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Care golline mamme di bimbi intorno ai due anni, volevo chiedervi se voi riuscite a sgridare i vostri cuccioli con qualche risultato...
Fino ad ora non ne ho mai avuto la necessità, mi limitavo a spiegargli le cose, e lui sembrava capire e archiviare. Adesso inizia a sfidarmi, allora io ho iniziato ad alzare un pochino la voce cercando di avere un tono deciso, ma lui continua a guardarmi e continua a fare quello che stava facendo, allora sono passata allo scapaccione sul sederotto, niente, non lo sente... a me fa male la mano e lui ride come se stessi giocando... . Allora sono passata alle punizioni: se usi la macchinina per distruggere i mobili del soggiorno allora la porto via e la chiudo in cucina: reazione: distrugge tutto con un'altra cosa e poi me la porta per metterla in cucina . Ma insomma come faccio a fargli capire quando una cosa è meglio non farla? Fino a qualche tempo fa bastava spiegare, adesso mi sfida e sembra vincere sempre lui... Non si offende, non piange, non fa il muso, semplicemente non mi ascolta!!

io lo sgrido.
ha già iniziato la fase dei T2.
mi guarda, ride, e fa quello che vuole.
cos'altro dovrei fare?

Anche io sgrido Pietro ma senza risultato, idem per il pattoncino sul pannolo.
A volte ho notato che se il mio tono è severo e non da urlatrice isterica (il più sovente) si offende e si mette a piangere disperato.
Dopo 5 minuti torna a fare la stessa cosa per cui era stato sgridato.
Morale della favola: il risultato è sempre zero e io mi sento una cacca !

Il solo metodo che funziona con Pietro è quello di distrarlo con qualche altro gioco ma non sempre si ha la voglia e la forza di farlo

Bè..la sfida è normalissima intorno ai due anni. Vogliono vedere fino a dove possono arrivare. E noi genitori dobbiamo dare loro dei limiti.
usa la macchinina per distruggere il mobile? gliela porti via, prende qualcos'latro? lo metti nel lettino.
Insomma, lo so che alcune mamme sostengono che basta spiegare, ma lcune volte non è possibile. Si arriva ad una certa età in cui non è sufficiente spiegare, o meglio, non lo è per tutti.
Miki è un piagnone, basta poco per farlo desistere, ma ci pianta un pianto con urla per qualche minuto da farti saltare i timpani.
Qualche volta basta spiegare, altre, lo vedo proprio che mi sfida, e allora ecco che il giocattolo sparisce, o la caramella non c'è più o lo metto nel lettino con nessun gioco per qualche minuto.
lo scopaccione scappa anche a me, ma è uno sfogo per noi mamme, a loro non serve a nulla.
Educare significa anche porre dei limiti. e loro vogliono questo da noi.

Concordo con floddi!!! educare vuol dire mettere saper dire dei si ma anche dei no.

se lo sgrido?........ guarda in campeggio sapevano tutti come si chiamava
Lui è abbastanza bravo... però è un gran testone! ci sono delle volte che spiegata una cosa non la fa più, altre invece in cui ti sfida proprio e la sgridata ci sta tutta! e quando mi tira sversa scappa anche lo sculaccione! I risultati li ottengo, simone è ubbidiente e ascolta e quando lo sgrido poi viene vicino a farmi le moine e chiede anche scusa e poi da gran ruffiano dice "no faccio più capicci!" seeee.......

Anche Miki chiede scusa!!!!

Si avvicina col mestolino e dice: scusa mamma..........

floddi ha scritto:Anche Miki chiede scusa!!!!

Si avvicina col mestolino e dice: scusa mamma..........

e son soddisfazioni!!!!

vedo che il mio è il più piccolo del gruppo...son soddisfazioni

io lo sgrido, ma cerco di farlo con voce ferma e non troppo arrabbiata per poi spiegargli in breve perché me la sono presa...A volte funziona altre no, ma credo sia normale..Una volta neho parlato colla mia pediatra che è molto carina e si interessa della crescita di Pietro e mi ha detto che dal modo in cui ci comportiamo noi loro prendono spunto anche se a noi sembra che non ci stiano ad ascoltare...Quindi rispondendo con toni decisi, ma mai aggressivi gli stiamo insegnando a farlo quando avranno 4-5 anni..Nel frattempo reagiscono di istinto, un po' ci stanno a guardare, un po' ci sfidano, ma è un fatto naturale e sano della loro crescita e i capricci sono vitali in questo momento..

per cui io mi sono armata di pazienza e quando entra in crisi lo lascio sfogare e poi gli parlo come a una persona che capisce e infatti è così!

Anche io ormai sono costretta a sgridarlo.
La sfida, fatta di dispetti veri e prorpri è quotidiana.
Quando alzo un po' troppo la voce e gli porto via l'oggetto contundente si dispera come un matto.
Piange, sbraita, dice che AABIATO.....
Io lo ignoro, lo lascio sfogare, poi lui inizia a chiamarmi e mi chiede di prenderlo in braccio e consolarlo.
in quel momento e solo lì, quando si è calmato, gli spiego e gli chiedo se ha capito.
Lui dice di sì e aggiunge: MAMMA NO TI FACIO P§ AABIAEEE (senza R).
La volta successiva magari ricapita anche la stessa cosa ma vedo che è molto più semplice gestirlo.
Bisogna andare molto per tentativi ma su certe cse è molto importante NON CEDERE e non DARLA VINTA A LORO

Grazie a tutte per i consigli... sono un po' demoralizzata perchè fino ad ora mi ascoltava sempre sembrava proprio capire cause e conseguenze. Invece adesso se gli spiego di non fare qualcosa, sgrana gli occhi per vedere cosa succede e continua a farlo, come se volesse effettivamente vedere se accade proprio quello che dico. Ho paura di non riuscire ad impormi, di non saperlo educare, mi andrebbe benissimo se reagisse alle sgridate col broncio, col pianto, se poi venisse anche a chiedermi scusa.. . Ma lui sembra non capire che sono seria, che sono arrabbiata; spero che sia così perchè siamo all'inizio di questa nuova fase...
Vi faccio un altro esempio: quando fa il bagno ha sempre giocato col tappo di un bagnoschiuma, da qualche giorno lo usa per bere l'acqua sporca del bagnetto Gli ho detto che non si fa, che gli fa male la pancia, che fa schifo, che può affogarsi (se la rovescia anche nel naso), ma non c'è verso, appena ha in mano il tappo mi guarda sempre con gli occhi sgranati per vedere cosa succede e fa per bere, allora glielo tolgo di mano e lo avverto che se fa così mamma si arrabbia e non glielo da' più. Non dice niente, continua a giocare senza tappo, ma al bagno successivo, la scena è esattamente la stessa... insomma non ha imparato niente...

carlotta a volte è insopportabile, ti sfida o urla e strilla se non le dai una cosa......a volte spiegare funziona, altre invece devo passare ai fatti concreti ( a questa età hanno più effetto) tipo punirla non dandole più un giocattolo. Quando fa i capricci e non si calma la lascio piangere e poi viene lei da me come se niente fosse successo....
Insomma dipende dalle situazioni. Loro ti sfidano, ma bisogna porre dei limiti...

io ho letto una cosa bellissima: i bimbi fanno i capricci colle madri per crescere perché con loro si misurano e piano piano si distaccano per diventare adulti e questo è un percorso lungo e faticoso, ma pieno di gioia.

Secondo me lui continua ad ascoltarti ma semplicemente non te lo dà a vedere e in un certo senso ci sei cascata Ti dico questo con tenerezza perché l'ho provato tante volte e poi vedendolo crescere mi sono resa conto che sono fasi, che sono esperimenti che devono fare e se non con noi con chi?

Dagli la possibilità di misurarsi con te che sei il suo punto di riferimento più forte e mantieni una tua coerenza nelle risposte che gli dai e nei tuoi atteggiamenti. Sono sicura che noterai che sta assimilando il tuo modo di fare perché in fondo a questa età è anche forte l'emulazione...

A volte i capricci ora che sono incinta mi innervosiscono e anche io reagisco di scatto e noto che ci rimane malissimo: se invece gli parlo, lasicandolo prima sfogare, non mollando mai la presa quando c'è una sfida in atto, ma mantenendo la mia sicurezza lui secondo me si sente più sicuro e cerca questi limiti che gli diamo, però vuole capirli, mentre altre volte vuole ribellarsi, ma solo per capire...ne sono sicura

vedrai che a breve ne riparleremo sorridendo e proprio l'ironia e un po' di auto-ironia ci aiutano molto in questo momento!

Sgrido Giacomo a volte... altre volte "grido" o meglio alzo la voce
Dopo attimo di silenzio... se scoppio a ridere ( tipicamente quando c'è in giro mio marito... :prrrr) non mi prendono molto sul sero, mentre se vedono che resto seria allora può anche capitare che poi piangano

Dipende molto dai momenti e dai danni.... cmq da noi ultimamente è una specie di circo
Sgridi uno, piange l'altra, sgridi l'altra e Giacomo ti fa il verso "no fofia, no toccare imbli" (= sofia non toccare i libri!)
Davvero difficile trattenere le risate!!!!!!!!1 :ahah

Scarlet...
Spero proprio che sia così!!! Cercherò di continuare a mantenere le mie posizioni senza innervosirmi e perdere la pazienza.
O.T. Tra l'altro Luca ha 21 mesi, e prende ancora il mio latte, spero proprio che faccia come Max e che a 22 mesi decida da solo che è ora di smettere!

... volevo dire pietro...

vedrai...io ho imparato da lui che se rispetti i loro tempi e ti dai anche tu un po' di tempo per capire, mantenendoti serena, va tutto bene...Non c'è niente di strano! E allattare così tanto per me è stato bellissimo, speriamo colla prossima...

desca ha scritto:Care golline mamme di bimbi intorno ai due anni, volevo chiedervi se voi riuscite a sgridare i vostri cuccioli con qualche risultato...
Fino ad ora non ne ho mai avuto la necessità, mi limitavo a spiegargli le cose, e lui sembrava capire e archiviare. Adesso inizia a sfidarmi, allora io ho iniziato ad alzare un pochino la voce cercando di avere un tono deciso, ma lui continua a guardarmi e continua a fare quello che stava facendo, allora sono passata allo scapaccione sul sederotto, niente, non lo sente... a me fa male la mano e lui ride come se stessi giocando... . Allora sono passata alle punizioni: se usi la macchinina per distruggere i mobili del soggiorno allora la porto via e la chiudo in cucina: reazione: distrugge tutto con un'altra cosa e poi me la porta per metterla in cucina . Ma insomma come faccio a fargli capire quando una cosa è meglio non farla? Fino a qualche tempo fa bastava spiegare, adesso mi sfida e sembra vincere sempre lui... Non si offende, non piange, non fa il muso, semplicemente non mi ascolta!!

uguale uguale a quel che succede a me!!

al mare, settimana scorsa, volevo riportarlo all'ombrellone dopo che aveva passato mezz'ora a buttarsi dal pattino sulla spiaggia...
risultato?
al mio ennesimo: ORA ANDIAMO, MI SONO STUFATA.

mi ha risposto: STAI ZITTA

e io: COSA HAI DETTO?

e lui: STAI ZITTA TU indicandomi con il dito.



poi l'ho trascinato mentre piangeva, ma poi un po' si è calmato!

ma io sto impazzendo, perchè qualche sberlotto sul sedere vola... dopo 3 ore, tipo stasera che non dormiva...
e io di là come un gioppino...

spero si tranquillizzi!

in bocca al lupo!

scarlet ha scritto:io ho letto una cosa bellissima: i bimbi fanno i capricci colle madri per crescere perché con loro si misurano e piano piano si distaccano per diventare adulti e questo è un percorso lungo e faticoso, ma pieno di gioia.

Secondo me lui continua ad ascoltarti ma semplicemente non te lo dà a vedere e in un certo senso ci sei cascata Ti dico questo con tenerezza perché l'ho provato tante volte e poi vedendolo crescere mi sono resa conto che sono fasi, che sono esperimenti che devono fare e se non con noi con chi?

Dagli la possibilità di misurarsi con te che sei il suo punto di riferimento più forte e mantieni una tua coerenza nelle risposte che gli dai e nei tuoi atteggiamenti. Sono sicura che noterai che sta assimilando il tuo modo di fare perché in fondo a questa età è anche forte l'emulazione...

A volte i capricci ora che sono incinta mi innervosiscono e anche io reagisco di scatto e noto che ci rimane malissimo: se invece gli parlo, lasicandolo prima sfogare, non mollando mai la presa quando c'è una sfida in atto, ma mantenendo la mia sicurezza lui secondo me si sente più sicuro e cerca questi limiti che gli diamo, però vuole capirli, mentre altre volte vuole ribellarsi, ma solo per capire...ne sono sicura

vedrai che a breve ne riparleremo sorridendo e proprio l'ironia e un po' di auto-ironia ci aiutano molto in questo momento!

Sono molto d'accordo con questo. Anche se è difficile mantenersi calme ed infatti lo sgrido e perdo la pazienza quando potrei comunque rimanere ferma nella mia posizione senza l'urlo.

Sottoscrivo in pieno il trattato di scarlet!

E aggiungo che, dopo averlo redarguito con annessa spiegazione di ciò che non va, non posso girare sui tacchi e allontanarmi (come a volte vorrei fare per sbollire), ma devo stare lì vicino, pronta a bloccare un eventuale tentativo di riprovarci. Se lo blocco sul nascere, magari distraendolo con qualcosa di più costruttivo, la situazione si mantiene calma e anche lui abbandona l'idea malsana. Se invece diamo il via al tira e molla non si va più da nessuna parte: saltano i nervi a tutti, addio spiegazioni razionali, ecc.

L'altro giorno, comunque, mi ha rilasciato una dichiarazione illuminante:
"io so, io gioco come cattivo. Mamma dice no, mi piace! Forte, mamma!" e mi ha abbracciata