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Mi metto in malattia?
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Re: Mi metto in malattia?
mah... questo è il vero luogo comune! nessuno ha detto questo...se vuoi possiamo aprire un post su quanto siano stronzi i datori di lavoro e sulle condizioni infami che in alcune aziende (non tutte eh) ci sono... ma quì si parla di altro...
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Re: Mi metto in malattia?
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Re: Mi metto in malattia?
Vanessa70 ha scritto:No guarda, non ci siamo capiti è la mia azienda che vuole questa situazione. La scorsa estate che non c'era lavoro mi sono sentita dire dal mio capo "prenditi una settimana di malattia magari che la attacchi alle ferie!". Addirittura quando sono rimasta incinta e l'azienda era in crisi mi hanno proposto di mettermi in maternità anticipata, così il mio stipendio l'avrebbe pagato il provvedditorato e non l'azienda! Ma io stavo bene e mi sembrava assurdo e sono andata a lavorare fino al settimo mese. E' un modo di fare che a nessuno piace, ma sono proprio i datori di lavoro che hanno dato il via a questo circolo vizioso! Non sarebbe più semplice darmi da fare un altro lavoro? Perché mi devo mettere in malattia o maternità anticipata?? Quando lavoravo full time quando non avevo da fare mi portavo i libri in ufficio e mi mettevo a studiare, ma ora che c'è mio figlio col cavolo, io preferisco stare con lui e loro lo sanno, gli sta bene così. E' a me che non sta bene così, vorrei semplicemente essere pagata per lavorare e non per scaldare la sedia.Pasakiotta ha scritto:Vanessa70 ha scritto: Si anche io quando Ale sta male mi prendo le ore non retribuite (ho il contratto del commercio, non me le pagano le malattie del bambino). Però, per dirti, se un giorno c'è il sole e voglio andarmene con Ale al parco piuttosto che portarlo al nido, o se vedo che non sta tanto bene, io non mi faccio problemi e mi prendo le malattie piuttosto che i permessi non retribuiti! Ripeto, non è nel mio stile e so che non è giusto, ma questa azienda non mi tratta bene e io non voglio trattare bene lei! Datemi da lavorare e io in uffici ci vengo volentieri cavolo!!!
Mi sto per sentire male.. Ora capisco perché ti hanno relegato su una sedia a grattarti la pancia tutto il giorno.. Non hai idea veramente di cosa voglia dire sbattersi per guadagnarsi due soldi, se no non parleresti così.. Sei un'offesa a chi invece fa i salti mortali per arrivare alla fine del mese!
Ma come è possibile che questi non abbiano lavoro e si possano mantenere dipendenti che non hanno mansioni da svolgere???
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Re: Mi metto in malattia?
E' possibilissimo, perchè quando assumi un dipendente è quasi impossibile licenziarlo!!! Di conseguenza in tempi come questi in cui il lavoro non è esattamente ai massimi livelli capita che ci sia esubero di personale.Ma come è possibile che questi non abbiano lavoro e si possano mantenere dipendenti che non hanno mansioni da svolgere???
Così non potendo licenziarti loro cercano di metterti in una posizione tale che sia tu a volertene andare.
Semplicemente MOBBING più o meno velato. E non credere, nel 90% dei casi i colleghi non ti appoggiano. Se hanno lavoro non si mettono contro il capo per testimoniare.
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Re: Mi metto in malattia?
beh grimilde... a me dispiacerebbe se un mio collega fosse vittima di mobbing... però se un collega se ne stesse a casa in finta malattia o approfittasse della situazione penserei che quella persona non è poi così vittima...grimilde ha scritto:E' possibilissimo, perchè quando assumi un dipendente è quasi impossibile licenziarlo!!! Di conseguenza in tempi come questi in cui il lavoro non è esattamente ai massimi livelli capita che ci sia esubero di personale.Ma come è possibile che questi non abbiano lavoro e si possano mantenere dipendenti che non hanno mansioni da svolgere???
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Re: Mi metto in malattia?
Esatto è proprio questo che succede.grimilde ha scritto:E' possibilissimo, perchè quando assumi un dipendente è quasi impossibile licenziarlo!!! Di conseguenza in tempi come questi in cui il lavoro non è esattamente ai massimi livelli capita che ci sia esubero di personale.Ma come è possibile che questi non abbiano lavoro e si possano mantenere dipendenti che non hanno mansioni da svolgere???
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Re: Mi metto in malattia?
a maggior ragione, non dovresti " permetterti " finte malattie.Vanessa70 ha scritto:Esatto è proprio questo che succede.grimilde ha scritto:E' possibilissimo, perchè quando assumi un dipendente è quasi impossibile licenziarlo!!! Di conseguenza in tempi come questi in cui il lavoro non è esattamente ai massimi livelli capita che ci sia esubero di personale.Ma come è possibile che questi non abbiano lavoro e si possano mantenere dipendenti che non hanno mansioni da svolgere???
Così non potendo licenziarti loro cercano di metterti in una posizione tale che sia tu a volertene andare.
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Re: Mi metto in malattia?
Non ho detto che non dispiace ho detto che non appoggiano. Se hai il mutuo da pagare e i figli da mantenere non ti esponi con il datore di lavoro.beh grimilde... a me dispiacerebbe se un mio collega fosse vittima di mobbing...
Non riesco a capire come mai si fa sempre questa associazione. Come se chi subisce mobbing se l'è cercata.però se un collega se ne stesse a casa in finta malattia o approfittasse della situazione penserei che quella persona non è poi così vittima..
Chi sta a casa in finta malattia FA IL FURBO e basta. Ma questo vale per chiunque indipendentemente dal mobbing.
La mia risposta era per chi chiedeva come fanno le aziende a mantere dipendenti demansionati. Semplice per non mantenerli più li inducono a licenziarsi.
E generalmente chi ci va di mezzo sono le donne che rientrano dalle maternità, per il semplice motivo che comunque hanno già perso la loro mansione nei mesi di assenza. Oppure, come nel mio caso, durante la maternità sono stata sostituita da un uomo che si è tenuto il mio lavoro perchè lui di sicuro non avrà problemi di assenze per figli malati, inserimenti all'asilo e cose di questo tipo.
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Re: Mi metto in malattia?
Non so Grimilde sono un po' scettica.. Perché un'azienda dovrebbe permettersi il lusso di perdere una persona valida in termini di competenza, professionalità, puntualità e precisione? Una persona così rappresenta l'azienda, se metto da parte ingiustamente un elemento valido avrò clienti che si lamentano, insoddisfazione e perdita di produttività. Quando lavoravo come dipendente avevo dei clienti che curavo io da anni e anni e che erano diventati quasi amici. Se mi avessero improvvisamente declassato senza un motivo valido i miei clienti non sarebbero certo stati contenti. Mi viene piuttosto da pensare che una donna che rientra dalla maternità perda piuttosto in certi casi il suo carisma lavorativo, la sua professionalità e credibilità. E non credo che centrino i giorni di malattia o di visite mediche per il bambino. Credo che molte donne invece vadano un po' in stand-by, come a dire ora sono mamma e non me ne frega più di tanto del lavoro.. E questo io l'ho visto con i miei occhi quando una delle mie assistenti era rientrata dalla maternità.. Cioè non gliene fregava più un tubo, alle 5 puntuale se ne andava e non potevi nemmeno dirle nulla perché attaccava la solita solfa del "il bambino di qua e là" Bhe in quel caso quando è stato il momento di raccomandare una di loro per il posto di assistente di direzione non ho scelto lei, ma non perché fosse mamma, ma perché aveva perso la motivazione. E così ero costretta a darle dei lavori poco "importanti" semplicemente perché quando le affidavo un compito di una certa entità non lo finiva o lo faceva male e svogliatamente.. Non sono completamente dalla parte di un direttore dato che io stessa ero sì reponsabile di 6 persone ma dovevo fare i conti anche io con un capo. Però capisco che declassare una persona non è sempre una scelta del datore di lavoro, ma di chi lo mette nella condizione di fargli fare quella scelta..
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Re: Mi metto in malattia?
quoto... forse sarebbe il caso di sentire sempre tutte le campane!!Pasakiotta ha scritto:. Però capisco che declassare una persona non è sempre una scelta del datore di lavoro, ma di chi lo mette nella condizione di fargli fare quella scelta..
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Re: Mi metto in malattia?
PASAKIOTTA su certi aspetti posso essere d'accordo con te. Nel senso quando ho avuto il primo figlio non ho avuto nessun problema al rientro.
Anzi, non il mio capo non vedeva l'ora che rientrassi perchè la ragazza che avevano preso come sostituta era un mezzo disastro.
Però è vera una cosa, che io al rientro dalla maternità nonstante abbia fatto pochissime assenze, non ho più fatto un minuto di straordinari. Ma ti posso dire che non è per mancanza di motivazione ma semplicemente perchè l'asilo nido chiudeva. Quindi non è che una mamma perda motivazione, semplicemente deve conciliare il lavoro con tutto il resto.
Con la seconda maternità sono stata sostituita da un uomo che era già mio collega (quindi nessuna persona in più) e al rientro io ero di troppo! E ancora, non è che le persone con cui lavoravo da un giorno all'altro non mi hanno più vista e sentita. Sapevano che io andavo in maternità, poi a distanza di un anno chi ci pensava più ormai.
Sai io vede tante mamme all'asilo nido, e la maggior parte di loro hanno passato questa situazione. Quando rientri sei di troppo. L'azienda ha fatto a meno di te per tanto tempo e può farne a meno anche adesso.
Discorso a parte invece è come si affronta la situazione, quindi se scegliere le "finte malattie" o rimboccarsi le maniche per cercare di ottimizzare la situazione
Anzi, non il mio capo non vedeva l'ora che rientrassi perchè la ragazza che avevano preso come sostituta era un mezzo disastro.
Però è vera una cosa, che io al rientro dalla maternità nonstante abbia fatto pochissime assenze, non ho più fatto un minuto di straordinari. Ma ti posso dire che non è per mancanza di motivazione ma semplicemente perchè l'asilo nido chiudeva. Quindi non è che una mamma perda motivazione, semplicemente deve conciliare il lavoro con tutto il resto.
Con la seconda maternità sono stata sostituita da un uomo che era già mio collega (quindi nessuna persona in più) e al rientro io ero di troppo! E ancora, non è che le persone con cui lavoravo da un giorno all'altro non mi hanno più vista e sentita. Sapevano che io andavo in maternità, poi a distanza di un anno chi ci pensava più ormai.
Sai io vede tante mamme all'asilo nido, e la maggior parte di loro hanno passato questa situazione. Quando rientri sei di troppo. L'azienda ha fatto a meno di te per tanto tempo e può farne a meno anche adesso.
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Re: Mi metto in malattia?
Grimilde sul discorso degli straordinari sono d'accordo che non si possa pretendere che una mamma abbia la stessa libertà e disponibilità di prima, infatti ti dico che io personalmente ho sempre avvertito con largo anticipo i giorni "caldi" in cui chiedevo ai miei collaboratori di fermarsi più a lungo in ufficio. Di solito non si creavano grossi problemi perché, appunto ero in grado di prevedere che in quella settimana avremmo avuto più da fare. Sapendolo in anticipo ci si organizzava di solito compatibilmente con gli impegni di tutti (perché anche chi non ha figli ha una sua vita e suoi problemi... E ha quindi diritto allo stesso trattamento). Quello che spesso manca è un po' di elasticità mentale, anche se si è mamme, si può venire incontro al capo e ai colleghi facendo talvolta straordinari. Questo comportamento di solito dà poi i suoi frutti, nel senso che se vedo e percepisco una buona ricettività da parte di un collaboratore sarò ben lieta di venirgli incontro quando ha realmente bisogno di permessi e ore. Ovviamente la cosa deve essere bilaterale, altrimenti viene meno quel principio di fiducia su cui dovrebbe basarsi un qualsiasi rapporto di lavoro.
Sul fatto che dopo la tua seconda maternità ci sia stato una specie di cambio della guardia dove tu ti sei trovata senza un definito posto di lavoro secondo me è da imputare ad una cattiva organizzazione. Nel momento in cui io so che un mio collaboratore rientra da un periodo di assenza devo essere in grado di reintegrarlo nell'organico, anche se questo comporta difficoltà di adattamento alla nuova situazione.
Sono sempre convinta che parlare chiaro, espondendo con calma i propri dubbi e perplessità, mantendendo sempre un atteggiamento elastico di apertura mentale sia la soluzione migliore per cambiare eventualmente una situazione scomoda come quella di Vanessa.
Sul fatto che dopo la tua seconda maternità ci sia stato una specie di cambio della guardia dove tu ti sei trovata senza un definito posto di lavoro secondo me è da imputare ad una cattiva organizzazione. Nel momento in cui io so che un mio collaboratore rientra da un periodo di assenza devo essere in grado di reintegrarlo nell'organico, anche se questo comporta difficoltà di adattamento alla nuova situazione.
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Re: Mi metto in malattia?
Pasakiotta ha scritto:Non so Grimilde sono un po' scettica.. Perché un'azienda dovrebbe permettersi il lusso di perdere una persona valida in termini di competenza, professionalità, puntualità e precisione?
Credo che molte donne invece vadano un po' in stand-by, come a dire ora sono mamma e non me ne frega più di tanto del lavoro..
alle 5 puntuale se ne andava e non potevi nemmeno dirle nulla
Però capisco che declassare una persona non è sempre una scelta del datore di lavoro, ma di chi lo mette nella condizione di fargli fare quella scelta..
Non so dirti il perchè Pasakiotta.
A me quando è successo non ero al rientro dalla maternità. Non ero neppure sposata. Anzi facevo circa 20-30 ore di starordinario non pagato al mese. Senza lamentarmi e senza aspettare che me lo chiedessero. Il mio lavoro lo facevo scrupolosamente e in totale coscienza.
Però è cambiata la dirigenza. Son cambiate le persone e a quanto pare le loro idee su chi era necessario e chi no. Non era il primo capo che cambiavo. In 7 anni il capo di quell'ufficio è cambiato ben 6 volte. Ma con i primi 4 non ho vauto nessunissimo problema. Fino a che è cambiata tutta la dirigenza. E così, dal nulla è iniziato il mio inferno. Durato 3 anni. Poi ho ceduto e me ne sono andata.
I colleghi per quanto possano essere dalla tua parte, non si possono permettere il lusso di difenderti e rischiare lo stesso trattamento. Hanno bisogno del loro stipendio. Per cui sei solo e indifeso.
Ti assicuro che non è sempre colpa del dipendente se il datore di lavoro decide a un certo punto che ne vuole fare a meno.
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Re: Mi metto in malattia?
Assolutamente no, non è sempre colpa di uno in particolare. La mia spiegazione era riferita più che altro all'autrice del post, purtroppo non metto in dubbio che esistano realtà lavorative assurde, specialmente in mano agli speculatori. Basta guardare cosa sta succedendo alla BMW e alla Siemens in Germania (tra le altre cose è ora che la smettiamo di pensare all'Italia come al fanalino di coda..) dove nonostante le aziende facciano profitti su profitti abbiano deciso di tagliare più di 1500 posti di lavoro. Lì, al contrario del nostro paese, un dipendente (e anche una donna dopo la maternità) può essere tranquillamente licenziata senza quasi nessuna tutela.
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Re: Mi metto in malattia?
Pasakiotta ha scritto:Grimilde sul discorso degli straordinari sono d'accordo che non si possa pretendere che una mamma abbia la stessa libertà e disponibilità di prima, infatti ti dico che io personalmente ho sempre avvertito con largo anticipo i giorni "caldi" in cui chiedevo ai miei collaboratori di fermarsi più a lungo in ufficio. Di solito non si creavano grossi problemi perché, appunto ero in grado di prevedere che in quella settimana avremmo avuto più da fare. Sapendolo in anticipo ci si organizzava di solito compatibilmente con gli impegni di tutti (perché anche chi non ha figli ha una sua vita e suoi problemi... E ha quindi diritto allo stesso trattamento). Quello che spesso manca è un po' di elasticità mentale, anche se si è mamme, si può venire incontro al capo e ai colleghi facendo talvolta straordinari. Questo comportamento di solito dà poi i suoi frutti, nel senso che se vedo e percepisco una buona ricettività da parte di un collaboratore sarò ben lieta di venirgli incontro quando ha realmente bisogno di permessi e ore. Ovviamente la cosa deve essere bilaterale, altrimenti viene meno quel principio di fiducia su cui dovrebbe basarsi un qualsiasi rapporto di lavoro.
Sul fatto che dopo la tua seconda maternità ci sia stato una specie di cambio della guardia dove tu ti sei trovata senza un definito posto di lavoro secondo me è da imputare ad una cattiva organizzazione. Nel momento in cui io so che un mio collaboratore rientra da un periodo di assenza devo essere in grado di reintegrarlo nell'organico, anche se questo comporta difficoltà di adattamento alla nuova situazione.
Sono sempre convinta che parlare chiaro, espondendo con calma i propri dubbi e perplessità, mantendendo sempre un atteggiamento elastico di apertura mentale sia la soluzione migliore per cambiare eventualmente una situazione scomoda come quella di Vanessa.
Il problema è che bisogna essere in due a ragionare in questa maniera.
Purtroppo non tutti lo fanno.
O meglio ancora (nel mio caso specifico) con la prima maternità lo ha fatto, io avevo dato disponibilità a lavorare da casa nel caso avessi dovuto assentarmi per i bambini e lui mi aveva fatto mettere la connessione modem a casa.
Poi con il secondo figlio è cambiato tutto. E' arrivato a dirmi: però adesso basta figli, non ho intenzione di manterti anche il terzo
Non è che per caso mi assumi vero? :prrrr
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Re: Mi metto in malattia?
Pasakiotta, lo sapevi che se ti licenziano ti devono dare una buona uscita e hai diritto alla cassa integrazione mentre se dai le dimissioni niente di tutto ciò?
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Re: Mi metto in malattia?
non mi sembrava che questo post trattasse l'argomento "datori versus dipendenti", qui si parla di prendersi malattia per andare al parco o per stare a casa a scaldare la propria sedia.
ho specificato che parlavo delle persone NON corrette e che per fortuna ci sono anche quelle corrette.
se proprio vogliamo dirla tutta ne ho anche per gli imprenditori scorretti, ne ho per tutti.
ma non era questo l'argomento.
se poi vogliamo cavarcela con i bei discorsi evangelici lascio perdere, aria fritta.
ho specificato che parlavo delle persone NON corrette e che per fortuna ci sono anche quelle corrette.
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se poi vogliamo cavarcela con i bei discorsi evangelici lascio perdere, aria fritta.
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Re: Mi metto in malattia?
io parlo da datore di lavoro e mi viene da ridere a pensare che ci sia qualcuno che tiene una segretaria e non le fa fare nulla di giorno.
davvero, per me questo è un discorso che non sta in cielo ne in terra.
sono allucinata!
perchè allora ti avrebbero agevolata concedendoti il part time?
mah.... misteri.
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Re: Mi metto in malattia?
E' vero l'argomento di partenza era un altro. Era solo per fare presente che a volte anche i datori di lavoro non sono esattamente corretti nei confronti delle donne che rientrano dalla maternità. E che questo può portare a demotivare chi lavora. Non condivido la falsa malattia e le furbate in genere, però dato che ci sono passata posso in un certo senso capire cosa le causa.helzbeth ha scritto:non mi sembrava che questo post trattasse l'argomento "datori versus dipendenti", qui si parla di prendersi malattia per andare al parco o per stare a casa a scaldare la propria sedia.
ho specificato che parlavo delle persone NON corrette e che per fortuna ci sono anche quelle corrette.
se proprio vogliamo dirla tutta ne ho anche per gli imprenditori scorretti, ne ho per tutti.
ma non era questo l'argomento.
se poi vogliamo cavarcela con i bei discorsi evangelici lascio perdere, aria fritta.
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Re: Mi metto in malattia?
Ma scusa è ovvio che l'intenzione non è quella di pagarla per non fare niente, ma quello di indurla a licenziarsi!!!cinzia1974 ha scritto:io parlo da datore di lavoro e mi viene da ridere a pensare che ci sia qualcuno che tiene una segretaria e non le fa fare nulla di giorno.
davvero, per me questo è un discorso che non sta in cielo ne in terra.
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perchè allora ti avrebbero agevolata concedendoti il part time?
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In quanto al part-time, per quanto mi riguarda mi è stato "concesso" perchè avendo detto chiaramente che non mi sarei licenziata, almeno mi pagava di meno. Tra l'altro io ringrazio il cielo di questo part-time, ma tieni conto che non l'ho chiesto io, mi è stato "proposto/imposto".
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