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Prima, durante e dopo la gravidanza
C'è un'alternativa all’amniocentesi
- blu701
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C'è un'alternativa all’amniocentesi
Basta un prelievo di sangue per sapere se il feto è sano. E' quanto risulta dagli ultimi ritrovati in materia, è uscito l'articolo oggi sul Corriere della Sera e sul Giornale. Ecco di seguito lo stralcio trovato in rete:
Milano - Basta un prelievo di sangue per sapere se il feto è sano. E' quanto risulta dagli ultimi ritrovati in materia, è uscito l'articolo oggi sul Corriere della Sera e sul Giornale. Ecco di seguito lo stralcio trovato in rete:
Milano - C'è un'alternativa all’amniocentesi che non comporta rischi e il cui esito arriva in metà del tempo. Si tratta di un semplice prelievo di sangue che può essere fatto fin dalla decima settimana di gestazione e che analizzato con le tecniche messe a punto per la prima volta al mondo dall'equipe diretta da Giancarlo Di Renzo dell'università di Perugia consente di individuare eventuali anomalie nei cinque cromosomi più importanti, responsabili cioè del 95 per cento delle patologie del nascituro. La scoperta del nuovo metodo di diagnosi arriva sulla scia di un'altra importante acquisizione scientifica degli anni '90 fatta dalla ricercatrice americana Diana Bianchi, della Tufts university school of medicine di Bostonda e cioè che cellule staminali del feto migrano nell'organismo della madre.
Il gruppo di Di Renzo ha scoperto non soltanto come individuarle, ma come analizzarne il corredo di cromosomi e ieri, in occasione del Congresso mondiale di medicina perinatale in corso a Firenze, ha presentato i risultati della ricerca che è in corso di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale.
Altra importante novità è che c’è un dottore insospettabile a disposizione di tutte le donne che hanno avuto almeno una gravidanza: il feto lascia loro in regalo un pacchetto di cellule staminali capace di attivarsi in caso di malattia. «Sono cellule immature che restano nell’organismo della donna per decenni, sempre pronte a curarla», ha annunciato Bianchi ieri a Firenze, in apertura del congresso. «Una gravidanza dura per sempre», ha osservato la ricercatrice americana.
Le cellule del feto che attraversano la placenta durante la gravidanza non sono completamente immature: sono cellule progenitrici del sangue che, una volta raggiunto un organo, sono pronte a svilupparsi in una particolare direzione: per esempio, se nel fegato compaiono lesioni dovute all’epatite, le cellule fetali si trasformano in cellule epatiche. È un corredo di cellule «tuttofare» che il feto ha regalato alle madri fin dai primi mesi della gestazione. Il gruppo di Diana Bianchi ne ha individuato grandi quantità annidate nel fegato e le ha viste attivarsi quando l’organo è stato minacciato da una malattia seria come l’epatite C. Cellule simili sono state viste in azione anche nella tiroide e sono state individuate anche nella milza e nei polmoni.
La cosa mi interessa molto, voi cosa ne pensate?E soprattutto: per passare dalla teoria alla pratica dove e come si può effettuare questa analisi?
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Milano - Basta un prelievo di sangue per sapere se il feto è sano. E' quanto risulta dagli ultimi ritrovati in materia, è uscito l'articolo oggi sul Corriere della Sera e sul Giornale. Ecco di seguito lo stralcio trovato in rete:
Milano - C'è un'alternativa all’amniocentesi che non comporta rischi e il cui esito arriva in metà del tempo. Si tratta di un semplice prelievo di sangue che può essere fatto fin dalla decima settimana di gestazione e che analizzato con le tecniche messe a punto per la prima volta al mondo dall'equipe diretta da Giancarlo Di Renzo dell'università di Perugia consente di individuare eventuali anomalie nei cinque cromosomi più importanti, responsabili cioè del 95 per cento delle patologie del nascituro. La scoperta del nuovo metodo di diagnosi arriva sulla scia di un'altra importante acquisizione scientifica degli anni '90 fatta dalla ricercatrice americana Diana Bianchi, della Tufts university school of medicine di Bostonda e cioè che cellule staminali del feto migrano nell'organismo della madre.
Il gruppo di Di Renzo ha scoperto non soltanto come individuarle, ma come analizzarne il corredo di cromosomi e ieri, in occasione del Congresso mondiale di medicina perinatale in corso a Firenze, ha presentato i risultati della ricerca che è in corso di pubblicazione su una rivista scientifica internazionale.
Altra importante novità è che c’è un dottore insospettabile a disposizione di tutte le donne che hanno avuto almeno una gravidanza: il feto lascia loro in regalo un pacchetto di cellule staminali capace di attivarsi in caso di malattia. «Sono cellule immature che restano nell’organismo della donna per decenni, sempre pronte a curarla», ha annunciato Bianchi ieri a Firenze, in apertura del congresso. «Una gravidanza dura per sempre», ha osservato la ricercatrice americana.
Le cellule del feto che attraversano la placenta durante la gravidanza non sono completamente immature: sono cellule progenitrici del sangue che, una volta raggiunto un organo, sono pronte a svilupparsi in una particolare direzione: per esempio, se nel fegato compaiono lesioni dovute all’epatite, le cellule fetali si trasformano in cellule epatiche. È un corredo di cellule «tuttofare» che il feto ha regalato alle madri fin dai primi mesi della gestazione. Il gruppo di Diana Bianchi ne ha individuato grandi quantità annidate nel fegato e le ha viste attivarsi quando l’organo è stato minacciato da una malattia seria come l’epatite C. Cellule simili sono state viste in azione anche nella tiroide e sono state individuate anche nella milza e nei polmoni.
La cosa mi interessa molto, voi cosa ne pensate?E soprattutto: per passare dalla teoria alla pratica dove e come si può effettuare questa analisi?
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Giulia è nata il 29/07/2008 a 37+5 sett alle ore 00.15
- RAF71
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
Ai tempi in cui dovevo fare io l'amniocentesi, quindi quasi tre anni fa, c'era una sperimentazione presso l'università degli studi di Perugia. Non so se adesso qualche clinica effettua questo tipo di test. Sarebbe fantastico.
La mia principessa Lavinia e' nata il 28/06/2005 - Gollina orgogliosa da Maggio 2004 Lugliolina2005 Evoluta Scrittrice per passione
- oniria
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
per adesso nessuna alternativa purtroppo, gli unici esami per mappare i cromosomi sono la villocentesi e l'amniocentesi tutte le sperimentazioni non invasive sono in alto mare. 

Gabriele 01/08/01, Alessandro 16/12/07
- oniria
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
comunque l'articolo proseguiva :
Ma torniamo al lavoro fatto dal gruppo tutto italiano diretto da Di Renzo, docente universitario di ginecologia e ostetricia, attualmente direttore della clinica di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Perugia, tra gli italiani più conosciuti all’estero nel campo della medicina materno-fetale e perinatale. Rispetto all'amniocentesi, il prelievo è più precoce perché può essere fatto fin dalla decima settimana di gravidanza e l'esito è disponibile in una decina di giorni. Non evidenzia, però tutte le anomalie cromosomiche come avviene nell'amniocentesi, ma solo quelle relative ai cromosomi sessuali X e Y e ai cromosomi 13, 18 e 21 (quest'ultimo responsabile della sindrome di Down). «Si tratta dei cromosomi più importanti - sottolinea l'accademico - responsabili del 95 per cento delle patologie del nascituro». Dopo aver concluso la sperimentazione animale, dalla primavera scorsa è iniziata quella sull'uomo. In particolare, una volta ottenuto il via libero dal comitato etico dell'ospedale e dalla regione Umbria, il test è già stato utilizzato su un «migliaio di gestanti», aggiunge Di Renzo.
Insomma alla fin fine è come dicevo io...nel senso che questo prelievo non è invasivo ma altrettanto non consente di individuare tutte le cromosopatie ma solo alcune.
Ma torniamo al lavoro fatto dal gruppo tutto italiano diretto da Di Renzo, docente universitario di ginecologia e ostetricia, attualmente direttore della clinica di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Perugia, tra gli italiani più conosciuti all’estero nel campo della medicina materno-fetale e perinatale. Rispetto all'amniocentesi, il prelievo è più precoce perché può essere fatto fin dalla decima settimana di gravidanza e l'esito è disponibile in una decina di giorni. Non evidenzia, però tutte le anomalie cromosomiche come avviene nell'amniocentesi, ma solo quelle relative ai cromosomi sessuali X e Y e ai cromosomi 13, 18 e 21 (quest'ultimo responsabile della sindrome di Down). «Si tratta dei cromosomi più importanti - sottolinea l'accademico - responsabili del 95 per cento delle patologie del nascituro». Dopo aver concluso la sperimentazione animale, dalla primavera scorsa è iniziata quella sull'uomo. In particolare, una volta ottenuto il via libero dal comitato etico dell'ospedale e dalla regione Umbria, il test è già stato utilizzato su un «migliaio di gestanti», aggiunge Di Renzo.
Insomma alla fin fine è come dicevo io...nel senso che questo prelievo non è invasivo ma altrettanto non consente di individuare tutte le cromosopatie ma solo alcune.

Gabriele 01/08/01, Alessandro 16/12/07
- lenticchia08
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
Anch'io avevo letto tempo fa di questa sperimentazione, ma a quanto avevo potuto capire, viene effettuata solo a Perugia, appunto, e solo sulle gestanti della regione umbria, anche se adesso non mi ricordo dove l'avessi letto, perciò liberissime tutte di smentirmi o confermare. 

I miei capolavori: 03/03/08 Lenticchia - 20/05/11 Cecetto
Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una e' pensare che niente e' un miracolo. L'altra e' pensare che ogni cosa e' un miracolo A.E.
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- Ilarietta
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
Da quello che si capisce leggendo l'intero articolo, questa tecnica è ancora in sola fase di sperimentazione e non è quindi disponibile in alcun ospedale salvo partecipare alla ricerca nell'ospedale di Perugia. Inoltre come detto questo prelievo non evidenzia tutte le possibili malformazioni cromosomiche e quindi in alcuni casi (come il mio ad es.) è assolutamente inutile ed inefficace. Mio marito ha una traslocazione rob. dei cromosomi 13 e 14 quindi al nostro bimbo abbiamo dovuto analizzare tramite villocentesi (o anche amnio se volevamo) tutti i cromosomi ma in particolar modo il 13 e 14. Ecco già un caso in cui il prelievo del sangue non avrebbe funzionato non esaminando il cromosoma 14. Purtroppo però, non tutti i genitori sono a conoscenza di avere delle anomalie cromosomiche trasmissibili ed addirittura alcune anomalie, come la nostra ad es., possono avvenire ex novo nel feto..... a questo punto, non analizzando tutti i cromosomi come facciamo a stabilire l'efficacia dell'esame?
Sarebbe proprio bello se trovassero un metodo non invasivo, ma credo che siamo ancora in altissimo mare.......
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Finalmente mamma di Riccardo 22/11/07 h 21.08 Kg 3,3 37sett.
E' per te ogni cosa che c'è....ninna-na, ninna-eh
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- Naty70
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
un ginecologo gia' 3 anni fa mi disse che sarebbe avvenuto ma non prima di una decina di anni.... 

Martina 29/11/2004
Rachele 13/03/2007
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- Paola67
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
RAF71 ha scritto:Ai tempi in cui dovevo fare io l'amniocentesi, quindi quasi tre anni fa, c'era una sperimentazione presso l'università degli studi di Perugia. Non so se adesso qualche clinica effettua questo tipo di test. Sarebbe fantastico.
lo fanno solo per le residenti
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"quando il giusto indica il cielo lo stolto osserva il dito"...
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- RAF71
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
Si, e solo sotto forma di "screening". Come hanno deto le altre siamo in alto mare. 

La mia principessa Lavinia e' nata il 28/06/2005 - Gollina orgogliosa da Maggio 2004 Lugliolina2005 Evoluta Scrittrice per passione
- naico
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
confermo!!!!!Naty70 ha scritto:un ginecologo gia' 3 anni fa mi disse che sarebbe avvenuto ma non prima di una decina di anni....
Elisa (20/03/00), Valentina (05/10/07) e Ambra (06/09/09) - LOST IN LOST
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Re: C'è un'alternativa all’amniocentesi
speriamo bene
tanti

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Giulia è nata il 29/07/2008 a 37+5 sett alle ore 00.15