quando con lo marito a giardinar partimmo.
L'Uomo fu chiaro: "Lo spazio c'è - ei disse -
quindi è d'uopo preveder d'una piscina la presenza".
Così facemmo, ma la numismatica penuria
ci fè la realizzazione pratica posticipare alquanto.
Passaron gli anni, e mentre si procedea con essi
sempre restava in fondo al cor il progetto antico.
Ma con l'età, venne l'amor profondo
per il giardino e le sue piante tutte:
divenni un'ape, e tutto il resto obliai.
Poi venner Barni, Meilland, Austin
e tutti gli altri adescator di giovinette,
e mi presero di un rosor sì forte,
che tutti gli idraulici pensier lasciai da parte.
Ma l'Uomo mio, tenace quale mulo,
alla piscina rinunciar non volle
e seguitò progetti a formulare.
Giungemmo quindi a capire in chiaro
quel che più si confacea al caso nostro
ed a una piscina entro terra ci volgemmo.
Tosto iniziai ad immaginare aiole
benignamente di rose ornate
onde circondar l'idrico loco.
Fosse stato per me, però, per dirla schietta,
fermata mi sarei a questo stadio
chè ritenea il tutto faccenda poco adatta
a chi il giardin superno reca in core.
E ancora qui lo sposo mio intervenne
a trovar in rete lo prodotto acconcio
a soddisfar la brama sua perenne.
Il resto è storia: l'agonia consueta
del concordar con le maestranze l'opra
e l'usual devastazione susseguente,
ma or l'impianto è infine funzionante,
sia pure per ora sol provvisoriamente.
Ed ecco alfin lo primo bagno,
e mentre sguazzo clamorosamente
giunge l'illuminazion: ma è travolgente
lo star dall'acqua il giardin mirando!
Osservo da una nuova prospettiva
le rose mie, anco quelle che verranno
e il cor mi prende il volo dalla gioia.
Poi, quando di sciaguattar son stufa
esco da lì e vado nel frutteto
ove merenda fo, calda di sole.
Perciò, se pria era dubbiosa,
or nessun rovello mi tormenta più:
la piscina è invero una gran cosa!







