu fossi part-time con uno stipendio relativamente piccolo: se tu prendi una buonuscita del genere, non oso immaginare gli altri

bhe', ma qui si apre un mondo che credo sia meglio non sviscerare in questo ambito.
A voler informarsi meglio, su internet c'e il mondo riguardo la nostra situazione.
E comunque l'uscita di 400 dipendenti e' stata posta come condizione fondamentale per l'acquisto, da parte di Banca D'Italia.

[R2D2]

Non so se avrei preso la stessa decisione. Magari avrei accettato il trasferimento. Mica è facile trovare lavoro dopo una certa età.

Scusa R2 per intenderci.
Tu vorresti dirmi che se ti fossi trovata nella mia situazione, con i figli che hanno piu' o meno la stessa eta', con uno stipendio medio di circa 1200 euro part time, senza nessun'idea di dove potesse collocarsi il trasferimento, avresti accettato di essere spostata dalla tua citta'?
E che avresti fatto?
Ti saresti portata dietro marito e figli? Oppure li avresti lasciati li' e saresti andata a trovarli una volta a settimana o una volta al mese, a seconda di dove ti avrebbero sbattuta?

Non hai idea di quanti impiegati ed insegnanti in primis lo fanno. Non hai proprio idea.

[Topillo]

Non so se avrei preso la stessa decisione. Magari avrei accettato il trasferimento. Mica è facile trovare lavoro dopo una certa età.

Scusa R2 per intenderci.
Tu vorresti dirmi che se ti fossi trovata nella mia situazione, con i figli che hanno piu' o meno la stessa eta', con uno stipendio medio di circa 1200 euro part time, senza nessun'idea di dove potesse collocarsi il trasferimento, avresti accettato di essere spostata dalla tua citta'?
E che avresti fatto?
Ti saresti portata dietro marito e figli? Oppure li avresti lasciati li' e saresti andata a trovarli una volta a settimana o una volta al mese, a seconda di dove ti avrebbero sbattuta?

Non hai idea di quanti impiegati ed insegnanti in primis lo fanno. Non hai proprio idea.

infatti.