GravidanzaOnLine: il Forum

Penso anch'io che non ci siano più delle "regole" standard (se mai sono esistite, visto che mi pare che ogni regione avesse le sue tradizioni).

Ricordo che quando è morto mio nonno francese (avevo 10 anni), c'era la bara aperta a casa loro, io l'ho intravista ma mi sono rifiutata di andare a vederlo. credo che i grandi abbiano vegliato, poi la mattina dopo il funerale e poi il corteo a piedi fino al cimitero (considerate che stavano in un paesino minuscolo).

Per mia nonna italiana (paesino della provincia di Frosinone), c'era la casa aperta, la veglia con tutte le vecchiette del paese tutte vestite di nero, tutti che portavano roba da mangiare.

Quando è morto il mio ragazzo io mi sono vestita di nero per il funerale e per un periodo successivo, sua mamma per diversi anni, suo padre non si è più rasato la barba, una scorciatina ogni tanto (e son passati 10 anni). All'inizio andavo al cimitero ogni giorno, ora ci vado una/due volte l'anno. Suo padre, dopo il funerale, non ci è mai più voluto andare, sua mamma solo se l'accompagna qualcuno. è successo pochi giorni prima del compleanno di sua sorella, ma l'abbiamo festeggiato lo stesso, anche se in maniera molto sobria e un paio di mesi prima di natale, che abbiamo festeggiato ugualmente, ma più per autoimposizione che altro.

insomma, ognuno reagisce e vive in modo personale il dolore, c'è chi lo esterna di più e chi se lo tiene dentro, poi ci son quelli che son maleducati di carattere e se ne fregano anche dei piccoli accorgimenti che non costano nulla ma sono solo gesti di rispetto verso chi sta soffrendo.

Io sono originaria del sud e quando da piccolissima ho perso il papà anche noi figlie abbiamo portato il lutto e mia mamma l'ha tolto dopo tempo e "per gradi",cioè dopo 1 anno ha tolto il fazzoletto che portava in testa,poi ha cambiato il colore dei vestiti e così via e si usava fare la veglia e la processione.Da tanti anni vivo al nord ma ho mantenuto i contatti con amici giù e mi confermano che continuano a portare il lutto se viene a mancare qualche loro parente,quindi niente è cambiato.Dodici giorni fà è morta la mia nonna qui al nord e devo dire che mi sentivo un pò a disagio ad essere l'unica che aveva il giaccone chiaro anche se sotto ero vestita di marrone scuro,non sò come mai mi faceva uno strano effetto....poi vedendo un mio cugino vestito addirittura con un capo verde fosforescente ho capito che il lutto lo si porta nel cuore e non si dimostra poco se si ha un capo non"adeguato"alla situazione...(anche se il suo era proprio fuori luogo).

mia nonna quando ha perso sua sorella si è vestita di nero. ma le figlie poi l'hanno convinta a smettere di portare il lutto dopo qualche tempo. Mia nonna è di origine pugliese.

Al funerale di mio padre io avevo una maglia rossa e jeans. ma era la prima cosa che trovai da mettere. Mia madre quel giorno si truccò.


Una cugina di mia madre ha perso il figlio, e NON esce più di casa. Ossia, lo fa solo per andare al cimitero. Vive in un paesino pugliese. Dice che le parlerebbero dietro se reagisse alla perdita e uscisse o se smettesse di vestirsi di nero.

Qua da me si usa e non si usa, dipende dall'età delle persone e dalla loro origine.
Ho notato che molte persone del sud che vivono qua da pochi anni o quelle anziane sono rimaste più legate (giustamente) alle proprie tradizioni e infatti i funerali prevedono il corteo a piedi fino al cimitero (3 Km), a volte le prefiche (che non so da dove facciano venire, dato che siamo a circa 800 Km da Napoli) e il lutto viene osservato abbastanza strettamente almeno nell'abbigliamento.
In linea di massima, però, a prescindere dall'abigliamento sobrio ed adeguato per il funerale (si, vabbé, l'ultimo a cui son stata avevo una giacca a vento verde vivo, ma faceva freddo ed era il capo più caldo che avevo), non vedo grandi manifestazioni esteriori: il rosario si recita in chiesa e non a casa ed il cimitero si raggiunge in auto. Molti negozi, per rispetto, spengono le luci o chiudono le porte al passaggio del corteo e il traffico viene fermato un momento dai vigili urbani.
Tradizionalmente qui nella zona il funerale viene "festeggiato", se il defunto era una persona anziana, per ricordare la sua lunga vita e le ose belle che ha avuto e lasciato. In realtà, quasi nessuno più lo fa da anni.
Una cosa, per me naturalissima ma che ha stupito il mio compagno (lui viene da una città, questo è un paese in cui bene o male ci si conosce tutti) è che ai funerali c'è sempre tanta gente, soprattutto se il defunto era una persona conosciuta in paese, di solito qualcuno per ogni famiglia c'è, almeno a fare le condoglianze ai parenti. Per me è naturale perché ci si conosce ed è "bello" far sentire alla famiglia la presenza della comunità, come diceva Stefi@Valerio,nel bene e nel male.

da me il lutto non si usa.
Se capita di andar ad un funerale ci si veste con sobrietà, anche se non necessariamente di nero.
Spesso si fa il corteo dalal chiesa al cimitero.

Mi è capitato però di assistere ad un funerale in un paese In provincia di catanzaro, dove abitano parenti di mio marito, devo ammettere che son rimasta abbastanza turbata.
La bara è stata portata in casa e tutti facevano la processione per andare a vedere la salma, io ammetto di non esserci riuscita.
Le prefiche che piangevano ma più che un pianto sembrava una specie di litania...mi si è accapponata la pelle.
Le donne vestite rigorosamente di nero, col tanto di velo e spesso calze nere (anche se era agosto).
All'entrata della casa un librone in cui le persone potevano firmare e scrivere qualcosa per la famiglia.

Per il funerale di mio padre mi sono truccata e raccolta i capelli in una coda di cavallo, lasciando scoperto il viso, perche' so che a lui avrebbe fatto piacere vedermi cosi'.
Per il resto non lo so, il lutto che porto io e' dentro il cuore, nell'anima e in ogni pensiero, e durera' per tutta la mia vita.

qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....
io sono originaria di Foggia dove, anche se non si porta più il lutto, si usa portare un saluto a casa o in chiesa dove si celebrano i funerali, sia se si tratta di un parente che amico o vicino di casa.
qui a Bologna mi è capitato di apprendere della morte di 2 vecchietti che abitavano nel mio condominio solo dopo mesi.....volentieri sarei andata al funerale se avessi letto il manifesto funebre, dato che li conoscevo.
è molta strana tale abitudine, anche perchè ho visto che nei paesini della romagna vengono affissi i manifesti funebre.....
..come si comunica la nascita di un bimbo, mi sembra giusto comunicare la morte di una persona a tuutti coloro che lo hanno conosciuto in vita

Tra i miei parenti il lutto si porta solo per i familiari stretti non è più come una volta. Mia zia ha perso il marito un mese fa e lo ha fatto portare a casa da morto, allestito la camera ardente in sala lo hanno vegliato tutta la notte con rosari, sono arrivati un sacco di parenti anche da lontano. Abitando la porta accanto ai miei genitori abbiamo pensato noi a prepararle da mangiare per i primi giorni e il giorno del funerale eravamo una quindicina a tavola, c'era anche qualche parente arrivato dalla Calabria. Lei porterà il lutto a lungo anche perchè ha 70 anni veste di nero ma senza velo nemmeno mia nonna lo usava già 30 anni fa quando le morì il marito. Qui si usa sia la pubblicazione dei manifesti funebri sia un tavolino vicino al portone dove mettere la firma su un libro.
Fortunatamente si è perso l'uso dei pesanti e grossi tendaggi funebri sui portoni ma si mette solo una coccarda col nome e età del defunto.
Io mi sono vestita di nero solo 2/3 giorni.

framar ha scritto: Mi è capitato però di assistere ad un funerale in un paese In provincia di catanzaro, dove abitano parenti di mio marito, devo ammettere che son rimasta abbastanza turbata.
La bara è stata portata in casa e tutti facevano la processione per andare a vedere la salma, io ammetto di non esserci riuscita.
Le prefiche che piangevano ma più che un pianto sembrava una specie di litania...mi si è accapponata la pelle.
Le donne vestite rigorosamente di nero, col tanto di velo e spesso calze nere (anche se era agosto).
All'entrata della casa un librone in cui le persone potevano firmare e scrivere qualcosa per la famiglia.

Mi hai ricordato il funerale della zia di mio marito, celebrato a Catania. Erano tutti vestiti di nero, tutti piangevano, spesso si sentivano delle grida.... c'è stata una specie di processione con la bara dalla casa alla chiesa e poi in senso inverso, perchè hanno fatto "salutare" la casa alla zia. Mia suocera (era la sorella) nonostante sia giovanissima, 47 anni, si è vestita di nero e non si è truccata per un annetto, la nonna (quindi la mamma della defunta) si veste tutt'ora di nero (sono passati quasi due anni).
La cerimonia mi ha davvero impressionata e turbata...sarà che avevo partorito da dieci giorni, sarà che a Roma siamo più "discreti" nel mostrare il dolore, o per lo meno la mia famiglia lo è....fatto sta che vedere tutti quei pianti e soprattutto sentire quelle urla mi è sembrato un po'...teatrale, ecco. Mi ha infastidita, con tutto il rispetto che comunque avevo per il dolore che stavano provando.

roxbo ha scritto:qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....

ma che tristezza! qua si mette la sandalina fuori dalla porta e ci sono i manifesti in giro. PErò non si usa mettere la foto del defunto come in altre zone. A me piacerebbe vedere la foto perchè in zona magari si conoscono molte persone di vista, magari si scambiano due parole dal panettiere o per strada ma non si sa il nome.

Il nostro ultimo lutto in famiglia è stato perdere mio zio, unico famigliare in vita della famiglia di origine di mio padre (i suoi genitori erano morti da tempo). Ricordo fortissimamente in me il dolore che ancora porto dentro, tutt'oggi dopo diversi anni non sono ancora stata capace di andarlo "a trovare" al cimitero. Mio padre ne uscì devastato, erano molto legati, fu l'unica volta che lo vidi piangere, la cosa più brutta è stata che i figli non vollero affiggere manifesti e fecero un funerale molto riservato così che purtroppo anche dopo diverso tempo dalla sua morte c'era gente che ancora chiedeva di lui e gente dispiaciuta per non avergli potuto dare l'estremo saluto.
Morì la viglia di Natale, noi restammo a casa e non festeggiammo per niente.
Il lutto lo portammo nel cuore.

sbu ha scritto:

roxbo ha scritto:qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....

ma che tristezza! qua si mette la sandalina fuori dalla porta e ci sono i manifesti in giro. PErò non si usa mettere la foto del defunto come in altre zone. A me piacerebbe vedere la foto perchè in zona magari si conoscono molte persone di vista, magari si scambiano due parole dal panettiere o per strada ma non si sa il nome.

Concordo.

In Val d'Aosta e in Sardegna ho visto spesso i necrologi con la foto, qui da me mai.

Dionaea ha scritto:

sbu ha scritto:

roxbo ha scritto:qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....

ma che tristezza! qua si mette la sandalina fuori dalla porta e ci sono i manifesti in giro. PErò non si usa mettere la foto del defunto come in altre zone. A me piacerebbe vedere la foto perchè in zona magari si conoscono molte persone di vista, magari si scambiano due parole dal panettiere o per strada ma non si sa il nome.

Concordo.

In Val d'Aosta e in Sardegna ho visto spesso i necrologi con la foto, qui da me mai.

Anche qui si usa la foto, credo che lo scopo sia proprio quello di far capire chi era il defunto alle persone che, magari, non lo conoscevano di nome o lo conoscevano solo con il soprannome (infatti spesso c'è scritto tipo "tizio rossi detto nane"), ma i manifestini si mettono solo davanti ad alcuni esercizi (bar, il negozio di alimentari del paese...) e non sul portone della casa. La foto poi si usa anche per il necrologio sul giornale locale.
Mi avete fattop venire in mente una cosa che mi ha lasciat così : nella frazione (400 abitanti circa) in cui avevo prima lo studio, la mia vicina aveva un negozio di alimentari e lì le davano da appendere 'sti manifestini, mi ha raccontato che poi, dopo il funerale, quando lei li toglieva dalla vetrina le donne del paese andavano a chiederglieli per conservarli...non so, tipo collezione...boh?

dottbaby ha scritto:

Dionaea ha scritto:

sbu ha scritto:

roxbo ha scritto:qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....

ma che tristezza! qua si mette la sandalina fuori dalla porta e ci sono i manifesti in giro. PErò non si usa mettere la foto del defunto come in altre zone. A me piacerebbe vedere la foto perchè in zona magari si conoscono molte persone di vista, magari si scambiano due parole dal panettiere o per strada ma non si sa il nome.

Concordo.

In Val d'Aosta e in Sardegna ho visto spesso i necrologi con la foto, qui da me mai.

Anche qui si usa la foto, credo che lo scopo sia proprio quello di far capire chi era il defunto alle persone che, magari, non lo conoscevano di nome o lo conoscevano solo con il soprannome (infatti spesso c'è scritto tipo "tizio rossi detto nane"), ma i manifestini si mettono solo davanti ad alcuni esercizi (bar, il negozio di alimentari del paese...) e non sul portone della casa. La foto poi si usa anche per il necrologio sul giornale locale.
Mi avete fattop venire in mente una cosa che mi ha lasciat così : nella frazione (400 abitanti circa) in cui avevo prima lo studio, la mia vicina aveva un negozio di alimentari e lì le davano da appendere 'sti manifestini, mi ha raccontato che poi, dopo il funerale, quando lei li toglieva dalla vetrina le donne del paese andavano a chiederglieli per conservarli...non so, tipo collezione...boh?

Quando è morto mio nonno ho scoperto in un cassetto una collezione infinita di circa 60 anni di "santini", di immagini dei morti. Qui si usa pubblicare il necrologio sul quotidiano locale praticamente sempre, come prassi, e poi distribuire alla Messa del funerale le immagini del morto con una frase di accompagnamento.
Ma manifestazioni particolari del lutto nell'abbigliamento o nel comportamento sono assolutamente ormai desuete.

Megan, capisco perfettamente cosa intendi dire che tutte quelle manifestazioni ti son sembrate "teatrali", io son rimasta turbata, molto turbata ma nello stesso tempo mi è sembrato tutto eccessivo, esagerato.
Per me l'espressione del dolore non deve essere necessariamente gridata ed ostentata, perlomeno per come son fatta io.

Dionaea ha scritto:

sbu ha scritto:

roxbo ha scritto:qui a Bologna non si usa affatto, anzi non si usa neanche mettere davanti al portone di casa e della chiesa (dove si celebrano i funerali) un manifesto funebre su cui è scritto chi è morto. il morire nell'anonimato mi fa un bel po' senso.....

ma che tristezza! qua si mette la sandalina fuori dalla porta e ci sono i manifesti in giro. PErò non si usa mettere la foto del defunto come in altre zone. A me piacerebbe vedere la foto perchè in zona magari si conoscono molte persone di vista, magari si scambiano due parole dal panettiere o per strada ma non si sa il nome.

Concordo.

In Val d'Aosta e in Sardegna ho visto spesso i necrologi con la foto, qui da me mai.

io li ho visti in Calabria e campania
Qui in lombardia non ne ho mai visti.

qui si usa abbigliamento e comportamento sobrio per alcuni giorni, in rispetto al defunto ed ai suoi cari
necrologi appesi solitamente con foto, non so se usa anche l'inserzione sul giornale (non li leggo)
saluto al defunto nella camera mortuaria dell'ospedale o a casa (dipende dove è deceduto) per una giornata circa e corteo funebre dalla chiesa al cimitero, se la distanza non è eccessiva, a piedi

il lutto nel senso di vestirsi di nero per anni non lo vedo da un sacco (dalle foto di 30 anni fa in cui mia nonna lo portava per la morte di mio nonno)

i più giovani non fanno più caso nemmeno alla sobrietà durante il funerale

Io sono appena maggiorenne eppure ho sempre portato il lutto, sin dalla più tenera infanzia. Dalla morte di mia nonna avvenuta 8 anni fa sempre sono "alluttato". Sono tradizioni

Ercarota ha scritto:Io sono appena maggiorenne eppure ho sempre portato il lutto, sin dalla più tenera infanzia. Dalla morte di mia nonna avvenuta 8 anni fa sempre sono "alluttato". Sono tradizioni

Di questi tempi meglio alluttato che allettato!

(O allattato e allupato..)

Dionaea ha scritto: ↑

12 mar 2020, 10:03

Ercarota ha scritto:Io sono appena maggiorenne eppure ho sempre portato il lutto, sin dalla più tenera infanzia. Dalla morte di mia nonna avvenuta 8 anni fa sempre sono "alluttato". Sono tradizioni

Di questi tempi meglio alluttato che allettato!

(O allattato e allupato..)

Comunque si sente che sei triste e in lutto. Grazie per essere venuto su Gravidanza on line per farcelo sapere.