Premessa: io quando acquisto non mi domando solo se ciò che compro è genuino, ma anche se è stato prodotto con criteri etici.
Non sono un’oltranzista del consumo critico, però non voglio nemmeno guardare solo il mio orticello.
Il rischio è che se compro caffè con il solo criterio dell’economia tengo in piedi un sistema che non permette ai coltivatori di caffè di avere una vita con i diritti minimi.
È vero!!!francesca74 ha scritto:in italia ci sono leggi ben precise sulla produzione e vendita di cibi,francamente mi metto più remore per il tramezzino preparato nel bar sconosciuto (conserverà come si deve gli alimenti? si laverà le mani prima di prepararlo?),le grandi aziende hanno i NAS periodicamente a controllare
francesca74 ha scritto: se poi però vogliamo parlare delle multinazionali,il discorso è diverso,ma boicottare colpisce solo l'anello più debole,purtoppo,ovvero i lavoratori (e te lo dice una che avrebbe boicottato volentieri un'altra multinazionale,mortacci loro,ma il cui unico risultato sarebbe stato la chiusura della fabbrica in cui lavorava mio marito E anche di un'altra)
qs non è vero.
È quello che dicono le campagne antiboicottaggio, ma le statistiche e le esperienze passate dicono che non è così: le multinazionali sono dei colossi e qualunque campagna di boicottaggio (avete presente quella massiccia contro la nestlè che continua dagli anni 80???) non ha che il potere di scalfire di poco il suo fatturato. Non vanno certo in rovina per il boicottaggio. Del resto qs multinazionali vivono molto anche di immagine e lo scendere anche solo di un punto nel fatturato è motivo x loro di riflessione. Quindi spesso il boicottaggio serve x aprire il dialogo su certe questioni, su cui, a quel punto la multinazionale ha tutto l’interesse a sistemare le cose.
Ha funzionato con ciquita per esempio, che ha concesso anni fa di avere dei sindacati ai suoi lavoratori, ma non ci sono andati di mezzo i lavoratori.
Anche perché il boicottaggio è temporaneo, quindi non chiudono le fabbriche. Se chiudono è x altri motivi.
Quotone!!!!laIla ha scritto: beh boicotaggi e consumo critico sono invece secondo me uno dei più grandi strumenti che noi consumatori abbiamo per far cambiare ciò che non è giusto
Ci sono stati boicottaggi che hanno ottenuto i risultati sperati o almeno in parte.
Ritengo anche che uno debbe scegliere consapevolemente ciò che compra o ciò che mangia.
anche una mia amica ha lavorato da mc e mi diceva che l’igiene è ottima.Patataus ha scritto:Uhm ragazze .. mi pungete sul vivo per un certo senso... vi racconto la mia esperienza che pero' e' pre-Mac : ho lavorato per circa 2 anni da Burghy durante i miei anni di universitaria ...
Poi quella vita non mi piaceva e pertanto ho lasciato lavoro ( ed universita')
Beh dove ho lavorato io vi dico ci facevano le chiappe nere sull'igiene pulizia e tutto il possibile...
Insomma c'erano tante cose che non mi andavano giu' ( ma parlo di politche aziendali ) ma per quanto concerne la qualita' era ineccepibile !!!
Dall'insalata tagliata fresca ogni mattina con guanti di lattice ( e cazziatoni megagalattici se non li mettevi ) alla miscela per fare il gelato che se la sbagliavi ovviamente sapeva di niente...
e' vero .. quando Burghy e' stato comprato da Mac tante cose sono cambiate e le mie poche amiche rimaste nell'ambiente dicono che molto poco e' come prima ma l'igiene beh quella no:
se prima con Burghy i Nas ti facevano il kiulo ADESSO CON MAC i Nas il kiulo te lo fanno lo stesso.
A me i panini di Burghy piacevano tanto .. un po' meno quelli di Mac , ma ogni tanto ci vado piu' che volentieri...
credo in un altra genere di boicottaggi , tipo per esempio ,se posso , evito di comprare prodotti a marchio Nestle' ( si puo' dire ?) .
Io i problemi me li faccio x la qualità del cibo e soprattutto x i modi di cottura che sono pesanti.
Anche io ci sono andata qualche volta, ma poi pago con mal di stomaco e rutti x 24 ore.
E sono una che digerisce anche i sassi eh

