Io mi rendo conto di non esserne troppo capace, nel momento in cui mi sono sentita ferita o delusa mi sono chiusa a riccio, e a volte per effettiva superficialità (non dico cattiveria) di chi mi ha ferita, o altre volte per mio eccesso di durezza, le cose si sono congelate, a volte in maniera imbarazzante.
Questi nodi da sciogliere risalgono tutti al periodo della morte di mia madre quasi 3 anni fa. Il ragazzo che conoscevo da poco a cui mi ero aggrappata e che mi aveva rassicurata così tanto su di noi e sul fatto che mi sarebbe stato vicino, mi tradisce con una conoscente e mi molla, e nemmeno si presenta al funerale. di tutto il suo amore, solo un sms laconico di condoglianze. credetemi, la rabbia è ancora lì, incistata....e mi chiedo perchè...
Mi trovo pure nella situazione in cui, per episodi secondo me molto gravi, mi sono allontanata da alcuni parenti. qualcosa dentro di me mi dice che dovrei tendere la mano e dimenticare, ma poi la mente torna a determinati episodi che mi fanno ancora ribollire il sangue. un'altra parte di me ha paura di non saper gestire l'emozione di un incontro con quelle persone che secondo me ci hanno fatto del male, ma per cui provo anche pietà. perchè in fondo la mia rabbia è mista al senso di colpa per il fatto che queste persone sono anziane e il mio lutto è stato anche il loro, e una parte di me capisce la loro sofferenza e la sente. dall'altra non so discernere se si tratta di un desiderio di perdonare che non mi concedo e il senso di colpa, anche perchè la mia rabbia sembra restare intatta...






