14/09/17

[Topillo]

boh. Una scelta difficile secondo me è altro.

Senza nulla togliere alla sensibilità personale.

[ci610]

diciamo che ci sono scelte più o meno difficili, ma secondo me, mollare un lavoro in cui si sta comunque bene, cambiare città, andare a vivere all'estero, ma anche semplicemente andare a studiare fuori sede, o andare a lavorare distanti da casa lasciando amici o fidanzata, possono essere scelte difficili, nel senso che comportano una difficoltà emotiva e un momento, anche lungo, di disorientamento

[ci610]

Vorresti dire Ci, che quando hai mollato il lavoro, nonostante tu l'abbia fatto perché la proposta lavorativa per tuo marito era cosi' allettante da essere irrinunciabile, hai frignato?!?!?!
Ma che brutta perZona che sei!!!!
Comunque hai frignato si e no qualche settimana, perché il lavoro lo hai trovato subito.
Esattamente come capitera' a me.
Solo se ne avro' voglia pero'!!!
Ma non e' detto!!!!

A dirla tutta ho frignato e frigno ancora, nel senso che ho comunque tanti dubbi, non so se abbiamo fatto la scelta giusta perché questo, come dice mia nonna, solo il padreterno ce lo potrà dire. Ma ovviamente anche il fatto di non essere sola, di avere la responsabilità dei figli ha aumentato la mia frustrazione, obbligarli a lasciare scuola, città, amici, casa ha delle ripercussioni, per cui se mi fermo a pensare, ancora non ci dormo la notte. E anche l'età ha contribuito, a 30 anni avevo fatto la stessa cosa con molta più leggerezza, adesso invece mi sento molto meno portata ai cambiamenti.

[MariPi82]

boh. Una scelta difficile secondo me è altro.

Senza nulla togliere alla sensibilità personale.

Beh.
Una scelta che incide sul futuro e destabilizza gli equilibri (di una persona, di una famiglia, di quel che è), a mio parere, è sempre una scelta difficile da farsi.
Hamilton cadrà in piedi. Quindi?
(io dico, meno male per lei e la sua famiglia!!!!!!!) non credo e non mi pare di avere letto che lei non lo sappia o faccia la finta tragica!!!! Anzi....e non mi pare nemmeno perda di rispetto per chi è in situazioni ben diverse, purtroppo, dalla sua (tranne l'ultimo messaggio...vabbè.... :-( )
Non per questo non mi sento di non capirla quando le sale il magone per tutto quello che lascia indietro (ben consapevole di andare avanti bella diritta, ripeto: buon per lei!) La capisco, e verrebbe la nostalgia anche a me.

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[hamilton]

Mi sembra piu' che lecito, come mi sembra lecito sentirsi mancare la terra sotto i piedi quando vengono a mancare i riferimenti che ti hanno accompagnato ogni giorno della tua vita da piu' di venti anni a questa parte.
Poi, come dice Topillo, dipende dalla sensibilita' personale, ma anche l'eta' e le reponsabilita' giocano il loro ruolo.
Ecco, diciamo che reputo piu' grave che certi cambiamenti spaventino un ragazzo giovane che deve scegliere un percorso di studi o un lavoro lontano da casa, piuttosto che una mamma o una donna che, volente o nolente, ha avuto una lunga carriera lavorativa alle spalle.

[hamilton]

Anzi....e non mi pare nemmeno perda di rispetto per chi è in situazioni ben diverse, purtroppo, dalla sua (tranne l'ultimo messaggio...vabbè.... :-( )

Purtroppo non ho ancora imparato a glissare quando leggo certe provocazioni, e mi abbasso a certi livelli, pero' credo che chi avesse voglia di capire per davvero, l'abbia fatto!

[Topillo]

sarà che sono molto GGGGGGIOVINE dentro, allora.

[ci610]

sarà pure che sei nata al nord e vivi al nord

[ely66]

Curati, che ne hai bisogno!

già fatto, infatti riesco a reggerti benissimo.


maripi, vabbè, fa lo stesso, io non le ho mai detto che cade in piedi anzi. resta il fatto che l'ha scelto lei. punto.

[MariPi82]

Curati, che ne hai bisogno!

già fatto, infatti riesco a reggerti benissimo.


maripi, vabbè, fa lo stesso, io non le ho mai detto che cade in piedi anzi. resta il fatto che l'ha scelto lei. punto.

Ely, lo dico io che cadrà in piedi. È vero, lo sa anche lei, non credo lo neghi! Che male c'è a dirlo?
Certo, è stata lei a scegliere di di prendere la buona uscita e diventare una disoccupata.
Avrà possibilità di rinnovarsi o meno, le servirà lavorare in futuro o meno, questo non c'entra col fatto che un cambiamento così di grande impatto destabilizzi, faccia perdere la terra sotto ai piedi, emozioni (per la vita e per le persone che lasci dietro), e faccia anche sognare un po' (a chi può, grazie a Dio, permettersi di sognare anche perdendo il lavoro. Ripeto: meno male!!!!!).
Lo "sfogo" di Hamilton, per me, ci stava tutto!

Certo che non mi dispiaccio per lei e per il suo futuro...però capisco come si sente. Un po' di nostalgia ci sta tutta, no?

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[ely66]

per come sono fatta io, no. una scelta è una scelta, si sa da subito cosa succederà, fine.
scegli di lasciare un lavoro, scegli di cambiare città, scegli di ... sono scelte che si fanno ponderando tutto no?
e per quanto mi riguarda, chiusa una parte della vita, si cambia. fine.

[Ilariotta]

A me i cambiamenti destabilizzano.. da sempre.. ogni cambiamento voluto o subito mi ha sempre creato un po' di problemi.. l'abitudine mi rende sicura!
Come detto ho smesso di lavorare giocoforza dopo 21 anni ed improvvisamente da nn aver mai tempo di far nulla ad avere tempo per tutto.. tutta questa libertà l'ho amata e odiata.. mi son sentita libera.. sola.. felice di aver tempo per me.. triste nel nn potermi piu' "sfogare" e "realizzare" in qualcosa.. inutile.. serena.. tutto un mix di sensazioni che solo adesso riesco a lasciarmi un po' dietro le spalle ma nn nego che aldilà delle circostanze in cui e' avvenuto il mio "divorzio" quella vita sempre sul ciglio dei minuti contati un po' mi manca..

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[ValeBXL]

Io mi trovo d'accordo con Topillo e Ely (anche se mi rendo conto che sono valutazioni molto personali). Nel momento in cui ho scelto io di fare dei cambiamenti, non mi sono mai guardata indietro, soprattutto nel campo lavorativo. Io starei male a restare 20 anni nello stesso ambiente di lavoro . Io pero' amo le nuove sfide, mi piace imparare cose nuove, avere nuovi colleghi, cambiare ufficio. Adesso, ad esempio, sembra che ce la faro' a cambiare dossier, e sono felice anche perchè, se tutto va in porto, potro' andare a lavorare in bici. Diverso è il caso di scelte che non ho fatto io, ma ho subito.

[inga]

per come sono fatta io, no. una scelta è una scelta, si sa da subito cosa succederà, fine.
scegli di lasciare un lavoro, scegli di cambiare città, scegli di ... sono scelte che si fanno ponderando tutto no?
e per quanto mi riguarda, chiusa una parte della vita, si cambia. fine.

Ni.
Una scelta consapevole e ponderata non significa lasciare dietro di se qualcosa. In fondo si chiude un capitolo legato ad una parte della propria vita. Boh, il post L ho interpretato così e non come un frignare . In fondo mica ha scritto di voler tentare il suicidio

A me tutte le scelte destabilizzano un po' , poi mi lancio con un coraggio e un'audacia quasi sconosciuta , ma finché non mi lancio me la faccio un po' sotto ecco

[Topillo]

sarà pure che sei nata al nord e vivi al nord

e quindi?

Ho cambiato un sacco di cose un sacco di volte. E se la fortuna mi assiste, cambierò ancora, tra qualche mese.

[Topillo]

Io mi trovo d'accordo con Topillo e Ely (anche se mi rendo conto che sono valutazioni molto personali). Nel momento in cui ho scelto io di fare dei cambiamenti, non mi sono mai guardata indietro, soprattutto nel campo lavorativo. Io starei male a restare 20 anni nello stesso ambiente di lavoro . Io pero' amo le nuove sfide, mi piace imparare cose nuove, avere nuovi colleghi, cambiare ufficio. Adesso, ad esempio, sembra che ce la faro' a cambiare dossier, e sono felice anche perchè, se tutto va in porto, potro' andare a lavorare in bici. Diverso è il caso di scelte che non ho fatto io, ma ho subito.

Ecco, hai spiegato proprio bene.
Le scelte difficili sono quelle in cui i rischi, i sentimenti e le conseguenze in gioco sono altre e alte.

[Topillo]

ad ogni modo, da qui a settembre hai tempo di metabolizzare il tutto, intascare la buona uscita, seminare per il futuro e rallegrarti.

[R2D2]

Le scelte degli altri, quelle subite, sono dure da accettare. Ha detto bene valebxl. Se sono io a cambiare ambiente, lavoro, città, se scelgo di poterlo fare, per me è l'inizio di una nuova avventura e non mi guardo
indietro. I sentimenti che prova Hamilton sono lontani dal mio modo di pensare ed affrontare la vita.

[Topillo]

Le scelte degli altri, quelle subite, sono dure da accettare. Ha detto bene valebxl. Se sono io a cambiare ambiente, lavoro, città, se scelgo di poterlo fare, per me è l'inizio di una nuova avventura e non mi guardo
indietro. I sentimenti che prova Hamilton sono lontani dal mio modo di pensare ed affrontare la vita.

e anche tu hai spiegato bene.
Anche io sono fatta così, chiudo una porta, mi apro minimo un'altra porta, se non un portone.
Io ho davvero cambiato tante cose nella mia vita, per scelta mia. Sono sempre stata fortunata e ho potuto sempre scegliere. Mai e poi mai mi sono immalinconita mesi prima all'idea di lasciare una situazione che io stessa ho scelto di lasciare.

[hamilton]

ad ogni modo, da qui a settembre hai tempo di metabolizzare il tutto, intascare la buona uscita, seminare per il futuro e rallegrarti.

Oh, ma questo senza dubbio.
Poi concordo con Inga quando dice che l'attesa di un accadimento è più ansiogena del trovarsi dentro al fatto compiuto.