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Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

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ishetta
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Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da ishetta » 5 apr 2013, 10:30

La situazione nel mio ufficio, ma immagino universalmente, è questa. Siamo diverse persone. Alcune più performanti, nel senso che lavorano un carico di pratiche molto alto e di qualità, e persone che magari fanno più pause (magari senza alzarsi ed essere notate) e che alla fine producono di meno. Succede che il carico di lavoro aumenta... e il capo inizia a chiedere straordinari. All'inizio ci si ferma qualche ora poi ci si rende conto che se anche l'altro lavorasse come si deve non ci sarebbe bisogno di alcuno straordinario...

come vi comportate? Vi fermate cmq per amore del lavoro che deve essere concluso o arrivate a una sorta di rassegnazione per cui fate il vostro (bene) ma poi il resto rimane lì?
Perché la vuoi perché tu puoi riconquistare un sorriso e puoi giocare e puoi gridare perché ti han detto bugie ti han raccontato che l'hanno uccisa che han calpestato la gioia perché la gioia è con te

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Paola67
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Paola67 » 5 apr 2013, 10:33

io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da pallapunda » 5 apr 2013, 10:41

ishetta ha scritto:La situazione nel mio ufficio, ma immagino universalmente, è questa. Siamo diverse persone. Alcune più performanti, nel senso che lavorano un carico di pratiche molto alto e di qualità, e persone che magari fanno più pause (magari senza alzarsi ed essere notate) e che alla fine producono di meno. Succede che il carico di lavoro aumenta... e il capo inizia a chiedere straordinari. All'inizio ci si ferma qualche ora poi ci si rende conto che se anche l'altro lavorasse come si deve non ci sarebbe bisogno di alcuno straordinario...

come vi comportate? Vi fermate cmq per amore del lavoro che deve essere concluso o arrivate a una sorta di rassegnazione per cui fate il vostro (bene) ma poi il resto rimane lì?
Se mi fosse successo nel periodo BC (before children) sarei rimasta a fare straordinari (ed è quello che poi in realtà ho fatto), adesso, mi dispiace, ma io faccio il mio dovere, ma quando è il mio orario vado a casa (ed è quello che faccio adesso).
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da hamilton » 5 apr 2013, 10:43

No, io non rimango, mi spiace ma ho altre priorità.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da dottbaby » 5 apr 2013, 10:45

Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Ari » 5 apr 2013, 10:47

da me è un po' complicato perchè abbiamo compiti diversi.
io so fare il lavoro di tutti e nessuno sa fare il mio.
d'altra parte però io ho anche un tipo di lavoro più flessibile in quanto a scadenze e quindi se posso aiutare i colleghi lo faccio volentieri.
difficilmente faccio straordinari, ma se capita che sia necessario mi fermo.
però il mio caso è anomalo, perchè nella situazione descritta da te io sono la collega che lavora meno e fa più pause, anche se il mio comportamento non influisce sugli orari di lavoro degli altri.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Ari » 5 apr 2013, 10:47

dottbaby ha scritto:
Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
Eh....i sogni son desideeeriiii.....
comunque dott io sono dipendente ma la penso alla stessa maniera: non ho nessun interesse a mordere la mano che mi nutre.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Paola67 » 5 apr 2013, 10:51

dottbaby ha scritto:
Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
Eh....i sogni son desideeeriiii.....


:ahaha però poi si fanno gli straordinari...non sempre pagati :perplesso
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da ishetta » 5 apr 2013, 11:00

Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
no, no per carità. Ho già un marito con una sua società e porta in casa tutti i malumori e le ansie e le preoccupazioni. Mi manca che porto a casa quelle della banca :hi hi hi hi
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da dottbaby » 5 apr 2013, 11:01

Ari ha scritto:
dottbaby ha scritto:
Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
Eh....i sogni son desideeeriiii.....
comunque dott io sono dipendente ma la penso alla stessa maniera: non ho nessun interesse a mordere la mano che mi nutre.
Ari, le persone come te non sono la norma. Dai, quante volte anche qua è capitato di leggere commenti di assoluto menefreghismo nei confronti del proprio datore di lavoro. Purtroppo, soprattutto con i tempi che corrono, è indispensabile che "una mano l'avi l'altra", sennò non ne usciremo mai.
Poi, ovvio che ci sono datori di lavoro che se lo meritano, l'astio dei dipendenti. Ma anche lì...se il capo va a remengo...il dipendente resta a casa!
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da dottbaby » 5 apr 2013, 11:02

l'avi? :dizionario :dizionario ma come mi è uscito? :urka
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Ari » 5 apr 2013, 11:08

dottbaby ha scritto:
Ari ha scritto:
dottbaby ha scritto:
Paola67 ha scritto:io sono una libera professionista e ritengo che un buon dipendente sia colui il quale considera il lavoro come se fosse per la propria ditta, per se stesso insomma. :fischia
Eh....i sogni son desideeeriiii.....
comunque dott io sono dipendente ma la penso alla stessa maniera: non ho nessun interesse a mordere la mano che mi nutre.
Ari, le persone come te non sono la norma.
lo so e ne parlavamo non molto tempo fa con il mio datore di lavoro a proposito di alcuni colleghi.
è spiacevole constatatare quanto sia diffusa la mentalità del guardare solo il proprio orticello senza rendersi conto, soprattutto quando si lavora in un'azienda piccola, che si rischia di perdere il posto di lavoro.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da ishetta » 5 apr 2013, 11:17

dottbaby, credo dipenda molto dal datore di lavoro.

Io ho lavorato per una piccola scuola prima di venire via. Il giorno che è morta la direttrice io ho pianto come una pazza. Ora c'è il figlio a gestire il tutto. Una roba da vomito.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da ci610 » 5 apr 2013, 11:29

a me alle 14 cade la penna e me ne vado a casa
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da dottbaby » 5 apr 2013, 11:33

Certo, Ish, l'ambiente gradevole rende il lavoro migliore a tutti.
E spero che molti si rendano conto (ma non ci metterei la mano sul fuoco) che nella ditta piccola dipendenti e datori condividono un destino molto simile.
Diverso il discorso per chi lavora per ditte grandi, se non per multinazionali: spesso si pensa che il piccolo ingranaggio conti poco, per cui può anche fregarsene, ma non è così. Tutti contano e la pressapochezza o la negligenza dell'impiegato di infimo livello, aggiunta a quella del quadro, con le circostanze sfavorevoli...insomma, tutto può portare a conseguenze negative, anche se lavori per la microsoft.
Poi, non occorre "sposare" il lavoro, basta farlo bene e con coscienza.
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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da elfa » 5 apr 2013, 11:34

Io lavoro in un ufficio che ha orari di apertura al pubblico, quindi quando chiude me ne vado.
C'è da me chi resta anche due-tre ore in straordianrio, a fare cosa per me è un mistero.
Io e Alessandro "appiccicati come la colla"
15/2/2010 nasce la mia guerriera Valentina Pochaontas

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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da Vajana » 5 apr 2013, 11:50

Io mi sono sempre ammazzata di lavoro.

Ho dato molto ma non sempre sono stata ricambiata.
Parlo del mio ultimo datore di lavoro...
Davo disponibilità assoluta e cambi turni alle mie colleghe .
Durante i ponti e alcune festività avevo la reperibilità sul mio telefonino mediante il trasferimento di chiamata.
Sempre disponibile e presente!

Quando poi sono rimasta incinta mi ha licenziato per un calo di lavoro.
Ovviamente era una scusa e quando mi ha ricontattato sono stata io a chiudergli al porta in faccia.
"L'apertura mentale , non è una frattura del cranio"

Samuele 23/06/2011

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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da pao pao » 5 apr 2013, 12:09

Io faccio il mio, ritengo di farlo bene, se ho tempo faccio anche quello degli altri. A volte anche se non ho tempo. Di mia iniziativa, ho imparato anche il lavoro di altri colleghi perchè l'azienda è piccola e mi sembrava malsano che certe cose le gestisse (magari anche a memoria) uno solo: e se si ammala?
Peccato che nessun altro la ragioni così ergo il mio lavoro arretrato, quando c'è, o me lo smazzo io o fa arredo in ufficio :che_dici
Se c'è da venire prima io ci sono (e normalmente la sveglia suona alle 6.00 quindi non è che mi costi poco), sto rinunciando volontariamente all' ora di allattamento giornaliera, sempre per il discorso che tanto il lavoro giacerebbe sulla mia scrivania, avevamo stabilito 4 ore di straordinario alla settimana alle quali io ho dato disponibilità, ma che l'azienda non ha esitato a togliermi tra i primi tagli di spesa, però io alle 13 vado a casa e sono perentoria perchè viaggio in treno.
Vengo da fuori, quando nevica arrivo prima io di quelli in città...insomma credo di farmi ben poco i caxxi miei e di tenere l'azienda in grande considerazione, ma mi pare il minimo visti i tempi.
E. 29.05.2008 "Mamma, profumi come una stella" B. 10.07.2012 il regalo di una stella

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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da lalat » 5 apr 2013, 12:10

Dipende ... in genere faccio solo il mio, ma se c'è bisogno e non ho altri impegni ... mi presto. Comunque noi facevamo (quando avevamo decine di commesse ... ora è un pianto) una autovalutazione ORE LAVORATE IN 6 MESI - FATTURATO PRODOTTO CON QUELLE ORE. Chi non produce è fuori.
Alessia, Davide 02/12/2004 e Fabio 24/09/2006

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Re: Quello che lavora tanto, quello che lavoro poco

Messaggio da zoe_b » 5 apr 2013, 12:28

Basta mettere le cose in chiaro.
Se il capo non ha il prosciutto sugli occhi, lo sa bene chi lavora e chi no.
Quindi se uno che lavora vuole e può fermarsi nell'ambito delle sue possibilità, bene. Ma che debba fare il proprio lavoro e anche quello degli altri in orario extra subendo pressioni...eh no, allora un attimo: se hai le fette di prosciutto sugli occhi ti chiarisco la situazione :pistole
2006: un uragano di vita 2011: ciliegina liquorosa
PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO

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