FRIGNI

[paopao]

mio figlio l'abbiamo soprannominato Sir Lagna.
Mi vergogno a dirlo, ma per un periodo ha funzionato contare fino a 5 con la minaccia che a 5 lo porto per le orecchie dove deve (a lvarsi le mani, a casa, fuori...)
Se lo deve ricordare ancora perchè se parte il conto fino a 5 vedo che si muove.
Altre soluzioni non ne conosco.
Dire che imparano che noi non cediamo lo possono dire solo le mamme chenon hanno figli lagnosi.
I veri lagnosi non sono "viziati", ma dei bambini che non sanno gestire le contrarietà ed il cambio di contesto.
Per mio figlio posso dire a tutti gli effetti che è così perchè ha appena finito valutazione dall NPI della asl ed ha vinto una psicomotricità che lo aiuti nella comunicazione

[paopao]

p.s. anche mio figlio non sta mai zitto un secondo, ma per i miei canoni, anche prima che me lo dicesse una specialista, aveva problemi a dire le cose in un contesto di dialogo dove si ascolta, si risponde, si ribatte..

[caledonia]

paopao mi interessa molto il discorso NPI...
come mai ti seri rivolta a tale specialista?
Cosa succedeva a tuo figlio?
...te lo chiedo perchè potrei avere lo stesso problema...

[paopao]

caledonia che posso dirti.
Sono andata malgrado avessi tutto contro.
Il mio iter è stato: confidenza al pediatra ottobre scorso.
Suo consiglio di aspettare cosa ne dicevano le maestre della materna (era al secondo anno ma aveva cambiato insegnanti)
A ottobre, malgrado per le maestre non ci fosse niente da annotare, vado da rinomata psicologa, consigliata dal pediatra, che in un ora lo vede e mi dice che lo trova un po' indietro per la sua età, che la cosa non è un problema per ora, ma che potrebbe sorgere alle elementari quando i bambini sentono il peso delle autorità e delle responsabilità.
La psico quindi mi consiglia NPI della asl
che in 3 sedute, poi diventate 8 perchè mio figlio si sdraiva in terra o si metteva sotto una sedia per l'ora itnera in cui era con la dottoressa, mi ha detto che effettivamente c'è una qualche difficoltà nella comunicazione.
Siamo in lista di attesa per la psicomotricità.

I motivi per cui mi sono mossa sono che:
mio figlio è incapace di gestire la contrarietà (ogni cosa è un problema, ed un problema GROSSO), è spesso arrabbiato, parla sempre ma se tento di farci un dialogo, lo sostiene solo se è in buona.

Ma questo è stato il mio percorso. NOn mi sento di consigliarlo a chiunque solo perchè ci sono delle lagne.

[paopao]

detto questo, se chiedi a chiunque incontri mio figlio (marito, nonni compresi) ti diranno che è un bambino "normale"
L'unica cosa evidente nel suo caso, sono i disegni, che sono veramente non consoni per un bambino di 5 anni. Ma nonc redo che questo sia un segno distintivo di qualcosa..

[Topillo]

E' ufficiale.
Anche mio figlio frigna.

Non lo sopporto piùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù

Di solito lo prendo in giro e frigno pure io, o gli dico che se frigna non ottiene nulla, lo chioamo lagna...
Suo padre fa come me...

Mi rimangono solo i tappi per le orecchie, vero?!?

sì, pure a me. Ne comprerò una scorta industriale.

Però devo dire che, a furia di dai e dai e dai e dai e dai e di parlare e di spiegare, adesso ogni tanto si accorge che sta esagerando e mi dice: "adesso mi calmo e la smetto". E a volte ci riesce pure.

[Topillo]

Però, attenzione, lei non fa la classica "lagna".
Lei frigna proprio. Non è che arrivi frignolando chiedendomi qualcosa, per cui la risposta sarebbe: "se me lo dici lagnandoti non capisco niente". Lei sta facendo q ualcosa, le succede una contrarietà e scoppia a piangere.

Esempio: siamo uscite con la bicicletta e stiamo rientrando. Siamo al secondo piano senza ascensore. Arriva a metà della seconda rampa di scale e si ferma, stanca. Io, che sto arrancando con la navetta contenente la sorella, le dico: "dai, sali!"
Questo cozza con la sua stanchezza per cui, arrivata in cima, le parte un pianto che sembra quasi si sia fatta malissimo.

Oppure sta "stranamente" parlando, io le dico qualcosa che non c'entra, tipo: "sì, ho capito, adesso finisci di lavarti i denti" e siccome questa mia interruzione le fa perdere il filo del discorso, le parte la sirena.



Però quando vuole un dialogo lo sostiene eccome... pure troppo.

[caledonia]

topillo, mi ritrovo molto nell'ultima frase: quando vuole un dialogo lo sostiene e anche troppo
e qui nasce il problema con la maestra a scuola

[olfersia]

Riki frigna quando è contrariato per qualcosa (cosa, dipende dalle volte!), quando non vuole fare un cosa, quando è stanco (e questa è l'unica frigna che tollero un po' di più)...

Attacca con la vocina lamentosa, non gli va bene niente e il contrario di niente, a volte travalica e comincia a piangere...

Anche lui quando vuole sostiene ottimamente la conversazione.

[Ari]

Però, attenzione, lei non fa la classica "lagna".
Lei frigna proprio. Non è che arrivi frignolando chiedendomi qualcosa, per cui la risposta sarebbe: "se me lo dici lagnandoti non capisco niente". Lei sta facendo q ualcosa, le succede una contrarietà e scoppia a piangere.

Esempio: siamo uscite con la bicicletta e stiamo rientrando. Siamo al secondo piano senza ascensore. Arriva a metà della seconda rampa di scale e si ferma, stanca. Io, che sto arrancando con la navetta contenente la sorella, le dico: "dai, sali!"
Questo cozza con la sua stanchezza per cui, arrivata in cima, le parte un pianto che sembra quasi si sia fatta malissimo.

Oppure sta "stranamente" parlando, io le dico qualcosa che non c'entra, tipo: "sì, ho capito, adesso finisci di lavarti i denti" e siccome questa mia interruzione le fa perdere il filo del discorso, le parte la sirena.



Però quando vuole un dialogo lo sostiene eccome... pure troppo.

aaahh!!!
è diverso questo!
io pensavo facesse la voce lagnosa.

beh, che dire.
alzi i tacchi e te ne vai lasciandola da sola (ovunque siate).

[Ari]

Però, attenzione, lei non fa la classica "lagna".
Lei frigna proprio. Non è che arrivi frignolando chiedendomi qualcosa, per cui la risposta sarebbe: "se me lo dici lagnandoti non capisco niente". Lei sta facendo q ualcosa, le succede una contrarietà e scoppia a piangere.

Esempio: siamo uscite con la bicicletta e stiamo rientrando. Siamo al secondo piano senza ascensore. Arriva a metà della seconda rampa di scale e si ferma, stanca. Io, che sto arrancando con la navetta contenente la sorella, le dico: "dai, sali!"
Questo cozza con la sua stanchezza per cui, arrivata in cima, le parte un pianto che sembra quasi si sia fatta malissimo.

Oppure sta "stranamente" parlando, io le dico qualcosa che non c'entra, tipo: "sì, ho capito, adesso finisci di lavarti i denti" e siccome questa mia interruzione le fa perdere il filo del discorso, le parte la sirena.



Però quando vuole un dialogo lo sostiene eccome... pure troppo.

aaahh!!!
è diverso questo!
io pensavo facesse la voce lagnosa.

beh, che dire.
alzi i tacchi e te ne vai lasciandola da sola (ovunque siate).

[Ari]

comunque a me sembra un problema di gestione della frustrazione.
hai mai pensato di proporle un'alternativa al pianto?
tua figlia è intelligente e ha un lessico strabiliante per una bambina della sua età, quindi potresti per esempio proporle, quando qualcosa la fa arrabbiare e sta per partire la sirena, di fare dell'altro come ad esempio gridare la parola "astrolabio".
puoi scegliere con lei una parola che sia buffa, che le faccia allentare la tensione perchè il suono che ha è divertente da sentire.

[paopao]

ARi posso? spero tu non ti offenda.
HO seguito dei bei seminari tenuti dal comune dove vivo, per genitori ed educatori di bambini della scuola d'infanzia e nidi.
E' sempre rischioso cercare di "bloccare" o trasformare un sentimento in qualcos'altro.
Tipico ad esempio fare le facce buffe ad un bimbo che piange perchè si è fatto male o è triste o arrabbiato,
C'è il rischio che da adulto non sappia esprimere quel sentimento ed abbia un blocco.
Questi blocchi sono anche abbastanza comuni: pensiamo all'educazione italiana che permette alle bimbe di esternare la tristezza ma non la rabbia.
Motivo per cui molte donne da grandi, se molto arrabbiate, piangono; perchè gli è stato insegnato che non è lecito mostrare rabbia ma si puo' esprimere tristezza.

[paopao]

La psicologa proponeva di creare un angolo della rabbia.
Dove picchiare cuscini, rompere scatole vuote, strappare fogli, o battere i piedi e urlare...compatibilmente con la tolleranza dei vicini

[olfersia]

Mi piace molto l'angolo della rabbia.
Prendo nota, casomai servisse...

[franca75]

Io seguo religiosamente la teoria dell'ignorare i frigni...
La peste però (3 anni e mezzo e sindrome di down, che in teoria vuol dire ritardo mentale ma in pratica nel caso di Alice questo c'è solo quando fà comodo a lei) si è fatta furba, ed ha iniziato a simulare attacchi d'asma, con tanto di rantoletti e contorcimenti... che passano istantaneamente come per magia quando, presi dallo spavento, le concediamo quello che vuole.
E lei, che l'ha capito, ci marcia sopra in maniera sempre più sofisticata, frigna, se serve rantola e si contorce, ci spaventiamo, le diamo retta e sotto sotto le scappa da ridere...

Se non fosse così bella verrebbe voglia di cuocerla in forno, con patate...

[Ari]

La psicologa proponeva di creare un angolo della rabbia.
Dove picchiare cuscini, rompere scatole vuote, strappare fogli, o battere i piedi e urlare...compatibilmente con la tolleranza dei vicini

pao, non mi offendo di certo!
forse mi sono spiegata male...

mia figlia da più piccina scaricava la rabbia facendo il cavallino della pimpa, quindi nitrendo e scalciando.
adesso tende ad isolarsi imbronciata e non bisogna romperle le scatole finché non le è passata (e decide lei quando ricominciare le sue attività).
se proprio è arrabbiatissima (e l'ho vista così solo una volta, quando abbiamo tagliato i capelli corti) urla. fa proprio degli urli profondi, di gola, liberatori.

nel caso di roberta di topillo però non si tratta di rabbia, ma di frustrazione e sono due sentimenti differenti.
e il mio suggerimento era di trovare un modo per canalizzare la frustrazione in modo da farla passare, quindi per esempio urlare una parola buffa che la faccia poi sentire libera dal senso di frustrazione.

non è molto diverso dall'angolo della rabbia, solo più "contenuto".

[paopao]

non so ARI.
Io lo leggerei più come un trasformare un sentimento sgradevole in un occasione di divermento.
Non credo di essere un caso umano, ma sono stata cresciuta con sorelle e genitori che mi facevano il solletico quando ero arrabbiata.
Ora, di fronte ad alcuni litigi sanguinosi tra i miei 2 bambini, mi è capitato di non riuscire a fare la voce "grossa" perchè mi veniva da ridere
La frustrazione è comunque una forma di rabbia, secondo me.

[Ari]

Io lo leggerei più come un trasformare un sentimento sgradevole in un occasione di divermento.

e ti sembra una cosa negativa?

Non credo di essere un caso umano, ma sono stata cresciuta con sorelle e genitori che mi facevano il solletico quando ero arrabbiata.

questa secondo me è una cosa sciocca, perché chi ride per solletico lo fa per un riflesso nervoso, non per buonumore.

La frustrazione è comunque una forma di rabbia, secondo me.

la frustrazione secondo me è l'incapacità di accettare una situazione sgradevole.
la rabbia invece è una manifestazione di contrarietà.
in ogni caso sono sentimenti che hanno un inizio, uno svolgimento e una fine.
io cerco di suggerire metodi affinchè lo svolgimento sia più breve.
questo non significa negare la loro esistenza o impedire di esprimerli, ma semplicemente incanalarli.

[paopao]

ora nn mi voglio perdere in discorsi che sarebbero lunghissimi e non sono la persona appropriata per parlarne,v isto che non sono una psicologa.
Però contesto un paio di cose che mi dicevi. O meglio, ti riferiscono quello che dicno le teorie pedagogiche di quella psico che dicevo
Quale che sia il sentimento, positivo o negativo, lo scopo di un genitore non è trovare il modo che sia breve ma di far si che il figlio lo sappia riconoscere
Il discorso del solletico, l'esempio che avevo portato io, era per dire che se ad un bambino non consenti di dimostrare ciò che prova liebrametne e per il tempo che lui ritiene giusto, gli instilli la convizione che sia un sentiemnto sbagliato.
Ma come dicevo..a fare quetsi discorsi ci si perde, perchè poi la pratica quotidiana di ciascuno di noi ci fà agire d'istinto..che poi è più o meno come ci hanno insegnati da piccoli.