
Naturalmente ho dato moltissimi soprannomi anche a mia figlia Caterina e, tra essi, ve ne sono alcuni più utilizzati inizialmente solo da me e poi anche dagli altri ognuno con la sua variante. Ad esempio, nei primi giorni di vita in ospedale Caterina piangeva più di tutti gli altri bimbi, diventava tutta rossa e urlava a volume assordante, allora ho iniziato a chiamarla Caterina la Draghessa, poi diventata Draghessina, poi Dragucci e, infine, Dragù. Quest'ultima variante ha avuto molto successo tra i miei parenti e ora tutti la chiamano così. Sennonché ieri pomeriggio Caterina, che ormai ha quasi un anno, intenta giocare sulla spiaggia, ha alzato gli occhi verso di me e con un sorriso a tre denti e voce dolcissima ha gridato DRAGU!
Forse è meglio abbandonare i soprannomi prima che sia troppo tardi e iniziare a chiamarla con il suo nome proprio. Non vorrei che si presentasse così anche al futuro fidanzato...
