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La scuola e il disagio sociale ... lungo
- GlassOfMilk
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Comunque che siano intelligenti o meno vanno seguiti, almeno all'inizio. Per cui ci sta che se la bimba non é stata mai seguita né in casa né a scuola in quarta abbia certe difficoltá. Non sono solo i compiti, ma anche organizzare il tempo, i materiali ecc.
- val978
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Però scusate, qualcuna dice che tanti bambini non sono stati seguiti dalle famiglie e sono riusciti lo stesso con risorse proprie. Questo vale probabilmente per la maggior parte delle persone della nostra generazione.
Tanti bambini invece queste risorse non le avevano, e non essere seguiti ha significato non riuscire, abbandonare gli studi, avere dei disagi.
Ricordiamo che molti bambini "svogliati" di 20 anni fa, oggi hanno una diagnosi precisa ed esistono metodologie specifiche per loro, con cui possono riuscire negli studi e nella vita.
Oggi individuare patologie e soluzioni è compito della famiglia E della scuola. Mi sembra naturale, per come è impostata la scuola italiana, auspicare (se non pretendere) che la scuola non si sottragga a questo suo importante ruolo.
E invece alcuni insegnanti si sottraggono eccome, persino agli incontri con i terapeuti, si rifiutano di collaborare (esperienza diretta di golline e di persone che conosco personalmente molto bene).
E dal punto di vista socio-economico...parliamone!
Ai nostri tempi a scuola si andava con 2 libri, 2 quaderni e un astuccio con 4 cose dentro. E bastava così! (io alle elementari non avevo neanche il diario!)
Oggi si richiedono molti libri e un'assortimento di materiale didattico (che deve essere costantemente tenuto in ordine e controllato) che mette in crisi tante mamme golline (giusto?) figuriamoci cosa può essere per una famiglia disagiata. E sinceramente mi sembrerebbe corretto che la scuola pubblica si facesse carico di aiutare pure su questo aspetto.
Quindi sono assolutamente daccordo con Lalat che i metodi e gli insegnanti che tendono ad emarginare questi bambini sono inopportuni, sbagliati, arretrati! Sinceramente me ne frego della poca motivazione, precarietà, stipendio misero. Tu, insegnante, ti stai facendo carico di contribuire a rovinare la vita a un bambino, e mi pare inaccettabile.
Tanti bambini invece queste risorse non le avevano, e non essere seguiti ha significato non riuscire, abbandonare gli studi, avere dei disagi.
Ricordiamo che molti bambini "svogliati" di 20 anni fa, oggi hanno una diagnosi precisa ed esistono metodologie specifiche per loro, con cui possono riuscire negli studi e nella vita.
Oggi individuare patologie e soluzioni è compito della famiglia E della scuola. Mi sembra naturale, per come è impostata la scuola italiana, auspicare (se non pretendere) che la scuola non si sottragga a questo suo importante ruolo.
E invece alcuni insegnanti si sottraggono eccome, persino agli incontri con i terapeuti, si rifiutano di collaborare (esperienza diretta di golline e di persone che conosco personalmente molto bene).
E dal punto di vista socio-economico...parliamone!
Ai nostri tempi a scuola si andava con 2 libri, 2 quaderni e un astuccio con 4 cose dentro. E bastava così! (io alle elementari non avevo neanche il diario!)
Oggi si richiedono molti libri e un'assortimento di materiale didattico (che deve essere costantemente tenuto in ordine e controllato) che mette in crisi tante mamme golline (giusto?) figuriamoci cosa può essere per una famiglia disagiata. E sinceramente mi sembrerebbe corretto che la scuola pubblica si facesse carico di aiutare pure su questo aspetto.
Quindi sono assolutamente daccordo con Lalat che i metodi e gli insegnanti che tendono ad emarginare questi bambini sono inopportuni, sbagliati, arretrati! Sinceramente me ne frego della poca motivazione, precarietà, stipendio misero. Tu, insegnante, ti stai facendo carico di contribuire a rovinare la vita a un bambino, e mi pare inaccettabile.
- Dionaea
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.E sinceramente mi sembrerebbe corretto che la scuola pubblica si facesse carico di aiutare pure su questo aspetto.
Siamo tutte d'accordo con Lalat, trovatemi un post in cui qualcuna di noi ha detto che le insegnanti della bimba fanno bene a portarla sempre fuori dalla classe. A me non pare di averne letti.Quindi sono assolutamente daccordo con Lalat che i metodi e gli insegnanti che tendono ad emarginare questi bambini sono inopportuni, sbagliati, arretrati! Sinceramente me ne frego della poca motivazione, precarietà, stipendio misero. Tu, insegnante, ti stai facendo carico di contribuire a rovinare la vita a un bambino, e mi pare inaccettabile.
Mio fratello ha avuto le mie stesse insegnanti. Io sono sempre filata come un treno, sempre materiale in ordine, quaderni ordinati, compiti fatti da sola fino alla prima elementare. Mio fratelllo ha fatto i compiti tutti i santi giorni con mia mamma fino alla seconda liceo
Non perchè sia sc**o, ma perchè era svogliato, poco interessato, poco gratificato dai bei voti (che invece per me erano vitali, tant'è che quando sono calati al triennio del liceo ero costantemente frustrata), con poco metodo di studio. Adesso è in quinta liceo e va benone e si gestisce da solo.
Se non avesse avuto dietro mia mamma, se nessuno di noi fosse stato in grado di seguirlo come abbiamo fatto, probabilmente avrebbe mollato prima, in seconda liceo sarebbe stato bocciato sicuramente.
In questo caso però la scuola non ha mancato di una virgola al suo dovere, era lui che mancava ai suoi compiti di alunno se lasciato solo e non affiancato.
Questo esempio semplicemente per dire come anche con insegnanti ottimi e preparati la famiglia possa fare la differenza. E un bambino che questa famiglia non ce l'ha come fa? La scuola può (e deve) fino a un certo punto, dopo dovrebbero subentrare altri servizi come centri sociali in cui i bambini possano essere seguiti nei compiti, progetti con affidi diurni e iniziative analoghe.
Sei arrivata per cambiare tutta una vita 2016 e 2019
- STEFI@VALERIO
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
val978 ha scritto:Sinceramente me ne frego della poca motivazione, precarietà, stipendio misero. Tu, insegnante, ti stai facendo carico di contribuire a rovinare la vita a un bambino, e mi pare inaccettabile.
Francamente, a leggere questa frase mi sono letteralmente cadute le braccia.guciola ha scritto:Tu sai cosa fanno ogni giorno gli insegnanti nelle classi dei nostri figli? Tu sai cosa riescono a fare, con le risorse che lo Stato mette a loro disposizione? Pensi davvero che per 1000 euro al mese una persona si metta a gestire un gruppo di 30 ragazzi urlanti, ognuno da seguire con le sue problematiche, ognuno con le sue difficoltà psicologiche, ognuno diverso dagli altri, ognuno con le proprie capacità e le proprie peculiarità, tentando senza mezzi, contro una burocrazia insensata e contro genitori che in partenza gli danno torto a prescindere
Care ragazze, nessuno vi ha obbligato a scegliere quella professione.
Se - come non si manca mai di sottolineare - acquisire la qualifica di insegnante (e in generale il tanto sospirato scranno su cui appoggiare il fondoschiena nella pubblica amministrazione) è il risultato di un difficile concorso e costa anni di precarietà, sacrifici e studi etc etc..., dovrei presumere si tratti una scelta molto meditata e ponderata.
E invece evidentemente no.
Che lavorare in un ambiente burocratico e avere a che fare con ragazzi e genitori fosse impegnativo e faticoso lo sapevo io benissimo trent'anni fa, mi rifiuto di pensare che non sia più che chiaro oggi. E invece stranamente masse di candidati continuano ad affollare concorsi per questo ruolo così ingrato e penalizzante.
Se non avete voglia o ritenete un sacrificio eroico gestire 30 ragazzi con le relative problematiche per un misero corrispettivo, ebbene, c'è tutto un mondo di scelte lavorative alternative da fare. Uscite dalla trincea (tanto c'è la fila per stare al vostro posto, magari qualcuno più entusiasta si trova...), trovatevi un lavoro normale, probabilmente guadagnerete di più, con più soddisfazioni e meno strazi, e soprattutto farete un gran dono alla collettività.
Perché io come cittadina mi sento doppiamente fregata.
In primo luogo perché pago fior di tasse per mantenere questo carrozzone, il cui 90% è destinato alle paghe di chi si lamenta;
in secondo luogo perché i 30 ragazzi urlanti verso i quali il retropensiero di alcuni è "chi me lo fa fare per 1000 euro al mese" oppure "lo faccio comunque ma sono un eroe" saranno i cittadini di domani, mio figlio se li ritroverà a fianco tutti i giorni, le loro lacune saranno quelle di tutti.
Pensateci, nessuno vi obbliga a fare gli insegnanti.
Stefania e Valerio nato a Milano il 12.08.2005
- Topillo
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Io leggo tutto e tremo, pensando che il prossimo anno mi toccano le elementari.

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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Dionea, concordo su tutto quello che dici, ma qua stiamo parlando di una situazione molto diversa: non l'adolescente svogliato che deve giustamente trovare in sé le motivazioni (e la scuola non ha nessuna colpa in questo caso). Parliamo di bambini della primaria con problemi dichiarati. Vittime, senza possibilità di discussione.Dionaea ha scritto:Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.E sinceramente mi sembrerebbe corretto che la scuola pubblica si facesse carico di aiutare pure su questo aspetto.
Siamo tutte d'accordo con Lalat, trovatemi un post in cui qualcuna di noi ha detto che le insegnanti della bimba fanno bene a portarla sempre fuori dalla classe. A me non pare di averne letti.Quindi sono assolutamente daccordo con Lalat che i metodi e gli insegnanti che tendono ad emarginare questi bambini sono inopportuni, sbagliati, arretrati! Sinceramente me ne frego della poca motivazione, precarietà, stipendio misero. Tu, insegnante, ti stai facendo carico di contribuire a rovinare la vita a un bambino, e mi pare inaccettabile.
Mio fratello ha avuto le mie stesse insegnanti. Io sono sempre filata come un treno, sempre materiale in ordine, quaderni ordinati, compiti fatti da sola fino alla prima elementare. Mio fratelllo ha fatto i compiti tutti i santi giorni con mia mamma fino alla seconda liceo![]()
Non perchè sia sc**o, ma perchè era svogliato, poco interessato, poco gratificato dai bei voti (che invece per me erano vitali, tant'è che quando sono calati al triennio del liceo ero costantemente frustrata), con poco metodo di studio. Adesso è in quinta liceo e va benone e si gestisce da solo.
Se non avesse avuto dietro mia mamma, se nessuno di noi fosse stato in grado di seguirlo come abbiamo fatto, probabilmente avrebbe mollato prima, in seconda liceo sarebbe stato bocciato sicuramente.
In questo caso però la scuola non ha mancato di una virgola al suo dovere, era lui che mancava ai suoi compiti di alunno se lasciato solo e non affiancato.
Questo esempio semplicemente per dire come anche con insegnanti ottimi e preparati la famiglia possa fare la differenza. E un bambino che questa famiglia non ce l'ha come fa? La scuola può (e deve) fino a un certo punto, dopo dovrebbero subentrare altri servizi come centri sociali in cui i bambini possano essere seguiti nei compiti, progetti con affidi diurni e iniziative analoghe.
Stefania e Valerio nato a Milano il 12.08.2005
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Dionea però allora non si spiega perchè in certe classi i bambini con BES sono seguiti come si deve e perchè in altri vengono sistematicamente mandati fuori.Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.
Topillo, non tutte le scuole sono così. Ci sono bravissimi insegnanti che lavorano bene, con molta passione, aggiornandosi ecc.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
No ma lui era così pure da bambinonon l'adolescente svogliato che deve giustamente trovare in sé le motivazioni
Ma certo. Proprio per questo abbiamo detto che certe cose non devono esistere! Non devono esistere insegnanti che se parli di adhd o asperger ti guardano come se arrivassi da Marte, non devono esistere insegnanti ignari del fatto che l'inclusione scolastica NON si realizza allontanando dalla classe il bimbo certificato.Parliamo di bambini della primaria con problemi dichiarati. Vittime, senza possibilità di discussione.
Stiamo dicendo tutti la stessa cosa, stiamo condannando tutti determinati comportamenti, ma si è creata l'opposizione fra insegnanti che vogliono solo appoggiare il deretano sul posto pubblico e sono tutti ignoranti, svogliati, disinformati, menefreghisti e genitori perfetti, che sono anche ottimi neuropsichiatri al punto di decidere che una bimba è perfettamente normale solo perchè ci hanno parlato insieme.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
l'anno scorso nella classe di mia figlia erano state tagliate completamente le compresenze, mentre quest'anno ci sono i fondi per farle.GlassOfMilk ha scritto:Dionea però allora non si spiega perchè in certe classi i bambini con BES sono seguiti come si deve e perchè in altri vengono sistematicamente mandati fuori.Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.
quest'anno è arrivata una bambina moldava che non sa l'italiano e tutte le ore di compresenza vengono utilizzate per insegnare l'italiano a lei.
se questa bambina fosse arrivata l'anno scorso sarebbe stato un grossissimo problema, perchè la buona volontà delle insegnanti non sarebbe stata sufficiente a supplire la mancanza di fondi.
io non dico che non esistono maestre capre, ma sono assolutamente certa che esistono delle situazioni di difficoltà oggettive.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Ma no Gom, credo tu abbia letto male. Quel mio commento era riferito al fatto che la scuola pubblica dovrebbe aiutare le famiglie a basso reddito anche nell'acquisto del materiale scolastico. Io sono d'accordo, ma non posso io insegnante provvedere a comprare i quaderni per i bambini di tasca mia (cosa che comunque capita in certi casi, ve lo assicuro) ma è lo Stato che deve stanziare dei fondi per queste evenienze.GlassOfMilk ha scritto:Dionea però allora non si spiega perchè in certe classi i bambini con BES sono seguiti come si deve e perchè in altri vengono sistematicamente mandati fuori.Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
si però non capisco perchè, a quanto leggo, i bambini consumino 10 stick di colla l'anno...(devo chiedere a mia madre: che cacchio ci fate con la colla, la mangiate?) ma si potrebbe pensare che forse, magari, si può trovare un sistema diverso e meno dispendioso?Ma no Gom, credo tu abbia letto male. Quel mio commento era riferito al fatto che la scuola pubblica dovrebbe aiutare le famiglie a basso reddito anche nell'acquisto del materiale scolastico. Io sono d'accordo, ma non posso io insegnante provvedere a comprare i quaderni per i bambini di tasca mia (cosa che comunque capita in certi casi, ve lo assicuro) ma è lo Stato che deve stanziare dei fondi per queste evenienze.
e la colla è solo un esempio.
il buon senso è anche capire che bisogna andare incontro alle famiglie, per non aumentare ancora di più la distanza tra bambini di estrazione diversa.
- Lunette
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Dionaea ha scritto:Ma no Gom, credo tu abbia letto male. Quel mio commento era riferito al fatto che la scuola pubblica dovrebbe aiutare le famiglie a basso reddito anche nell'acquisto del materiale scolastico. Io sono d'accordo, ma non posso io insegnante provvedere a comprare i quaderni per i bambini di tasca mia (cosa che comunque capita in certi casi, ve lo assicuro) ma è lo Stato che deve stanziare dei fondi per queste evenienze.GlassOfMilk ha scritto:Dionea però allora non si spiega perchè in certe classi i bambini con BES sono seguiti come si deve e perchè in altri vengono sistematicamente mandati fuori.Anche a me sembrerebbe corretto, ma qui è "colpa" del sistema scolastico e dei tagli, non certo degli insegnanti.
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Ma infatti è così. A parte che i libri non si pagano alle elementari ma da noi è possibile avere una borsa di studio presentando l'Isee a fine anno. Non paghi la mensa o paghi meno e hai diritto ad un buono per il materiale scolastico.
Per le medie invece sento di gente che spende dei salassi. Però mi ricordo che io prendevo tutti i libri usati e per alcuni tomi come i promessi sposi usavo quelli che c'erano in casa o di parenti e amici tanto Manzoni sempre quello è.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Non so se ti riferisci a quello che ho scritto io, ma rispondevo ad una specifica richiesta (di Lunette, forse?) sulla formazione degli insegnanti.STEFI@VALERIO ha scritto:
Care ragazze, nessuno vi ha obbligato a scegliere quella professione.
Se - come non si manca mai di sottolineare - acquisire la qualifica di insegnante (e in generale il tanto sospirato scranno su cui appoggiare il fondoschiena nella pubblica amministrazione) è il risultato di un difficile concorso e costa anni di precarietà, sacrifici e studi etc etc..., dovrei presumere si tratti una scelta molto meditata e ponderata.
E invece evidentemente no.
Che lavorare in un ambiente burocratico e avere a che fare con ragazzi e genitori fosse impegnativo e faticoso lo sapevo io benissimo trent'anni fa, mi rifiuto di pensare che non sia più che chiaro oggi. E invece stranamente masse di candidati continuano ad affollare concorsi per questo ruolo così ingrato e penalizzante.
[...]
Pensateci, nessuno vi obbliga a fare gli insegnanti.
E davo, in realtà, ragione a quanto era emerso nel topic, sottolineando come la preparazione degli insegnanti nel concreto sia insufficiente a gestire le situazioni che si creano in classe. Davanti ad un problema, quindi, quella che dovrebbe essere la normalità (affrontarlo e cercare di risolverlo) diventa un'opzione che spesso si fa finta di non vedere, in favore della via più semplice (in questo caso: mandare la bambina fuori dalla classe).
Quanto a me, io ho scelto di fare l'insegnante e non ne sono affatto pentita, anzi.
Non mi sento un'eroina né in trincea, avrei solo voluto sapere più cose da prima, perché è vero che il mestiere si apprende con l'esperienza, ma è anche vero che noi lavoriamo con le persone, non con pezzi di ferro, e ogni errore che commettiamo (dettato spesso da ignoranza, scarsa preparazione, mancanza di organizzazione) ha delle conseguenze, fossero anche "solamente" mancate occasioni di crescita.
Tutto qua.
Boff, Boffina e Mattia (12/07/2007: 3.400 Kg x 50 cm di dolcezza)
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
val e lunette: e secondo voi questi accorgimenti dovrebbero essere a carico delle maestre?
val: mia figlia ha fatto fuori chili e chili di colla l'anno scorso. ora per fortuna ha imparato ad usarla
val: mia figlia ha fatto fuori chili e chili di colla l'anno scorso. ora per fortuna ha imparato ad usarla
Arianna mamma di Sara dal 07/09/06
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
val978, perchè ci sono insegnanti che vanno avanti a fotocopie che poi fanno incollare sul quaderno. Così oltre alla carta della stampante, al toner, alla corrente, alla colla fai fuori anche i quaderni rivestendoli di fotocopie.
Poi c'è da dire che anche la colla, come tutti gli strumenti, bisogna imparare a usarla.
L'anno scorso ai bambini di 5 anni ho proprio spiegato che se si gira da un lato la colla esce, dall'altro rientra. Ho scomposto la sequenza "incollo il foglio" nelle singole azioni. Altrimenti tanti tolgono il tappo, tirano fuori metà stick, mettono uno strato enorme sul foglio e altrettano sul banco, poi chiudono il tappo senza ritirare completamente lo stick. Ci credo anche io chefanno fuori un tubetto a settimana!
Poi c'è da dire che anche la colla, come tutti gli strumenti, bisogna imparare a usarla.
L'anno scorso ai bambini di 5 anni ho proprio spiegato che se si gira da un lato la colla esce, dall'altro rientra. Ho scomposto la sequenza "incollo il foglio" nelle singole azioni. Altrimenti tanti tolgono il tappo, tirano fuori metà stick, mettono uno strato enorme sul foglio e altrettano sul banco, poi chiudono il tappo senza ritirare completamente lo stick. Ci credo anche io chefanno fuori un tubetto a settimana!
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Val io posso parlarti della prima elementare.val978 ha scritto:si però non capisco perchè, a quanto leggo, i bambini consumino 10 stick di colla l'anno...(devo chiedere a mia madre: che cacchio ci fate con la colla, la mangiate?) ma si potrebbe pensare che forse, magari, si può trovare un sistema diverso e meno dispendioso?Ma no Gom, credo tu abbia letto male. Quel mio commento era riferito al fatto che la scuola pubblica dovrebbe aiutare le famiglie a basso reddito anche nell'acquisto del materiale scolastico. Io sono d'accordo, ma non posso io insegnante provvedere a comprare i quaderni per i bambini di tasca mia (cosa che comunque capita in certi casi, ve lo assicuro) ma è lo Stato che deve stanziare dei fondi per queste evenienze.
e la colla è solo un esempio.
il buon senso è anche capire che bisogna andare incontro alle famiglie, per non aumentare ancora di più la distanza tra bambini di estrazione diversa.
Siamo a novembre e mia figlia ha consumato colla a go go (almeno siamo al quarto stick) pastelli e gomme.
Allora qualcosa si perde nonostante sia tutto etichettato, poi calcano come dei disperati, quando temperano lo fanno manco dovessero avere al posto delle matite le unghie di Edward Mani di forbici. Le gomme mia figlia le ha masticate
Poi noi come classe abbiamo fatto un fondo classe per acquistare anche colle di scorta e qualche quaderno da tenere in classe per i momenti in cui magari i bimbi rimangono senza. Devo dire che a noi di cose strane non ne hanno chieste (a parte l'impugnatura per la matita ma ha un suo senso e la linea del 20 x matematica ma anche lì hanno ampliamente spiegato il perchè).
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
cmq volevo dire che se c'è un disagio economico c'è la dote scuola che cmq ti permette di poter acquistare quanto meno la cancelleria, chiaro che non sono cifre astronomiche ma un aiuto c'è.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Ari ha scritto:val e lunette: e secondo voi questi accorgimenti dovrebbero essere a carico delle maestre?
Ni. Cioè la maestra, da noi almeno, consegna i moduli per le borse di studio e li raccoglie. Inoltre consegna e raccoglie i voucher per i libri all'inzio dell'anno. In questo viene aiutata dalla rappresentante di classe.
Non mi sembra una cosa surreale, mi sembra normale che se ne occupi lei.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
E visto che a scuola si insegna anche educazione civica mi sembra plausbile che un'insegnante cerchi di insegnare ai bambini a NON sprecare, così come si occupa della differenziata in classe.
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Re: La scuola e il disagio sociale ... lungo
Ma certo che questo compete alla maestre.Lunette ha scritto:Ari ha scritto:val e lunette: e secondo voi questi accorgimenti dovrebbero essere a carico delle maestre?
Ni. Cioè la maestra, da noi almeno, consegna i moduli per le borse di studio e li raccoglie. Inoltre consegna e raccoglie i voucher per i libri all'inzio dell'anno. In questo viene aiutata dalla rappresentante di classe.
Non mi sembra una cosa surreale, mi sembra normale che se ne occupi lei.
Ma le borse di studio e i fondi vari non li stanzia la maestra! Se lo Stato/comune o chi per esso non stanzia fondi le insegnanti possono ben poco dal punto di vista degli aiuti economici. Certo, possono evitare di chiedere i pastelli tal dei tali a 10euro la scatola, possono insegnare a usare la colla così da sprecarne meno, ma non è che possono comprare loro il materiale ai bambini di famiglie con reddito basso. (cosa che ripeto, spesso comunque fanno. Mia mamma ha dato i suoi libri a diversi alunni delle medie!)
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