Il fatto è questo: i miei genitori vivono, da sempre, una situazione veramente difficile. Sposati da 37 anni, mia madre subisce ormai da sempre quella che io ritengo essere una vera violenza psicologica ogni giorno. Lui non lo fa del tutto consapevolmente (almeno secondo me, pur avendo un carattere tremendamente egoista, maschilista, permaloso, al limite della negatività, secondo me c'è proprio qualcosa di sballato in lui), ma lo fa.
Gli episodi sono tanti e ripetuti ormai negli anni.. fondamentalmente lui ritiene mia madre una nullità, una mantenuta e una persona da sommergere con epiteti sempre più bassi e oltretutto fuori luogo, secondo me perché ha un problema suo per il quale butta sugli altri ogni suo personalissimo difetto o problema.. ma tant'è che lei è esaurita ormai al limite.
Questo avviene sin dalla mia tenerissima età che io ricordi, tanto da rovinarci spesso festività come il Natale o le vacanze estive. Fondamentalmente lui "dà i numeri" per una sciocchezza, come il fatto che sia andato a male uno yogurt in frigo (è ossessivo con il denaro, oltre l'essere parsimonioso.. se mi capitava di buttare in pattumiera, per sbaglio, una penna ancora lievemente funzionante, mi faceva una predica di un'ora) o per l'arrivo di una normalissima bolletta.. e a quel punto comincia a litigare con mia madre, la quale cerca di mantenere la calma e "mandare giù" finché lui non comincia di nuovo a darle della mantenuta (ha lavorato finché non siamo nati noi, poi è rimasta a casa a fare la moglie e la madre, a mio parere senza farci mai mancare NULLA, mentre ora da 5-6 anni ormai è tornata a lavorare aiutando part-time gli anziani che non riescono più a badare da soli a sé stessi.. quindi un lavoretto neanche troppo facile per chi lo conosce.. ma per lui è sempre una mantenuta) e a dimostrare un astio e una cattiveria davvero fuori da ogni limite (sa, ad esempio, che io ho sempre difeso lei e pertanto mi considera "dalla sua parte", come se ci fossero parti.. come se non fosse una violenza, perché per me lo è, ma un normale litigio nel quale io prendo una parte.. quando con me ha provato a dirmi, per portarmi "dalla sua parte", che lei non badava come si deve a me quando ero piccola, che io non mi ricordo ma lei stava a letto a dormire e mi lasciava sola.. cose assolutamente non vere, che io SO essere non vere, ma trovo allucinante che un padre dica certe cose a sua figlia per farle maturare odio verso la madre). Dopo tutto ciò, mia madre ne esce distrutta sapendo di aver dato la sua vita a una famiglia, trovandosi oggi praticamente senza amici (lui NON HA un solo rapporto, che sia con i suoi 5 fratelli, con i quali si parla ancora solo grazie a mia madre che tiene i rapporti, né amici, né nulla.. non ha un solo rapporto perché è un totale asociale e ha fatto in modo che anche lei non avesse più praticamente una vera amicizia, perché aveva da lamentarsi di tutti), senza una pensione che possa darle indipendenza, si sente sola. Il bello è che, dopo tutto quello che riesce a dirle (cose che io, per rispetto, credo non direi neanche alla persona peggiore del mondo.. a lui escono dalla bocca con una facilità incredibile), poi "passa la bufera" e torna come nulla fosse.
Io mi sono sempre chiesta cosa poter fare per lei, per darle un po' di serenità.. anche perché non può reggere più, già soffre di crisi di panico (da quando è morta di colpo sua madre, quando lei aveva 20 anni l'ha trovata stesa in casa.. probabilmente un ictus), adesso ha pure delle coliche intestinali provocate dal nervosismo, ieri le han trovato la pressione alta.. più di una volta mi ha detto che se non ci fossi io si sarebbe già buttata dal balcone.
Io mi sono trasferita a 400km di distanza, non potevo fare altro perché ho seguito il lavoro del mio compagno.. la sento tutti i giorni e faccio il possibile ma non è come poterle essere vicina.. da un pezzo le dico di lasciare quella casa (in cui abitano ancora mio padre e mio fratello) e venire da me, ma lei non si sente di obbligarci alla sua presenza in casa.. e il fatto di non avere indipendenza economica la blocca.
Ora, la casa in cui vivono adesso è di proprietà di mia madre (e di mio zio al piano di sotto, è una casa indipendente con due piani e giardino, il piano superiore è di mia madre) mentre ne abbiamo un'altra che è metà di mia madre e metà di mio padre, che da un pezzo lei vorrebbe vendere anche perché è grande e spaziosa ma non abitabile.. andrebbero fatti diversi lavori per sistemarla.
Se si vendesse quella casa (e un po' ci vuole visto il mercato e le condizioni della casa stessa) e lei percepisse il giusto mantenimento, so che potrebbe stare qui da me.. il problema è arrivare a questa condizione. Mio padre, messo ieri alle strette (o te ne vai tu o me ne vado io) ha tranquillamente dichiarato che lui non si muove (troppo comodo, dà della mantenuta ma non fa assolutamente niente in casa, neanche spostare una forchetta o portare giù la spazzatura!) perciò temo che la cosa non sarà semplice.
Dopo tutta questa pappardella (sorry) quello che vi chiedo è: cosa posso fare? Vorrei trovare un consulto legale per darle modo di sapere esattamente quanto le spetta di mantenimento, ma soprattutto sapere se esiste chi potrebbe aiutarla senza troppe pretese (proprio perché di soldi per degli avvocati ora come ora non ce ne sono molti).. non so qualche associazione a difesa delle donne?
Purtroppo temo che senza un obbligo serio lui non le darà quanto le spetta per vivere decentemente e mia madre si sentirebbe un peso a stare troppo tempo in casa da noi..
Qualcuna di voi ha esperienza legale per consigliarmi?
