GravidanzaOnLine: il Forum

l'ho letta qualche giorno fa con twitter ed ora è esplosa su tutti i giornali e social.

a parte essere o non essere d'accordo, ma una persona può permettersi di avere delle idee ed esprimerle di questi tempi oppure deve adeguarsi al popolo bue e "massificarsi" per essere accettata?

io trovo che sia stupido linciare le persone per le idee, IDEE eh? che vengono portate avanti da anni tra l'altro, perlomeno parlando del caso D&G.
si può discuterne, animatamente e cercare di capire il punto di vista diverso dal nostro o è tutto diventato politically correct e quindi stop alle idee?

poi ci sono idee ed idee eh e lo capisco, anche modi di vivere idioti e non per questo cambio idea sulle persone che le sbattono in faccia ad altre... in quel caso tentare di far cambiare idea non lo trovo così "violento".
ma in questo caso, visto che non possono accusarli di omofobia, a che pro denigrarli con "quei" modi?

vabbè è lunedì e piove..

Credo Ely che il grosso problema siano le parole usate, hanno parlato di "figli chimici, bambini sintetici", non è un modo neutro di riferirsi alla questione, e non riguarda solo le coppie omosessuali. Proprio perché consapevoli che le parole possono essere molto violente, credo che avrebbero potuto usare un tantinello più di accortezza nel scegliere le loro.

Si sono d'accordo con Primomaggio.
Definire sintetici i bambini nati grazie alla PMA non è stata una gran trovata, ma una totale mancanza di tatto.

si, sui termini usati sono rimasta piuttosto allibita e mi sembra strano che l'abbiano fatto.
devo riuscire a leggere la vera intervista, quello riportato in stralci è a volte balordo.
però pretendere di censurare il pensiero altrui io lo trovo aberrante, e vale anche per altre cose.

Io ho letto il commento di Ozpetek (non sono sicura di scrivere correttamente) su La Repubblica e direi che ha centrato bene la questione, lui stesso dichiara di non aver voluto figli con il compagno, ma lo dice in tutt'altro modo, ineccepibile.
Poi c'è il commento della Aspesi, anche quello mi pare ben scritto.

Più che sul merito, dove ognuno ha e deve avere la propria opinione, concordo anche io sull'utilizzo improprio del linguaggio e delle parole. Nonché i toni.
Per cui si può dire una grande verità ma se le parole utilizzate sono offensive e fuorvianti il merito lo metto in secondo piano.
Così, al contrario, posso esprimere concetti aberranti ma con il giusto linguaggio le reazioni sono sicuramente meno accese.
Per cui rispetto il pensiero di D&G ma non mi é piaciuto come é stato espresso. Non credo proprio si tratti di censura o di affermare concetti fuori dal coro. Il rispetto vale a 360 gradi.

per me il fatto di volere o non volere figli, sono fatti personali, troppo personali.
ma il linciaggio che ne sta venendo fuori non mi piace, ma proprio zero. che siano loro due o altri a dirlo, resto dell'idea che se ne possa discutere. il boycott di qui o di là è stupido, questo intendo.

Il linciaggio é sempre negativo , a mio parere. Sempre. In tutti i casi

Invece il boicottaggio lo capisco, in quanto il sig. Dolce poteva accendere il cervello e usare parole più caute e rispettose per esprimere il proprio, legittimo pensiero.
Ora ne paga le conseguenze

Ognuno ha diritto alle proprie opinioni, ma non è che possa pretendere che le persone verso cui queste opinioni sono dirette le accettino supinamente. Capire il punto di vista va nei due sensi: se dici che mio figlio è un bambino artificiale, sintetico, è ovvio che, nel migliore dei casi, il mio punto di vista sarà che sei un poveretto in cerca di attenzioni e notorietà. Nel migliore dei casi, eh.
E se la mia opinione è che preferirò altri marchi al tuo, ebbeh, siamo in democrazia

il mio punto di vista sarà che sei un poveretto in cerca di attenzioni e notorietà.

sai che è quello che ho pensato all'inizio inizio?

Ma sì.
Sono personaggi che si sono sempre fatti pubblicità in questo modo. Probabilmente era da troppo tempo che non si parlava di loro, e hanno fatto una sparata a effetto sperando di rilanciare il brand (che, diciamocelo, ha perso un bel po' di smalto e non dà segni di recupero).
Purtroppo sono rimasti agli anni in cui si credeva che 'bene o male, purché se ne parli' sia un modo giusto di approcciare il mercato, e hanno fatto un clamoroso autogol.
Questa la mia idea, poi sulle loro idee non ho niente da dire: finché le usano per gestire la loro vita e non cercare di gestire quella altrui, mi vanno benissimo.

lemming ha scritto:Ma sì.
Sono personaggi che si sono sempre fatti pubblicità in questo modo. Probabilmente era da troppo tempo che non si parlava di loro, e hanno fatto una sparata a effetto sperando di rilanciare il brand (che, diciamocelo, ha perso un bel po' di smalto e non dà segni di recupero).
Purtroppo sono rimasti agli anni in cui si credeva che 'bene o male, purché se ne parli' sia un modo giusto di approcciare il mercato, e hanno fatto un clamoroso autogol.
Questa la mia idea, poi sulle loro idee non ho niente da dire: finché le usano per gestire la loro vita e non cercare di gestire quella altrui, mi vanno benissimo.

Parecchi anni fa amavo i loro abiti e qualcosa riesco ad indossare ancora oggi, trovo invece che negli ultimi 10 anni e più il prodotto sia scadente e poco originale. Mi sembrano la replica di loro stessi.
Autogol pure a mio parere.

a me fanno solo tanta pena, parlano di bambini sintetici, di famiglia tradizionale, addirittura vanno a scomodare la Sacra Famiglia, se si fossero fermati anche solo un attimo a pensare a cosa sono, cosa rappresentano, e quali sono i loro reali desideri nonostante vivano in un paese che non li riconosce nemmeno, forse non avrebbero detto nemmeno una parola

poi si mettessero d'accordo, o sono contro o sono pro, va bene tutto, quello che non va bene e farsi pubblicità così

http://www.spetteguless.it/2015/01/dolc ... provavano/

Non hanno mai stretto un figlio tra le braccia, hanno sproloquiato a vanvera su un qualcosa che nemmeno lontanamente sanno cosa significa.

ci610 ha scritto:poi si mettessero d'accordo, o sono contro o sono pro, va bene tutto, quello che non va bene e farsi pubblicità così

http://www.spetteguless.it/2015/01/dolc ... provavano/

A parte la pietosità di cercare di tenere aperti due fronti (e non ci riusciranno), sembra a me o questi bambini sono di un mesto, ma un mesto, che davvero mette tristezza? Gli unici a sorridere sono loro due...

Ely non credevo potesse mai accadere nella storia dell'umanità, ma ti quoto al 100%.
Hai perfettamente ragione.

E aggiungo che non compro i vestiti le scarpe e le borse valutando l'etica di chi le ha disegnate.
E che se casomai mi pungesse vaghezza di farlo, allora andrei a vedere dove producono, come trattano i loro impiegati, se inquinano l'ambiente etc etc etc ma assolutamente di quello che pensano sui massimi sistemi non mi può fregar di meno. Così come non ascolto Elton John che canta "There are caravans we follow Drunken nights in dark hotels When chances breathe between the silence Where sex and love no longer gel for each man in his time is Cain" pensando al sesso omosessuale, così, tanto per precisazione... Vita professionale e idee personali mi sembra siano due parrocchie distinte...

laura s ha scritto: E aggiungo che non compro i vestiti le scarpe e le borse valutando l'etica di chi le ha disegnate.
E che se casomai mi pungesse vaghezza di farlo, allora andrei a vedere dove producono, come trattano i loro impiegati, se inquinano l'ambiente etc etc etc ma assolutamente di quello che pensano sui massimi sistemi non mi può fregar di meno.

Per quanto mi riguarda capita che l'etica del produttore mi influenzi. A volte il boicottaggio ha un senso. Per esempio anni fa la minaccia di boicottare grandi mutlinazionali che sfruttavano il lavoro minorile per produrre palloni o altri prodotti in paesi poveri ha funzionato per migliorarne le condizioni di lavoro.
Passando ad un altro genere, mi è piaciuto molto un libro di Fred Vargas, ma da quando ho sentito come ha difeso e aiutato materialmente Battisti a scappare, mi è passata totalmente la voglia di comprare un altro suo libro.

FedericaF ha scritto:

laura s ha scritto: E aggiungo che non compro i vestiti le scarpe e le borse valutando l'etica di chi le ha disegnate.
E che se casomai mi pungesse vaghezza di farlo, allora andrei a vedere dove producono, come trattano i loro impiegati, se inquinano l'ambiente etc etc etc ma assolutamente di quello che pensano sui massimi sistemi non mi può fregar di meno.

Per quanto mi riguarda capita che l'etica del produttore mi influenzi. A volte il boicottaggio ha un senso. Per esempio anni fa la minaccia di boicottare grandi mutlinazionali che sfruttavano il lavoro minorile per produrre palloni o altri prodotti in paesi poveri ha funzionato per migliorarne le condizioni di lavoro.
Passando ad un altro genere, mi è piaciuto molto un libro di Fred Vargas, ma da quando ho sentito come ha difeso e aiutato materialmente Battisti a scappare, mi è passata totalmente la voglia di comprare un altro suo libro.

FedericaF , mentre concordo sul fatto di boicottare i prodotti ottenuti dallo sfruttamenti minorile, sul 2 caso mi fai riflettere.
Ma no, diciamo che ho letto libri di scrittori che umanamente non stimavo molto, ma amavo talmente tanto la loro narrazione, che non mi sono posta , alla fine , il problema etico.