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parto naturale o cesareo?

Come prepararsi psicologicamente all'evento? Dubbi, consigli sul parto e qualche informazione per migliorare la degenza in ospedale.
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Peperita
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Re: parto naturale o cesareo?

Messaggio da Peperita » 23 ago 2008, 10:30

penso che comunque siano sempre meglio punti sulla pancia che sulla vagina
:ok
effettivamente!!

diesis
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Meglio il naturale!!!!!

Messaggio da diesis » 23 ago 2008, 10:55

Io invece sono a favore del naturale: li ho provati entrambi, prima il cesareo e dopo il naturale voluto a tutti i costi. Essendo fresca fresca dell'esperienza, ho anche molta grinta nell'incoraggiare coloro che, come me, sono rimaste profondamente deluse dal cesareo, e vogliono quindi tentare il naturale...

E perché?
Perché, come me,
- hanno subìto un cesareo che poteva essere evitato, dopo un inutile ed estenuante travaglio indotto, ben peggiore del travaglio naturale (vi assicuro che sentirsi dire così dalla capostetrica dell'ospedale in cui ti hanno tagliata è davvero umiliante, e basta anche solo questo per essere ancora più decise a decidere il proprio parto, salvo complicazioni ovviamente) - non hanno avuto la gioia di "sentire" uscire il proprio figlio da se stesse
- desiderano avere il proprio compagno a fianco in quel momento così speciale, cosa negata con un cesareo
- sono venute a conoscenza degli interessi che covano sotto i cesarei "inutili" (vi sembra strano? Andate a informarvi su quanti ne vengono fatti in Campania... per soldi! E lo dicono le mamme stesse, leggete nei forum dei siti sul parto...), a spese della donna; vi immaginate cosa vuol dire sentirsi dire per telefono dall'ostetrica dell'ospedale in cui ti hanno tagliata "Sa il perché di così tanti cesarei? Per soldi...."
- hanno saputo che c'è il doppio di rischi con un cesareo (specie 2° o 3°) che non con un VBAC o parto naturale in genere
- desiderano essere parte attiva del proprio parto, e non "subirlo" come una qualsiasi altra operazione

Ognuna si senta libera di credere ciò che ritiene più giusto. Io ringrazio solo il Cielo di avermi dato il tempo per informarmi, convincermi di ciò che mi avrebbe dato maggiore soddisfazione e di ottenerlo.

NB: il mio percorso è stato il seguente:
- dopo aver parlato col mio ginecologo ho prenotato il cesareo programmato per il 19 dicembre (38 sett), senza sapere perché, dato che la gravidanza era andata benissimo (si dice "fisiologica"), il bimbo stava bene ed era in posizione cefalica, erano passati quasi 2 anni dal cesareo (e diversi dottori, da quello che ho letto anche in altri forum, assicurano che basta anche solo 1 anno, ma ci sono pareri contrastanti)... insomma, c'erano tutte le condizioni per un travaglio di prova (cioè naturale).
Il ginecologo stesso mi diceva "Certo che può provare un naturale! Ma vede, se fosse mia figlia, perché rischiare?" al che è ovvio, mi sono precipitata a prenotare il programmato appunto per il 19. Quei giorni di attesa (mancava ormai solo 1 settimana) però li ho vissuti con molto dispiacere, mi sentivo una spada di Damocle sulla testa, ancora la condanna di vivere un'esperienza per me terribilmente frustrante... senza mio marito a fianco, senza la gioia di sentire e vedere nascere nostro figlio... e mi immaginavo il senso di fallimento provato la scorsa volta...

Vabbè, se devo proprio... mi dicevo. Almeno mi informo su come tollerare meglio il dolore post partum, dato che la ferita poi mi ha fatto dannare. Allora ho iniziato le mie ricerche in internet. Ho scoperto che le graffette danno meno dolore dei punti perché tengono più fermi i tessuti lesi, e da lì ho iniziato a leggere gli altri post sul parto... e cosa vi leggo?
Che il VBAC, ovvero naturale dopo cesareo, E' POSSIBILE!!!

Allora mi son chiesta: perché il mio ginecologo mi ha terrorizzata sul naturale?
E via con le ricerche, con la lettura di testimonianze, e soprattutto con la lettura di dati scientifici, sui rischi dell'uno e dell'altro. Raccomando la lettura di documenti e file qui in http://*******, sono utilissimi. Ho consultato tutti i forum possibili di siti che parlano del parto, non voglio fare qui pubblicità perché non sarebbe corretto verso questo sito che ho trovato tra i migliori. Posso solo dire che in http://www.yahoo.it c'è una sezione dedicata al parto naturale (lo dico perché l'ho letto anche in *, spero di non sbagliarmi!), basta andare in "gruppi" e digitare "partonaturale" in "cerca".

Dopo aver letto che i rischi di un cesareo sono maggiori rispetto a un naturale, ho chiesto ai visitatori dei siti come fare per un VBAC. Due buon'anime mi hanno indicato due nomi di ostetriche della mia provincia, l'una capostetrica dell'ospedale in cui mi hanno cesarizzata (S. Bortolo di Vicenza), e l'altra dell'ospedale di Thiene (VI). Ho preso appuntamento con entrambe per tel, ricevendo incoraggiamento per affrontare un VBAC.
Dalla prima ho scoperto che a Vicenza praticano cesarei con troppa facilità e che il mio cesareo poteva essere evitato, dalla seconda ho avuto rassicurazione sul fatto che a Thiene il primario stesso appoggia il naturale anche dopo un cesareo. In più, a Thiene mi hanno fatto parlare col ginecologo di turno, il quale mi ha fatto fare un'ecografia (il 'mio' gine non me l'aveva mai cosnigliato.... PERCHE'??? Mistero...) per vedere la posizione della placenta. Vedendo che era lontana dalla cicatrice, mi ha detto: "Bene, signora, può tranquillamente provare un naturale". MI HA DATO UNA TALE CARICA E FIDUCIA....!!!

E allora a Vicenza ad annullare sia il cesareo programmato (PERCHE' NON CE N'ERA IL MOTIVO!!) sia il ricovero alla 40° settimana, proprio perché ormai avevo scelto di andare a partorire a Thiene, seppur a 40 minuti di auto di distanza... Almeno lì mi avrebbero ricoverata alla 41°settimana se non fosse partito niente prima, quindi mi veniva data una settimana in più di tempo, fondamentale per evitare un altro taglio....

La mia paura rimaneva però la dilatazione dell'utero. Al che mi sono informata su come aiutare il mio corpo a collaborare, e sempre in internet ho trovato info sull'omeopatia per il parto: 5 o 10 opercoli di apermus 3 volte/dì a partire da 1 mese dalla dpp, arnica, actea racemosa... (per chi desidera, posso andare a prendere il foglietto dove ho scritto quello che ho usato) per dilatare l'utero, avviare e velocizzare il travaglio.
Essendo però arrivata a 40 + 3 sono ricorsa a un ulteriore rimedio, che in Inghilterra e in Germania è adottato per stimolare il travaglio: infuso di foglie di lampone. L'ho comprato in erboristeria e dopo 2 giorni che ho iniziato a berne 3 tazze al dì mi è partito il travaglio. L'omeopatia è stata la salvezza per me. Mi è stato sconsigliato però l'olio di ricino, perché devastante e pericoloso in una precesarizzata.

Dunque, forte di tutte le informazioni possibili e di tutti i rimedi da attuare, ho poi iniziato la mia avventura culminata nel parto che avevo fortemente desiderato. Avrei addirittura rifiutato quel "filo" di ossitocina che mi aveva proposto l'ostetrica durante il travaglio per velocizzarlo, perché ero informata sul fatto che è pericolosa per le precesarizzate.
Inoltre, durante tutto il travaglio ho contiuato a prendere gli opercoli omeopatici alle dosi consigliate e ho avuto la completa libertà di mangiare, pregare e muovermi liberamente durante le contrazioni nella stanza che viene riservata alle donne e ai loro compagni. Tutto questo mi ha aiutata moltissimo.

Importante, ho trovato le ostetriche "giuste" per me in quel momento.


Cosa si evince da tutto questo? Che se non ti informi adeguatamente, al giorno d'oggi, ti possono mettere i piedi in testa come vogliono, e in certi casi usarti come mezzo per scopi di altri, cosa ancor più spiacevole quando si tratta di qualcosa di così intimo e personale come il parto per una donna...
e che non sempre il 'tuo' ginecologo ti dà consigli giusti, nel mio caso ho scoperto che parlava per interesse personale e della propria categoria... o era poco informato dei maggiori rischi del cesareo rispetto al naturale?!!! Ne dubito fortemente, un medico d'ospedale...!!!

Insomma, credo che la Natura sia perfetta e che ognuna senta in cuor suo ciò che potrebbe esser cosa buona per sé e suo figlio, salvo situazioni in cui la scelta spetta a chi di competenza, quano intervengono complicazioni. Io avrei accettato il cesareo, ma solo se ce ne fosse stato bisogno. E ho provato il naturale solo perché ne ho avuto la possibilità. Quello che mi fa rabbia è la carenza di informazioni da parte delle persone competenti (molti ginecologi) alle donne, e l'impossibilità di scelta che viene loro negata, in alcuni casi, per meri giochi di soldi... o perché col cesareo "fanno prima!" (come mi hanno riferito un'ostetrica e alcune mamme che si son viste tagliate all'ultimo dell'anno perché il loro ginecologo aveva fretta di partire per le ferie; e l'hanno saputo dopo, ovviamente! Leggete nei vari forum, e ne sentirete delle belle!... Che tristezza!)


Ognuna faccia le proprie considerazioni, e provi quel che ritiene più opportuno alla propria situazione psicofisica; invito solo a considerare che la Natura ha creato il parto naturale, e non il cesareo...

Un abbraccio a tutte!

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Re: parto naturale o cesareo?

Messaggio da Peperita » 23 ago 2008, 20:19

Cara Diesis,
condivido molte delle tue perplessita' sul TC.
Il motivo per cui il mio ginecologo lo consiglia e' che ho avuto un primo parto naturale molto complesso,
che ho descritto in modo piu' accurato in un intervento su questo post:
forum/viewtopic.php?f=54&t=19820

Le mie perplessita' riguardano solo il mio caso specifico, mentre in generale, in assenza di controindicazioni, ritengo anche io che il parto naturale sia da preferire.
Pepe

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