Vi sentite legate alla vostra città di provenienza o di residenza?

[yoga]

Io invece ho vissuto fino a 25 anni vicino a Venezia, in un paesino di campagna.

Ma dai, posso chiederti dove? Io ho lavorato per anni a Oriago di Mira (che piu' campagna non si puo'...) in un centro di ricerca dell'universita'.
A proposito di quello che dici, io penso che lo stato d'animo nei confronti di un luogo dipenda dalla "permanenza" della situazione. Ci sono citta' dove sarei stata meglio se avessi saputo che ci sarei stata per un periodo di tempo limitato, ma all'epoca la situazione sembrava piu' o meno permanente e il pensiero di stabilirmi in posti che non mi piacevano per niente mi atterriva e quindi ho vissuto male il tutto.
Scusate l'italiano un po' ingarbugliato, ma questo nuovo look rosa di GOL mi turba non poco

[hamilton]

Scusate l'italiano un po' ingarbugliato, ma questo nuovo look rosa di GOL mi turba non poco

Mi è tornata la febbre, oppure si vede malissimo????

[Topillo]

Io sono nata e cresciuta a Brescia. Poi mi sono trasferita in Brianza, dove ho vissuto in 3 comuni diversi.
Non mi sento legata a nessun posto.

[Babbala]

Rispondo direttamente alla domanda perchè mi esce dal cuore.....


NO, non sono per niente, ZERO, legata alla mia città, anzi me ne vergogno. Spesso e volentieri mi sento un pesce fuor d'acqua. Potessi me ne andrei oggi stesso, anche e soprattutto per i nostri figli. Peccato, potrebbe essere una bella città con uno splendido mare, ma qui oltre ad essere malata l'aria è malata la mentalità

[ValeBXL]

Io invece ho vissuto fino a 25 anni vicino a Venezia, in un paesino di campagna.

Ma dai, posso chiederti dove? Io ho lavorato per anni a Oriago di Mira (che piu' campagna non si puo'...) in un centro di ricerca dell'universita'.
A proposito di quello che dici, io penso che lo stato d'animo nei confronti di un luogo dipenda dalla "permanenza" della situazione. Ci sono citta' dove sarei stata meglio se avessi saputo che ci sarei stata per un periodo di tempo limitato, ma all'epoca la situazione sembrava piu' o meno permanente e il pensiero di stabilirmi in posti che non mi piacevano per niente mi atterriva e quindi ho vissuto male il tutto.
Scusate l'italiano un po' ingarbugliato, ma questo nuovo look rosa di GOL mi turba non poco

Zelarino. Oriago di Mira non è lontano . Se non sbaglio, li' c'è un centro di ricerca sul turismo, lavoravi li'? Io ho studiato a Venezia e poi sono scappata appena laureata. Avevo un bel gruppo di amici, ma non sopportavo la mentalità chiusa della provincia veneta, volevo vivere all'estero e lavorare in ambito internazionale. Devo dire che ci sono riuscita.
E' vero quello che dici sulla "permanenza" di una situazione. Io devo dire che mi sono trovata bene in tutti i posti in cui ho vissuto. Ecco, forse in Svizzera non ci sarei rimasta tutta la vita, anche li' sono piuttosto chiusi, ma sapevo che era temporaneo. Adesso sto bene qui, ma sogno di scappare ancora, almeno per un periodo. Forse questo è legato anche a una voglia di cambiamento più generale che, anche se sopita, mi rimane sempre dentro.
Babbala, nei casi come il tuo, in cui veramente non piace il posto in cui si vive, mi chiedo: perchè non fare qualcosa per cambiare? Capisco i legami famigliari, capisco il lavoro, ma se proprio non stessi bene in un posto, io farei di tutto per andarmene e offrire una vita migliore ai miei figli. Chiaro,scrivo senza conoscere la tua situazione.

[dottbaby]

Io sono cresciuta (ci ho vissuto dai 3 anni) nel paesino in cui vivo ora. A 18 anni, non vedevo l'ora di finire il liceo per andarmene in città, per l'università. Fatto, mi è piaciuto, mi sono innamorata di Trieste (e di un triestino ), ma dopo qualche anno desideravo tornare "a casa". Forse dipende dagli affetti familiari, dalle prospettive di lavoro che potevo avere, dalla qualità di vita, non lo so. Ora ci vivo di nuovo stabilmente (dopo trasferimenti vari, per studio e altro, all'estero e al Sud Italia) da 7 anni e sono felice di far crescere qui mia figlia. Sto però anche cercando di lasciarle aperte tutte le porte possibili per andarsene dove vorrà, quando sarà grande (e magari, come me, aperta la porta della gabbietta...vorrà tornarci dentro!)

[crikorki]

io ho vissuto nel mio paesello (provincia di Verona) per 30 anni della mia vita; altri 3 (da piccola) li ho passati a Milano e 3 a LONDRA ( eh si..ho 36 anni ) ma non mi sento legata a dove vivo..se potessi scapperei a vivere altrove..c'abbiamo anche provato ma è andata male..L'Italia non mi piace ma mi tocca starci..al momento
Sono zingara dentro..ma innegabilmente legata agli affetti che ho qui

[lena69]

Io sono cresciuta (ci ho vissuto dai 3 anni) nel paesino in cui vivo ora. A 18 anni, non vedevo l'ora di finire il liceo per andarmene in città, per l'università. Fatto, mi è piaciuto, mi sono innamorata di Trieste (e di un triestino ), ma dopo qualche anno desideravo tornare "a casa". Forse dipende dagli affetti familiari, dalle prospettive di lavoro che potevo avere, dalla qualità di vita, non lo so. Ora ci vivo di nuovo stabilmente (dopo trasferimenti vari, per studio e altro, all'estero e al Sud Italia) da 7 anni e sono felice di far crescere qui mia figlia. Sto però anche cercando di lasciarle aperte tutte le porte possibili per andarsene dove vorrà, quando sarà grande (e magari, come me, aperta la porta della gabbietta...vorrà tornarci dentro!)

anch'io facevo il conto alla rovescia di quando sarei andata via.
sono partita e non sono mai più tornata, senza rimpianti.
tra l'altro incoraggiata da mio padre a non tornare.
a pensarci bene anche lui ha cambiato vari posti prima di fermarsi.
mi sa che il nostro è un nomadismo genetico

[R2D2]

io sin da piccola ho cambiato diverse volte città, prima per il lavoro di mio padre, poi per studio ed infine per il mio lavoro. No, non mi sento legata ad una singola città, ma ai ricordi, a sensazioni che mi hanno dato particolari periodi della mia vita.

[dottbaby]

Lena, in realtà io penso che potrei vivere bene ovunque. Qua sto bene, perché è piccolo, perché conosco tutti, perché mi sento tranquilla, perché è una finestra sul mondo, ma soprattutto perché qua c'è mia mamma, anche se...mi rendo conto che il paese è troppo piccolo, offre poche prospettive di lavoro e sta morendo economicamente e le persone si fanno una guerra fra poveri che scoraggia... Non sono così poco obiettiva da non vedere i difetti del mio paese (e del mio Paese, se è per questo, ma è un altro discorso).
Riallacciandomi ad altri discorsi fatti in altri topics, cambierei senza problemi per una città in cui io possa vivere altrettanto bene, dal punto di vista della sicurezza, dei servizi, della scuola...mi mancherebbero la mamma, però, e le mie montagne...(Heidi inside, io!)

[yoga]

Oriago di Mira non è lontano . Se non sbaglio, li' c'è un centro di ricerca sul turismo, lavoravi li'? Io ho studiato a Venezia e poi sono scappata appena laureata. Avevo un bel gruppo di amici, ma non sopportavo la mentalità chiusa della provincia veneta, volevo vivere all'estero e lavorare in ambito internazionale. Devo dire che ci sono riuscita.

Si' ho lavorato li' per parecchi anni, un ambiente lavorativo fantastico che rimpiango molto (mio marito l'ho conosciuto a una conferenza in Corea a cui doveva andare la mia capa che pero' era incinta e allora ha mandato me ). La mia esperienza e' simile alla tua, anch'io avevo (e ho tuttora) un bel gruppo di amici a PD pero' mi sono sempre sentita proiettata verso l'estero.

[boxerina]

Mi sento legatissima alla città in cui ci siamo stabiliti; nutro una forma di legame sentimentale per gli altri posti in cui ho abitato e di tanto in tanto mi fa piacere tornare nella mia bella città d'origine, peccato che la poesia svanisca nel giro di 24 ore e non veda l'ora di tornare a casa. Cosa che, assolutamente, non mi capita mai quando siamo in giro ad almeno 5000 km da casa

[val978]

Io ci metto un po' però sono riuscita ad adattarmi ovunque ho vissuto (certo non parliamo di decine di posti e grandissime distanze...siamo sempre in italia). ma avevo sempre un grande desiderio, quasi bisogno, di tornare periodicamente nel mio paese d'origine. adesso che vivo nel mio paese d'origine, sento un grande desiderio, quasi bisogno, di andarmene periodicamente da qualche altra parte