infatti.moppie ha scritto:Il regime ospedaliero, rusc, e' una garanzia per la donna. non e' un modo per facilitare o meno l' aborto. e' ai medici che spetta decidere quale modalita' e' sufficientemente sicura per la paziente.
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RU-486
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Re: RU-486
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Re: RU-486
Io penso che quando una donna arriva a prendere la decisione di abortire ha già percorso un cammino difficile e dolorosissimo...non credo che per nessuna sia una passeggiata, quindi non capisco tutto questo accanimento per trovare, passatemi il termine, la modalità "peggiore" per farlo...se vai in ospedale e ti operano va bene, se puoi soffrire di meno a tutti i livelli non va più bene, perchè è troppo facile, eh!!! Devi sentirti ancora più in colpa.
Che vergogna! Invece d investire tempo ed energie per la prevenzione e l'assistenza, si sta a discutere su un cavillo per impedire una procedura già in uso in molti paesi.
Io non credo che ci siano davvero ragioni mediche, ma solo la volotà di attaccare per l'ennesima volta una legge la 194...
In Italia non si va avanti, ma indietro...tra un pò si bruceranno ancora le streghe!!!!
Che vergogna! Invece d investire tempo ed energie per la prevenzione e l'assistenza, si sta a discutere su un cavillo per impedire una procedura già in uso in molti paesi.
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Re: RU-486
La commissione Sanità del Senato si è espressa:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: RU-486
intanto quoto in pieno quello che hanno detto Ema e Pem in apertura...
penso che la pillola RU-486, se sicura e usata correttamente potrebbe essere di grande aiuto per le donne che desiderano abortire, evitando il trauma di un aborto chirurgico.
ciò detto, e senza che nessuno se la prenda a male in quanto io mi riferisco ALLE MIE CONOSCENZE PERSONALI....
conosco diverse persone che hanno abortito.
alcune di loro hanno vissuto la cosa con dolore, e ancora a distanza di anni provano pena e disagio a parlarne...
ma altre invece ne parlano con una leggerezza che mi sconvolge e mi fa capire come alcune persone, a mio avviso, non si rendano conto fino in fondo di quello che fanno...frasi tipo -sono giovane mi devo ancora divertire (ultratrentenne) -mi sono andata a togliere il pensiero (già madre di altri figli),ecc.
la verità è che, seppure certamente in minoranza, ci sono persone che usano l'aborto come metodo anticoncezionale... se non non mi spiego come si possa arrivare al sesto, settimo aborto e oltre...
forse per queste persone la pillola costituisce una ulteriore agevolazione...
ma d'altronde non si può bloccare un farmaco solo per paura dei possibili abusi da parte di qualcuno, che comunque, se fermamente intenzionato ad abortire, troverà comunque un modo.
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
in secondo luogo:
quante di voi hanno un ginecologo che ha seguito tutta la vostra gravidanza e con cui si è stabilito un legame di affetto, fiducia, stima? che direste se, solo per il fatto che è obiettore, al momento del parto non potesse seguirvi anche in ospedale? sareste d'accordo????
il mio gine per esempio era obiettore, ne parlammo alla prima visita, e lui mi disse esplicitamente che, se avessi scelto un giorno di abortire lui non mi avrebbe seguito, in quella fase.
è stato sempre una persona meravigliosa dal punto di vista umano, sollecito e sempre disponibile.
ha aiutato tanti miei amici a portare a termine gravidanze difficilissime, e anche la mia lo è stata.
e non avrebbe dovuto seguirci all'ospedale perchè è un obiettore?
non sono per niente d'accordo
ciascuno ha la propria coscienza e non la può e non la deve violentare.
è giusto che ci sia la legge, ma non si può obbligare un medico a fare una cosa che cozza con le proprie convinzioni.
però lo posso dire?????
disprezzo profondamente, e vorrei che fossero radiati dall'albo dei medici quei ginecologi che in ospedale fanno i (finti) obiettori e poi nei loro studi privati, e a suon di migliaia di euro, praticano aborti clandestini mettendo in pericolo le vite delle loro sfortunate ma anche un pò incoscenti pazienti!!!!
questi sì che non dovrebbero lavorare negli ospedali pubblici.
penso che la pillola RU-486, se sicura e usata correttamente potrebbe essere di grande aiuto per le donne che desiderano abortire, evitando il trauma di un aborto chirurgico.
ciò detto, e senza che nessuno se la prenda a male in quanto io mi riferisco ALLE MIE CONOSCENZE PERSONALI....
conosco diverse persone che hanno abortito.
alcune di loro hanno vissuto la cosa con dolore, e ancora a distanza di anni provano pena e disagio a parlarne...
ma altre invece ne parlano con una leggerezza che mi sconvolge e mi fa capire come alcune persone, a mio avviso, non si rendano conto fino in fondo di quello che fanno...frasi tipo -sono giovane mi devo ancora divertire (ultratrentenne) -mi sono andata a togliere il pensiero (già madre di altri figli),ecc.
la verità è che, seppure certamente in minoranza, ci sono persone che usano l'aborto come metodo anticoncezionale... se non non mi spiego come si possa arrivare al sesto, settimo aborto e oltre...
forse per queste persone la pillola costituisce una ulteriore agevolazione...
ma d'altronde non si può bloccare un farmaco solo per paura dei possibili abusi da parte di qualcuno, che comunque, se fermamente intenzionato ad abortire, troverà comunque un modo.
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
in secondo luogo:
quante di voi hanno un ginecologo che ha seguito tutta la vostra gravidanza e con cui si è stabilito un legame di affetto, fiducia, stima? che direste se, solo per il fatto che è obiettore, al momento del parto non potesse seguirvi anche in ospedale? sareste d'accordo????
il mio gine per esempio era obiettore, ne parlammo alla prima visita, e lui mi disse esplicitamente che, se avessi scelto un giorno di abortire lui non mi avrebbe seguito, in quella fase.
è stato sempre una persona meravigliosa dal punto di vista umano, sollecito e sempre disponibile.
ha aiutato tanti miei amici a portare a termine gravidanze difficilissime, e anche la mia lo è stata.
e non avrebbe dovuto seguirci all'ospedale perchè è un obiettore?
non sono per niente d'accordo
ciascuno ha la propria coscienza e non la può e non la deve violentare.
è giusto che ci sia la legge, ma non si può obbligare un medico a fare una cosa che cozza con le proprie convinzioni.
però lo posso dire?????
disprezzo profondamente, e vorrei che fossero radiati dall'albo dei medici quei ginecologi che in ospedale fanno i (finti) obiettori e poi nei loro studi privati, e a suon di migliaia di euro, praticano aborti clandestini mettendo in pericolo le vite delle loro sfortunate ma anche un pò incoscenti pazienti!!!!
questi sì che non dovrebbero lavorare negli ospedali pubblici.
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Re: RU-486
non sono d' accodo come non sono d' accordo col partorire in casa. sono momenti delicati e rischiosi per la paziente e per il piccolo 9nel caso della nascita a casa) e nel caso qualcosa vada male puo' non esserci il tempo di arrivare in ospedale.BarbyLondra ha scritto:Moppie, io sostengo che ci sono donne che preferiscono il calore delle loro quattro mura per fare un atto del genere, dove magari c'e' la famiglia che le supporta.moppie ha scritto:moppie ha scritto:BarbyLondra ha scritto:Si, diciamo che gli anti-abortisti che ci sono al governo stanno cercando tutti i cavilli legali...moppie ha scritto:Il regime ospedaliero, rusc, e' una garanzia per la donna. non e' un modo per facilitare o meno l' aborto. e' ai medici che spetta decidere quale modalita' e' sufficientemente sicura per la paziente.
barbie, ora sono io a non capire bene te... io intendo che se il regime ospedaliero e' necessario per tutelare la paziente, ben venga.
E onestamente anche sostegno psicologio prima, durante e dopo... perche' anche se meno invasivo di un aborto chirurgico mi sembra comunque un evento traumatico.
Andrebbero in ospedale, prenderebbero cio' che c'e' da prendere e tornerebbero a casa. Poi logicamente, si possono organizzare visite mediche, psicologi e tutto il sostegno necessario, va non vedo il motivo per il quale la parte piu' dolorosa fisicamente debba essere fatta in ospedale solo perche' la legge per l'aborto chirurgico diceva che l'operazione doveva essere fatta in ospedale.
Ri-sottolineo, che anche se l'espulsione viene fatta a casa, questo non significherebbe che alla donna dovrebbero essere messe a disposizione tutte le strutture di supporto post-aborto.
E' piu' chiaro? Scusa, ma spesso trovo davvero difficile esprimere concetti in it. Devo leggere piu' libri in italiano!!!!
quello che la donna preferisce in questo caso non importa. importa la sua salvaguardia. (come per altri pazienti, eh: certe terapie non possono essere fatte a casa ma devono essere fatte in ospedale per garantire la sicurezza dei pazienti stessi.)
La Mesina - Utrecht - 1/10/2007
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Re: RU-486
Faccio difficoltà a capire questo polverone sulla RU486.
L'aborto è praticato da sempre,quindi, con o senza una legge che lo regolamenta,sarebbe comunque una realtà .
La donna sceglie se abortire e quando decide di farlo , lo fa anche contro la legge. Mammane docent.
Poi c'è la coscienza , ma quella non ha nulla a che fare con la legge, ognuno ne ha una ed è con essa che deve far ei conti.
Quindi, che senso ha parlare di pillola che " facilita " l'aborto? Facile o difficile che sia, chi vuole abortire abortisce.
Stiamo , forse, rimettendo in discussione la possibilità di abortire legalmente?
Cui prodest?
L'aborto è praticato da sempre,quindi, con o senza una legge che lo regolamenta,sarebbe comunque una realtà .
La donna sceglie se abortire e quando decide di farlo , lo fa anche contro la legge. Mammane docent.
Poi c'è la coscienza , ma quella non ha nulla a che fare con la legge, ognuno ne ha una ed è con essa che deve far ei conti.
Quindi, che senso ha parlare di pillola che " facilita " l'aborto? Facile o difficile che sia, chi vuole abortire abortisce.
Stiamo , forse, rimettendo in discussione la possibilità di abortire legalmente?
Cui prodest?
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Re: RU-486
Sì. Da che mondo è mondo, se ti mancano i requisiti per lavorare in una stuttura, non lavori in quella struttura. Se quella struttura prevede che il giorno tot tu stia a praticare aborti, e non vuoi farlo, cerchi un altro lavoro. Come tutti. Del resto, se è una scelta etica, non dovrebbe fermarsi a una mera considerazione di tipo "ho studiato per questo e non mi abbasso a fare l'operaio", no?RobertaB ha scritto:
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
[/b]
Sull'essere seguita sempre dallo stesso ginecologo, è bello (non indispensabile, ma bello), ma se il ginecologo non ha i requisiti per lavorare in ospedale, e si vuole avere lo stesso gine dell'ospedale, ne scegli uno tra quelli che lavorano lì. Semplice.
Sui gine obiettori per lucro, concordo, anzi penso che andrebbero radiati appena colti sul fatto (e non è che ci voglia molto).
Sulla questione della pillola abortiva, continuo a non immaginare come possa essere 'più facile' abortire in preda alle contrazioni, espellendo sangue magari per ore, stando malissimo su un lettino d'ospedale, anzichè sottoponendosi a un intervento. Ma immagino che per chi crede ancora alle streghe, la RU486 sia davvero una pasticchina magica che fa sparire la gravidanza in una nuvoletta di fumo colorato.
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Re: RU-486
E se la dottoressa che puà salvare la vita dei tuoi (nel caso specifico i miei) è stracattolica, posso salvare i miei figli solo se ho i soldi per pagarla privatamente? In linea di principio, si può essere d'accordo, ma, inoltre, se una persona è capace di salvare vite, perchè farle perdere del tempo a fare aborti?lemmina ha scritto:Sì. Da che mondo è mondo, se ti mancano i requisiti per lavorare in una stuttura, non lavori in quella struttura. Se quella struttura prevede che il giorno tot tu stia a praticare aborti, e non vuoi farlo, cerchi un altro lavoro. Come tutti. Del resto, se è una scelta etica, non dovrebbe fermarsi a una mera considerazione di tipo "ho studiato per questo e non mi abbasso a fare l'operaio", no?RobertaB ha scritto:
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
[/b]
Sull'essere seguita sempre dallo stesso ginecologo, è bello (non indispensabile, ma bello), ma se il ginecologo non ha i requisiti per lavorare in ospedale, e si vuole avere lo stesso gine dell'ospedale, ne scegli uno tra quelli che lavorano lì. Semplice.
Sui gine obiettori per lucro, concordo, anzi penso che andrebbero radiati appena colti sul fatto (e non è che ci voglia molto).
E' molto difficile.
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la tartaruga lenta com'è afferra al volo la fortuna quando c'è. 2006 2008
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Re: RU-486
E io non sono d'accordo.Non partorirei mai a casa, ma tantissime donne , anche nel mondo occidentale lo fanno e infatti lo ripetono. Il numero dei parti che va male e' molto basso. E spesso, se sei seguita da ostetriche in gamba, si rendono conto se sta succedendo qualche problema.moppie ha scritto:
non sono d' accodo come non sono d' accordo col partorire in casa. sono momenti delicati e rischiosi per la paziente e per il piccolo 9nel caso della nascita a casa) e nel caso qualcosa vada male puo' non esserci il tempo di arrivare in ospedale.
quello che la donna preferisce in questo caso non importa. importa la sua salvaguardia. (come per altri pazienti, eh: certe terapie non possono essere fatte a casa ma devono essere fatte in ospedale per garantire la sicurezza dei pazienti stessi.)
Non lo farei mai, ma molte miei amiche e colleghe lo hanno fatto e non vedo perche' non dovrebbero farlo. il parto e' una cosa naturale e se sei seguita bene, si ha tutto il tempo per andare in ospedale.
Questa pillola si puo' prendere fino al 46 giorno, cioe' alla sesta settimana, se non sbaglio. Il feto non si vede neanche nel sangue.
Se leggi gli effetti collaterali della pillola negli altri paesi, non c'e' niente di preoccupante che necessita il ricovero ospedaliero.
Di nuovo, ritengo che chi vuole andare a casa deve essere lasciata andare a casa perche' la legge era stata creata per l'aborto chirurgico (che logicamente deve essere fatto in ospedale) e non aborto chimico.
R: 10/6/2008 a 41+1 & M: 23/2/2010 a 39+5 «Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.» Dante Alighieri
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Re: RU-486
Sono d'accordissimo con te su cio' che dici sugli obiettori: se uno non vuole accettare tutte le sfaccetature di una professione non lo fa (e' come uno che decide di diventare soldato ma poi non vuole andare in Afghanistan).lemmina ha scritto:Sì. Da che mondo è mondo, se ti mancano i requisiti per lavorare in una stuttura, non lavori in quella struttura. Se quella struttura prevede che il giorno tot tu stia a praticare aborti, e non vuoi farlo, cerchi un altro lavoro. Come tutti. Del resto, se è una scelta etica, non dovrebbe fermarsi a una mera considerazione di tipo "ho studiato per questo e non mi abbasso a fare l'operaio", no?RobertaB ha scritto:
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
[/b]
Sull'essere seguita sempre dallo stesso ginecologo, è bello (non indispensabile, ma bello), ma se il ginecologo non ha i requisiti per lavorare in ospedale, e si vuole avere lo stesso gine dell'ospedale, ne scegli uno tra quelli che lavorano lì. Semplice.
Sui gine obiettori per lucro, concordo, anzi penso che andrebbero radiati appena colti sul fatto (e non è che ci voglia molto).
Sulla questione della pillola abortiva, continuo a non immaginare come possa essere 'più facile' abortire in preda alle contrazioni, espellendo sangue magari per ore, stando malissimo su un lettino d'ospedale, anzichè sottoponendosi a un intervento. Ma immagino che per chi crede ancora alle streghe, la RU486 sia davvero una pasticchina magica che fa sparire la gravidanza in una nuvoletta di fumo colorato.
Per il secondo punto che fai, voglio dire che le contrazioni uterine, non sono come le contrazioni da parto, ma come dolori mestruali (forti ma che possono essere fatti tranquillamente) e logicamente si possono prendere anti dolorifici come paracetamolo e aspirina.
Il sanguinamento inizia 1 o 2 giorni dopo la pillola e puo' continuare per 12 giorni (max!!!!!!!!!!!!).
I vantaggi sono che non sei in anestesia (locale o totale) e non si usano dilattatori meccanici e cannule. Non ci sono traumi o ferite al collo dell'utero, infezioni o trombosi.
Ripeto Solitamente vi sono dei crampi addominali leggermente piu' dolorosi di quelli mestruali, che cessano rapidamente.
Insomma, e' un passo avanti.
R: 10/6/2008 a 41+1 & M: 23/2/2010 a 39+5 «Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.» Dante Alighieri
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Re: RU-486
guarda, l' olanda e' il paese con i parti in casa piu' frequenti in europa. e la mortalita' neonatale piu' alta. Il rischio e' piu' alto. partorire o abortire non sono una passeggiata di salute. le ostetriche qui continuano a dire che e' uguale ma i ginecologi sono disperati perche' non ne cavano piedi.BarbyLondra ha scritto:E io non sono d'accordo.Non partorirei mai a casa, ma tantissime donne , anche nel mondo occidentale lo fanno e infatti lo ripetono. Il numero dei parti che va male e' molto basso. E spesso, se sei seguita da ostetriche in gamba, si rendono conto se sta succedendo qualche problema.moppie ha scritto:
non sono d' accodo come non sono d' accordo col partorire in casa. sono momenti delicati e rischiosi per la paziente e per il piccolo 9nel caso della nascita a casa) e nel caso qualcosa vada male puo' non esserci il tempo di arrivare in ospedale.
quello che la donna preferisce in questo caso non importa. importa la sua salvaguardia. (come per altri pazienti, eh: certe terapie non possono essere fatte a casa ma devono essere fatte in ospedale per garantire la sicurezza dei pazienti stessi.)
Non lo farei mai, ma molte miei amiche e colleghe lo hanno fatto e non vedo perche' non dovrebbero farlo. il parto e' una cosa naturale e se sei seguita bene, si ha tutto il tempo per andare in ospedale.
Questa pillola si puo' prendere fino al 46 giorno, cioe' alla sesta settimana, se non sbaglio. Il feto non si vede neanche nel sangue.
Se leggi gli effetti collaterali della pillola negli altri paesi, non c'e' niente di preoccupante che necessita il ricovero ospedaliero.
Di nuovo, ritengo che chi vuole andare a casa deve essere lasciata andare a casa perche' la legge era stata creata per l'aborto chirurgico (che logicamente deve essere fatto in ospedale) e non aborto chimico.
Certo la gravidanza e il parto non sono una malattia ma sono momenti molto delicati nella vita di una donna e del bambino che viene alla luce. e vanno considerati seriamente. il fatto che il feto non si veda non implica che l' aborto sia una passeggiata. la donna va seguita con serieta'.
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Re: RU-486
scusa barby ma questo messaggio mi sembra di una leggerezza allucinante.BarbyLondra ha scritto:
Per il secondo punto che fai, voglio dire che le contrazioni uterine, non sono come le contrazioni da parto, ma come dolori mestruali (forti ma che possono essere fatti tranquillamente) e logicamente si possono prendere anti dolorifici come paracetamolo e aspirina.
Il sanguinamento inizia 1 o 2 giorni dopo la pillola e puo' continuare per 12 giorni (max!!!!!!!!!!!!).
I vantaggi sono che non sei in anestesia (locale o totale) e non si usano dilattatori meccanici e cannule. Non ci sono traumi o ferite al collo dell'utero, infezioni o trombosi.
Ripeto Solitamente vi sono dei crampi addominali leggermente piu' dolorosi di quelli mestruali, che cessano rapidamente.
Insomma, e' un passo avanti.
posto che non tutte hanno solo "dolori mestruali", ma le complicazioni, dove le metti? gli effetti collaterali? il monitoraggio dei valori di laboratorio? mica stai prendendo un' aspirina e via.... lo faccio a casa per stare piu' confortevole... si tratta comunque di un intervento medico (non chirurgico) importante...
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Re: RU-486
Non conosco la tua situazione, ma capisci anche tu che non si può fare un discorso generale che tenga conto di ogni caso specifico. Per me, posso dirti che se fosse per salvare i miei figli, mi rivolgerei a un cattolico cacciatore che alleva cani per la vivisezione e ha l'hobby del tiro al piccione dalle finestre di casa, non m'interessa, ma perdonami, non credo che il solo medico al mondo capace di salvare i tuoi figli fosse proprio quella lì. Senza entrare nello specifico.mafalda2005 ha scritto: E se la dottoressa che puà salvare la vita dei tuoi (nel caso specifico i miei) è stracattolica, posso salvare i miei figli solo se ho i soldi per pagarla privatamente? In linea di principio, si può essere d'accordo, ma, inoltre, se una persona è capace di salvare vite, perchè farle perdere del tempo a fare aborti?
E' molto difficile.
Comunque n on ho capito cosa intendi con 'perdere tempo a fare aborti'. Fa parte del lavoro, va fatto, non è una perdita di tempo, è un servizio importantissimo. Anzi, gradirei che non mettessero gli incapaci a fare aborti, solo perchè quelli bravi vanno destinati a più alti uffici di un servizio che prende sì e no una matitna asettimana.
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Re: RU-486
quindi, il fatto che uno abbia il torto di credere che la vita inizia fin dal concepimento e non si senta di praticare un aborto perchè non vuole porre fine ad una vita umana fa venir meno uno dei requisiti indispensabili per lavorare in ospedale?BarbyLondra ha scritto:lemmina ha scritto:Sì. Da che mondo è mondo, se ti mancano i requisiti per lavorare in una stuttura, non lavori in quella struttura. Se quella struttura prevede che il giorno tot tu stia a praticare aborti, e non vuoi farlo, cerchi un altro lavoro. Come tutti. Del resto, se è una scelta etica, non dovrebbe fermarsi a una mera considerazione di tipo "ho studiato per questo e non mi abbasso a fare l'operaio", no?RobertaB ha scritto:
dissento in pieno invece da chi afferma che un ginecologo obiettore non dovrebbe lavorare in un ospedale pubblico...
intanto per un motivo di ordine pratico:
non sempre si può scegliere dove lavorare di questi tempi...
o un ginecologo, solo perchè obiettore e non trovando posto in una struttura privata dovrebbe restare a spasso?
[/b]
Sull'essere seguita sempre dallo stesso ginecologo, è bello (non indispensabile, ma bello), ma se il ginecologo non ha i requisiti per lavorare in ospedale, e si vuole avere lo stesso gine dell'ospedale, ne scegli uno tra quelli che lavorano lì. Semplice.
Sui gine obiettori per lucro, concordo, anzi penso che andrebbero radiati appena colti sul fatto (e non è che ci voglia molto).
Sono d'accordissimo con te su cio' che dici sugli obiettori: se uno non vuole accettare tutte le sfaccetature di una professione non lo fa (e' come uno che decide di diventare soldato ma poi non vuole andare in Afghanistan).

ma perchè è così difficile rispettare le idee degli altri????
e se domani mattina decidessero che l'eutanasia è legale, allora i medici dovrebbero essere obbligati a praticarla anche se così si sentirebbero degli assassini???
e guarda che io non sono di principio contraria nè all'aborto (seppure solo in alcuni casi) nè all'eutanasia (come per l'aborto) ma costringere qualcuno a praticare l'uno o l'altra sotto ricatto di non farlo lavorare... bhe...

menomale che si può ancora scegliere...
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Re: RU-486
ecco.e se domani mattina decidessero che l'eutanasia è legale, allora i medici dovrebbero essere obbligati a praticarla anche se così si sentirebbero degli assassini???
e guarda che io non sono di principio contraria nè all'aborto (seppure solo in alcuni casi) nè all'eutanasia (come per l'aborto) ma costringere qualcuno a praticare l'uno o l'altra sotto ricatto di non farlo lavorare... bhe...![]()
menomale che si può ancora scegliere...
basta che gli ospedali abbiano medici in gamba obiettori e medici in gamba non obiettori.
badate che se c' e' una cosa importante nel lavoro di un medico e' che sappia comportarsi solo secondo coscienza. perche' un medico che si comporta in tale modo da garanzie. un medico che non si comporta secondo la propria coscienza ha meno remore e potrebbe essere piu' pressapochista.
e, ripeto, nemmeno io sono contro l' aborto o l' eutanasia. anzi! sono laica. ma non riuscirei a praticarli perche' non starei bene con me stessa. non dovrei piu' lavorare da nessuna parte?
io ho studiato per guarire i miei pazienti e non per aiutarli a morire. ripeto starei al loro fianco e farei il possibile per alleviare il loro dolore in un percorso di vita dolorosissimo come l' avvicinarsi della morte. ma nessuno, NESSUNO, puo' obbligarmi a comportarmi contro coscienza e staccare quella spina o iniettare quel farmaco.
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Re: RU-486
che poi, aggiungo, se si stanassero tutti i medici finti obiettori (quelli di cui parlavo sopra) e cominciassero a praticare aborti anche in ospedale e non solo nei loro ambulatori, ci sarebbero più medici abortisti che obiettori
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3 ottobre 2011:un batuffolo di dolcezza infinita
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- lemming
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Re: RU-486
Ma uno può credere quello che vuole. Per esempio, un medico non obiettore può credere che sia profondamente ingiusto che, mentre lui va giù a praticare aborti, il medico obiettore se ne stia a fumarsi una sigaretta o faccia ecografie (che è un attimino più piacevole di fare un raschiamento, ancora non ho sentito nessun medico non obiettore dire che si diverte a farlo, soltanto che è loro dovere quindi lo fanno) e prenda il suo stesso stipendio.RobertaB ha scritto: quindi, il fatto che uno abbia il torto di credere che la vita inizia fin dal concepimento e non si senta di praticare un aborto perchè non vuole porre fine ad una vita umana fa venir meno uno dei requisiti indispensabili per lavorare in ospedale?
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Crederò all'etica dell'obiezione quando vedrò i medici obiettori restituire dalla busta paga le ore che passano a non lavorare mentre i loro colleghi si fanno il mazzo per coprire anche i turni che lasciano scoperti.
Davide (3-3-2005) Arianna (3-12-2007)
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- mafalda2005
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Re: RU-486
Non conosco la tua situazione, ma capisci anche tu che non si può fare un discorso generale che tenga conto di ogni caso specifico. Per me, posso dirti che se fosse per salvare i miei figli, mi rivolgerei a un cattolico cacciatore che alleva cani per la vivisezione e ha l'hobby del tiro al piccione dalle finestre di casa, non m'interessa, ma perdonami, non credo che il solo medico al mondo capace di salvare i tuoi figli fosse proprio quella lì. /quote]lemmina ha scritto:mafalda2005 ha scritto: E se la dottoressa che puà salvare la vita dei tuoi (nel caso specifico i miei) è stracattolica, posso salvare i miei figli solo se ho i soldi per pagarla privatamente? In linea di principio, si può essere d'accordo, ma, inoltre, se una persona è capace di salvare vite, perchè farle perdere del tempo a fare aborti?
E' molto difficile.
Direi che per il mio problema era colei che aveva fatto più studi in Italia (e fra i maggiori anche all'estero). Per la perdita di tempo, affermo che se una persona riesce a fare operazioni che altri non riescono a fare bene quanto lei, allora non impegni quella persona a fare un intervento di routine.
E' come far fare un'appendicectomia a un chirurgo che sa fare cose molto più complesse. Come in tutti i lavori c'è chi è più bravo di altri.
Mi chiama il mio bimbo, ciao
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la tartaruga lenta com'è afferra al volo la fortuna quando c'è. 2006 2008
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- lemming
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Re: RU-486
Ok, un luminare lo si mette a lavorare alla cosa nella quale eccelle, così salverà più vite.
Sono tutti luminari i medici negli ospedali?
Tutti idealisti gli obiettori?
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- mafalda2005
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Re: RU-486
No certo che no e lo so sulla mia pelle, però qualcuno c'è.
Comunque forse la soluzione, è pagare un tanto ad aborto, poi vedi come gli obiettori diminuiscono

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