io sono negli USA, non so se il libro sia tradotto in Italia, comunque ti posso riassumere i concetti chiave (io l'ho appena iniziato, ma gia' queste "tecniche" mi stanno dando risultati magici!!!)
secondo il Dr Karp, cosi' come nell'utero lo sviluppo dell'embrione (ontogenesi) ripercorre le fasi della filogenesi (evoluzione della specie), allo stesso modo lo sviluppo dei bambini dalla nascita fino ai 3-4 anni ripercorre le fasi dell'evoluzione umana.
quindi lui paragona le fasi di sviluppo del bambino all'evoluzione della scimmia-cavernicolo ecc...
e' ovvio che i bambini non sono ne' scimmie ne' cavernicoli, pero' le similitudini sono sorprendenti!
da che gattonano, si alzano in piedi, iniziano ad usare le mani,il cervello si sviluppa, agiscono senza pensare, poi iniziano a pensare prima di agire ecc ecc. lo vediamo con i nostri figli.
e tutti prima o poi abbiamo detto: sembra una scimmietta!
per venire al punto dei bambini di 1 anno e mezzo-2, lui sostiene che siano in una fase in cui cercano indipendenza,per cui si ribellano alla mamma,ma ovviamente ne hanno ancora molto bisogno.vogliono fare da soli,ma ancora non ci riescono alla perfezione. sono molto determinati,sanno quello che vogliono,lo desiderano con tutte le forze,e dicono NO a tutto il resto. ma sono anche molto affascinanti perche' simpatici e accattivanti.
e' storia di tutti i giorni.
ma veniamo al trucchetto, se cosi' si puo' chiamare.
ti faccio l'esempio di quello che succede ogni giorno con mio figlio, che lo spiega bene ed e' inoltre esperienza personale.
ultimamente vuole mangiare solo yogurt,a colazione,per merenda ecc. io non voglio dargliene piu' di uno al giorno. e lui si arrabbia,delle scenate da vergogna se ci sentono.
che facevo io,quando urlava vicino al frigo? lo prendevo e gli spiegavo con calma che "no leonardo,gia' ne hai avuto uno a colazione,non puoi averne un altro,ecc ecc con tutta la calma" lui sempre piu' incavolato urla YOOO YOOO YOOO
e io dai con non si puo', spiegazioni su spiegazioni, fino ad un NO un po' secco, sempre piu' secco, fino al pianto disperato, e poi consolazione e via dicendo.
secondo Karp, bisogna far capire al bambino che l'abbiamo capito quello che vuole, parlandogli in modo un po' primitivo, con poche parole, confermando quello che vogliono loro. poche parole, senza tante spiegazioni all'inizio, se non altro perche' quando sono frustrati in quel modo non ci ascoltano comunque.
allora da una settimana faccio cosi'
appena lui va al frigo, invece di iniziare a dire no, lo raggiungo, lo prendo in braccio, apro il frigo, gli mostro lo yogurt e gli dico: ah, yogurt! vuoi lo yogurt! leonardo vuole lo yogurt! buono lo yogurt!
all'inizio mi sembravo una cretina (anche ora per la verita'!) ma MAGIA! leonardo mi guarda, sorride tutto felice che ho capito quello che vuole, e grazie alla mancanza di capacita' di attenzione per lungo tempo che hanno a questa eta', appena lui e' tutto felice lo giro, gli mostro una pera e gli dico" e la pera" la vuoi la pera?" e lui tutto contento mangia la pera.
confesso che all'inizio mi sembrava quasi di prenderlo in giro, ma ora,dopo decine di occasioni quotidiane, mi sembra in realta' che lui sia felice perche' capisce che lo capisco.
potrei citare quando vuole uscire fuori ma piove,nevica e non si puo' (andiamo alla porta e io ripeto quasi come un disco rotto: fuori,fuori,leonardo vuole andare fuori,fuori. lui mi sorride, e io lo distraggo con un gioco che gli piace e un minuto dimentica che voleva uscire)
oppure ieri sera non voleva lasciare una palla a casa dei nonni: stessa tecnica, mia suocera mia ha guardata sorpresa.
oppure ad un gruppo di gioco con altri bambini, la veramente le mamme avranno pensato che l'ho drogato in 10 secondi perche' non voleva mettere la giacca per andare via!)
ovvio che non e' sempre rose e fiori, pero' questo metodo di comunicazione funziona alla grande quando prima era sempre una lotta, perche' e' al suo livello, un po' primitivo, ed ora sono veramente convinta che il problema nel 90% dei casi e' la sua convinzione che io non abbia capito cosa vuole. appena glielo dimostro, nella sua lingua, senza troppe spiegazioni e giri di parole, lui e' cosi' contento che dimentica il motivo per cui piangeva e si dimenava!
provare per credere
PS:di mio, comunque, una spiegazione gliela do sempre. appena finita la bufera,capisce o non capisce,io gli parlo e gli spiego perche' non voglio che esca col freddo o mangi troppo yogurt, ma in piena crisi poche parole ed essenziali,quelle che lui vuole sentire,dette nel suo tono di voce,gli riportano il sorriso sulle labbra
