in questa domenica è arrivata la mazzata finale: la mia pro-zia, per me molto più importante di tantissime altre persone della mia famiglia, per sopravvivere dovrà essere alimentata artificialmente con il sondino.
Lei ha 84 anni ed è in un letto da ormai 2 anni, non ha nessuna capacità motoria, tanto meno alla gola: non riesce più ad ingoiare nulla, se lo fa le viene la tosse, il cibo va nei polmoni e le viene la bronchite immediatamente. Tutte le volte che mangia qualcosa rischia di affogare. Questo è successo per ben 3 volte nel giro di un mese e ormai sono due mesi che è costantemente sotto antibiotico e la situazione è invariata.
E' quasi un mese che è in ospedale (è stata ricoverata 1 volta x 1 settimana, è stata a casa 3 giorni e poi altro rischio di soffocamento quindi altro ricovero) e viene alimentata con le flebo. E' sotto flebo tutto il giorno fra antibiotico, fisiologica, medicine varie e vitamine. Ha quasi sempre la febbre anche se non si capisce che infezione abbia. Peserà si e no 40 kg e ormai ha le mani e le braccia bloccate in una precisa posizione.
Ha forti problemi di circolazione ed ha un piede che è praticamente in cancrena e ormai le stanno venendo le piaghe nei glutei perchè è sempre sdraiata.
In questi anni la sua presenza "di testa" è venuta sempre meno, fino a dormire praticamente tutto il giorno, quando parlava borbottava e non si capiva niente.
Parlo al passato perchè adesso invece sembra che abbia ripreso la parola, risponde in modo corretto quando le si chiede qualcosa, anche se chiaramente si capisce pochissimo. Ieri sera voleva tornare nella sua casetta.
A casa abbiamo una badante che se ne occupa 24h su 24, ma i medici hanno consigliato un'assistenza medica continua quindi non tornerà a casa ma andrà in una casa di riposo.
I medici ieri hanno detto ai miei che vogliono farle una gastroscopia per poterle inserire il sondino per l'alimentazione artificiale. I miei non sono d'accordo perchè prolungherebbe questa vita che, per noi, non è più degna di essere vissuta.
Lei era una persona forte, che non voleva arrivare a questo punto. Ne abbiamo parlato varie volte ed è sempre stata ferrea su questo punto.
Adesso mia mamma (unica erede) non vorrebbe che le venisse inserito il sondino.
A parte l'implicazione psicolgica che comporta tutto ciò, il prendersi la responsabilità di non alimentare una persona che le ha fatto da mamma e tutto il resto, può opporsi senza incorrere in possibili denunce per omicidio?
Tutti noi della famiglia appoggiamo questa sua decisione, per noi la sua vita sarebbe dovuta cessare un anno fa, quando inziò ad andare proprio giù fisicamente e mentalmente ma aveva ancora la capacità di capire che stava male.
So che è un argomento molto delicato, ma vi prego, non giudicate questa nostra posizione, vorrei solo un vostro parere, senza alzare vespai di alcun genere.
