1-Circum stant:
E' una caldissima mattina d'estate, il 1° agosto 2006.
Domani mamma finisce il tempo, ed oggi stiamo andando a controllare se sto bene e se per caso ho deciso di arrivare con un pochinino di anticipo.
In realtà lei ci spera tanto: questa notte non è stata molto bene; non riusciva a dormire ed andava sempre a fare pipì...
Dopo il monitoraggio, irrilevante sul fronte contrazioni, mamma chiede al medico se non fosse il caso di farsi visitare per via di tutta quella pipì...che potesse significare altro?
Quindi si decide di andare al ps, dove diagnosticano la rottura di entrambi i sacchi (ma in realtà era solo uno), e con l'appellativo di "asciutta", pregano mamma di sedersi ed aspettare il trasferimento in altro ospedale.....................................panico.
Per fortuna le conoscenze non servono più in Italia...papà chiama al cell l'ostetrica che conosce mamma, che intima al personale dell'accettazione di non dirottarci.....................................no comment.
Sono le 12 circa e ci fanno accomodare in sala d'attesa. Solo alle 20 fanno accomodare mamma in sala...parto, visto che non ci sono altri letti disponibili che quello "d'azione"...forte, ci si cala già nell'atmosfera!
Papino non può rimanere la notte perchè il parto non verrà indotto fino al giorno successivo.
Mamma non può bere per l'evenienza di un cesareo e le viene offerta una minestrina ed una mela cotta....comincia la depressione;
L'aria condizionata non funziona... l'ansia sale, finchè, verso le 22, per fortuna, entra "in barella" (soluzione n°2 alla mancanza di letti) una ragazza simpaticissima, anche lei "senza acque", con cui mamma riesce a stemperare la tensione.
Veniamo avvertiti che qualora durante la notte servisse la sala parto noi verremo trasferiti in corridoio...per fortuna il caso non si verifica, e tra una sudata e l'altra aspettiamo scomodamente il famoso mattino dell'induzione.
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Prima, durante e dopo la gravidanza
GIULIO e TIZY 02/08/2006
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GIULIO e TIZY 02/08/2006
Mamma di Giulio e Livia Cecilia
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Re: GIULIO e TIZY 02/08/2006
2-Il giorno del parto
Alle 7.00 del 02/08/2006 attaccano mamma al monitoraggio, e verso le 9.00 anche alla flebo di ossitocina.
Nel frattempo arriva papino, con l'acqua ed i crackers, ignaro delle indicazioni della tarda serata...che sofferenza per noi!
All'ora di pranzo le contrazioni sono molto ravvicinate e la dilatazione è di 3 cm.
Mamma è serena e manda papà a pranzo fuori con i nonni, che nel frattempo erano arrivati.
Alle 14 c'è il cambio turno...e per noi inizia l'incubo.
L'ostetrica del pomeriggio è tanto brutta quanto acida; visita mamma e le fa molto male...esce del sangue, mamma le fa delle domande; lei non risponde....è davvero scostante; mamma decide di sopportare senza polemiche, in fin dei conti non le interessa nient'altro che io stia arrivando!
Ma eccola che torna più inca@@ata che mai alle 14.30 per controllare la mia discesa...mamma le dice di aver sentito scendere dell'acqua...in realtà era sangue, ma lei ovviamente non ci informa; esce senza dire nulla,.
Dopo 10 minuti torna con il professore e solo dalla loro conversazione mamma capisce cosa sta succedendo: rottura della placenta, si va in sala operatoria per un parto cesareo d'urgenza.
Alle 7.00 del 02/08/2006 attaccano mamma al monitoraggio, e verso le 9.00 anche alla flebo di ossitocina.
Nel frattempo arriva papino, con l'acqua ed i crackers, ignaro delle indicazioni della tarda serata...che sofferenza per noi!
All'ora di pranzo le contrazioni sono molto ravvicinate e la dilatazione è di 3 cm.
Mamma è serena e manda papà a pranzo fuori con i nonni, che nel frattempo erano arrivati.
Alle 14 c'è il cambio turno...e per noi inizia l'incubo.
L'ostetrica del pomeriggio è tanto brutta quanto acida; visita mamma e le fa molto male...esce del sangue, mamma le fa delle domande; lei non risponde....è davvero scostante; mamma decide di sopportare senza polemiche, in fin dei conti non le interessa nient'altro che io stia arrivando!
Ma eccola che torna più inca@@ata che mai alle 14.30 per controllare la mia discesa...mamma le dice di aver sentito scendere dell'acqua...in realtà era sangue, ma lei ovviamente non ci informa; esce senza dire nulla,.
Dopo 10 minuti torna con il professore e solo dalla loro conversazione mamma capisce cosa sta succedendo: rottura della placenta, si va in sala operatoria per un parto cesareo d'urgenza.
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Re: GIULIO e TIZY 02/08/2006
3-Il parto
Sono le 15...preparano mamma e nel frattempo anche papà si presenta in verde per assistere alla mia nascita!
Ci trasferiamo in sala operatoria; ecco gli anestesisti che si dicono, sempre tra di loro (mamma a volte dubita di essere presente, vista la considerazione...), che non c'è tempo per l'anestetico locale: la puntura spinale verrà fatta senza anestesia. Mamma sente un male cane e per non muoversi immagina che è solo un sogno...
Poi le faranno un taglietto...io verrò accompagnato fuori, per contro, molto rilassato: grazie per avermi risparmiato la fatica di farlo da me!
Sono le 15:33 quando mamma sente il mio primo vagito; ne faccio solo uno perchè son già troppo curioso di guardarmi intorno.
Mamma e papà son dietro ad una tenda; nemmeno un minuto e mi portano da loro.
Mamma scoppia a piangere e chiede a papà "ma è Giulio?".
E certo che sono io, non ci credi eh che io sia di già così bello e grande?
Papino non le risponde perchè non mi vede...era un pò emozionato!
Finalmente mamma gli da una gomitata ed anche lui può ammirarmi!
Le ostetriche e le infermiere erano tutte molto simpatiche e mi riempivano di complimenti.
Come sottofondo c'è "Questo piccolo grande amore"...è tutto così romantico ed io sono felicissimo di essere arrivato, tanto che, nonostante l'anestesia, reagisco benissimo all'indice di Agpar...il mio fisico prorompente già stupisce!
Papino mi osserva mente faccio il bagnetto e mi vestono; quindi mi porta subito dai nonni che aspettano fuori!
Mammina invece l'ho rivista dopo circa 2 ore...burocrazia da sala operatoria!
Sapete che sono alto ben 55 cm e peso addirittura Kg 4,170?
Nel reparto ho sbancato, sono sulla bocca di tutti, il record della settimana, "dice"...
Sono le 15...preparano mamma e nel frattempo anche papà si presenta in verde per assistere alla mia nascita!
Ci trasferiamo in sala operatoria; ecco gli anestesisti che si dicono, sempre tra di loro (mamma a volte dubita di essere presente, vista la considerazione...), che non c'è tempo per l'anestetico locale: la puntura spinale verrà fatta senza anestesia. Mamma sente un male cane e per non muoversi immagina che è solo un sogno...
Poi le faranno un taglietto...io verrò accompagnato fuori, per contro, molto rilassato: grazie per avermi risparmiato la fatica di farlo da me!
Sono le 15:33 quando mamma sente il mio primo vagito; ne faccio solo uno perchè son già troppo curioso di guardarmi intorno.
Mamma e papà son dietro ad una tenda; nemmeno un minuto e mi portano da loro.
Mamma scoppia a piangere e chiede a papà "ma è Giulio?".
E certo che sono io, non ci credi eh che io sia di già così bello e grande?
Papino non le risponde perchè non mi vede...era un pò emozionato!
Finalmente mamma gli da una gomitata ed anche lui può ammirarmi!
Le ostetriche e le infermiere erano tutte molto simpatiche e mi riempivano di complimenti.
Come sottofondo c'è "Questo piccolo grande amore"...è tutto così romantico ed io sono felicissimo di essere arrivato, tanto che, nonostante l'anestesia, reagisco benissimo all'indice di Agpar...il mio fisico prorompente già stupisce!
Papino mi osserva mente faccio il bagnetto e mi vestono; quindi mi porta subito dai nonni che aspettano fuori!
Mammina invece l'ho rivista dopo circa 2 ore...burocrazia da sala operatoria!
Sapete che sono alto ben 55 cm e peso addirittura Kg 4,170?
Nel reparto ho sbancato, sono sulla bocca di tutti, il record della settimana, "dice"...
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Re: GIULIO e TIZY 02/08/2006
4-Degenza post parto
Nemmeno io ce la faccio a prendermi questa patata bollente...troppo incasinata la situazione, ripasso la palla a mamma che ci metterà forse altri 10 mesi per convincersi a tirar fuori il rospo...
Intanto spero di non avervi annoiato e...felice di essermi fatto conoscere!
Giulio.
Nemmeno io ce la faccio a prendermi questa patata bollente...troppo incasinata la situazione, ripasso la palla a mamma che ci metterà forse altri 10 mesi per convincersi a tirar fuori il rospo...
Intanto spero di non avervi annoiato e...felice di essermi fatto conoscere!
Giulio.
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Re: GIULIO e TIZY 02/08/2006
Visto che il narratore mi rende la palla....
Dunque dunque...dopo 2 ore dall'operazione, io ancora imbottitissima di anestesia, sonnolente e vomitabonda (scusate la schiettezza dei termini), vedo un'immagine annebiatissima e sento che mi chiede se voglio attaccare il piccolo ; mi dice che è importante, ma io non ero in grado, ho detto di non farcela; quella è stata la prima ed ultima volta che qualcuno si è preoccupato di noi.
Dopodichè...Giulio ha cominciato a piangere; io tentavo di attaccarlo da sola...lui faceva una fatica mostruosa povero amore, ma non riusciva a poppare bene...prendeva poco e niente; spesso ho richiesto aiuto ma non mi è mai arrivato.
Arrivavano solo veloci coordinate da parte di ostetriche ed infermiere frettolose:
"Lo metta a destra/sinistra, rivolto verso l'alto/il basso con la mano destra/sinistra"...ma nessuno mi ha mai aiutato nella pratica.
Inoltre tutte queste informazioni mi parevano in contrasto tra di loro...io ero sicuramente molto confusa, ma nemmeno loro parevano questo pozzo di esperienza.
Chi mi diceva di non preoccuparmi che poteva anche non mangiare per 48 ore, chi di farlo; chi di non svegliarlo, chi di farlo....
Insomma io ero nel totale caos...quando il bimbo piangeva chiedevo il glucosio per disperazione.
Perchè non il latte? Perchè tutte mi avevano intimato di non darglielo pena il mancato allattamento al seno.
Bah.
E' vero che era periodo di ferie, che l'ospedale era in sovracccarico di letti, ma in 3 giorni nemmeno una puericoltrice ha trovato 5 minuti per me.
Io avrei dovuto arrabbiarmi, ma non ne avevo la forza.
Ogni visita giornaliera della pediatra sperimevo la mia preoccupazione per la scarsa nutrizione del piccolo e chiedevo di pesarlo ma mi è stato sempre negato: "il peso va controllato dopo la nascita ed alla dimissione".
Punto.
Anche il rooming-in 24h/24 è di per sè stancante...non ti rilassi mai.
Per quanto ero stressata nemmeno ero in grado di cambiarlo e chiedevo di farlo alle infermiere.
Non rispondevo alle telefonate se non a quelle di mio marito.
Al quale però, per non rovinare la gioia del momento, non dicevo nulla del mio stato d'animo.
Il secondo giorno di degenza la mia compagna di stanza viene dimessa ed arriva una ragazza di patologia prenatale, dove non c'erano più letti...
Nel pieno della mia preoccupazione e confusione assisto per quasi 24 ore alla tragedia della perdita di 1 bimbo al 6° mese per parto prematuro. Assisto all'angoscia della famiglia, alle grida della ragazza che soffre per le contrazioni, che scarica urine e feci in camera in una palettina perchè non può alzarsi dal letto....alle sue confidenze di angoscia, all'incursione violenta di un team di medici in piena notte che accende improvvisamente tutte le luci non considerandomi nemmeno (il mio letto era affiancato al suo, separato solo da un comodino) e che le comunicano che era in pericolo di vita e dovevano interrompere le medicine per bloccare il parto.....
Ovviamente la tragedia era grande, e degna di un rispetto totale, ma io non ero in grado di sopportare così da vicino una situazione del genere.
La mattina successiva, stordita più che mai, mi presento alla visita di dimissioni...mi pesano Giulio e mi comunicano che aveva perso tantissimo peso ed aveva l'ittero, quindi niente dimissioni per almeno altre 24 ore.
Io scoppio in un pianto disperato (già piagnucolavo durante la visita , ero in depressione acuta); a fatica sputo il rospo, sfogandomi della mia preoccupazione, del mancato supporto dello staff, delle ultime 24 ore di angoscia in camera con la ragazza che stava perdendo il bimbo...
Dico che se fossi rimasta lì non sarei sicuramente riuscita a nutrire il bimbo, che avevo bisogno di tranquillità, anche a costo di tornare ogni tot ore per un controllo di Giulio io dovevo uscire di lì.
La pediatra non ci pensa un attimo, mi chiede solo di tornare il giorno successivo per un controllo del piccolo.
Quando esco sento che è la fine di un incubo...
Il giorno dopo il controllo non va bene; Giulio ha perso ancora peso e l'ittero è peggiorato, lo devono ricoverare.
Ogni 3 ore vado nel reparto di patologia infantile per allattarlo...lì mi insegnano finalmente un pochino...ma non tira abbastanza. Compro il tiralatte e tra una pausa e l'altra nella stanzetta adiacente me lo tiro.
Non è comunque sufficiente e gli danno le aggiunte di LA (era ora!).
Finalmente Giulio recupera peso e dopo 24 ore abbiamo il colloquio per la dimissione.
Il pediatra ci dice che l'ittero era dovuto a disidratazione del bimbo per la mancata nutrizione.
Mi sono sentita ancor di più una cretina per non esser riuscita a reagire agli ostacoli della degenza in H.
Ho pianto per giorni interi per sfogare tutta la mia angoscia.
E' stata una pessima esperienza, ma l'amore per il mio bimbo era già tanto intenso ed averlo sempre vicino a me in culletta mi aiutava ad andare avanti con coraggio, anche se forse sarebbe stato più utile non tenersi tutto dentro fino alla fine ed inca@@arsi di brutto per tempo.
Ad una settimana dalle dimissione torno in H per la visita pediatrica di controllo. Lì trovo un angelo, che aveva chiesto ed ottenuto di avere una saletta extra per l'attesa...lì dentro ci sono 4 mamme con i mariti depressi e stanchi perchè i figli non riuscivano a mangiare dal seno.
Mi dice che a tutte è andata come a me: nessun aiuto, consigli discordanti...
L'infermiera-angelo ha insegnato, quella mattina, a tutte noi come farlo in modo encomiabile, tanto che finalmente mi è arrivata la montata lattea, e dopo una settimana sono riuscita anche a togliere le aggiunte!
Per me è ancora difficile sintetizzare quei giorni, il ricordo è ancora troppo emotivo.
Ho sicuramente trovato tanto menefreghismo e tanta asprezza nei modi.
Mi ha fatto bene sfogarmi; spero per chi abbia avuto la pazienza di leggermi che abbia capito qualcosa tra le righe...le emozioni sono ancora troppo forti per essere espresse con proprietà di linguaggio e di analisi.
Dunque dunque...dopo 2 ore dall'operazione, io ancora imbottitissima di anestesia, sonnolente e vomitabonda (scusate la schiettezza dei termini), vedo un'immagine annebiatissima e sento che mi chiede se voglio attaccare il piccolo ; mi dice che è importante, ma io non ero in grado, ho detto di non farcela; quella è stata la prima ed ultima volta che qualcuno si è preoccupato di noi.
Dopodichè...Giulio ha cominciato a piangere; io tentavo di attaccarlo da sola...lui faceva una fatica mostruosa povero amore, ma non riusciva a poppare bene...prendeva poco e niente; spesso ho richiesto aiuto ma non mi è mai arrivato.
Arrivavano solo veloci coordinate da parte di ostetriche ed infermiere frettolose:
"Lo metta a destra/sinistra, rivolto verso l'alto/il basso con la mano destra/sinistra"...ma nessuno mi ha mai aiutato nella pratica.
Inoltre tutte queste informazioni mi parevano in contrasto tra di loro...io ero sicuramente molto confusa, ma nemmeno loro parevano questo pozzo di esperienza.
Chi mi diceva di non preoccuparmi che poteva anche non mangiare per 48 ore, chi di farlo; chi di non svegliarlo, chi di farlo....
Insomma io ero nel totale caos...quando il bimbo piangeva chiedevo il glucosio per disperazione.
Perchè non il latte? Perchè tutte mi avevano intimato di non darglielo pena il mancato allattamento al seno.
Bah.
E' vero che era periodo di ferie, che l'ospedale era in sovracccarico di letti, ma in 3 giorni nemmeno una puericoltrice ha trovato 5 minuti per me.
Io avrei dovuto arrabbiarmi, ma non ne avevo la forza.
Ogni visita giornaliera della pediatra sperimevo la mia preoccupazione per la scarsa nutrizione del piccolo e chiedevo di pesarlo ma mi è stato sempre negato: "il peso va controllato dopo la nascita ed alla dimissione".
Punto.
Anche il rooming-in 24h/24 è di per sè stancante...non ti rilassi mai.
Per quanto ero stressata nemmeno ero in grado di cambiarlo e chiedevo di farlo alle infermiere.
Non rispondevo alle telefonate se non a quelle di mio marito.
Al quale però, per non rovinare la gioia del momento, non dicevo nulla del mio stato d'animo.
Il secondo giorno di degenza la mia compagna di stanza viene dimessa ed arriva una ragazza di patologia prenatale, dove non c'erano più letti...
Nel pieno della mia preoccupazione e confusione assisto per quasi 24 ore alla tragedia della perdita di 1 bimbo al 6° mese per parto prematuro. Assisto all'angoscia della famiglia, alle grida della ragazza che soffre per le contrazioni, che scarica urine e feci in camera in una palettina perchè non può alzarsi dal letto....alle sue confidenze di angoscia, all'incursione violenta di un team di medici in piena notte che accende improvvisamente tutte le luci non considerandomi nemmeno (il mio letto era affiancato al suo, separato solo da un comodino) e che le comunicano che era in pericolo di vita e dovevano interrompere le medicine per bloccare il parto.....
Ovviamente la tragedia era grande, e degna di un rispetto totale, ma io non ero in grado di sopportare così da vicino una situazione del genere.
La mattina successiva, stordita più che mai, mi presento alla visita di dimissioni...mi pesano Giulio e mi comunicano che aveva perso tantissimo peso ed aveva l'ittero, quindi niente dimissioni per almeno altre 24 ore.
Io scoppio in un pianto disperato (già piagnucolavo durante la visita , ero in depressione acuta); a fatica sputo il rospo, sfogandomi della mia preoccupazione, del mancato supporto dello staff, delle ultime 24 ore di angoscia in camera con la ragazza che stava perdendo il bimbo...
Dico che se fossi rimasta lì non sarei sicuramente riuscita a nutrire il bimbo, che avevo bisogno di tranquillità, anche a costo di tornare ogni tot ore per un controllo di Giulio io dovevo uscire di lì.
La pediatra non ci pensa un attimo, mi chiede solo di tornare il giorno successivo per un controllo del piccolo.
Quando esco sento che è la fine di un incubo...
Il giorno dopo il controllo non va bene; Giulio ha perso ancora peso e l'ittero è peggiorato, lo devono ricoverare.
Ogni 3 ore vado nel reparto di patologia infantile per allattarlo...lì mi insegnano finalmente un pochino...ma non tira abbastanza. Compro il tiralatte e tra una pausa e l'altra nella stanzetta adiacente me lo tiro.
Non è comunque sufficiente e gli danno le aggiunte di LA (era ora!).
Finalmente Giulio recupera peso e dopo 24 ore abbiamo il colloquio per la dimissione.
Il pediatra ci dice che l'ittero era dovuto a disidratazione del bimbo per la mancata nutrizione.
Mi sono sentita ancor di più una cretina per non esser riuscita a reagire agli ostacoli della degenza in H.
Ho pianto per giorni interi per sfogare tutta la mia angoscia.
E' stata una pessima esperienza, ma l'amore per il mio bimbo era già tanto intenso ed averlo sempre vicino a me in culletta mi aiutava ad andare avanti con coraggio, anche se forse sarebbe stato più utile non tenersi tutto dentro fino alla fine ed inca@@arsi di brutto per tempo.
Ad una settimana dalle dimissione torno in H per la visita pediatrica di controllo. Lì trovo un angelo, che aveva chiesto ed ottenuto di avere una saletta extra per l'attesa...lì dentro ci sono 4 mamme con i mariti depressi e stanchi perchè i figli non riuscivano a mangiare dal seno.
Mi dice che a tutte è andata come a me: nessun aiuto, consigli discordanti...
L'infermiera-angelo ha insegnato, quella mattina, a tutte noi come farlo in modo encomiabile, tanto che finalmente mi è arrivata la montata lattea, e dopo una settimana sono riuscita anche a togliere le aggiunte!
Per me è ancora difficile sintetizzare quei giorni, il ricordo è ancora troppo emotivo.
Ho sicuramente trovato tanto menefreghismo e tanta asprezza nei modi.
Mi ha fatto bene sfogarmi; spero per chi abbia avuto la pazienza di leggermi che abbia capito qualcosa tra le righe...le emozioni sono ancora troppo forti per essere espresse con proprietà di linguaggio e di analisi.
Mamma di Giulio e Livia Cecilia
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Re: GIULIO e TIZY 02/08/2006
ho avuto anche io angoscia nel leggere ma ora l'importante è che siate insieme. 

il mio cucciolo MATTIA: 24/07/09, 48 cm x 3270 gr
- Tizjana
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