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Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

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Luna88
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Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 9 ago 2012, 6:47

Chiedo scusa se la sezione non è appropriata.. ma essendo una faccenda personale, del tutto estranea dai classici argomenti di GOL non sapevo dove altro postarla.
Il fatto è questo: i miei genitori vivono, da sempre, una situazione veramente difficile. Sposati da 37 anni, mia madre subisce ormai da sempre quella che io ritengo essere una vera violenza psicologica ogni giorno. Lui non lo fa del tutto consapevolmente (almeno secondo me, pur avendo un carattere tremendamente egoista, maschilista, permaloso, al limite della negatività, secondo me c'è proprio qualcosa di sballato in lui), ma lo fa.
Gli episodi sono tanti e ripetuti ormai negli anni.. fondamentalmente lui ritiene mia madre una nullità, una mantenuta e una persona da sommergere con epiteti sempre più bassi e oltretutto fuori luogo, secondo me perché ha un problema suo per il quale butta sugli altri ogni suo personalissimo difetto o problema.. ma tant'è che lei è esaurita ormai al limite.
Questo avviene sin dalla mia tenerissima età che io ricordi, tanto da rovinarci spesso festività come il Natale o le vacanze estive. Fondamentalmente lui "dà i numeri" per una sciocchezza, come il fatto che sia andato a male uno yogurt in frigo (è ossessivo con il denaro, oltre l'essere parsimonioso.. se mi capitava di buttare in pattumiera, per sbaglio, una penna ancora lievemente funzionante, mi faceva una predica di un'ora) o per l'arrivo di una normalissima bolletta.. e a quel punto comincia a litigare con mia madre, la quale cerca di mantenere la calma e "mandare giù" finché lui non comincia di nuovo a darle della mantenuta (ha lavorato finché non siamo nati noi, poi è rimasta a casa a fare la moglie e la madre, a mio parere senza farci mai mancare NULLA, mentre ora da 5-6 anni ormai è tornata a lavorare aiutando part-time gli anziani che non riescono più a badare da soli a sé stessi.. quindi un lavoretto neanche troppo facile per chi lo conosce.. ma per lui è sempre una mantenuta) e a dimostrare un astio e una cattiveria davvero fuori da ogni limite (sa, ad esempio, che io ho sempre difeso lei e pertanto mi considera "dalla sua parte", come se ci fossero parti.. come se non fosse una violenza, perché per me lo è, ma un normale litigio nel quale io prendo una parte.. quando con me ha provato a dirmi, per portarmi "dalla sua parte", che lei non badava come si deve a me quando ero piccola, che io non mi ricordo ma lei stava a letto a dormire e mi lasciava sola.. cose assolutamente non vere, che io SO essere non vere, ma trovo allucinante che un padre dica certe cose a sua figlia per farle maturare odio verso la madre). Dopo tutto ciò, mia madre ne esce distrutta sapendo di aver dato la sua vita a una famiglia, trovandosi oggi praticamente senza amici (lui NON HA un solo rapporto, che sia con i suoi 5 fratelli, con i quali si parla ancora solo grazie a mia madre che tiene i rapporti, né amici, né nulla.. non ha un solo rapporto perché è un totale asociale e ha fatto in modo che anche lei non avesse più praticamente una vera amicizia, perché aveva da lamentarsi di tutti), senza una pensione che possa darle indipendenza, si sente sola. Il bello è che, dopo tutto quello che riesce a dirle (cose che io, per rispetto, credo non direi neanche alla persona peggiore del mondo.. a lui escono dalla bocca con una facilità incredibile), poi "passa la bufera" e torna come nulla fosse.
Io mi sono sempre chiesta cosa poter fare per lei, per darle un po' di serenità.. anche perché non può reggere più, già soffre di crisi di panico (da quando è morta di colpo sua madre, quando lei aveva 20 anni l'ha trovata stesa in casa.. probabilmente un ictus), adesso ha pure delle coliche intestinali provocate dal nervosismo, ieri le han trovato la pressione alta.. più di una volta mi ha detto che se non ci fossi io si sarebbe già buttata dal balcone.
Io mi sono trasferita a 400km di distanza, non potevo fare altro perché ho seguito il lavoro del mio compagno.. la sento tutti i giorni e faccio il possibile ma non è come poterle essere vicina.. da un pezzo le dico di lasciare quella casa (in cui abitano ancora mio padre e mio fratello) e venire da me, ma lei non si sente di obbligarci alla sua presenza in casa.. e il fatto di non avere indipendenza economica la blocca.
Ora, la casa in cui vivono adesso è di proprietà di mia madre (e di mio zio al piano di sotto, è una casa indipendente con due piani e giardino, il piano superiore è di mia madre) mentre ne abbiamo un'altra che è metà di mia madre e metà di mio padre, che da un pezzo lei vorrebbe vendere anche perché è grande e spaziosa ma non abitabile.. andrebbero fatti diversi lavori per sistemarla.
Se si vendesse quella casa (e un po' ci vuole visto il mercato e le condizioni della casa stessa) e lei percepisse il giusto mantenimento, so che potrebbe stare qui da me.. il problema è arrivare a questa condizione. Mio padre, messo ieri alle strette (o te ne vai tu o me ne vado io) ha tranquillamente dichiarato che lui non si muove (troppo comodo, dà della mantenuta ma non fa assolutamente niente in casa, neanche spostare una forchetta o portare giù la spazzatura!) perciò temo che la cosa non sarà semplice.
Dopo tutta questa pappardella (sorry) quello che vi chiedo è: cosa posso fare? Vorrei trovare un consulto legale per darle modo di sapere esattamente quanto le spetta di mantenimento, ma soprattutto sapere se esiste chi potrebbe aiutarla senza troppe pretese (proprio perché di soldi per degli avvocati ora come ora non ce ne sono molti).. non so qualche associazione a difesa delle donne?
Purtroppo temo che senza un obbligo serio lui non le darà quanto le spetta per vivere decentemente e mia madre si sentirebbe un peso a stare troppo tempo in casa da noi..

Qualcuna di voi ha esperienza legale per consigliarmi? :perplesso
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da mariangelac » 9 ago 2012, 7:42

Ma per primissimissima cosa tua madre non potrebbe semplicemente smettere di cucinargli, lavargli la roba e tutte quelle incombenze che sono certa lui nn sa fare? E poi falle registrare tutte queste "belle" cosette che tuo padre le dice.... dopo magari va dall'avvocato.
Esiste gratuito patrocinio per il legale, ma tua madre dici che possiede una casa e mezza quindi nn credo ne abbia diiritto.
La situazione la deve sistemare con una separazione, il giudice le darà la casa coniugale, e lui dovrà trovarsi un altro posto in cui stare, anche se io al suo posto avrei approfittato di un'uscita di casa e avrei cambiato la serratura, e messo le valigie fuori casa da un pezzo!
Di che città sei, magari c'è qualche associazione per le donne in difficoltà, tipo telefono rosa...
So che nn ti sono stata di molto aiuto, ti lascio :incrocini
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Ari » 9 ago 2012, 9:10

luna la cosa più immediata che mi viene in mente da quello che hai scritto è che siccome la casa in cui vivono è di proprietà di tua madre, lo può mettere alla porta quando vuole.
tuo fratello quanti anni ha?
lavora?
che cosa pensa di questa situazione?
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ho raccolto questi fiori per te per dimostrare a tutti quanto ti voglio bene

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da ishetta » 9 ago 2012, 9:24

Luna anche io vorrei chiederti tuo fratello che ruolo ha in questa situazione?
Perché la vuoi perché tu puoi riconquistare un sorriso e puoi giocare e puoi gridare perché ti han detto bugie ti han raccontato che l'hanno uccisa che han calpestato la gioia perché la gioia è con te

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da dottbaby » 9 ago 2012, 9:29

Devo necessariamente essere stringata, ma se riesco tornerò sull'argomento nei prossimi giorni.
Innanzi tutto il cosiglio "da avvocato": tua mamma può logicamente chiedere la separazione e, provando tutto ciò che tu racconti, può anche chiederne l'addebito al marito. Non è possibile dirti così, a priori, se e quanto le spetterebbe di mantenimento, ci sono, sì, delle "linee guida" (in sostanza, un eventuale mantenimento deve essere tale da mettere in grado tua mamma di mantenere ilmedesimolivello di vita avuto durante il matrimonio), ma poi spetta al Giudice, caso per caso, valutare la situazione complessiva.
Mariangela ha già scritto del gratuito patrocinio. Aggiungo solo che il reddito annuo di tua mamma, per averne diritto, non deve superare i 10.000 euro circa (non mi ricordo gli "spiccioli"), con esclusione del reddito di tuo padre, dato che vi è conflitto di interessi fra i due. Ove volesse accedere al gratuito patrocinio, deve rivolgersi all'ordine degli Avvocati presso il Tribunale competente (quello della residenza), compilare un modulo a cui allegare una serie di documenti e attendere una risposta (da me, ci mettono dieci giorni circa). L'avvocato lo può poi scegliere lei, fra i nominativi inseriti nell'elenco apposito, oppure le viene assegnato dall'ordine.
In ogni caso, di certo può rivolgersi ad un "centro antiviolenza". C'è un numero telefonico unico nazionale, il 1522, a cui può rivolgersi per ottenere indicazioni sul centro "competente" per la sua zona di residenza, oppure cercare su questo sito:
http://www.antiviolenzadonna.it/index.p ... ink/donne1" onclick="window.open(this.href);return false;

Però (e qui "tolgo la toga")...tua mamma, lo vuole fare veramente? Non puoi e non devi farti carico tu di questa scelta, sarebbe sbagliato, per vari motivi. La relazione che si crea (soprattutto in un rapporto così lungo, come quello dei tuoi genitori) tra "vittima" e "violento" (e hai perfettamente ragione ad inquadrare il comportamento di tuo padre nella violenza domestica, perché questa è vera violenza, di tipo psicologico, ma anche economico, mi sa) è molto complessa e i tempi per "rompere" non devono mai essere forzati, ma l'iniziativa deve realmente partire dall'interessato, altrimenti si corre il rischio, sia di peggiorare la situazione (pensa ad esempio ad una coppia in cui uno se ne va, si rivolge all'avvocato, denuncia e poi rimane assieme al suo "carnefice"...spesso sono situazioni che prima o poi sfociano male male...), sia che dopo un breve periodo ci sia un ripensamento...
Insomma, io penso che tua mamma ci debba riflettere bene ed essere convinta di allontanarsi da lui, definitivamente. A questo passo non la può spingere nessuno e sarebbe molto grave lo facesse, oltre tutto, lo stesso centro antiviolenza (ce n'è molti che "partono in quarta", convincendo sull'onda dell'emozione le donne a denunciare, creando poi situazioni tremende, anche magari con le migliori intenzioni).
L'ideale, sarebbe che tuo papà accettasse di lavorare su se stesso, ma mi sa che è utopia...

In ogni caso, in bocca al lupo alla tua mamma!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da ema1 » 9 ago 2012, 9:35

Luna, ma tua mamma, in tutti questi anni ha mai provato di lasciarlo? Lo chiedo per sapere qual e' stata la reazione di tuo padre.

Comunque, cosi istintivamente io le direi di venire a vivere con me, giusto per un periodo, cosi posso parlarle e vedere se realmente la separazione e quelllo che vuole.

L'unica strada e la separazione, uomini come tuo padre non cambiano mai e secondo me non vuole nemmeno cambiare.
"In questa notte di preghiera, io guardo la luna, e con le mani giunte, faccio parlare il mio cuore"

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Timandra » 9 ago 2012, 9:55

Ragazze però una donna che subisce da anni tutto questo DOVE trova il coraggio e la forza di ribellarsi chiedendo la separazione o anche solo un'aiuto ?
Se ha sempre subito continuerà a subire. . .

Il mio consiglio e di aiutarla a mettersi in contatto con qualche gruppo di supporto (quello di cui parla dottbaby per esempio ) anche lontano da dove abita lei, un gruppo che l'aiuti a far chiarezza e le dia la forza necessaria di prendere una decisione.
Lei, ora, ha bisogno di aiuto. . .poi il padre si adeguerà.
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da vale77 » 9 ago 2012, 14:37

Luna quellonche hai scritto avrei potuto scriverlo io.
Con la differenza che io abito a 100 mt dai miei.
Quindi non ti sarò di nessun aiuto legale, ma ti posso raccontare il percorso che ho fatto io.
Ricordo litigi forti da sempre, ho sempre visto mio padre come aggressore e mia madre come vittima.
Una volta, solo una che io sappia, lui è anche arrivato alle mani.
Li ho divisi io.
E vi risparmio il dopo.
C'erano periodi di quiete e periodi di tempesta, ma lui è sempre imprevedibile e quindi mette tensione tutt'intorno.
Lui si è creato il deserto intorno, mentre mia mamma da quando è in pensione si è creata una rete di amicizie. Fa volontariato, le piace camminare e quindi è iscritta ad associazioni di trekking.
E qs è la sua salvezza perchè in casa più che insulti non riceve.
Ero ancora al liceo quando le consigliavo di divorziare e lei diceva di volerlo fare.
Ero all'università quando non capivo proprio cosa la tenesse lì.
Ore e ore a parlarne, a farle capire che viveva una situazione allucinante che nonnera giustific abile in alcun modo.
A farle capire che la sua terza età meritava si iverla serena, perchè lei è una paciosa, tranquilla.
E invece con lui fa una vita di privazioni.
Anni fa le ho messo in mano il numero di una terapeuta, dopo un paio di anni lei ci è andata, diceva che lesarebbe servito pechè intendeva separarsi.
Ci è andata un anno credo, e poi ha smesso. Le sue resistenze hanno vinto.
Le ho dato il numero di un'amica avvocata che si occupa di separazioni.
Lei ci è andata e si è chiarita le idee.
Nel frattempo la situazione è sempre peggio, non ci sono più momenti di quiete.
E lei è ancora lì.
A me spezza il cuore pensarla in vacanza con lui, a casa rutti i giorni con lui. Mi spezza pensare a quanti rimpianti avrà, a quante cose non può fare...
Ma a qs punto della mia vita penso che lei sia grande ed è libera di fare ciò che vuole.
Anche di tarparsi le ali, per oscure ragioni che non conosco.
Del resto se lui è diventato cosî le dinamiche le hanno fatte in due.
Lei negli anni gli ha steso un tappeto cheportava esattamente lì dove lui è arrivato.
Sono cose che non capisco, ma ho capito che non le capisco, non posso ragionarci coi miei atrumenti perchè sono diversi dai suoi.
Forse l'unica cosa che proverò è farle cPire che non vive solo una situazione allucinante, ma una vera situazione di violenza.
Ma lei starà lì.
Anche se ha una casasua vuota che la aspetta.
Le ragioni non sono mai solo econonomiche.

E l'altro giorno mi ha chiamato una conoscente, una donna di 60 anni, che ha pianto tutto il tempo, sconvolgendomi. Voleva il numero di una psicologa perchè lei non ce la fa più. Vive anche lei una situazione agghiacciante.
Da 40 anni.
LORENZO 15.07.09

Due stelline dic. 2011; nov.2014 e un futuro ancora da scrivere

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da dottbaby » 20 ago 2012, 17:24

Torno oggi e leggo il racconto di Vale. Lei ha descritto proprio (purtroppo, con l'esperienza vissuta sulla propria pelle e su quella della mamma) ciò di cui dicevo io: nel corso degli anni, in due hanno creato ed accettato un rapporto disfunzionale (non voglio fare la psicologa dei poveri, uso solo le poche nozioni che possiedo per formazione professionale) e per uscirne ci vuole una volontà "vera", non indotta dall'esterno. I motivi per cui una persona rimane con chi la sta maltrattando sono millemila, quasi tutti di difficile classificazione e (personalmente) nessuno comprensibile...eppure, bisogna rispettare i tempi di ognuno. Se e quando la mamma di Luna o quella di Vale matureranno una decisione ponderata, saranno treni che nessuno potrà fermare, ma fino ad allora...
24.10.07
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da disillusa » 22 ago 2012, 17:22

Carissima, capisco perfettamente la situazione di tua madre e rabbrividisco immaginando che sono le stesse cose che sento dirmi io, perchè mi sembra chiaro che con il tempo el cose non cambieranno mai.
è ossessivo con il denaro,
anche il mio compagno, infatti ogni volta che arriva una bolletta me la pianta sotto il naso e mi ha una paternale.
non ha un solo rapporto perché è un totale asociale e ha fatto in modo che anche lei non avesse più praticamente una vera amicizia, perché aveva da lamentarsi di tutti),
Idem, io ho una sola vera amica del cuore, una sorella e lui pretende che io chiuda i rapporti perchè lei e suo marito sono dei trogloditi, ignoranti, operai e che lui a "casa sua" non li vuole, se voglio posso farli venire a casa dei miei.
fondamentalmente lui ritiene mia madre una nullità, una mantenuta e una persona da sommergere con epiteti sempre più bassi
idem nuovamente, io lavoro dai miei ma non percepisco uno stipendio perchè l'azienda è sull'orlo del fallimento ed una volta pagato tutto non rimangono nemmeno 10 centesimi per me
rovinarci spesso festività come il Natale o le vacanze estive.
a Pasqua di quest'anno dieci minuti prima del pranzo ha deciso di non venire perchè io e la mia famiglia (di ignoranti, zingari ecc..) crediamo che lui sia babbo natale solo perchè gli ho chiesto se poteva acquistare una buona colomba (lui voleva prendere una da 5 € io gli ho detto dai una più buona). Ma attenzione non perchè voglio tirarmela ma solamente perchè i miei tengono nostro figlio senza mai chiedere nulla ( anche nel w-e se serve) e quindi mi pareva carino ricambiare con una sciocchezza simile.
poi "passa la bufera" e torna come nulla fosse.
Più o meno, prima mi dice di tornarmene a casa mia ed offende me, la mia famiglia, i miei amici con parole terribili, poi però non può stare senza di noi (io ed il bimbo) fino alla prossima litigata.

Quindi vedo tante cose simili nella tua storia, però non è facile uscirne ed io capisco tua mamma più di quanto si possa pensare.
mamma di Marco 15.01.2011 e di Filippo 30.07.2013

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da ELEZANGA » 23 ago 2012, 7:55

Luna che situazione. Mi dispiace non sapevo!!! :coccola :coccola
Quello che posso dire io è che sono d'accordo con chi dice che visto che la casa è sua lo può buttare fuori!!!Affidati pure al gratuito patrocinio per un consulto!!! :bacetto
DanieleGiustinotegolino in Petonio, 5/09/2012. I miei 3510 grammi e 51,3 cm di felicità
80ina Magikella Settembrina 2012 :cuore 18/4/16, GEU 6/8/16, 24/12/17

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:04

E' passato un anno, non si è risolto nulla e io avendo avuto Davide non sono tornata a leggere.. ma vi ringrazio infinitamente per le risposte che finalmente ho letto!
mariangelac ha scritto:Ma per primissimissima cosa tua madre non potrebbe semplicemente smettere di cucinargli, lavargli la roba e tutte quelle incombenze che sono certa lui nn sa fare? E poi falle registrare tutte queste "belle" cosette che tuo padre le dice.... dopo magari va dall'avvocato.
Esiste gratuito patrocinio per il legale, ma tua madre dici che possiede una casa e mezza quindi nn credo ne abbia diiritto.
La situazione la deve sistemare con una separazione, il giudice le darà la casa coniugale, e lui dovrà trovarsi un altro posto in cui stare, anche se io al suo posto avrei approfittato di un'uscita di casa e avrei cambiato la serratura, e messo le valigie fuori casa da un pezzo!
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So che nn ti sono stata di molto aiuto, ti lascio :incrocini
Mia mamma è comunque "costretta" a vivere con lui, finché è così non riesce a sopportare il peso psicologico del suo "muso" derivante anche dal non "fargli dietro".. so cosa vuol dire, l'ho sopportato per tanti anni anche io, è logorante.. quando senti di non avere alternativa cedi, pur di avere un po' di respiro da quella nebbia. L'unica è andarsene..
Il mio pulcino Davide, l'amore della mia vita: nato il 14/08/2012 - 3,150kg per 51cm di splendore <3 - La mia seconda pulcina Giulia, luce dei miei occhi: nata il 12/10/2014 - 3,750kg per 53cm di splendore <3

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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:06

Ari ha scritto:luna la cosa più immediata che mi viene in mente da quello che hai scritto è che siccome la casa in cui vivono è di proprietà di tua madre, lo può mettere alla porta quando vuole.
tuo fratello quanti anni ha?
lavora?
che cosa pensa di questa situazione?
Lo so che può metterlo alla porta ma:
1- non se l'è mai sentita di fare una cosa così "forte"
2- soprattutto, non è indipendente economicamente.. non si sente di fare una scelta così radicale senza un minimo di sicurezza

Mio fratello ha vissuto la mia stessa brutta esperienza infantile ma ha reagito all'opposto.. io ho sempre preso le parti e difeso, lui mette la testa a mò di struzzo, sotto la terra, non vuole saperne granché.. ha 28 anni e adesso vive a 300km con la sua ragazza.. insomma, mia madre è rimasta sola con lui. Ahimè.
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:08

ishetta ha scritto:Luna anche io vorrei chiederti tuo fratello che ruolo ha in questa situazione?
Purtroppo un ruolo scarso, è un ragazzo intelligente e capace ma sotto l'aspetto emotivo è molto immaturo. Mentre io sono maturata velocissimamente, a causa di queste situazioni, lui al contrario è rimasto emotivamente bambino. Non vuole e non sa affrontare certe cose.. quando provo a parlarci finisce per dare ragione metà a lui e metà a lei, non vuole schierarsi.. dice che io mi schiero perché non voglio bene a lui ma non è questo.. è come dire che non voglio bene a mio padre che beve e picchia mia madre! Non è la stessa situazione ma la sofferenza e la sua prigionia sono identiche, lui non ci arriva o meglio, non vuole arrivarci. Sono da sola ahimé!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:11

dottbaby ha scritto:Devo necessariamente essere stringata, ma se riesco tornerò sull'argomento nei prossimi giorni.
Innanzi tutto il cosiglio "da avvocato": tua mamma può logicamente chiedere la separazione e, provando tutto ciò che tu racconti, può anche chiederne l'addebito al marito. Non è possibile dirti così, a priori, se e quanto le spetterebbe di mantenimento, ci sono, sì, delle "linee guida" (in sostanza, un eventuale mantenimento deve essere tale da mettere in grado tua mamma di mantenere ilmedesimolivello di vita avuto durante il matrimonio), ma poi spetta al Giudice, caso per caso, valutare la situazione complessiva.
Mariangela ha già scritto del gratuito patrocinio. Aggiungo solo che il reddito annuo di tua mamma, per averne diritto, non deve superare i 10.000 euro circa (non mi ricordo gli "spiccioli"), con esclusione del reddito di tuo padre, dato che vi è conflitto di interessi fra i due. Ove volesse accedere al gratuito patrocinio, deve rivolgersi all'ordine degli Avvocati presso il Tribunale competente (quello della residenza), compilare un modulo a cui allegare una serie di documenti e attendere una risposta (da me, ci mettono dieci giorni circa). L'avvocato lo può poi scegliere lei, fra i nominativi inseriti nell'elenco apposito, oppure le viene assegnato dall'ordine.
In ogni caso, di certo può rivolgersi ad un "centro antiviolenza". C'è un numero telefonico unico nazionale, il 1522, a cui può rivolgersi per ottenere indicazioni sul centro "competente" per la sua zona di residenza, oppure cercare su questo sito:
http://www.antiviolenzadonna.it/index.p ... ink/donne1" onclick="window.open(this.href);return false;

Però (e qui "tolgo la toga")...tua mamma, lo vuole fare veramente? Non puoi e non devi farti carico tu di questa scelta, sarebbe sbagliato, per vari motivi. La relazione che si crea (soprattutto in un rapporto così lungo, come quello dei tuoi genitori) tra "vittima" e "violento" (e hai perfettamente ragione ad inquadrare il comportamento di tuo padre nella violenza domestica, perché questa è vera violenza, di tipo psicologico, ma anche economico, mi sa) è molto complessa e i tempi per "rompere" non devono mai essere forzati, ma l'iniziativa deve realmente partire dall'interessato, altrimenti si corre il rischio, sia di peggiorare la situazione (pensa ad esempio ad una coppia in cui uno se ne va, si rivolge all'avvocato, denuncia e poi rimane assieme al suo "carnefice"...spesso sono situazioni che prima o poi sfociano male male...), sia che dopo un breve periodo ci sia un ripensamento...
Insomma, io penso che tua mamma ci debba riflettere bene ed essere convinta di allontanarsi da lui, definitivamente. A questo passo non la può spingere nessuno e sarebbe molto grave lo facesse, oltre tutto, lo stesso centro antiviolenza (ce n'è molti che "partono in quarta", convincendo sull'onda dell'emozione le donne a denunciare, creando poi situazioni tremende, anche magari con le migliori intenzioni).
L'ideale, sarebbe che tuo papà accettasse di lavorare su se stesso, ma mi sa che è utopia...

In ogni caso, in bocca al lupo alla tua mamma!
Questa cosa del patrocinio gratuito non la sapevo, mi informo subito!
Mia mamma non possiede molto, ha lavorato da giovane ma a 20 anni ha trovato sua madre morta in casa, per ictus.. da lì ha avuto una serie di problemi di ansia e panico tanto da lasciare il lavoro. Poi siamo nati noi e ha fatto da madre e casalinga (che per mio padre = mantenuta.. no comment), da 8 anni fa part-time assistenza agli anziani ma guadagna circa 400 euro al mese.. la casa coniugale è metà sua e metà di mio zio (suo fratello) che vive al piano di sotto. Sono due appartamenti comunque collegati all'interno e con un solo giardino e ingresso. C'è un'altra casa (ma è inabitabile per ora.. ci andrebbero spesi soldi per viverci) che era di suo padre, l'ha presa lei dopo una causa con la matrigna e adesso è metà sua e metà di mio padre.
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:14

ema1 ha scritto:Luna, ma tua mamma, in tutti questi anni ha mai provato di lasciarlo? Lo chiedo per sapere qual e' stata la reazione di tuo padre.

Comunque, cosi istintivamente io le direi di venire a vivere con me, giusto per un periodo, cosi posso parlarle e vedere se realmente la separazione e quelllo che vuole.

L'unica strada e la separazione, uomini come tuo padre non cambiano mai e secondo me non vuole nemmeno cambiare.
Si ci ha provato tante volte.. ma lui fa orecchie da mercante, perché sa che tanto rimangono parole.. quando ha un minimo di paura si comporta bene per qualche giorno, massimo settimana, poi torna come prima.

Le ho già detto tante volte di venire a vivere con noi.. ma lei non vuole esserci di peso. Le ho detto che non ci sarebbe di peso (e per fortuna è vero, mio marito è un santo e l'accoglierebbe senza problemi in casa) e che al massimo è temporaneo, il tempo di trovarle un posto per lei, accanto a noi, per la sua indipendenza. Quante e quante volte.. il problema è sempre economico, lui la tiene "in pugno" e lei senza avvocato non se la sente. Se trovo finalmente un legale sono sicura che il passo lo fa e anche speditamente!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:16

Timandra ha scritto:Ragazze però una donna che subisce da anni tutto questo DOVE trova il coraggio e la forza di ribellarsi chiedendo la separazione o anche solo un'aiuto ?
Se ha sempre subito continuerà a subire. . .

Il mio consiglio e di aiutarla a mettersi in contatto con qualche gruppo di supporto (quello di cui parla dottbaby per esempio ) anche lontano da dove abita lei, un gruppo che l'aiuti a far chiarezza e le dia la forza necessaria di prendere una decisione.
Lei, ora, ha bisogno di aiuto. . .poi il padre si adeguerà.
E' vero, non è facile e lo vedo anche io.. me lo dice, ha paura a 60 anni di mettersi in una vita nuova.. anche perché non è pensabile per lei buttarlo fuori casa, non è tanto normale mio padre e non la lascerebbe in pace. L'unica è lasciare tutto e venire da me. a 300 e passa km dove lui non c'è. Questo la spaventa, è legata alle sue radici.. ma più di tutto il passo lo farebbe se avesse una tutela legale che la fa stare serena, così da sola ha paura di finire peggio di prima.. io mi sto attivando per una soluzione.. spero di trovarla!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:21

vale77 ha scritto:Luna quellonche hai scritto avrei potuto scriverlo io.
Con la differenza che io abito a 100 mt dai miei.
Quindi non ti sarò di nessun aiuto legale, ma ti posso raccontare il percorso che ho fatto io.
Ricordo litigi forti da sempre, ho sempre visto mio padre come aggressore e mia madre come vittima.
Una volta, solo una che io sappia, lui è anche arrivato alle mani.
Li ho divisi io.
E vi risparmio il dopo.
C'erano periodi di quiete e periodi di tempesta, ma lui è sempre imprevedibile e quindi mette tensione tutt'intorno.
Lui si è creato il deserto intorno, mentre mia mamma da quando è in pensione si è creata una rete di amicizie. Fa volontariato, le piace camminare e quindi è iscritta ad associazioni di trekking.
E qs è la sua salvezza perchè in casa più che insulti non riceve.
Ero ancora al liceo quando le consigliavo di divorziare e lei diceva di volerlo fare.
Ero all'università quando non capivo proprio cosa la tenesse lì.
Ore e ore a parlarne, a farle capire che viveva una situazione allucinante che nonnera giustific abile in alcun modo.
A farle capire che la sua terza età meritava si iverla serena, perchè lei è una paciosa, tranquilla.
E invece con lui fa una vita di privazioni.
Anni fa le ho messo in mano il numero di una terapeuta, dopo un paio di anni lei ci è andata, diceva che lesarebbe servito pechè intendeva separarsi.
Ci è andata un anno credo, e poi ha smesso. Le sue resistenze hanno vinto.
Le ho dato il numero di un'amica avvocata che si occupa di separazioni.
Lei ci è andata e si è chiarita le idee.
Nel frattempo la situazione è sempre peggio, non ci sono più momenti di quiete.
E lei è ancora lì.
A me spezza il cuore pensarla in vacanza con lui, a casa rutti i giorni con lui. Mi spezza pensare a quanti rimpianti avrà, a quante cose non può fare...
Ma a qs punto della mia vita penso che lei sia grande ed è libera di fare ciò che vuole.
Anche di tarparsi le ali, per oscure ragioni che non conosco.
Del resto se lui è diventato cosî le dinamiche le hanno fatte in due.
Lei negli anni gli ha steso un tappeto cheportava esattamente lì dove lui è arrivato.
Sono cose che non capisco, ma ho capito che non le capisco, non posso ragionarci coi miei atrumenti perchè sono diversi dai suoi.
Forse l'unica cosa che proverò è farle cPire che non vive solo una situazione allucinante, ma una vera situazione di violenza.
Ma lei starà lì.
Anche se ha una casasua vuota che la aspetta.
Le ragioni non sono mai solo econonomiche.

E l'altro giorno mi ha chiamato una conoscente, una donna di 60 anni, che ha pianto tutto il tempo, sconvolgendomi. Voleva il numero di una psicologa perchè lei non ce la fa più. Vive anche lei una situazione agghiacciante.
Da 40 anni.
Hai tutta la mia comprensione :coccola
Per lei però credo sia diverso, forse sono ingenua ma mi rendo conto che lei il passo lo avrebbe fatto da un pezzo, non è debole né remissiva quando deve dire le cose, si sente solo impaurita per dover cambiare del tutto la vita. Prima non voleva perché c'eravamo noi, adesso è solo economica. La sento sempre più determinata, cerca delle soluzioni, cerca di uscire più spesso ma lui peggiora.. adesso le ha tolto anche il bancomat e pretende che ogni cosa sia pagata dai suoi 400 euro (che per lui sono spesi chissà come dato che non li vede, ma lei deve pagarsi pure le medicine con quelli). Devo DEVO trovare un legale o qualcuno che la possa assistere e darle sicurezza, sono sicura che sia l'unica cosa che le serve per dare un taglio.. oltre a quello la mia presenza, la mia disponibilità ad averla con noi ma non è mai mancata. Proverò come mi avete suggerito.. grazie!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da Luna88 » 2 ago 2013, 17:25

disillusa ha scritto:Carissima, capisco perfettamente la situazione di tua madre e rabbrividisco immaginando che sono le stesse cose che sento dirmi io, perchè mi sembra chiaro che con il tempo el cose non cambieranno mai.
è ossessivo con il denaro,
anche il mio compagno, infatti ogni volta che arriva una bolletta me la pianta sotto il naso e mi ha una paternale.
non ha un solo rapporto perché è un totale asociale e ha fatto in modo che anche lei non avesse più praticamente una vera amicizia, perché aveva da lamentarsi di tutti),
Idem, io ho una sola vera amica del cuore, una sorella e lui pretende che io chiuda i rapporti perchè lei e suo marito sono dei trogloditi, ignoranti, operai e che lui a "casa sua" non li vuole, se voglio posso farli venire a casa dei miei.
fondamentalmente lui ritiene mia madre una nullità, una mantenuta e una persona da sommergere con epiteti sempre più bassi
idem nuovamente, io lavoro dai miei ma non percepisco uno stipendio perchè l'azienda è sull'orlo del fallimento ed una volta pagato tutto non rimangono nemmeno 10 centesimi per me
rovinarci spesso festività come il Natale o le vacanze estive.
a Pasqua di quest'anno dieci minuti prima del pranzo ha deciso di non venire perchè io e la mia famiglia (di ignoranti, zingari ecc..) crediamo che lui sia babbo natale solo perchè gli ho chiesto se poteva acquistare una buona colomba (lui voleva prendere una da 5 € io gli ho detto dai una più buona). Ma attenzione non perchè voglio tirarmela ma solamente perchè i miei tengono nostro figlio senza mai chiedere nulla ( anche nel w-e se serve) e quindi mi pareva carino ricambiare con una sciocchezza simile.
poi "passa la bufera" e torna come nulla fosse.
Più o meno, prima mi dice di tornarmene a casa mia ed offende me, la mia famiglia, i miei amici con parole terribili, poi però non può stare senza di noi (io ed il bimbo) fino alla prossima litigata.

Quindi vedo tante cose simili nella tua storia, però non è facile uscirne ed io capisco tua mamma più di quanto si possa pensare.
Fidati che anche io capisco mia mamma.. io non accetterei mai niente di simile ma ho vissuto diversamente, lei è cresciuta in altro modo e soprattutto la morte così precoce e inaspettata di sua madre l'ha devastata. Per questo le sono accanto come posso.. ma vorrei fare di più. Io so che lei farebbe il passo se avesse quella sicurezza che le serve.. vorrei solo che mio fratello fosse più presente ma nisba.

Proverò con questo patrocinio gratuito.. speriamo!
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Re: Situazione di violenza psicologica: cosa fare?

Messaggio da lalat » 2 ago 2013, 18:48

Luna a me pare che le cose per tua madre non siano poi così malamente messe. Tutto sta a giocarsi bene le sue carte. Segui i consigli di Dottbaby e fatevi consigliare da un legale. Tua madre ha comunque dei beni immobili suoi. La casa, in caso di separazione, rimane al soggetto più debole economicamente ... e lo rimane a maggior ragione se lui non ne è proprietario, quindi ... lui la casa non può far altro che lasciarla. Quanto all'eventuale assegno di mantenimento ... va in base al reddito di tuo padre ... non sarà molto.Se tuo padre è un dipendente, tua madre potrebbe ottenere che le venga versato direttamente sul suo conto corrente dall'azienda ... per evitare che tuo padre si sottragga ai suoi doveri (ce ne sono molte donne che in teoria percepiscono l'assegno di mantenimento ...ma nella pratica non lo ricevono quasi mai dall'ex marito).
Tua madre può avere davanti a se ancora molti anni felici ... è un peccato rovinarseli così, io credo che meriti un po' di serenità.
Riguardo il centro antiviolenza ... concordo con dottbaby, io vi ricorrerei solo nell'ipotesi di non riuscire in una separazione che sia civile per tutti. Tuo padre, ti chiedo scusa per la mia sincerità, è irrecuperabile ... ma proprio per evitare di perdere completamente ogni rapporto tuo e di tuo fratello con lui, la cosa migliore è una separazione dei vostri genitori.
Alessia, Davide 02/12/2004 e Fabio 24/09/2006

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