E’ veramente difficile descrivere quello che ho visto, e soprattutto provato,
ma voglio provare a portarvi la mia esperienza, che può essere utile.
Sicuramente ne avete già sentito parlare.
Lo scorso fine settimana siamo saliti su un treno, direzione Napoli, quartieri spagnoli,
dove tra tutte quelle porticine un po’ diroccate in fila, c’è n’è una che sembra uguale alle atre, ma solo a un occhio distratto.
In realtà oltre quella porticina si apre una piccola e ben fatta chiesina: è la casa di Santa Maria Francesca, la compatrona di Napoli molto sensibile nei confronti delle mamme.
Ora non voglio entrare nel campo della fede, come è giusto che sia ci sono i credenti e i non credenti, chi ripone le speranze nella fede e chi invece è scettico. Non entrerò nel merito.
Ma vorrei solo raccontarvi della pace che aleggia in quelle stanze.
Dopo aver assistito alla messa, siamo saliti nelle stanze della suora vissuta nel 1700.
Due piani di scale piccolissime, e dopo un breve corridoio si apre una prima stanza dove si trova una statua della Santa e una panca dove è incollata la preghiera per la grazia. Ci si può tranquillamente porre davanti e pregare tutto il tempo che si desidera. La cosa che ti impedisce di rimanere lucida e non inziare a piangere sono le pareti, piene zeppe di fiocchi; sono talmente tanti che ormai i primi non si vedono più, perché sono uno sull’altro.
La seconda stanza è quella dove si trovano i materassi della Santa e la sedia, usata da suor Maria Francesca in vita negli anni di malattia, dove una suorina piccola e simpatica ti fa sedere e ti benedice.
Quello che mi ha colpito sono stati la pace del posto, la serenità delle suore, l’ottimismo e la sensazione di benevolenza nei confronti di tutti.
Io sono credente, mio marito un pochino scettico (un po’ tanto), ma vi dico che perfino lui è uscito con una nuova speranza negli occhi.
Non so se il destino avrà dei figli per me, non so se Santa Maria Francesca mi ha giudicata meritevole e intercederà anche per me, ma per certo so che questa esperienza mi ha dato conforto, speranza, e ringrazio infinitamente per questo.
